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Marista
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Grecia: Draghi, mercati, BCE e Commissione europea son contenti ma ai Greci si raccontano balle
Scritto da Marista Urru
venerdì 05 marzo 2010
I Greci non sono affatto contenti, la situazione è ben
riassunta da Clandestinoweb , dal quale estrapolo questi dati:
sono contrari alle
misure adottate , il 90% dei dipendenti pubblici, il 76% di
quelli privati, mentre il 68% dei
pensionati si oppongono al taglio della 13ma e 14ma mensilita'. ( e vorrei
veder che no ndr) I Greci sono per il
72% contrari al taglio della 13ma e 14ma, per il 74% contro il congelamento
delle pensioni e per il 78% contro le tasse sui carburanti...Per farla breve, la
maggioranza della popolazione si oppone ai tagli e il 62% dei Greci si aspetta
nuovi disordini..
Contento invece è Draghi che
dalla Università di Roma III loda le
misure adottate " Sono misure molto
serie" afferma alludendo al contenimento per 4,8 miliardi della spesa
pubblica, " hanno convinto i mercati, come si vede dal successo della emissione
, e hanno convinto anche la BCE
e la Commissione
Europea"
Nespole, davvero sin dall'inizio tutta la operazione è stata proprio un successone !
Ma torniamo a Draghi che continua "serio", come le misure che tanto gli piacciono , e ci avverte che dette misure andranno monitorate: "Naturalmente ora
bisognerà verificare la loro attuazione nel corso dei mesi a venire per
assicurarsi che questo successo duri nel tempo" i greci sono avvisati , questa la traduzione in chiaro: " Vi staremo col fiato sul collo , non
crediate di potervela spassare!"
Noi per parte nostra
abbiamo potuto vedere le immagini penose
della rivolta degli anziani malmenati dalla polizia, modesti cittadini che si vedono precipitati nella povertà.
Epperò i "seri" ci avvertono
che ci i sono debiti da pagare, si deve tirare la cinghia; solo che il
discorsino sarebbe giusto qualora quei
vecchi avessero per lo meno contribuito a quei debiti, ma sappiamo che non è così.
Scriveva oggi Franco Parpaiola sul sito a proposito dei debiti della Grecia ... "Un Popolo come quello greco,
fatto in prevalenza di contadini e pastori, di camerieri e marittimi, operatori
turistici e conduttori di taxi, con un tenore di vita che queste professioni
comportano, con un terzo della sua popolazione ammassata nella Capitale,come
derelitti sull'ultima spiaggia, credimi, non ha le capacita tecniche di
combinare guai economici di cosi grande portata e entità.
Il Male della Grecia arriva da lontano, a mio avviso sono gli interessi della
Cina nel Mare Nostrum, che a suon di milioni d'Euro intendeva accaparrarsi
tutto il Porto di Atene, come anni fa,intendeva fare di una buona fetta del
Porto di Amburgo. (Hai letto giusto)
Un'altro aspetto del male greco a mio
avviso sono gli interessi americani sulle petroliere greche, senza le quali gli
Stati Uniti, non avendo una loro flotta Mercantile sufficiente alla loro reale
necessita, rimarrebbero quasi a secco di grezzo, in un paio di giorni.
Scommetto che non lo sapevi, né tu né gli altri amici del Blog che in caso di
un ipotetico, alquanto ridicolo, molto improbabile sei vuoi, ma tecnicamente
possibile, blocco navale contro gli Stati Uniti D'America, con l'esigua Flotta
Mercantile con cui si trovano, quelli non sarebbero più nemmeno in grado di
rifornirsi di Carta Igienica. E così, credimi pure sulla parola. "
Ringrazio Franco per queste informazioni che so essere esatte
e frutto della esperienza acquisita con i suoi molteplici viaggi ed
esperienze di lavoro.
Quindi tributiamo un evviva gioioso alle grandi potenze, Cina ed America.
E cresce il dispiacere per questo popolo antico ingannato da
furbi e potenti, e cresce la rabbia se
si considera che cosa sono riusciti ad architettare contro questa gente quando ai loro governanti , spaventati ( e, sospettiamo, anche un po' inetti) ed in ansia per il timore di non poter
ottemperare a parametri studiati a misura di economie più solide, col rischio di
restare fuori dall'Europa che non c'è, si sono presentati come angeli salvifici, gli incaricati di Goldman Sachs, JP Morgan Chase e Morgan
Stanley, che li hanno edotti sulle meraviglie della finanza derivata per
coprire il debito e truccare i conti.
Sapevano cosa sarebbe
successo i signori delle banche? Probabilmente
si, visto che par proprio che abbiano scommesso sui mercati contro la
Grecia, arricchendosi ancora di più.
Una cosa a dir poco vergognosa, ma i debiti si pagano anche
se sono nati dalla poca lungimiranza dei governanti e dalla "disinvoltura criminale" di qualcun altro che
non paga mai.
I debiti si pagano e saranno i poveri a pagare, come sempre
e come succederà probabilmente in altri Paesi compreso il nostro, pagherà come
sempre chi è già stato spremuto dai governanti,
dalla classe politica, dalle lobby e da chi ha giocato a zecchinetta con
soldi non suoi e che ora fa da cane da
guardia a che i poveri vengano spremuti al massimo per poter continuare col
proprio sfrenato stile di vita.
Meravigliano a questo punto le statistiche riportate,
indicano che, i meno poveri per lo meno, sono rassegnati.
Infatti li si è ingannati dicendogli che rimedio non c'è e
che se non vogliono il tracollo del Paese, debbono pagare ( detta così sa di
imposizione mafiosa , vero?).
Sta di fatto che nessuno ha detto loro, e nemmeno a noi a
dire il vero, che invece la soluzione c'è.
Sentite che scrive
documenti alla mano Marco della Luna a proposito della possibilità di permettere
una fuoriuscita - magari temporanea - dall'euro che permetta una svalutazione
(competitiva) e quindi un nuovo ingresso, ipotesi questa data per impossibile onde costringerci a sacrifici enormi.
"La terza ipotesi ( fra le possibilità che analizza per uscire da Europa che non c'è), è quella più creativa, ma ha due problemi:
il primo è che sembra che i trattati esistenti non la permettano; il secondo è
che un eventuale successo dell'operazione sarebbe fatale per l'euro. Supponiamo
infatti che la Grecia
svalutando rilanci le esportazioni, l'economia e risani il bilancio; perché gli
altri paesi porcelli non dovrebbero voler fare lo stesso?"
Alla prima obiezione
occorre chiarire che proprio il Trattato di Lisbona, come lamenta la Banca Centrale
Europea, prevede esplicitamente una clausola di fuoriuscita dalla UE, una
"exit clause", che sostanzialmente richiede un preavviso di due anni
per l'uscita da parte del paese fuoriuscente.
Si tratta
dell'articolo 50 del Trattato [2] . Nell'articolo poi si dice che lo stato
fuoriuscente potrà anche rientrare nell'Unione in futuro seguendo le
indicazioni dell'art. 49.
Quello che lamenta la
Banca Centrale Europea è che l'uscita andrebbe concertata col
Consiglio d'Europa durante quei due anni di preavviso, ma nel caso non lo fosse
non sono previste specifiche sanzioni.
Inoltre, la BCE ci informa che, nel caso
un paese uscisse anche dall'Unione Monetaria, la sovranità monetaria verrebbe
restituita alla banca centrale del paese fuoriuscente, oltre alle riserve
valutarie ed al capitale che quest'ultima aveva ceduto alla BCE [3].
Il secondo punto che l'autore dell'articolo solleva è abbastanza ridicolo, mi
ricorda un maestro elementare che mi diceva: "Che succederebbe se tutti
facessero come te?" Ed io: "Sarei proprio scemo a non fare come loro,
no?" E' ridicolo dire che questa possibilità non viene presa in
considerazione perché - pur beneficiando potenzialmente la Grecia - verrebbe anche
imitata da altri. E allora? "
Appunto, ed allora? Sarebbe così grave evitare alla popolazione
sofferenze che non merita, visto che le "colpe" non sono della gente
comune , ma di ben altre volpi? Ci
addolorerebbe poi tanto se Draghi non fosse contento e con lui non lo fossero nemmeno la
BCE e la commissione Europea?
Io .. francamente me ne infischierei, e voi?
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1. God Bless America Scritto da
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, il 06-03-2010 10:54 Salve Marista, Dragi assieme agli altri, i vari Junker e Trichet, ha tutte le ragioni di essere felice delle misure prese da quella Banda di incompetenti al Governo Greco, sulle spalle della Gente che in fondo no ha alcuna colpa. La quinta colonna finanziaria americana in Europa ha raggiunto il suo scopo, ha indebolito l'UE, creando un problema economico greco che è qui per restare nei tempi. Questo potrebbe diventare veramente uno tsunami che indebolirà ulteriormente l'Unione. Penso che solamente restando unita l’Europa potrà fronteggiare ulteriori attacchi economici e finanziari provenienti dall’altra sponda della stagno. Non certo però con l'ambigua arroganza politica nei confronti della Grecia dimostrata da Big Mama Angelina in questi giorni. Va ben che il nostro ministro degli Esteri a mio avviso non val epiù di tanto, quello teesco poi le pure una Checcha dichiarata, e per que che mi riguarda un S simaro come quello fatti Senatoro dall'Imperatore romano Caligola,roba da matt.
Ormai conosciamo i componenti della quinta colonna americana in Europa, diciamo loro o di andare in Pensione e tacere o di attraversare lo stagno a nuoto. Pur quanto nessuno lo voglia apertamente ammettere l'Europa non è latro che una colonia americana, e questo non mi piace proprio. D’altra parte uscire con rabbia e prepotenza dal branco sarebbe la fine per chiunque, dove all fine si cadrebbe per forza di cose in una Dittatura. Se questo mio mado di vedere è coretto allora gli SU cercamo di desabilizare l'UE, per trattare poi con i singoli Governi, qunado e come vogliono loro come lo stanno facendo nel America del Sud, e non solo, questo stato di cose, mi piacerebbe meno ancora. Credo inoltre che nei prossimi tempi, tra i Popoli europei vedremo una sbandata a destra piuttosto radicale, (Olanda) e questo attizzerà ancora più i rancori verso l'intransigenza americana di voler essere sempre comunque nel giusto e dettare Legge a casa nostra. Alleati sì, loro schiavi, no di certo.
Questo loro modo di fare a mio avviso e sbagliato e creerà screzi ancora più grandi in Europa, specialmente ora che la crisi economica, checché ne dicano gli esperti, non è ancora passata. L’unico vero barometro per misurare una crisi, il trasporto marittimo, indica verso il basso, non è il numero delle Navi che girovaga pei Mari del Mondo che conta, bensì ciò che trasportano e se lo fanno in guadagno o in perdita, per ora sono tutte in perdita, e il numero delle Navi senza lavoro e “sotto sale” con un paio di asiatici come personale di sicurezza a Bordo, all’ancora nei più disparati angoli del Pianeta, è semplicemente spaventoso. Ciao Salutönen
2. Prove tecniche Scritto da
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, il 06-03-2010 10:32 Buongiorno Marista, giustamente lei ripropone il tema Grecia che, scemati i sensazionalismi da quotidiano, sembra essere rientrato, ed anche i grandi sauri della finanza concordano rassicurandoci e strofinandosi le mani sul buon esito del ‘loro’ piano di rientro. La Grecia, che non è la Moldavia o la Spagna, ha fornito il template per le future operazioni europeee sui piigs. Piccola abbastanza da poter esplodere e culturalmente vicina a noi tanto da crearci la giusta apprensione. Quello che però il Draghi o il Trichet non ci dicono attraverso i giornali tutti è che l’Italia per poter accedere all’Europa dovette operare esattamente come fece la Grecia. Un report di Gustavo Piga http://www.zerohedge.com/sites/default/files/Derivatives%20and%20Public%20Debt%20Management.pdf mostra chiaramente come l’Italia si infilò dalla porta di servizio (con l’aiuto di chi voleva l’Italia in Europa). Ma l’Italia non è la Grecia! Ora i greci devono finanziarsi a tassi d’usura mentre le corporazioni rappresentate in Europa dietro le bandiere di Germania e Francia si prendono quote di mercato, il commercial trading vede una voce di spesa defalcata (grazie anche all’esproprio sinoamericano del Pireo) ed il crollo del Baltic Dry Index ha fondalmentalmente prosciugato le riserve delle compagnie da divorare prossimamente. Quando toccherà a noi, chi e come potrà difenderci da questo programmato furto? In Islanda il referendum sembra orientarsi per l’annullamento del debito ma è poca cosa, un isola sperduta improduttiva e non certo un mercato appetibile, usata dalla grande finanza per orchestrare e spalleggiarsi la depressione finanziaria di prossima venuta. In Italia possiamo annullare il debito? Chi si farà paladino di tale promessa? Noi abbiamo tutto da perdere. Più dei greci. Evviva il nostro ineletto irrevocabile presidente ed il suo padrone Sir Evelyn De Rothschild. cordialmente