Parrebbe che sia possibile ricollegare l’origine del gatto
domestico addirittura alla temibile Tigre con i denti a sciabola: un cranio di
questo animale fu trovato in una caverna in Brasile e gli studiosi hanno rilevato che presentava per
conformazione ossea ed arcata dentaria, diversi punti di contatto con il comune
micio.
Comunque i più ritengono che i primi ad addomesticare gatti
siano stati gli Egiziani e che la comparsa in Europa dei gatti sia dovuta ai Fenici
e risulta appurato che i felini
apparsero sulla terra molto prima dell’uomo. Erodoto, storico Greco ci
riferisce che nell’antico Egitto la uccisione di un gatto veniva punita con la
morte e nelle case il gatto veniva trattato come un membro della famiglia e se
un gatto moriva , per legge tutti gli
abitanti della casa dovevano radersi le ciglia in segno di lutto.
Anche presso gli antichi Britanni erano protetti da leggi ad
hoc, la uccisione di un gatto andava risarcita al padrone in proporzione alla sua
capacità e maestria nella uccisione dei topi
Noè ed i gatti : una delle tante leggende sui gatti racconta
che quando Noè ebbe raccolto gli animali nella arca non vi avesse
messo i gatti, per il semplice motivo che ancora non esistevano, questo fece sì
che con tutte le scorte di alimentari ammassate , i topi si moltiplicassero a
dismisura.
Noè disperato andò dal leone, il re degli animali che ,
starnutì due minuscoli felini, due gatti
che in poco tempo fecero man bassa dei topi e quelli che sfuggirono
proseguirono il viaggio terrorizzati in un buco.
Leggenda cinese: il gatto sarebbe figlio di una leonessa e
di uno scimmiotto.
Superstizioni : Fu purtroppo associato anche alla
stregoneria, le streghe ne avrebbero tenuto uno con sé e addirittura si credeva
che a volte ne assumessero le sembianze, si ricorderà un bellissimo film con
Kim Novak a proposito, che ebbe successo non solo perché l’attrice era al
culmine della carriera, ma anche perché bambini ed amanti dei gatti si recarono nelle sale cinematografiche in
massa ad ammirare il bellissimo siamese,
alla fine il vero protagonista.
In Inghilterra il gatto nero è simbolo di fortuna e se ci
attraversa la strada è meglio,
mentre nello Yorkshire il gatto nero va accolto in casa,
specie in quelle dei pescatori, come
buon augurio che essi tornino sani e salvi.
Gatti –fantasma.
Notevole è la
casistica di case infestate da gatti-
fantasma. In una vecchia casa in Sardegna per esempio, mi capitava da bambina
verso il tramonto di veder salire le scale un bel micione grigio tigrato, che era insensibile ad ogni
richiamo ed offerta di cibo: saliva verso il lavatoio e.. spariva. Ne chiesi
spiegazione ai padroni della casa presso cui eravamo ospiti, e con un certo
imbarazzo mi dissero che apparteneva al “monsignore” che abitava al piano di
sopra , e tagliarono corto, solo che al piano di sopra c’era un lavatoio, poi
la vecchia tata mi disse che era un gatto –fantasma, pensai ad uno scherzo . Dopo
tanti anni da adulta, mi è capitato di rivedere un gatto fantasma, ma in casa
mia e per un lungo periodo, me lo tenni per me, finchè mio padre in casa nostra
per qualche giorno, non mi fece notare che
era stato sciocco nascondergli la presenza in casa di un così bel micione.. insomma,
lo vedeva anche lui , uno che negava con forza l’esistenza dell’inspiegabile. Seppi
poi dai vicini che nella collina dove risiediamo è facilissimo avvistare “ombre
di gatti” ed altre cose, di cui “è
meglio non parlare”, tanto non fanno male a nessuno. Insomma i gatti-fantasma
esistono e non sono rarissimi.
Un'altra leggenda spiega il perché del caratteristico nodo
che spesso i siamesi hanno sulla coda. Un giorno una coppia di gatti di corte si recò nel bosco per cercare un calice
che era stato rubato a corte. Lo trovarono, ma era troppo pesante per trasportarlo.
Così decisero che la femmina sarebbe
rimasta di guardia mentre il maschio avrebbe cercato aiuto.
Ma la gatta incinta si accorse che stava per partorire e per non perdere il
calice durante il travaglio, se lo legò alla coda.
Quando il maschio tornò, quattro giorni dopo, trovò la gatta
che allattava i micini con il calice ancora legato alla coda, e quando andò a
sciogliere la coda, vide che era rimasta
come annodata. Quel nodo l'avevano anche
i gattini , sarebbe stato da allora un segno proprio dei gatti siamesi.
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