Ammetto, non ho letto nulla di Doris Lessing, se non qualche
stralcio riportato in articoli e scritti
che si occupavano di femminismo, e anche molto tempo fa, quando litigavo con quella parte del movimento femminista che a me pareva sul finire degli anni 70 ,
si stesse semplicemente facendo sfruttare da ben individuati Socialisti che promettevano la
pensione alle donne lusingandole ed illudendole, una assurdità sotto ogni punto di vista, chiaramente
irrealizzabile, già si avvertiva la necessità di svalutare la lira ( lo
avessero fatto!); mi hanno ovviamente insultata, ma ci sono abituata, ed il tempo è galantuomo, mi ha dato ragione, era effettivamente una cavolata, e lo
sapevano, serviva solo a certe
femministe per avere visibilità e buttarsi in politica, come è avvenuto
regolarmente, e a certi socialisti per avere una manciata di voti in più. Politici:
sempre gli stessi.
Torno alla Lessing, mi piace anche la motivazione del
Nobel: ” Narratrice epica della esperienza femminile, che con scetticismo,
passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa”
Appunto,
è importante la motivazione, in questo caso si rimarca indirettamente quel che sarebbe ora di capire : che senso ha
dividere la società in una sterile lotta uomo-donna? Il limite più grande delle
femministe è stato questo e la Lessing, donna
acuta, cinica, intelligente, ha avuto il
merito di aver colto non solo che il movimento femminista si stava perdendo, ma anche questa necessità di
unire una civiltà scioccamente ancora
divisa da odio , astio, sterile e dannoso, uomo contro donna, donna contro uomo
Riconosce lei stessa che : (ANSA)“ per raggiungere la vera parità dei
sessi si deve risolvere il problema della cura dei figli, che resta a tutt'oggi
relegato al ruolo materno, ne evince la
necessità che le donne si concentrino sul cambiamento di quelle leggi
obsolete che le riguardano, invece di disperdere "molte energie" in
insulti inutili a danno dei maschi.
In un un mondo in cui
i media stanno abituando tutti a livelli altissimi di violenza, in una sorta di
silenzioso lavaggio del cervello, la ricetta di Lessing è di affidarsi alla
risata: "la risata è qualcosa di molto potente e solo le persone civili,
le persone libere ed emancipate, sanno ridere di se stesse". Ma è
soprattutto dalla letteratura e dalla storia che per Lessing ciascuno di noi
dovrebbe imparare come essere un cittadino ed un essere umano, avendo il
coraggio di esprimere opinioni che si discostano da quelle della massa.” .
Sembrano cose banali e non lo sono se ancora siamo al punto
in cui siamo, una società divisa, “quote rosa” avvilenti e stupide, donne
aggressive, uomini frustrati e spesso violenti. Un Nobel attento alla valenza
sociologica , al contenuto degli scritti, alla figura della scrittrice, che a
leggere ed a sentirla parlare in TV, sembra coerente con quanto scrive, e non è
poco di questi tempi.
Non è certo una persona qualunque, non è una conformista, è
una che canta fuori del solito coro, sentite :
Di DIO dice :”è più antico delle religioni”, una ovvietà? Come tutte le cose vere, sembra ovvia e semplice, ma dobbiamo tenerla presente, che crediamo o no in Dio.
Delle femministe dice: “donne farisaiche e presuntuose, un
movimento autocompiaciuto, tutto teso a pavoneggiarsi” Io le ho conosciute,
come darle torto?
Dei comunisti, tra i quali militò, fino a sposarne uno dice
per conoscenza diretta nel 2002 : “
Vittime rammollite del sogno più dolce, quello di replicare il paradiso in
terra … assassini con la coscienza pulita, pronti a sterminare milioni di
uomini e poi commuoversi per il destino di cani e balene”
E questa ultima opinione mi colpisce particolarmente, mi
riporta un ricordo di infanzia : mia madre era a Roma durante l’occupazione
Nazista, come tutti soffrì molto, ma più che della fame, mi raccontava di
quegli uomini giovani, dal viso inespressivo, tanto presi dal loro sogno, da
non considerare le persone , e lei dice che era terribile leggerlo su quei visi
da assassini esaltati, ed era impressionante vederli commuoversi per una melodia o
piangere per un passero azzoppato e
magari ammazzare con indifferenza un
ragazzino perché ebreo. Quel che
racconta la Lessing è una ennesima riprova
che i due orrori che il novecento ci ha regalato Nazismo e Comunismo, sono in
un certo senso due facce di una medaglia, due espressioni del male e del
fanatismo che possono allignare nell’uomo quando abiura alla sua umanità , quando il fanatismo lo
porta negare il legame con i suoi
simili per farsi Dio e Giudice.
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