Ora lo sappiamo, i predoni occidentali, crudeli e amorali, questo vogliono, l'acqua che Gheddafi ha saputo raccogliere, guidare, incanalare perchè il suo popolo non abbia a soffrire la mancanza dell'oro blu, acqua pura presa dal deserto per la agricoltura, una ricchezza incommensurabile che andrà perduta, probabilmente nelle manacce delle multinazionali, ci faranno affari, la inquineranno, la sperderanno i libici se vorranno bere 1 bicchier d'acqua pagheranno salato, come noi.
Le antiche orde barbariche, ricordate, si muovevano per depredare
, per raccogliere ricchi bottini, a quelle orde di primitivi le
ricchezze dell'Impero Romano facevano gola, e non si fermarono
finchè l'impero non fu distrutto, spargendovi povertà, desolazione
e distruzione.
Oggi i barbari non arrivano a cavallo, ma pobabilmente arrivano
dopo una bella risoluzione ONU, e bombardano "tiranni spietati"
dall'alto dei cieli. Che poi non bombardino tutti i tiranni spietati,
ma che, di fronte al popolo bue sbigottito o dormiente, a seconda dei
casi, mostrino di fare una accurata cernita fra tiranni e tiranni,
questo non meraviglia nessuno.
Per noi in Occidente la vita continua,
i barbari ci hanno vinto da un pezzo e ci tengono in ostaggio,
oppressi da gabelle e tasse, mentre i consumi alimentari
diminuiscono, la recessione o deflazione, chi sa, auementa e
patrimoni familiari sui quali si son pagate tasse e gabelle per
generazioni, svaniscono come neve al sole, passano di mano, vengono
succhiati e distrutti, tritati in mani barbare
E si preparano a toglierci tutto, l'acqua, l'aria, la salute, gli
affetti, i valori, la civiltà. Intanto, dopo accurata propaganda
contro Gheddafi, lo bombardano con accanimento sospetto, noi da
poveri ciechi pensavamo al petrolio, invece era l'acqua pura, quella
che permetterebbe di coltivare terreni ed arricchire i libici, quella
sicuramente è il motivo assai poco onorevole di tanto accanimento
guerresco, altro che diritti umani, altro che liberare un popolo!!
Qui sembra proprio che piuttosto i soliti colonizzatori , i
predoni dell'Occidente, vogliano togliere risorse ad un popolo!! Non
gli basta il male sparso per il globo, la oppressione dei popoli, lo
sfruttamento, il dolore, la fame che regalano a piene mani. Ora
vogliono apertamente e senza vergogna l'acqua dei libici! Una
ricchezza inestimabile: gliela inquineranno, gliela ruberanno.
Vergogna.
FONTE: RICHARD POOR’S BLOG
Nessuno ha notato che quel
pazzo ha costruito un ENORME CONDOTTO DI ACQUA DOLCE fino alla
regione di Bengasi?
Stavano aspettando che finisse?
Il
Progetto Grande Fiume Artificiale Libico, 1 Settembre 2010
…Nel
1960 durante un’esplorazione petrolifera nel profondo sud del
deserto Libico, vaste riserve di acqua di alta qualità furono
scoperte sotto forma di falde acquifere. …
…In Libia ci
sono quattro grandi bacini sotterranei, e cioè il bacino di Kufra,
il bacino di Sirte, il bacino di Morzuk e quello di Hamada, di cui i
primi tre messi insieme contengono una riserva di 35.000 chilometri
cubi di acqua. Queste vaste riserve offrono una quantità quasi
illimitata di acqua per il popolo libico.
Il 1 °
settembre segna l'anniversario della apertura della fase principale
del Progetto Grande Fiume Artificiale Libico. Questo schema acquifero
incredibilmente enorme e di successo e` praticamente sconosciuto in
Occidente, tuttavia rivaleggia e addirittura supera tutti i nostri
progetti di maggior sviluppo. Il leader dei cosiddetti paesi
avanzati, gli Stati Uniti d'America si rifiuta di riconoscere il
Fiume Artificiale Libico. L'Occidente si rifiuta di riconoscere che
un paese piccolo, con una popolazione non più di quattro milioni di
persone, possa costruire qualcosa di così grande senza prendere in
prestito un solo centesimo da parte delle banche internazionali.
Il
popolo della Libia, sotto la guida del loro leader, il Colonnello
Muammar Gheddafi, ha avviato una serie di studi scientifici sulla
possibilità di accedere a questo vasto oceano di acqua dolce. In
principio si era presa in considerazione l’idea di sviluppare nuovi
progetti agricoli vicino alle sorgenti d’acqua, nel deserto.
Tuttavia, ci si rese conto che in scala necessaria a fornire i
prodotti per l’autosufficienza, ci sarebbe voluta un’enorme
organizzazione di infrastrutture. Oltre a questo, sarebbe stata
necessaria una maggiore ridistribuzione della popolazione della
fascia costiera. L’alternativa fu quella di “portare l’acqua
alla gente”.
Nell’ottobre del 1983, fu creata l’ Autorità del Grande Fiume
Artificiale e investita della responsabilità di prendere acqua dalle
falde acquifere, nel sud, e convogliarla con i mezzi più economici e
pratici per l’uso, prevalentemente per l’irrigazione, nella
fascia costiera libica.
Nel 1996 il Progetto Grande Fiume
Artificiale aveva raggiunto una delle sue fasi finali, lo sgorgare d’
acqua dolce non inquinata nelle case e nei giardini dei cittadini
della capitale della Libia, Tripoli. Louis Farrakhan, che prese parte
alla cerimonia di apertura di questa importante fase del progetto,
descrisse il Grande Fiume Artificiale come “un altro miracolo nel
deserto”. Parlando alla cerimonia di inaugurazione ad un pubblico
che includeva libici e molti ospiti stranieri, il Colonnello Gheddafi
disse che il progetto “ era la più grande risposta all’America…che
ci accusa di avere a che fare con il terrorismo”.
Il Grande Fiume Artificiale, il più grande progetto di trasporto
d’acqua mai intrapreso, e` stato descritto come “ottava
meraviglia del mondo”. Trasporta più di cinque milioni di metri
cubi al giorno alle aree costiere attraverso il deserto,
incrementando enormemente la quantità di terra coltivabile. Il costo
totale del grandioso progetto dovrebbe superare i 25 miliardi di
dollari (USA).
Composto da una rete di tubi interrati per
eliminare l’evaporazione, di quattro metri di diametro, il progetto
si estende per 4.000 km all’interno del deserto. Tutto il materiale
è progettato e prodotto localmente. Acqua sotterranea è pompata da
270 pozzi profondi centinaia di metri in serbatoi che alimentano la
rete. Il costo di un metro cubo di acqua è pari a 35 centesimi. Il
metro cubo di acqua desalinizzata è di $ 3,75. Gli scienziati
stimano la quantità d’acqua equivalente al flusso di 200 anni di
acqua del fiume Nilo.
L’obiettivo del popolo libico arabo,
incarnato nel progetto del Grande Fiume Artificiale, è quello di
rendere la Libia una fonte di ricchezza agricola, in grado di
produrre cibo ed acqua adeguati al proprio fabbisogno e di dividerli
con i Paesi confinanti. In breve, il Fiume è letteralmente il “buono
pasto” per l’autosufficienza della Libia.
Autosufficienza?!?
Non è assolutamente ammissibile. Ai bankster non piace per
niente.
Questo progetto è stato in opera per molti anni. Ne
avevate mai sentito parlare? Noi no, fino ad oggi.
“Acqua
Fossile” Sotterranea in Esaurimento, National Geographic, Maggio
2010 . La Libia da` il via al Grande Fiume Artificiale, di Marcia
Merry, pubblicato nell’ Executive Intelligence Review, Settembre
1991 .
Una cerimonia di gala si è svolta in Libia a fine
agosto, in cui i leader libici hanno “aperto il rubinetto” del
Grande Fiume Artificiale, il progetto di conduttura/viadotto d’acqua
progettato per portare milioni di litri d’acqua da sotto al deserto
del Sahara, a nord fino alla regione del Bengasi, sulla costa
mediterranea. L’inaugurazione ha segnato la fine della Fase 1 del
progetto, che si prevede sarà completato nel 1996.
In base al
gigantesco sistema, l’acqua viene pompata da falde acquifere sotto
il Sahara, nella zona meridionale del Paese, dove risorse idriche
sotterranee si estendono fino all’Egitto ed al Sudan. Poi l’acqua
viene trasportata dalle condutture in cemento armato fino alle
destinazioni a nord. La costruzione della la prima fase cominciò nel
1984 e costò circa 5 miliardi di dollari. Il progetto completo
potrebbe ammontare a 25 miliardi di dollari. Esperti sud coreani di
costruzioni costruirono le enormi condutture in Libia, utilizzando
alcune delle tecniche più moderne. La prodezza ingegneristica
prevede la raccolta di acqua da 270 pozzi nella zona centro-est della
Libia, ed il loro trasporto attraverso circa 2.000 km di condotti
fino al Bengasi ed il Sirte. Il nuovo “fiume” trasporta 2 milioni
di metri cubi di acqua al giorno. Al suo completamento, il sistema
coinvolgerà 4.000 km di tubature, e 2 acquedotti di circa 1.000 km.
A partecipare alle celebrazioni d’apertura del fiume artificiale
sono stati dozzine di capi di stato arabi ed africani e centinaia di
altri diplomatici e delegazioni straniere. Tra di essi vi erano il
presidente egiziano Hosni Mubarak, re Hassan del Marocco, il capo del
Sudan, gen. Omar El Beshir, ed il presidente del Gibuti Hassan
Julied.
Il colonnello Muammar Gheddafi ha detto ai
partecipanti: “Dopo questo risultato, le minacce americane contro
la Libia raddoppieranno…. Gli Stati Uniti inventeranno scuse, [ma]
la vera ragione sarà quella di fermare questo risultato, per
mantenere il popolo libico oppresso”. Gheddafi ha presentò il
progetto davanti alla folla esultante quale dono al Terzo
Mondo.
Mubarak parlò alla cerimonia e sottolineò
l’importanza regionale del progetto. Gheddafi ha fatto appello ai
contadini egiziani affinché andassero a lavorare in Libia, dove ci
sono solo 4 milioni di abitanti. La popolazione dell’Egitto e` di
55 milioni di abitanti, sovraffollati in zone ristrette lungo il
fiume Nilo e la regione del delta. Negli ultimi 20 anni, i progetti
idrici di miglioramento previsti per l’Egitto, che potrebbe fornire
più acqua e più ettari di terreni agricoli e residenziali, sono
stati ripetutamente sabotati dal Fondo Monetario Internazionale e
dalla Banca Mondiale, e gli interessi finanziari anglo-americani alle
loro spalle.
Nel 1970, Gheddafi espulse molte famiglie
egiziane dalla Libia, ma negli ultimi mesi I due paesi sono diventati
nuovamente uniti. Ci sono piani di costruire una ferrovia per
facilitare i viaggi da uno all’altro. C'è anche una commissione
permanente tra il Sudan e la Libia per l’integrazione dell’attività
economica.
Oltre il 95% della Libia è occupato dal deserto, e
le nuove risorse idriche possono creare migliaia di ettari di terre
agricole irrigate. Al momento, circa l’ 80% della produzione
Agricola del paese viene dalle regioni costiere, dove le falde
acquifere locali sono state eccessivamente sfruttate, e vi sono
infiltrazioni di acqua salata. Il Grande Fiume Artificiale risolverà
questo problema. L’acqua che ora scorre sopperirà ai bisogni
domestici ed industriali del Bengasi e del Sirte. Ma i funzionari
libici hanno in mente di utilizzare l’ 80% del flusso complessivo
per irrigare vecchie fattorie, e bonificare alcune terre deserte.
Poiché il 20% delle importazioni della Libia sono prodotti
alimentari, le forniture espanse di acqua sono un mezzo per
raggiungere una maggiore autosufficienza. Il Progetto del Grande
Fiume Artificiale ed i suoi obiettivi vanno contro gli schemi di
controllo idrico sanciti dalla Banca Mondiale ed il Fondo Monetario
Internazionale. Queste istituzioni hanno bloccato i lavori si altri
“grandi progetti” come il Canale di Jonglei – l’enorme
fossato progettato come canale diritto sul Nilo Bianco superiore, nel
Sudan meridionale. Il Canale di Jonglei, rimasto incompiuto ed
abbandonato, al momento, avrebbe prosciugato paludi, aiutato
l’agricoltura, i trasporti, le risorse energetiche e la sanità, ed
ampliato il flusso del fiume Nilo fino all’Egitto. La Banca
Mondiale e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti stanno
supportando un “Summit sull’acqua nel Medio Oriente” che avrà
luogo in Turchia il prossimo novembre, con lo scopo di promuovere
solo progetti politicamente favoriti come gli impianti di
desalinizzazione in Arabia Saudita, e le carenze d’acqua altrove.
I circoli di Londra e Washington furono furiosi per
l’inaugurazione del nuovo progetto idrico libico. Il Financial
Times londinese mosse critiche al progetto da Angus Henley del
londinese Middle East Economic Digest. Il canale, disse, è il
“progetto prediletto di Gheddafi. Egli vuole essere visto come
qualcosa di diverso dal flagello d’occidente”. Il Financial Times
chiamo` il progetto “l’utopia” di Gheddafi, affermando che i
critici possono provare ammirazione per l’ingegneria coinvolta, “Ma
considerano il sogno come un monumento alla vanità, che ha poco
senso economico in un paese dove il Programma di Sviluppo delle
Nazioni Unite considera il 94.6% del territorio una landa desertica
desolata”.
Se è stata la vanità a motivare il progetto,
almeno quella del capo di stato libico viene incanalata verso la
produttività, in questo caso, che è più di quello che si può dire
dei leader della Gran Bretagna e degli Stati Uniti.
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