Marzo 1970 il Consiglio delle
Comunità Europee incarica un comitato di esperti presieduto dal
Prof Pierre Werner di redigere un Rapporto per “la realizzazione
per fasi della Unione Economica e Monetaria della
Comunità”, conosciuto molto più brevemente come “Rapporto
Werner” che , pronto nel Giugno 1970, verrà pubblicato in
francese, tedesco ed inglese per permetterne una ampia diffusione.Infatti è da molto tempo sparito dalla circolazione.
Leggendo le prime pagine del rapporto
si fa fatica a realizzare che sono passati più di 40 anni.
potrebbe passare per scritto ieri. Leggerlo da da pensare, e molto,
al di là dei tecnicismi, anche un non esperto arriva a capir cosa
non ha funzionato e quali interessi hanno fatto scientemente in modo che la
unione monetaria, snaturata dal progetto originario, fallisse
miseramente.
La volontà politica è mancata , ma soprattutto è
mancata la volontà economica di armonizzare, regolamentare, coordinare,
creare una società serenamente organizzata per svilupparsi, progredire
nella pace e nel benessere
E certo evitare di mettere su di un piede di parità ed uniformità i vari stati prima
di iniziare l'avventura della moneta unica è equivalente a metter lo zucchero nel tubo di scappamento dell'auto prima della gara, questo secondo me il significato della operazione Grecia per esempio, dell'aiuto a truccare i conti, del mancato aiuto a ristrutturare il debito per non danneggiare certe banche di certi paesi.
Si sapeva benissimo che tutto questo avrebbe portato forti difficoltà e
squilibri agli stati più deboli, forse si ignorava che poi si sarebbero di certo
riflessi anche sugli altri. Era tutto scritto, ma chi lo ha letto?
Il rapporto Werner dicono sia introvabile, non so se è vero.
Comunque ve ne riporto poche righe indicative:
“...la crescente interpenetrazione
delle economie ha indebolito l'autonomia delle politiche nazionali di
congiuntura. Il controllo della politica economica si è fatto tanto
più difficile in quanto questa perdita
di autonomia a livello nazionale non è stata controbilanciata dalla
instaurazione di politiche comunitarie...-”
Il
rapporto mette poi in luce come ci si sia spesso nella Comunità
fermati a generiche raccomandazioni riguardo le situazioni
congiunturali, insomma , si era fino ad allora evitato di
concretizzare accordi , si erano fatti quindi pochissimi progressi
nel settore delle liberalizzazione dei capitali... e ancora non era
soddisfacente la libera circolazione delle persone
ma soprattutto non era ancora stato fatto nulla per armonizzare le
politiche sociali . Povero professore,
se sapesse che dopo 40 anni, non solo non si sono armonizzate le
politiche sociali, ma anzi si sta
facendo in modo che le politiche sociali
vengano pressocchè distrutte, si rivolterebbe nella tomba.
E
si rivolterebbe nella tomba se solo sapesse fino a che punto sono
state fatte avanzare le multinazionali:
“.. La
comunità nelle relazioni esterne, specie quelle monetarie
internazionali.. non è riuscita ad affermare sufficentemente la sua
personalità mediante l'adozione di posizioni comuni , e ciò,
secondo i casi, a causa di divergenze politiche o di concezione.
Mentre queste insufficenze si andavano manifestando, gli operatori
economici si sono adattati, almeno in parte, alle nuove condizioni di
mercato. Si è così assistito
allo sviluppo delle società multinazionali...al notevole ampliamento
dei mercati e delle eurodivise e delle euroemissioni. I movimenti
speculativi di capitali.. si sono considerevolmente accentuati...
Questi sviluppi contribuiscono a rendere ancora più dificile il
controllo dell'andamento economico da parte degli Stati membri,
mentre l'interdipendenza sempre più stretta delel economie
industrilalizzate, pone il problema della individualità della
Comunità in termini di crescente importanza..”
IL rapporto
prosegue , interessantissimo, definendo quali saranno gli elementi
necessari perchè si realizzi la unione monetaria ed economica.
Parole come cooperazione, collaborazione , armonizzazione di
politiche di bilancio fra Stati membri, coesione,
responsabilità,coordinamento delle politiche economiche,
armonizzazione fiscale .. si nota
come il fatto che nei vari Stati le condizioni di accesso al credito
non siano uguagliate, i diversi costi “ sono in contraddizione
con la instaurazione della unione economica e monetaria” Come è
ovviamente ritenuta necessaria la armonizzazione tecnica, con
particolare riferimento alla attività delle istituzioni bancarie,
degli investitori istituzionali, degli incentivi al risparmio ecc.
Questo
e molto altro si sapeva essere necessario prima di poter mettere in
piedi una moneta unica che fosse fonte di benessere e non di
disastri, squilibri , povertà,
“ L'unione
economica e monetaria permetterà di realizzare una zona all'interno
della quale i beni ed i servizi, le persone ed i capitali,
circoleranno liberamente, esenti da distorsioni di concorrenza … “
Non
ho percepito simili intenti equalitari nelle dichiarazioni e nei
comportamenti che ci arrivano dall'Europa, qui e ora arriva tutta
una altra musica. Una specie di federazione di Stati che
collaborano , non la vedo, non traspare questo intento di
collaborazioe concordia.. sgambetti, si ne vedo, e molto altro vedo,
ma nulla del prògramma originario resta, compresa la creazione necessaria di una Banca Centrale dotata di poteri simili a quelli della Fed, che possa intervenire nei momenti di possibile difficoltà. Non si è voluto farlo , si è preferito metterci una cappa di piombo che nei fatti ha favorito gli Stati forti del Nord e la Germania in particolare, eppure era prevedibile e previsto che vi sarebbero state grosse difficoltà per le differenze inevitabili fra i partecipanti.
Ci
siamo messi in cammino, ci siamo sacrificati, abbiamo limitato il
futuro dei nostri figli per andare a raccoglier fiori e abbiamo
ricevuto sassate, o sbaglio?
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