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Il vento nasce grazie a spostamenti di aria
dovuti al mutare di umidità e temperatura.
Immaginiamo nei popoli antichi quali
impressioni, paure e superstizioni provocassero questi fatti naturali, e di
tutto questo le letteratura ci tramanda
pagine meravigliose piene di patos e di poesia.
Ma al solito, le pagine più belle le dobbiamo
ai greci ed alla loro mitologia
Eolo il Dio dei Venti, è figlio di
Poseidone e Arne ed ebbe da Zeus il compito di controllare i Venti, egli li
custodiva dentro una caverna in un’otre a Lipari, una delle isole Eolie, il
piccolo arcipelago a nord della Sicilia, nella quale aveva la sua reggia.
Quattro fratelli erano i Venti principali: Borea, il più violento, un Vento del Nord che innammoratosi delle
bellissime cavalle di Dardano, si trasformò in cavallo e generò dodici puledri
veloci come il vento; Zefiro, Vento dell’Ovest, dolce e benefico che annuncia
la primavera; Euro, Vento dell’Est, a volte tempestoso e a volte asciutto che
portava bel tempo; Austro, Vento del Sud, caldissimo e apportatore di pioggia .
Da Omero nella traduzione inarrivabile del Pindemonte:
…Poi
tiravano su le bianche vele
con ben
attorti cuoi. Gonfiò nel mezzo
le vele il
vento: e forte alla carenza
l’azzurro
mar rumoreggiava intorno
mentre la
nave sino al fin del corso
su
l’elemento liquido volava
(Omero,
Odissea, II – 527/541,
Ed è una Dea che ha chiamato il vento
“destro” che sospingerà la nave
.. …Tosto la Dea dalle cerulee luci
chiamò
di verso l’Occidente un vento
destro,
gagliardo, che battendo venne
su
pel tremulo mar l’ali sonanti..
Ma se la poesia e la fantasia
erano appannaggio dei Greci, la
pragmaticità lo era dei romani e la rosa dei venti , formidabile ausilio per la
navigazione, arriva a trovare precisa
connotazione con Plinio che scriverà un trattato sui venti come necessario per
i naviganti romani cui sembra
rimproverare una mancanza di studio dell’arte nautica.
Sta di fatto che i Romani si spinsero in realtà come
navigatori assai lontano con forza e coraggio, in una tradizione che dalla Antica Roma porta alle gloriose repubbliche marinare, e la rosa dei venti in questo periodo viene ulteriormente studiata
ed affinata.
Anche la magia si occupa dei venti collegando i quattro venti principali ai 4 punti cardinali ed ai 4 elementi. E assegna
caratteristiche ad ogni vento in relazione al praticare sortilegi
Il vento del Nord, freddo e duro, è considerato il vento della morte, ma non
esattamente in senso fisico quanto metaforicamente come eliminazione di quel
che è negativo ed nuovo inizio
Il vento dell’Est è il vento del rinnovamento, la vita che si rinnova, la
luce ed il calore lo caratterizzano in tutta la sua positività.
Il vento del Sud: è legato all’elemento fuoco, è bizzarro, imprevedibile,
pericoloso. Esaltante fare magie appoggiandosi a questo vento a quanto pare, ma
meglio stare attenti.
Il vento dell’ovest, è il vento della magia e della fertilità
Questo elemento della natura, misterioso e mutevole, come era inevitabile, ha influenzato la fantasia degli uomini che molto hanno scritto ispirandosi al vento: poesia, letteratura, arte nautica, canto, scienze fisiche.. gli dobbiamo molto in un certo senso.
Da “Colloqui col vento”- Il vento del Sud
Folate pesanti e calde, cadere di foglie
Accartocciate, erbe riarse, io ascoltavo stanotte
Il tuo lamentoso fischiare, mentre il gufo
Ammutoliva e rari dal bosco arrivavano i sommessi
Pigolii dei passeri; anche i rami giovani del prugno stanchi
Si son piegati ed arresi alla tua prepotente forza mentre
tutto il giardino era
un gemere di fronde, uno squittio
di topi. In ogni anfratto sei penetrato e l’ hai sconvolto
come farebbe un barbaro irato e indifferente: oggi la calma
appare irreale…
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