La storia di questa tradizione s’intreccia con la vicenda stessa del
Parlamento unitario, e in particolare della Camera dove appunto
originariamente è nata per essere poi imitata nel secondo dopoguerra
dal Senato in nome del bicameralismo perfetto, ed essere infine estesa
( con Scalfaro) al Presidente della Repubblica.
Liberata Roma, la Camera si trasferì da Firenze nella Capitale, nel
Palazzo Montecitorio che per secoli aveva ospitato la Curia
Innocenziana, sede laica del potere papale.
La struttura originaria dell’edificio , nato per tutta altra
bisogna, non comprendeva un’aula capiente , ma finiva in un cortile,
ampio e splendido certo, ma del tutto inutile . La presidenza della
Camera incaricò quindi un tecnico , il torinese ingegner Comotto, di
progettare e realizzare in fretta, in quel cortile un’aula
“provvisoria” in ferro e legno.
Sulla “Nazione” di
Firenze dell’8 luglio 1883 leggiamo: “Il presidente della Camera (Giuseppe
Zanardelli, esponente della Sinistra e acerrimo nemico del trasformismo
giolittiano, ndr), che in questi giorni di afa opprimente sopporta la
fatica delle lunghe discussioni sulla legge bancaria (il nuovo
ordinamento reso necessario dal famoso scandalo della Banca Romana,
ndr), aveva, scherzando, detto a qualcuno dei giornalisti della tribuna
stampa: ‘Voi altri avete almeno un ventaglio che io vedo costantemente
agitare!’. Ieri si pensò quindi di offrire all’onorevole Zanardelli un
modesto ventaglietto di carta sul quale avevano apposta la firma tutti
i corrispondenti e rappresentanti di giornali presenti in tribuna.
L’on. Presidente gradì lo scherzo, e rispose con le seguenti parole:
‘Ai gentili giornalisti della Tribuna della Stampa. Ringrazio vivamente
del ricordo di questi giorni, ultimi della mia presidenza, i
collaboratori carissimi della stampa. Lo terrò tra le care memorie.
Aff. Zanardelli’.
Da allora , anche se con interruzioni durante la dittatura, per poi
riprendere con la Liberazione, il sindacato dei giornalisti, e regala
un ventaglio al presidente della Camera e altrettanto naturalmente
fanno con il presidente del Senato.
Oscar Luigi Scalfaro fu eletto nel 1992 presidente della Camera, ed
appena un mese dopo fu eletto – nella situazione di emergenza
democratica determinata dal massacro del giudice Falcone, di sua moglie
e dei cinque agenti di scorta – presidente della Repubblica.
E anche se presidente della Camera solo per un mese, si considerò
che spettava anche a lui il ventaglio; in questo modo il dono del
ventaglio divenne tradizione anche per la Presidenza della Repubblica.
I ventagli poi divennero preziosi e non più ventaglietti di carta,
preziosi come si conviene ai Sovrani che graziosamente accettano
splendidi esemplari del sette-ottocento in tessuto lavorato o dipinto
con scheletro in madreperla. Poi si ricorse a bozzetti proposti dagli
studenti delle Belle Arti, cosa sicuramente più
simpatica.L’Associazione Stampa Parlamentare di concerto con
l’Accademia di Belle Arti di Roma indice infatti un concorso per la
realizzazione dei ventagli da consegnare nella tradizionale cerimonia
di auguri al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato ed
al Presidente della Camera. Il concorso e’ rivolto agli studenti delle
scuole di Pittura e di Decorazione delle Accademie di Belle Arti
italiane che aderiranno all’iniziativa e prevede l’assegnazione ai
vincitori di TRE PREMI EX AEQUO DELL’IMPORTO DI EURO 750 L’UNO. La
consegna del premio avverrà durante la cerimonia dei ventagli offerti
ai Presidenti.