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Italia, mio pazzo amore , che ti stanno facendo? PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 04 dicembre 2011

italia  e tricolorePiangevo stamani e non me ne vergogno, mentre scrivevo ad un amico che si è trasferito, con dolore, fuori dall'Italia, e da lì assiste allibito alla caduta di quel poco di democrazia rimasta, al governo finalmente appalesatosi delle banche, degli speculatori, dei maggiori responsabili dei dolori che stiamo soffrendo e che, ciononostante, con protervia indifferente osano comandare : si deve fare questo o quello. Sacrifici equi dicono, e intanto toccano sempre gli stessi schiavi storici opportunamwnte divisi e contrapposti tra di loro. Ormai nel nostro Paese  comandano alla luce del sole Banchieri e super burokrati, quelli che hanno fin ora manovrato il potere dall'interno e nel buio, mandando avanti a mostrare la faccia uno stuolo sgarrupato e spesso ignorante di affamati omuncoli e donnicciole, insigniti del bollino doc di "Onorevole", maschere ben pagate e sciocche del potere.



Ora, grazie alla crisi indotta con sapienza criminale, o forse solo favorita con sapienza criminale, possono tenere ben stretto il POTERE, apertamente. Dato il loro modus operandi  si adopereranno probabilmente," per il nostro bene", per fare  di noi una piccola Africa, sfruttata, prosciugata , desertificata, e se rompiamo troppo le balle, magari anche bombardata, con la popolazione ridotta a carne da macello,  sempre per il suo bene, lo abbiamo visto avvenire e da poco , e solo per la gloria del POTERE ECONOMICO. Questo è stato e questo potrà essere ancora

Piangevo quindi pensando ai robot che finalmente nella mia Italia  hanno gettato la maschera, come nel peggiore incubo, e che presumibilmente si approprieranno dei nostri campi, del patrimonio comune di terreni che lo Stato, ignavo e mai attento, non credo abbia mai fatto coltivare. C'erano i limiti, dovevamo ridurre la nostra agricoltura, estirpare olivi e viti, eliminare mucche, pecore e vitelli,  tutto per importare roba spesso mediocre dai nostri vicini, e questo ce lo facevano passare come progresso, noi impoverivamo, mentre altri arricchivano e consentivano ai loro popoli agi a noi negati.

Italia, povero Paese poco amato, anche se molto cantato, terra di conquista di poteri e mafie del mondo, ora preda degli speculatori, gente  con nomi precisi,  interessi precisi, senza patria, senza onore, mi sento di dirlo, senza etica, loro, gli artefici di questo attuale  e di altri abominii , è presumibile che con le nuove privatizzazioni che si apprestano a fare  disponendo di ciò che non è loro, finiranno di distruggere quel che resta della  nostra agricoltura, una volontà vecchia di decenni e mai osteggiata veramente dai nostri omuncoli al governo, che ha prodotto miseria, dolore , devastazione del territorio..

Verso alcuni dei politici dappoco, uomini del tempo passato, spesso anche di spessore intellettuale innegabile, ho provato a suo tempo una sorta di compassione: ci sono poteri che sanno come farti fare ciò che DEVI fare. Contare i vinti, contare i morti innocenti, è amaro esercizio !

E li ho visti nel corso della mia vita alcuni di quegli uomini , rosi dal dolore man mano che perdevano ogni potere e non sempre e non per tutti era dolore per un potere personale perduto, alcuni sono morti nel rimorso e nella vergogna di non essere stati abbastanza coraggiosi, e nella preoccupazione dolorosa per il futuro dei loro figli.  E noi che stiamo qui a mugugnare dietro a uno schermo, spesso senza capire nemmeno una infinitesima parte del male inflittoci, che diritto abbiamo di giudicare? Me lo chiedo spesso, e non ho le risposte, mi resta la consapevolezza dello scempio e del dolore che sapranno e potranno ancora infliggerci una schiera di psicopatici rapportabili ai fanatici religiosi di un tempo, di tutti i tempi.

Immagino già i nostri Comuni con le loro misere burokrazie, ignoranti ed avide, esaltarsi a grattacieli e porcate architettoniche estranei alla nostra cultura , milioni di euro e tanta robaccia inutile che si assorbiranno sostanze, linfa vitale per il popolo , mentre avremo gente che sopravvive con assegno di povertà sotto i ponti, magari dopo aver tolto di mezzo persino l'aiuto di quella Chiesa Cattolica che, pure con i suoi limiti e difetti, tanto bene ha saputo fare a milioni di uomini , donne e famiglie, ma si preferisce affidarsi alla speculazione, al minotauro mostruoso che pretende sempre nuovi sacrifici. Ecco, mi dico spesso, perchè da anni ed anni si è fatto di tutto per indebolirla, così come si è fatto per il residuo potere politico, riuscendoci egregiamente, bombardandola persino dall'interno, che vergogna! Ma lasciamo stare.

Il pensiero corre al dopo guerra, ai sogni di riscatto, di benessere diffuso improvvisamente distrutti, e infine al viso pallido di mio padre che cercava, ed ero quasi adolescente, di spiegarmi il Vero Pericolo, che i nostri poltici potevano molto, molto poco, e mi parlava de la speculazione internazionale, di come fosse difficile arginarla, della fame dei popoli che restavano indietro e che sarebbero stati respinti ancora di più indietro, di uomini potenti che programmavano il nostro futuro anni ed anni prima,ne era lui stesso strabiliato, diceva che usavano i mezzi economici, e le professionalità adatte. Lo vedevo angosciato, da allora lo ho visto vivere male, cupo ed intristito , ma avrei capito solo molti anni dopo perchè man mano la mia famiglia perdeva benessere mentre molti scuotevano la testa sulla nostra testardaggine. Si , percepivo che conoscenti che godevano di posizioni di benessere spiccato, parlavano di "testardaggine", non potevo capire.Il passato non sempre va seppellito, serve guardare , scrutare laddove sono maturati gli scempi del presente.

Ed eccoci qui a piangere lacrime forse inutili se non fosse che , quasi a consolarmi leggo oggi questo articolo di Paolo Barnard che raccomando caldamente a chi avesse avuto la pazienza di leggere fin qui lo sfogo amaro di chi si sente vinta e malmenata come italiana e vede la sua gente soffrire, ma come bambino inconsapevole , farsi spesso vittima predestinate di un mostro arcaico: la avidità dell'uomo che abiura alla parte migliore di sè, fino a connotarsi come e meno di una bestia terrificante, un Minotauro stupido ed avido appunto, il neoliberismo da rapina , che affama e distrugge.



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