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Italia cresce il numero dei suicidi, ma il sistema tritacristiani non si ferma
Scritto da Marista Urru
domenica 25 aprile 2010
Un Paese pietrificato in attesa di non si sa che
Riprendo questo articolo dal web anche per Franco Parpaiola che dalla Germania a volte ha difficoltà a comprendere fino a che punto siamo messi male, è un buono spaccato su le condizion del Paese, ripeto, nel Lazio normalmente è anche peggio, e per molteplici motivi.
Vedo dalle mie parti pian piano svanire o degradare ditte fiorenti che di generazione in generazione avevano dato lavoro e creato benessere, strani incidenti, strani incendi, strani guasti, strani errori, coincidenze? Sappiamo già che fine faranno , sappiamo già che tipo di imprenditoria sta aspettando il momento giusto, siamo sulla costa, terreni appetibili, una maledizione. Nessuno si muove, lo Stato? Forse chiedendo a "chi l'ha visto, chi sa , ma " va avanti cosi da molti anni.
Imprenditori e lavoratori disperati.. cresce il numero dei suicidi
Forse un giorno si parlerà
di questi anni come "la crisi del 2010" allo
stesso modo in cui si cita la "depressione 29" dove i "disperati"
erano la grandissima maggioranza dei cittadini degli Stati Uniti.
Ai nostri giorni sta diventando quasi
normale vedere persone che salgono sulle gru per attirare l'attenzione e
gridare la propria disperazione.
Un'anno, il 2010, dove si vedono operai
e/o impiegati che si incatenano o si cospargono di benzina in segno di
protesta, un periodo dove lavoratori disperati "volontariamente" si
imprigionano presso l'ex penitenziario dell'asinara definendo l'isola
omonima come "L'ISOLA DEI CASSAINTEGRATI".
Niente a che fare con quei famosi reality che proiettano degli
sconosciuti nel mondo dello spettacolo e della fama ma solo un altro
triste metodo per attirare l'attenzione verso i propri problemi.
Mille
tentativi, sacrficando l'affetto alle proprie famiglie, per cercare di
portare l'attenzione verso di se da parte del mondo politico. E' proprio
miracoloso quello che posso fare le telecamere, infatti diventano
immediatamente un catalizzatore di politici che corrono immediatamente
al richiamo dei riflettori. Peccato però che le promesse ed il loro
"entusiasmo" si spenga automaticamente insieme ai riflettori.
Alle grida di disperazione di lavoratori
e di piccole aziende si contrappone la crescita esponenziale dei
profitti di alcune (e poche) grandi "holding" che, in silenzio,
approfittando del periodo e minacciando nuovi licenziamenti vedono
crescere in modo esponenziale i propri profitti. Portando comunque la
loro produzione in altre nazioni comode, portando a pretesto l'alto
costo del lavoro. Gesti immorali non giustificati dal valore dei propri
ricavi che in un mondo di globalizzazione e di libero mercato non fa una
grinza. Ma pur sempre immorale dal punto di vista umano.
Le piccole aziende, quelle che danno
lavoro a 8 lavoratori su 10 sono al tracollo finanziario, senza appoggi
dalle banche e strangolati da un fisco che in caso di debiti nei suoi
confronti blocca ogni opportunità di poter cercare nuove attività oppure
accedere a linee di credito. Lo stesso fisco che nel caso di "Clienti"
VIP non esita a fare sconti e trovare agevolazioni. Tutto nel nome del
recupero (almeno) di una parte dei crediti. Forse un condono, nei
termini dello scudo fiscale, porterebbe soldi nelle casse dello stato e
nello stesso tempo "la legalità" riconquisterebbe nuovamente stima,
fiducia e rispetto. E' pericoloso, triste e terribuile ascoltare le
parole dei tanti imprenditori che affermano che essere disonesti ed
evasori tutela maggiormente le imprese, visti i precedenti.
Secondo Massimo Calearo, parlamentare ed
imprenditore : "La crisi andrà avanti per tutto il 2010 e la
struttura dell'impresa italiana è fatta per il 90% dai piccoli.
Gravati da due problemi fondamentali: i ritardi nei pagamenti da
parte dei clienti, soprattuto la pubblica amministrazione che invece
di dare il buon esempio è vergognosamente sempre in debito; e
l'esigenza di pagare comunque i dipendenti ogni mese. C'è bisogno di
un fondo per la piccola impresa e di un'azione continuata dello
Stato, che può iniziare pagando i fornitori a 60 giorni e ripartendo
con i piccoli lavori nei Comuni. Mandi pure a farsi benedire il Patto
di stabilità".
Sono sicuramente belle parole, ma quando
furono istituiti gli studi di settore ed il patto di stabilità stavano
guardando tutti dall'altra parte ? Gli studi di settore .... un po come
Basilea2 per le banche ovvero il nuovo "orribile" metodo di gestire
l'economia. Per gli studi di settore ci sono degli indicatori per
valutare il fatturato delle aziende (ricordate la minimum tax di anni fa
?) a prescindere dal principio basilare delle imprese ovvero costi,
mercato, pagamenti, .... ecc. Queste forme di accertamento empirico,
però, non è stato mai pensato per la classe politica, per la casta.
Ma cosa significa patto di
stabilita ? E' un provvedimento dell'ex Governo Prodi che imponeva ai
comuni di concorrere al risanamento della finanza pubblica. Uno dei
metodi è quello di avere un tetto di spesa che una volta raggiunto,
sebbene si possa disporre delle risorse finanziarie, i fornitori
dovranno aspettare il prossimo "periodo di pagamenti" restando a bocca
ascutta ed in alcuni tragici casi significa anche "il fallimento". Il
problema dei debiti della pubblica amministrazione è veramente
singolare. Lo stato che non paga o non può pagare è del tutto normale ed
ammissibile mentre un contribuente che si trova in difficoltà
finanziarie (tante volte con alti crediti verso lo stesso stato) non
potendo pagare si trova a dover ricevere tassi di interesse altissimi ed
anche il blocco di poter continuare al lavorare con la pubblica
amministrazione non potendo produrre il famoso DURC.
E' emblematico il caso di alcuni
sindaci Lombardi che si sono presentati in prefettura per consegnare la
fascia tricolore in segno di protesta contro il patto di stabilità.
Questo problema, chiaramente, non lo
avrà chi non paga le tasse (o le dichiara) poichè, in questo caso, avrà
costi minori e la possibilità di poter produrre il durc. Ma se tutti
cominciassero a non pagare le tasse e ad avere lavoratori a nero cosa
succedera ? Diventeremmo realmente quel terzo mondo che tanti stanno
profetizzando ?
Il senatore Paolo Giarletta invoca
"strumenti straordinari per la microimprenditoria, rafforzando gli
strumenti creditizi sostenuti dai Consorzi fidi e predisponendo
adeguata tutela sociale nel caso di perdita totale dell'azienda".
E' emblematico il caso di
OV di 50 anni morto suicida, impiccato a Camposampiero in provincia di
Padova. Una persona come tante altre con il sogno di passare dall'altra
parte. Da operaio a "padrone" quando nel 2003 creò la sua azienda,
lavorando giorno e notte forte della presenza e dell'aiuto di suo figlio
al quale avrebbe voluto regalare una sistemazione agiata e senza
preoccupazioni. Nel 2008 il sogno svanisce. L'azienda fallisce grazie a
quella concorrenza sempre più spietata fatta da quei furboni, di cui
sopra, che abbattendo i costi delle tasse e dei contributi agli operai
potevano portare offerte più economiche. A questo si aggiungevano il
miraggio dei pagamenti ... l'inizio della fine. Due anni di calvario per
cercare di pagare quel debito di 100.000 Euro. Una persona per bene che
non riusciva ad onorare il suo impegno una persona che pensando ai suoi
50 anni si è sentito un fallito indegno di sopravvivere, indebolito
nella mente da delusioni ed umiliazioni.
Quanti altri OV ci devono essere ancora ?
Quante persone per bene devono dimostrare la loro onestà ricorrendo al
gesto estremo ? Chi deve tutelare queste persone per consentirgli di
poter andare avanti ?
100.000 EURO è il prezzo della vita di
questa persona mentre altri che hanno distrutto l'esistenza di migliaia
di persone, con la spietata collaborazione delle banche e hanno evaso il
fisco continuano la loro esistenza nell'agio e nel lusso. Persone
pubbliche corrotte che hanno avvelenato loro connazionali ed esseri
umani e che godono di quella pensione che lo stesso OV ha contribuito a
pagargli. Ma la giustizia, quella che dice la legge è uguale per tutti
dove si trova ? Sta forse dietro un registratore ad ascoltare le
telefonate di qualcuno ? Quei politici che promettono eguaglianza e
diritti a tutti cosa stanno facendo ?
Come mai le gare d'appalto ed i
finanziamenti sono appannaggio solo di "alcune" aziende ... quelle che
hanno "grandi capitani" al timone e che si possono permettere di non
pagare i propri fornitori ? Quelle che ogni tanto scoprono di avere dei
"buchi" di centinaia di milioni di Euro che chiaramente devono
recuperare "esternalizzando" lavoro e lavoratori.
Problemi che non vedono una soluzione a breve termine.
"Il 2010 sarà ancora un anno complicato - ha detto il presidente di
Confindustria, Emma Marcegaglia, commentando l'allarme lanciato dalla
Uil riguardo a una potenziale perdita di 200 mila nuovi posti di lavoro
nell'anno in corso -bisogna cambiare passo, fare più investimenti in
ricerca, innovazione, infrastrutture, con una riforma fiscale che
riguardi imprenditori e lavoratori e cercare poi che ognuno faccia la
propria parte".
L'Annuario statistico 2009 dell'Istat,
ha messo nero su bianco questo fenomeno: i suicidi che si sono
verificati per motivi economici, quindi legati alla disoccupazione,
alla perdita del lavoro o al precariato, nel 2008, sono stati 151; di
questi nel 94% dei casi si è trattato di uomini. ( Marista sospetta che siano molti di più)
La piaga della disperazione ha invaso
quasi tutti i settori del mercato occupazionale: il minor numero di
suicidi, dice l'Istat, ha riguardato l'agricoltura, con 122 morti; di
più quelli dell'industria, con 311 suicidi in tutto. La maggior parte
dei decessi per motivi lavorativi, 683, ha invece riguardato tutte le
altre attività. Sono state 881 le persone che si sono uccise dopo
essersi ritirate dal lavoro, mentre 199 erano alla ricerca di una nuova
occupazione; 61 quelli che l'hanno fatta finita mentre cercavano una
prima occupazione. Alto anche il numero di suicidi di persone occupate,
ben 917.*
Maurizio Pompili, coordinatore del
Centro anti-suicidi dell'ospedale Sant'Andrea di Roma spiega che "anche
un'eccessiva e immotivata serenità, dopo una grave angoscia,
rappresenta un chiaro campanello d'allarme. Così come dare via un
oggetto a cui si tiene molto". Perdere il lavoro, spiega l'esperto,
"rappresenta un rischio di togliersi la vita per persone fragili, che
già vivono una forte angoscia esistenziale. È una condizione che
implica perdita, insicurezza, vergogna e anche colpa verso la
famiglia".
Tutti vorrebbero vivere tranquilli e
tornare a casa orgogliosi del proprio lavoro e del proprio impegno a
mantenere decorosamente e onestamente la propria famiglia. La
disperazione e la vergogna nei confronti della propria famiglia non è un
fenomeno patologico o ereditario è qualcosa che si realizza nel corso
del tempo e che, in un periodo storico come questo, trova terreno
fertile.
Non pensate che quanto sta accadendo
possa portare ad azioni violente ? I segnali ci sono già stai con la
scarsa presenza alle urne nelle scorse elezioni. Siamo forse a rischio
di una rivolta dei cittadini nei confronti della politica, come avvenuto
in Argentina ?
Un numero di morti degno di una guerra, ed è davvero in un certo senso una guerra contro il cittadino comune, moscerino inutile buono solo a pagare , e quando è stato prosciugato, può anche crepare!
Colpa dei politici? Non so se nemmeno capiscono cosa sta succedendo. So che quando foglia a foglia lo Stato Italia sarà seccato, il tronco già cariato svuotato, lo abbatteranno. E i politici di uno o altro segno c'entrano solo in quanto stupidi irrimediabilmente stupidi, avide larve che lasciano indisturbate le cavallette, anzi sperano solo che le cavallette raccolgano più fogliame/ cibo per un lauto banchetto. E non debbono esser per forza corrotti: basta vedere come lasciano disperdere i nostri soldi, che stipendi elargiscono all'esercto delle cavallette dalle quali lo Stato riceve in cambio poco o nulla.
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1. italia prendi il fucile ( ma non per sui Scritto da
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, il 30-04-2010 01:12 avete mai avuto a che fare con l'agenzia delle entrate o peggio con i loro enti di riscossione?. quando entra li il cittadino dovebbe essere armato solo in quel modoriuscirebbe ad avere un po' di rispetto da parte degli estortori legalzzati che vi sono rintanati penso che non manchi molto perche si veda na cosa del genere . saluti a tutti
2. Le morti sensa senso Scritto da
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, il 26-04-2010 01:30 Salve Marista. Certo che almeno tu ne parli, gli altri taccino, e non solo in Itala, se poi guardiamo alle altre forme di repressione volontarie della Vita v come la Droga e l’alcol allora il quadro totale si fa ancora più squallido e le cifre nelle statistiche salgo in modo esponenziale. Comincio a pensare che l’Italia oltre a molte riforme politiche e sociali ha bisogno anche di una profonda riflessione sulla Famiglia in se stessa. Vedi se guardo alle altre Nazioni europee, vedo che il numero di suicidi, di drogati e di alcolizzati in proporzione al numero degli abitanti è superiore a quelle italiane.
Guarda cosa scrive "Focus" il 31.06,.06. In Germania ogni 47 minuti un essere umano si toglie a Vita. Muoiono più persone in seguito a suicidio che per incidenti stradali, per droga, per omicidio o aids messi insieme. .Nel 2004 morirono in Germania 10. 733 persone, 7939 Uomini e 278 94 Donne. http://www.focus.de/panorama/welt/statistik_aid_114635.html.
Già uno è uno di troppo figurati poi le cifre che pubblichi tu o i dati che ci fornisce Panorama su Focus, e pensare che basterebbe una politica più accorta e coraggiosa verso le Banche per salvare tante Vite u,mane e posti di lavoro. Tutti sistemi ormai sono impostai male, la politica la devono riprendere in Mano gli Uomini, non gli automi delle Banche, schiave anche loro dei loro stessi giochetti. A volte mi viene da pensare che il Josef Ackermann della Deutsche Bank non si affatto un essere umano, ma il vero anticristo vivente sulla Terra che pian piano si e creato tanti piccoli inferni bancari come la Deutsche Bank e tanti anticristi come lui in tutto il Mondo i quali ora lo dominano e la fanno da veri padroni. E meno male che le Famiglie in Italia sono molto più unite e saldate insieme che in Germania altrimenti nel Bel Paese sarebbe ancora peggio. C’è solo da sperare che le Famiglie rimangano salde e che gli italiani riescano a trovare la forza di liberarsi delle loro ombre malefiche e venditrici di aria fritta e di liberarsi dal giogo bancario, magari seguendo l’ esempio del saggio Nerone, con roghi purificatori, e nessuno avrebbe più debiti. (buona questa) Tanto il giorno dopo il sole risorgerebbe ancora, non ti pare. (mica male come idea) Qui in Germani durante il Governo Schröder manco poco che succedesse proprio con una filiale della Deutsche Bank. La Banca aveva rifiutato un ulteriore credito ad una società di costruzioni edili costringendola all’ insolvenza, e diverse miglia di persone persero il lavoro. Solo un massiccio intervento di Polizia e di Pompieri impedì alla Folla esasperate di dare Fuoco alla Banca. Ciao Franco. PS. ero convinto di averti proposto questo intervento, mi ero dimenticato di spedirlo, sai, penso sia l'età che mi fa dimanticare....