Da: Tempi la storia di una conversione: Masab Hassan e di seguito Stefano Allevi racconta.Una nuova vita per Alfredo-Feysal : dal
cristianesimo all’Islam
Non ha un lavoro, mangia quando riesce, si è
lasciato alle spalle suo padre, fondatore di Hamas.
Masab Hassan ha trent’anni, il suo nuovo nome di
battesimo è Joseph.
Lo ha rintracciato in California un giornalista
israeliano. E che sorpresa! Dopo essere stato istruito da kamikaze («Da bambino
sono stato educato all’odio per gli israeliani… ero il capo della Società
islamica al liceo… ho trascorso sedici mesi in carcere»), Hassan dice all’inviato
di Haaretz che grazie a un incontro ha scoperto il cristianesimo.
Dice che : «lo so che con questa
intervista sto rischiando la vita e che potrei perdere l’affetto di mio padre».
Dal giorno di quell’incontro, Hassan legge il Vangelo.
Una frase lo fa precipitare nel gorgo
dell’attrattiva a Cristo: «Ama il tuo nemico». A ventisei anni si converte, ma
resta tra i fanatici del jihad, mantenendo il segreto. «Ho continuato a
lavorare con mio padre, il leader di Hamas, e lui non sapeva che fossi
diventato cristiano.
L’ho spinto a prendere decisioni come fermare gli
attacchi suicidi». Ecco una storia come tante. Segrete. Vissute sul filo della
ferocia mortifera che nell’islam rincorre ogni apostata.
Una storia che accade adesso come duemila anni
fa. Un incontro, un’attrattiva presente. Presente. Dove e quando meno te
l’aspetti.
Che significa?….Diciamo, cristiani d’Occidente,
quando è stata l’ultima volta che abbiamo sperato per la nostra patria ciò che
spera un ex jihadista: «Forse un giorno potrò ritornare in Palestina. Assieme a
Cristo».
Di contro il racconto si Stefano Allevi
Una nuova vita perAlfredo-Feysal : dal
cristianesimo all’Islam
è arrivato alla sua «shahada» in una moschea di
Riad, in Arabia saudita, dopo una lunga amicizia con un giovane saudita. Era
cattolico, praticante per formazione e scelta, ma quelli che lui chiama «segni
di Dio» lo hanno condotto, poco a poco, viaggio dopo viaggio, a entrare nella
Umma, la comunità dei fedeli dell’Islam. Fa il commercialista a Genova, Feysal,
oggi ha 41anni e si è convertito quando ne aveva 26: «La fede mi aiuta
a essere onesto», dice. E’ un uomo sereno e realizzato, la sua personale scelta
è degna di rispetto: un uomo oneston che ha compiuto un onesto cammino
spirituale.
Irene-Amina, invece, di anni ne ha 34 e ricorda
«il mio primo Ramadan»,quello del 1999. Non era cattolica ma comunista: «Gesù
era innanzi tutto un rivoluzionario,per me».
Oggi indossa l’hijab, il velo che copre i capelli
e il collo, ma a Padova, dove vive e studia afferma, «non ho nessun problema».
«L’Islam mi ha dato maggiore apertura mentale –
dice – non solo verso i fratelli e le sorelle,ma verso tutti. E oggi vedo
Muhammad come un rivoluzionario, oltre che il sigillo deiProfeti». «Le
conversioni all’Islam sono difficili da catalogare – dice Stefano Allievi, che
ai nuovi musulmani ha dedicato un libro .
Certo non sfugge a nessuno comunque l’importanza
di questo nuovo fatto culturale, nelle città si stanno
formando da una parte nuovi musulmani Italiani, ma anche nuovi Italiani
musulmani, sarà importantissimo per il futuro di tutti noi , se e come i
giovani troveranno la energia per elaborare un Islam che sia compatibile con la
società italiana, in un certo senso una rivoluzione culturale che avrà
i suoi tempi ed i suoi modi e la cui riuscita permetterà in futuro che si
realizzi la libertà per un musulmano che lo desideri, del volo inverso
dall’islam al cristianesimo senza dover essere considerati apostati e senza
rischiare la vita come Hassan, e questo potrà avvenire solo nei tempi e nei
modi che spontaneamente si realizzeranno ( dalla rilettura di uno scritto per
la presentazione del libro di Stefano Allevi: Nuovi Musulmani).
Certo a me sembra ovvio che un nuovo islam
moderato sarà possibile nella misura in cui si abbandonerà la pretesa del
multiculturalismo inclusivo a tutti i costi , permettendo invece ad ognuno di
poter restare fermo nelle proprie convinzioni, nel reciproco rispetto di “tutte
le culture e di tutte le tradizioni” E sarò una illusa, ma a me sembra che
sarebbe una gran bella cosa da veder realizzata.
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