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Marista
HomeArticoli L’Occidente dei valori perduti ed il valore di una vita
Curcio e Franceschini sono liberi da tre lustri.
L’ideologo omicida Giovanni Senzani ha scontato 17 anni.
Mario Moretti (6 ergastoli) ne ha scontati 16 (di anni non di ergastoli).
Alessio Casimirri (6 ergastoli) non ha scontato neppure un giorno e vive
felicemente in Nicaragua.
Barbara Balzerani (6 ergastoli) è in semilibertà da sette anni.
Tutto qui? no.
Sergio D’Elia (terrorista di Prima Linea condannato a 30 anni per l’omicidio
dell’agente di polizia Fausto Dionisi) nominato a suo tempo segretario della
Camera dei Deputati (stipendio: 30.000 euro mese).
Roberto Del Bello (condannato per “associazione con finalità di terrorismo e
partecipazione a banda armata”) nominato a suo tempo segretario particolare del
sottosegretario all’Interno.
Daniele Farina (condannato nel ‘86, nel ‘98 e nel 2000 per detenzione di
molotov, guerriglia urbana e occupazione) nominato a suo tempo vicepresidente
della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.
Silvia Baraldini ((condannata per terrorismo) consulente a suo tempo del Comune
di Roma.)
Torna in Italia, Battisti! sei più sicuro.
“L’Occidente è in crisi di valori,” “abbiamo perso i vecchi
valori”, queste e frasi simili sono diventate pane quotidiano sulla stampa, in
Tv , nei blog.
Ed è un po’ di tempo che ormai una domanda si impone, a proposito
di valori: quanto vale una vita?
Non è facile rispondere: se la fai a bruciapelo a chiunque
ti risponderà che una vita vale moltissimo,
e tra le frasi fatte ed i concetti “corretti” e comunemente accettati
trovi quello che suona più o meno così : “ Se fosse anche solo per salvare una
vita, il gioco ( in genere ) varrebbe il sacrificio (altrui)”, un gran bel concetto che ammanta
il parlante o lo scrivente di una aura di nobile sentire.
Ma poi vediamo che succede nella realtà del nostro Paese: l' esempio più banale .
Gli ospedali,
Nella Sanità abbiamo
professionalità più che valide, pure una serie di motivi e di sporchi interessucci (
specie nelle realtà nascoste del sistema) fanno si che capiti con una certa frequenza che malati poco gravi o
curabili ne escano in bara o irrimediabilmente
minati nel fisico e tentare di
nascondercelo è da fessi : un errore, una disposizione del primario non seguita
per rivalità interne stava per uccidere una persona a me cara, tentare di avere
giustizia?
GIUSTIZIA: siamo in italia e
poi a conti fatti ti dici che
hanno rimediato.. forse. Ma a
quanti va male?
Quanto vale una vita? Non si sa, dipende.. dipende.
Sicurezza insicura,
è cronaca, siamo nelle mani della
malavita, e delle ideologie più surreali , siamo nelle mani dei pazzi che non debbono sentirsi diversi, dei giovani
drogati che non vanno demonizzati, degli automobilisti frustrati che corrono
come matti, ti ammazzano, ma non si possono mettere le pattuglie per strada
perché… i poliziotti o sono a fare da passacarte negli uffici , mentre nella
pletorica pubblica Amministrazione molti stanno con le mani in mano, o sulla tastiera a bloggare, o fare il
secondo lavoricchio in nero ( moltissimi) o in settimana bianca o alle terme, oppure una infinita pletora di agenti
fa da scorta a gente che non ha nessun bisogno di questo privilegio,
oscena usanza italica degna del più arretrato paesuccolo sud americano.
E ancora all’ennesima morte per incidente , viene da
chiedersi con dolore e con rabbia :
quanto vale una vita? Non si sa, dipende, dipende..
E l’elenco sarebbe infinito : i morti sul lavoro , la
sicurezza in fabbrica che a volte resta
sulla carta, i controlli che vengono fatti spesso maniacalmente alle piccole
officine a conduzione familiare cui si impongono criteri costosi e a volte
inutili, spesso insostenibili… i piccoli imprenditori si sa, ormai al di là delle parole appare, non sono amati , questi piccoletti noiosi, cresci o cedi a chi
può..
E il piccolo cede, le impresuccole odiate cedono ai grandi e succede che i controlli a chi può, alle
realtà grosse, chi sa perché spesso non
si fanno, a quel punto manca il personale, quello stesso che un giorno si e l’altro pure
multava il piccolo per una vite fuori posto, lo salassava, spesso lo perseguitava insieme ai vari uffici di riscossione, sparisce di incanto, e le domande
sulla ragione di ciò restano senza risposta, o meglio senza risposta ufficiale,
ma lo sappiamo perché succede eccome, lo sappiamo tutti, e poi arrivano fatti come la Tyssen e ti chiedi con sgomento:
quanto
vale una vita? Non si sa, dipende.. dipende.
Potrei continuare, ma chi vuole tenere gli occhi aperti sa ,
chi li chiude per interesse o pigrizia, sa.
Ed allora in definitiva, quali sono i valori di questo vecchio Occidente che ha venduto
l’anima al profitto delle Banche e delle Multinazionali? Quali sono i valori di un paese in cui gran parte degli
intellettuali e dei Professoroni strologa ancora della necessità di organismi sovranazionali, di
Banca mondiale, di WTO e amenità simili?
Certo l’oro e la vita comoda che
porta sono un indiscutibile valore.
L’oro vale e si sa
quanto vale, è facile : si pesa e il valore è determinato, ma una vita non si sa quanto vale, e le vite sono tutte uguali o certune valgono di più? Un tempo gli sceicchi si facevano pagare letteralmente a peso d'oro dai sudditi e per questo mangiavno a crepapelle per ingrassare, ma una vita di un suddito, quanto vale?
Lo chiedo
ai pensatori prezzolati e ai
Professoroni pieni di incarichi e cattedre, a voi Baroni Universitari Consulenti che riuscite con sottile
ingegno a inzeppare nelle nostre leggi e regolamenti l’ingranaggio, la vitarella nascosta che domani
permetterà una ampia e mutevole alla bisogna interpretazione, permetterà figli e figliastri, piccoli taratassati e grosi e potenti impuniti e questo in ogni ambito , e cavilli e viottoli per i giusti emendamente che vanno sempre a favore dei soliti interessi, così ci
fanno fessi e contenti, i poolitici raccolgono il consenso e qualcuno surrettiziamente cambia le carte in tavola e mai a favore del "popolo", a voi signori
che l’uomo comune non conosce , ma che se vi siete posti nel giusto
canale siete assai più ricchi e potenti di un politico che ci mette la faccia, a voi
che potete , cioè Potenti, chiederei volentieri, guardandovi in faccia : quanto vale la vita di un uomo?
Ve lo siete mai chiesto? No?
Forse il problema sta nel fatto che la vita di un
uomo non è valore che va a peso, è un insieme impalpabile di vissuto, affetti, sogni, speranze che si infrangono di fronte al cieco potere del danaro che lui si, si pesa.
Quindi, quanto
vale una vita? Non si sa, dipende.. dipende.
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