Mi rendo conto che i
miei dubbi nel mondo degli akkulturati faranno sorridere, ma credo che siano i
dubbi di molti Italiani di fronte alle
macchie di colore che imbrattano i muri delle città, le luride carrozze dei nostri treni, degli
autobus, a volte addirittura i monumenti.
Ne scrivo sollecitata da una notizia
“duplice”
sull’argomento : esce nelle sale il film " Scrivilo sui muri ", e quasi
in contemporanea , Veltroni ha promosso a Roma un progetto curato
dall'ufficio Decoro Urbano, Assessorato Politiche Giovanili del Comune
di
Roma e dall'assessorato alla Scuola della Provincia di Roma. - Si
chiama
'Cromiae Roma Magistra Artis'
Ottomila metri quadrati di muri legali a disposizione dei
graffitari che dal 15 al 16 settembre potevano legalmente esser scarabocchiati con gli spray.
L’iniziativa mi ha decisamente ricordato quando in prima
elementare una scarmigliata, stanca Suor Lucia, spossata dalla vivacità mia e
di altri bimbi ammessi alla “primina”, e ovviamente
per niente interessati al dettato, torno’ dall’ufficio della preside con un
enorme ( per noi ) foglio tipo bristol, lo attacco’ al muro con puntine e ci
intimo’ di disegnare sopra come meglio sapevamo, il più bravo avrebbe avuto un
regaletto. Vedi, facevamo dell’arte a 5 anni senza saperlo!
Scherzi a parte, torniamo ai graffiti ed al filmetto che è
stato sponsorizzasto con danari
del Fondo della Cultura. La interprete precisa che il film non vuole
sponsorizzare i graffiti, ma vuole far conoscere il mondo dei graffitari e far
riflettere. Speriamo, di riflessione c’è bisogno, specie a Roma.
Prendo delle frasi riportate dalla stampa, tanto so che io non vedrò il
film.
Dice
un personaggio :“tu pescheresti
in un lago dove hanno buttato i pesci? Dove ci pare e quando ci pare!”, questo per spingere gli amici ad impadronirsi della
città, per riempirla di ghirigori. Un
altro “artista” sostiene :” le bombolette vano rubate! È un fatto di
coerenza!” Il regista fa sapere si
propone di dare “visibilità” ai graffitari. . Per il regista «non si tratta di
un film sui writer, ma di storie di una
generazione e ci tiene a fa sapere che “ I murales sono opere che viaggiano per le città,
un modo di comunicare dei giovani. E i writer non sono vandali, ma il prodotto
della nostra società, perché se oggi non appari non sei nessuno.” .. appunto
anche molti serial killer cercano la visibilità. Non mi sembra un argomento
serio.
” L’idea, continua il regista, “è
nata dal desiderio di indagare il mondo invisibile dei writer, tutti vedono i
loro segni ma nessuno sa cosa c’è realmente sotto e quale mondo si nasconda
dietro le quinte di quei graffiti”. Esatto, e come membri di una subcultura usano differenziarsi dal resto della società,
con uno stile di vita o un modo di vestire simbolici e alternativi a quelli
dominanti. Nei graffiti troviamo infatti
spesso ripetute le lettere ZKT che sta per "
zozzamo tutto kuanto", mi rendo conto del supremo sforzo intellettuale occorso per trovarsi tale simbolo!
Ci sono appunto sigle e regole, come quella di rubare le bombolette per
principio, abitudine che che vige a
quanto pare nel “branco” de bombolettari; tutti questi
comunque possono esser letti come segnali di una vera e propria sub
cultura. Ci troviamo, di fronte a
giovani che voglion fare “quello che mi pare e dove mi pare”, in opposizione
alla cultura dominante.
E qui vengon i miei dubbi che credo di condividere con molti, è vero che
dobbiamo spendere per i giovani, che dobbiamo incentivare i giovani artisti. Ma è anche vero che spendere per quelli che
vengon percepiti dai più come vandali e zozzoni, non ultimo a causa dei molti danari
pubblici che vengono spesi per ripristinare il decoro di muri e monumenti, non mi
sembra un grande esempio, né un grande incentivo per i “ragazzi per bene”.
Si parla tanto di legalità e si
premia la illegalità, un vecchio vezzo delle classi dirigenti nostrane
Comunque di sub cultura stiamo parlando a proposito dei bombolettari o
graffitari che sia, e di fronte alla sub cultura l’acculturato è indifeso. La
cultura racchiude valori, sapere, ideali di una società, la sub cultura si pone
come antitetica ai valori della cultura dominante. Infatti chi ama disegnare,
dipingere per esprimere sentimenti, valori, amore , stati d’animo o anche
virtuosismo delle tecniche, chi insomma
è acculturato, è anche educato alla conoscenza e al rispetto di
quello che molti altri artisti hanno
fatto prima di lui, difficilmente avrà in spregioi monumenti, o la proprietà privata, e di certo sarà interessato al bello e non a
ZTK zozziamo tutto kuanto.!!!
Si tende a giustificarli notando che sono in cerca di visibilità. Ci posso
credere pure, ma benedetti signori , chiedete a un normale e serio
professionista : il bambino grandicello che cerca la visibilità dei genitori
facendo pipi’ a letto, lo si cura standogli vicino, non procurandogli un altro
materasso per fare pipi’, continuando a farsi i “casi” propri.
Come giudichereste il genitore che si comportasse in questo modo ? Certo un genitore distratto che sta
rifuggendo dalle sue responsabilità
Allora, basta con le leggerezze sulla
pelle dei nostri figli, responsabilizziamoci
e togliamo i ragazzi
dall’abbandono di strade e centri sociali dove vagano in cerca di visibilità,
cambiamola sta cultura – non cultura perdente che tende a mantenere in crisi di
adolescenza per finto buonismo “giovani” di trenta e più anni, spinellanti e
inzozzanti muri , strade e quant’altro.
Parliamo meno di giovani, ma facciamo per essi cose concrete, anzi tutto
diamogli vera attenzione e affetto, aiutiamoli a crescere , ma evitiamo di arrivare a proporre elettorato
passivo per ragazzini di diciotto anni che
alcuni in malafede di sicuro, propongono di fare senatori. Non così si aiutano a diventare adulti, dandogli la patente a
sedici anni ( chi sa perché .. ) o fingendo di voler fare senatori imberbi giovani che ancora non hanno finito di fare i
conti con le crisi adolescenziali, un minimo di serietà e di onestà
intellettuale da chi ha responsabilità di governo, la si pretenderebbe
Basta di fare finta di fare per non fare ! spero che chi ha orecchie per
intendere : intenda
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