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Il libretto (degli assegni) di Mao PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 16 dicembre 2007
la giacca di MaoLa famosa giacca di Mao: simbolo della spersonalizzazione che , coerentemente alle proprie idee  impose, al fine di spersonalizzarlo, al proprio popolo, e la indossarono tutti , obbedienti .

Riporto in Home questa breve riflessione di qualche anno fa.
Mi è venuto in mente questo vecchio post leggendo  una breve discussione  su CDC riguardo alle regole da rispettare. E mi son detta  che si, le regole vanno rispettate , ma perchè questo accada è necessario che le regole valgano per tutti e vengano applicate per tutti allo stesso modo,  ma  si tratta di pura utopia nel nostro Paese in cui oltre alle strampalerie estemporanee di certa PA abbiamo, e  non so nememno io come, che nel tempo si è affermata la dottrina, chiamiamola così, per cui  ogni Giudice  sente di avere  il diritto di formarsi una convinzione ragionevole e personale, per cui nei fatti e per vari motivi alcuni dei quali oscuri, abbiamo ormai  una società con figli e figliastri, con alcuni più uguali degli altri.. quello che costituisce reato a Roma, per dire :  nel tribunale di vattelapesca è permesso e manco  viene sanzionato amministrativamente,  e la follia  ormai è evidente e strillacchiare contro il Premier, fonte di ogni male della giustizia, non basta più a coprire l'anomalia.
Da questo a ricordare il libretto degli assegni di Mao, il passo è stato breve ed agevole.

 

Strano destino quello degli anticapitalisti, quando muoiono si scopre sempre che  predicavano contro il capitale altrui, ma coltivavano con grande attenzione  il proprio.

Fin ora Mao era parso immune dal “vizietto rosso”, invece a trenta anni dalla sua morte spunta un libretto... di assegni..
Già, colui che sosteneva che la proprietà privata andava uccisa nella culla, non disdegnava in gran segreto l’accumulo di danaro per se stesso.
Il suo libretto rosso fu venduto (credo fosse obbligatorio acquistarlo ) ai cinesi, con una tiratura di 965 milioni di copie. Poi ben 45 milioni  furono dati ai militari. Aggiungete  tutti quelli che lo comprarono in occidente, ove fu tradotto in 14 lingue, rendendogli un sacco di soldi che gli furono addebitati in franchi svizzeri.

Tutti i giovani occidentali, idealisti e sognatori lo compravano e ricordo benissimo, erano convinti di aiutare i cinesi, invece arricchivano un conto corrente privato , mentre i poveri cinesi venivano ammazzati e trucidati a milioni.
Ora il governo attuale che fa? Ovvio, se lo confisca quel conto corrente, e si incamera i diritti di autore di Mao, come si incamerò i diritti di autore delle memorie dell’ultimo imperatore della Cina, ma , e qui sta l’unica grandezza dei comunisti  che in qualunque Paese operino e manovrino, manipolando con maestria le parole e creando meravigliose suggestioni dietro le quali fanno i comodacci loro, ufficialmente la cosa viene presentata con auliche e nobili parole : ”le opere di Mao, non sono il prodotto dell’ingegno di uno solo, ma costituiscono l’essenza della saggezza collettiva dell’intero Partito Comunista”

Insomma  in realtà le nomenklature del partito si incamerano il tesoretto del libretto di Mao , pari a 55 milioni di Euro, un altro tesoro rosso costruito sulle bugie e sul sangue degli innocenti.

Si dovrebbe fare una analisi del "capitalismo rosso" e del perchè sente il bisogno di mascherarsi da "anticapitalismo".
Potremmo partire dal Paese più ricco di "capitalismo rosso " : L'Italia

da quando anni fa annotavo queste considerazioni, il capitalismo rosso  in Italia man  mano emerge dalla cortina di fumo che affannosamente si erge a  cercare di coprirlo

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  Commenti (1)
1. Mi dispiace Elena
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 30-03-2008 17:00
Mi dispiace Elena, o come ti chiami : mi hai postato delle parolacce, probabilmente non sei d'accordo con quel che scrivo, forse non sai argomentare.. mi dispiace , per rispetto ad altri lettori ho dovuto togliere il tuo turpiloquio, ma mi sembra di capire, di interpreatre un tuo dissenso, e lo riporto. 
Se ricapiti da queste parti e se ne sei capace, argomenta ed esponi le tue idee, se le hai, se no fatti una camomilla, e ricorda, il mondo ? grande e c'? posto per tutti, anche per chi non la pensa come te ( e siamo moltissimi )

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