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Ferragosto la Lega esonda e detta la tabella di marcia verso il futuro PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
lunedì 17 agosto 2009
Mameli
Ferragosto, una canicola che spossa gli umani ed incarognisce le vespe, il  variegato mondo della politica sembra non trovare pace fra polemiche e tentativi strenui di gettare dalla torre Berlusconi, mentre una Lega  fresca e scoppiettante prosegue inesorabile a delineare la nuova Italia che verrà


Questi  di seguito i punti cardine del programma leghista anche se oggi comunque è la polemica su l'inno di Mameli  si o no che sembra tener banco sulla stampa. Va a finire che contro Bossi molti si uniranno a favore dell'inno che era stato bandito persino dalle scuole nei fatti, anzi per meglio dire, prima di tutto fu bandito dalle scuole , nella mia lo ricordo bene, dall'oggi al domani arrivò la circolare, ero alle elementari, e l'insegnante di musica la lesse e scoppiò in singhiozzi, dopo poco fu soppressa l'ora di musica e gli insegnanti di lettere negli anni fecero a gara nel dimostraci quanto brutto fosse il nostro inno rispetto ad altri in giro per il mondo, in primis la Marsigliese. Rapida  eutanasia di un inno nazionale.




VERDI MEGLIO DI MAMELI - Che Umberto Bossi preferisca il Và pensiero all'inno d'Italia di Goffredo Mameli, non è una novità. Oggi il leader leghista ha sottolineato che il coro del Nabucco viene cantato da tutti, mentre dell'inno italiano "nessuno conosce le parole".

 

BANDIERE REGIONALI - Non basta il riferimento al tricolore: anche i simboli regionali meritano rango costituzionale. Perciò la Lega al Senato ha proposto questa aggiunta all'art.12 della Costituzione: "Ciascuna regione ha come simboli la bandiera e l'inno".

 

GABBIE SALARIALI - La proposta di adeguare i salari al costo della vita nelle diverse aree del Paese ha sollevato infinite polemiche, anche interne alla maggioranza. Ma Bossi non cede: "Chi non vuole i salari territorializzati" è contro il federalismo, ha detto ieri.

 

DIALETTO IN CLASSE - La Lega chiede che lo studio della storia, della tradizione e anche del dialetto di ciascuna regione, entrino a far parte dei programmi scolastici. Alla Camera e al Senato sono già state presentati due progetti di legge in tal senso, ma Calderoli assume ora l'impegno a far approvare in meno di un anno un testo da lui preparato.

 

FICTION IN DIALETTO - Il ministro Luca Zaia lamenta la progressiva scomparsa delle tradizioni regionali dalla tv di Stato. Di qui la proposta che la Rai trasmetta fiction e spettacoli anche in dialetto.

 

MATRIMONIO IN DIALETTO - Non è ancora disponibile il testo, ma il titolo della proposta di legge del deputato Pierguido Vanalli parla chiaro: "Introduzione dell'articolo 107-bis del codice civile per la celebrazione di matrimoni in lingua locale".

 

ESAMI REGIONALI PER I PROF. - A fine luglio ha spaccato la maggioranza, in commissione Cultura alla Camera, l'idea lanciata della leghista Paola Goisis di introdurre nelle selezioni per i docenti una valutazione sulla conoscenza della cultura regionale. Oggi Calderoli precisa: "Noi vogliamo un esame per far sì che il 110 e lode preso a Reggio Calabria, venga riqualificato" rispetto a voti più bassi ottenuti al nord.

 

ANNIVERSARIO UNITA' - Si avvicina il 150/mo anniversario dell'unità d'Italia. E Bossi frena sulle celebrazioni: no a "tante piccole opere che sembrerebbero marchette" e no a una "festa dei Savoia". Quanto bisognerebbe spendere? "Zero".

 

STOP A ROMA CAPITALE CINEMA - I senatori Cagnin, Aderenti e Boldi sostengono che il cinema italiano non può rimanere "un affare ristretto" riservato alla città di Roma. Da qui la proposta di riformare il fondo per lo spettacolo, affidando l'80% dei finanziamenti alla gestione delle Regioni.

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