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Immigrati Francia 5 condizioni per accoglierli e l'Europa che non c'è chiede di dare più soldi PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
giovedì 07 aprile 2011
lampedusa sbarchi tunisini
Siamo alle solite, l'Europa che non c'è detta condizioni.

L'Europa che non c'è si è ben presto rivelato un fantasmone ingombrante, tedioso, burokratizzato e pretenzioso. Ieri era il responsabile Ue dello sviluppo Andris Piebalgs che ha affermato che l'Italia dovrebbe raddoppiare il suo contributo verso i Paesi dell'Africa a circa 4,3 miliardi di euro, certo tutti i Paesi Ue dovrebbero fare di più per aiutare la transizione democratica in Africa, ma ha inviato un appello speciale  all'Italia affinché finanzi programmi allo sviluppo oltre agli sforzi profusi per fermare l'immigrazione.

Queste le sue gentili parole:





"E' vero che l'Italia è molto concentrata sulla questione dell'immigrazione, ma il mio messaggio è che dovrebbe dare uno sguardo più ampio al suo contributo, che dovrebbe essere maggiore, perché nessuno sosterrà il peso al posto dell'Italia", quindi l'Italia dovrebbe aggiungere un altro pacchetto di 2 miliardi di euro. ( Fonte Reuters)

La crisi dell' Africa dipende in massima parte da politiche di rapina delle risorse dei Popoli africani, la crisi del cibo è stata prodotta dalle grandi compagnie che hanno espropriato migliaia di ettari alle popolazioni locali, certo contando sulla complicità di dirigenti locali corrotti, ma da un corrotto si risale sempre ad un CORRUTTORE, e sono coloro che stanno rovinando l'ecosistema, coloro che inquinano l'ambiente, che privano dell'acqua i popoli, gli impongono semi infertili e pesticidi, e che con big farma hanno fatto anche peggio. Logica vorrebbe che a questi potentati, alle lobby, agli speculatori,  ci si rivolgesse per una qualche compensazione dei danni prodotti irresponsabilmente e con sommo menefreghismo. Invece con somma faccia tosta si continua a chiedere ai popoli di pagare peri danni prodotti da altri. Questo è ormai dato evidente ed incontrovertibile per chiunque.

Intanto una somma di azioni irresponsabili, predatorie e delinquenziali , sta provocando un immigrazione di massa che inizia ora e non si sa se e e come finirà, immigrazione che trova naturale primo approdo in l'Italia, ma che verso l'Italia viene anche spinta, e si chiede all'Italia di farsi parte attiva e pagante di un fenomeno che interesserebbe l'Europa, se questa esistesse bene inteso. Esser approdo dell'Europa verso l'Africa dovrebbe significare per lo meno garanzia di non venire abbandonati ed irrisi, e invece dopo le affermazioni illuminanti di Pielbags arrivano i dictat della Francia, che infischiandosene del passato e delle sue storiche responsabilità verso i tunisini, rifiuta quei tunisini che sbarcati da noi esprimono il desiderio di raggiungere la Francia, dove pare abbiano conoscenti e parenti.

Gli immigrati che ci sono stati presentati come una ricchezza , finalmente si scopre che costano e molto, La Francia ce lo sbatte in faccia quando nega di volersi occupare di questa emergenza che lascia volentieri sulle nostre spalle; noi popolo che paga e non prende a dire il vero ce ne siamo accorti da un pezzo di quanto costa fare fronte a sbarchi di immigrati, sia economicamente che spesso anche socialmente, ma questo è un altro discorso, del quale in Italia si dovrebbe chieder conto al popolo della viziata imprenditoria nostrana. Sta di fatto che la Francia non ha nessuna intenzione di rendere ciò che in tempi andati ha preso dalla Tunisia.

Vediamo un po' che condizioni detta la Francia del piccolo Napoleone:

Si parte da un richiamo a Schengen , ma si dimentica che il trattato fa riferimento anche a regole che disciplinano la libera circolazione nell'area Schenghen, quelle alla Francia non fanno comodo e le esclude a piedi pari, spero che sapremo ricordarcene smettendola di offrire le terga a questa gente.

Insomma questo il dictat:



Gli immigrati

"possono soggiornare in Francia per non più di tre mesi


a patto che:


1)abbiano un documento di soggiorno valido


2)dispongano di un documento di viaggio  riconosciuto dalle autorità francesi


3) i Paesi che hanno emesso la documentazione lo abbiano notificato alla commissione europea


4) gli stranieri dimostrino di avere risorse sufficienti


5) non costituiscano una minaccia per l'ordine pubblico.

"In ogni altro casogli stranieri vengono riconsegnati allo stato membro di provenienza".




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