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GRECIA Attenti che L' Economia è in ostaggio di un manipolo di esaltati, svegliamoci! PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
venerdì 13 maggio 2011



Grecia disordini

Consiglierei chiunque volesse tenersi al corrente dello stato dell'arte in economia onde riuscire a capire agevolmente e piacevolmente dove diavolo ci stanno conducendo i signori della speculazione, di leggersi quotidianamente il blog di Andrea Mazzalai.

Oggi ci offre un bellissimo post sulle " Leggende metropolitane Europee" alla luce dei debiti della Grecia e delle rovinose ricette che i veri responsabili della crisi , che ci sta ammazzando tutti, pretenderebbero di applicare alla economia reale. Conclude con una esortazione e una sconsolata considerazione:

"E' ora che il popolo esca  dal lungo letargo in cui da tempo giace e si renda conto sino in fondo di come in    questi anni ha assecondato questo monipolo di esaltati che ormai hanno sequestrato il futuro    della nazioni e quello delle giovani generazioni. Ma la sensazione è che di questo non importi nulla a nessuno! "




LEGGENDE METROPOLITANE EUROPEE  -  Andrea Mazzalai


Quello che è assolutamente affascinante in questa crisi, dove gli asini volano e i cavalli parlano, è il poter ascoltare un numero imprecisato di illuminati saggi che cercano di suggerire la migliore soluzione per uscire da questa autentica tempesta perfetta, spesso e volentieri dimenticando coloro che l'hanno originata.

Comprendo che è più interessante scoprire come speculare sul debito greco ma qui non troverete nulla di tutto ciò, qui troverete solo maggiore consapevolezza per comprendere in quale inferno siamo finiti. Questa è la mission principale di Icebergfinanza.

Al di la delle degenerazioni politiche o populari greche, in molti dimenticano ancora oggi che qualche grande istituzione finanziaria americana aiutò la Grecia a falsificare i bilanci e a nascondere la realtà attraverso la fantasia contabile strutturata.

Come scrive Martin Wolf sul Financial Times tradotto dal SOLE24ORE ...

C'è una storia che racconta di un uomo che era stato condannato a morte dal re. Il monarca gli disse però che se avesse insegnato al suo cavallo a parlare nel giro di un anno, avrebbe avuto salva la vita. Il condannato accettò. Quando gli chiesero il motivo, rispose che tutto poteva succedere: il re poteva morire, oppure poteva morire lui, o magari il cavallo avrebbe davvero imparato a parlare.

Questo è stato l'approccio dei Paesi dell'euro alla crisi che ha risucchiato nel baratro la Grecia, l'Irlanda e il Portogallo, e che minaccia altri Stati membri. Le autorità hanno deciso di provare a guadagnare tempo nella speranza che i Paesi in difficoltà riuscissero a tornare credibili agli occhi dei mercati del credito. Finora questi sforzi sono falliti: il costo del debito non è diminuito, anzi è cresciuto. Nel caso della Grecia, il primo degli Stati membri a ricevere aiuti, le possibilità di tornare ad accedere ai mercati privati del credito a condizioni sostenibili sono irrisorie. Ma rimandare il momento del redde rationem non migliorerà le cose; al contrario, renderà più penosa la ristrutturazione del debito quando sarà il momento.

Fin qui tutto bene ma provate a leggere la seconda parte del pezzo di Wolf in questa mia personale interpretazione...

Questo è stato l'approccio delle banche centrali e della politica che ha risucchiato nel baratro il destino delle nazioni e che minaccia il futuro delle giovani generazioni. Le autorità hanno deciso di provare a guadagnare tempo nella speranza che le banche  in difficoltà riuscissero a tornare credibili agli occhi dei mercati del credito. Finora questi sforzi sono falliti: il costo del debito non è diminuito, anzi è cresciuto. Nel caso delle grandi banche internazionali , le prime a ricevere aiuti, le possibilità di tornare ad accedere ai mercati privati del credito a condizioni sostenibili sono irrisorie. Ma rimandare il momento del redde rationem non migliorerà le cose; al contrario, renderà più penosa la ristrutturazione del debito quando sarà il momento.


Si sostituiamo la parola Grecia o le nazioni, con le principali istituzioni finanziarie, che la politica non ha voluto nazionalizzare alcuni anni fa facendo pagare il conto dei loro disastri agli azionisti e in parte agli obbligazionisti e abbiamo il quadro di chi deve pagare il conto di questa crisi ora e subito!  Altro che bonus o stock option, liquidazioni milionarie o miliardarie. Hanno nascosto la polvere sotto il tappeto, hanno rimandato il momento del redde rationem come è accaduto in Giappone, la storia si dimentica facilmente ma le conseguenze quelle no non saranno diverse.

Prosegue quindi Wolf... Con un debito del genere, quante possibilità ci sono che un Paese con dei precedenti come la Grecia riesca a finanziare il suo debito sul mercato a condizioni compatibili con una riduzione del debito stesso? Molto poche.

Con un sistema finanziario cosi mal messo quante possibilità ci sono che la voragine da esso creata possa essere ricoperta prima che l'economia reale muoia e le nazioni siano ridotte sul lastrico? Un doppio decennio perduto ecco la possibilità che la storia della crisi Giapponese ci racconta.

(...) La Grecia, insomma, è in un circolo vizioso: i creditori sanno che non ha la credibilità necessaria per indebitarsi a tassi sostenibili, e che continuerà a dover fare affidamento su quantità ancora maggiori di finanziamenti da parte degli altri Stati e delle istituzioni internazionali. Ma tutto questo crea una trappola ancora più insidiosa.

Elementare Watson, come si può pretendere di uscire da una potentissima trappola deflattiva come è la "debt deflation" privata o pubblica che è in corso a vari livelli mondiali, come si può pretendere di avere una crescita economica quando l'unica ricetta è quella di lacrime e sangue per i soliti noti, ovvero la classe media. Serve una nuova redistribuzione dei redditi non esiste alternativa. E' inutile che le banche centrali foraggino la speculazione e distruggano il concetto di risparmio con livelli di tassi che distruggono il potere di acquisto.

Se si parla di ristrutturazione del debito sovrano allora è meglio che si incominci a ristrutturare tutta la massa di debito delle istituzioni finanziarie quello si decisamente tossico, stimato a valori che mai saranno recuperati alla scadenza.

(Roma) - A parlare della situazione preoccupante della Grecia è anche Josef Ackermann, amministratore delegato di Deutsche Bank. Il dirigente della banca tedesca, afferma che sarebbe "un grande errore" procedere alla ristrutturazione del debito del paese. Un errore che potrebbe far materializzare il rischio contagio.

"La Grecia non ristrutturerà il debito, sarebbe un grosso errore che potrebbe danneggiare l’intero sistema", ha detto Ackermann, intervistato durante una conferenza a St. Gallen, in Svizzera, secondo quanto riportato da Bloomberg. "Le perdite sarebbero troppo alte e potrebbero provocare un contagio generale". la soluzione proposta è quella dunque di aumentare il pacchetto di aiuti per i prossimi due anni, non c’è altra alternativa".(WSItalia)

Figurarsi se qualche interessato non interveniva a sottolineare come non vi sia altra alternativa ad un'ulteriore socializzazione delle perdite ad un'ulteriore trasferimento del fallimento dei privati al pubblico.

Datevi un'occhiata alla tabella qui sotto guardate come secondo la Banca internazionale dei regolamenti le banche tedesche e francesi erano esposte al debito greco. Ecco il conflitto di interesse di questi squali che non conoscono più il concetto di assunzione di un rischio. Noi siamo esposti alla Grecia per un decimo di Germania e Francia e finiamola di piangerci addosso!
Immagine33
 

Credo che l'unico che abbia proposto una soluzione seria, per quanto ancora limitativa nell'assunzione di responsabilità del mondo finanziario  in questi ultimi giorni sia Barry Eichengreen professore di economia e scienze politiche alla Berkeley in California. Ascoltiamo cosa ha da dirci su   ProjectSyndacate del quale riporto solo alcuni pezzi ma che consiglio di leggervi.

BERKELEY – I mercati finanziari sono sempre più sicuri dell’imminenza di una ristrutturazione del debito greco con gran timore dei policymaker europei che temono il peggio. “Nel caso peggiore”, come ha affermato Juergen Stark membro della Banca Centrale Europea, “un’eventuale ristrutturazione del debito di un paese membro dell’eurozona potrebbe addirittura superare le conseguenze della bancarotta della Lehman”.

Ma c’è anche uno scenario migliore, ovvero quello in cui il processo di ristrutturazione del debito greco avviene in modo tale da non minacciare il sistema bancario.

Il modo più semplice per impiegare lo scenario migliore implicherebbe richiedere alle banche esposte al debito dei paesi del sud dell’Europa di aumentare il capitale. Il secondo round di stress test portato avanti dall’Autorità bancaria europea sembra mirare proprio a questo. Mostrando chi è forte e chi è debole, degli stress test portati avanti in modo efficace limiterebbero anche i rischi delle controparti. I prestatori disporrebbero di informazioni adeguate sulle aziende con cui fare business e su quelle da evitare.

Ma i precedenti europei non ispirano fiducia sul fatto che i prossimi stress test saranno più rigorosi degli ultimi. Aumentare il capitale implica costi importanti, il che porta gli attori interessati a negare i problemi piuttosto che a riconoscerli.(...)

Pertanto, invece di preoccuparsi dell’avvicinarsi di conseguenze simili a quelle della bancarotta della Lehman Brothers, i policymaker europei farebbero meglio a definire un accordo adatto per il debito greco, come il piano Brady, per evitare un simile scenario.(...) 

Sul sito di Project Syndacate  c'è la spiegazione del piano Brady ma al di là di questi aspetti tecnici è ora che il popolo esca  dal lungo letargo in cui da tempo giace e si renda conto sino in fondo di come in    questi anni ha assecondato questo monipolo di esaltati che ormai hanno sequestrato il futuro    della nazioni e quello delle giovani generazioni. Ma la sensazione è che di questo non importi  nulla a nessuno! 

  http://icebergfinanza.splinder.com/


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