La Croce è un simbolo che ci
accompagna da tanto di quel tempo che, almeno per quanto vedo in
Italia, abbiamo smesso di considerarla, e se non fosse stato per
gli attacchi degli ultimi tempi, il Crocifisso sarebbe rimasto
negletta immagine attaccata qua e là, spesso un po' a casaccio,
sui muri delle scuole o di alcuni uffici, dove si e dove no, nel
migliore dei casi espressione di arte in Chiese e Musei, nei fatti
per molti, anche se preti, un oggetto di arredo o poco più.
Poi finalmente l'attacco insensato
portato a questo simbolo, ci ha spiazzati e costretti a riflettere,
sorpresa: quelli che più
convintamente si sono ribellati alla sua eliminazione sono stati
laici e non credenti, più forse e meglio di credenti e sacerdoti.
Forza immensa quella del pensiero di
Cristo , uomo fra gli uomini, che ha espresso un messaggio valido
e necessario ancora oggi, messaggio che non è venuto da una classe
sacerdotale, nè è stato estrapolato da miti e leggende, ma è
stato intuito e raccontato da un uomo come noi, un uomo in carne ed
ossa, che è morto su quel legno soffrendo pene atroci, per
affermare un nuovo mondo, un nuovo modo di essere che sollevasse gli
uomini del suo tempo e quelli a venire, dal male dell'uomo
sull'uomo.
Le idee di questo profeta erano state
tanto sconvolgenti per la realtà del suo tempo, da portarlo alla
Croce, mentre il popolo, per lo stesso motivo per il quale lo
uccidevano: per la forza delle sue idee che donavano il rispetto e la speranza,
lo acclamava come figlio di Dio.
Cristo in effetti rivoluziona il
mondo nel modo più pericoloso per il Potere, Egli parla ad una
umanità imbarbarita, dedita al materialismo più sfrenato, e che
ha di conseguenza cancellata ogni spiritualità, dedita nei fatti
alla indifferenza totale verso chi soffre, chi è debole, chi non
regge il passo, gli oppressi e vilipesi, i deboli, i poveri, i
vecchi, gli ammalati, le donne, i bambini.
Cristo si rivolge dunque a questa
umanità oppressa ed umiliata nel suo essere umanità senza potere,
e non dice loro, come i chierici per tanto tempo hanno fatto con noi:
"Porta pazienza , è la vita, e tu contentati della preghiera -
placebo" . No, Cristo parla agli animi degli oppressi e fa
conoscere loro l' amore ed il rispetto di sè, e nel contempo
redarguisce gli oppressori e gli ipocriti. Cristo si rivolge alle
intime esigenze degli umili e dei diseredati, non offre loro
pannicelli caldi, e carità, ma restituisce al loro intimo la
dignità rubata dalla protervia dei potenti e dei prepotenti.
Per questo fu odiato, per quello che di
davvero pericoloso per il potere seminava: l'amore di sè,
l'accettazione di sè, il diritto al rispetto ed alla speranza, il senso del divino
come fonte di bene ed armonia, di Amore e Spiritualità.
Un messaggio che la storia racconta
essersi sparso per il mondo tanto era necessario, tanto era atteso.
Un messaggio temuto dal Potere ancora
oggi, un messaggio il cui simbolo è il Crocefisso , immagine che ci
racconta a cosa arriva il potere quando si sente minacciato nelle
sue radici , immagine quindi quella del crocefisso che non solo non dobbiamo nascondere, ma
dobbiamo esporre più di prima, per ricordarci come appunto
reagisce il Potere se e quando teme di essere in pericolo, e ben
sappiamo che tanto più forte reagisce quanto più le sue radici
sono contorte, malate, e traggono forza in vizi, ruberie, crudeltà,
indifferenza, oppressione e sfruttamento dei deboli.
Guarda caso, proprio oggi si vuole eliminare
queso simbolo di amore , rispetto e speranza , e proprio in un mondo che si vuole
globale , ma non emancipato dal bisogno e dal dolore, bensì servo
di pochi. Il nuovo mondo vede la ricchezza ed il benessere
ritrarsi dalla gente comune per migrare verso pochi e noti, ci si contenta di parole ed enunciati accattivanti,
ma che nei fatti la società è violenta, sorda, grigia, ci stanno approntando un mondo in cui i poveri
diventano sempre più poveri ed i ricchi sempre più ricchi, e questo avviene nella
accettazione supina dei molti.
Ecco dunque delinearsi, con mille e mille corifei , servi sciocchi del potere , un futuro che vuole limitare il famoso
welfare piuttosto che perfezionarlo, che vuole una sanità per i
ricchi e niente o poca per i poveri.
Sciaguratamente siamo arrivati alla totale indifferenza verso enunciati barbari
che sbrigativamente evitano di approfondire il senso e la portata
di quello che si porge come ineluttabile, facendoci contenti di
leggine, grida ed appunto enunciazioni di principio che non vogliono
in realtà incidere nemmeno un po' nella cultura e nelle coscienze, badando invece con cura ad
addormentarle le coscienze , affinchè noi si arrivi ad accettare
senza tante storie un mondo insicuro, in cui il prepotente è libero
di schiacciare, uccidere, torturare il meno potente, dove le donne
sono merce e oggetto di proprietà, dove i bimbi danno quasi
fastidio, talvolta oppressi e spesso sodomizzati nella loro stessa
famiglia, spessissimo privati della fanciullezza: bimbi che lavorano,
bimbi che fanno la guerra, bimbi schiavi, bimbi "fortunati"
abbandonati davanti alla tv o trasportati come pacchi in mille
inutili attività pure di toglierseli dalla scatole. Ormai il
destino di poveri e vecchi è quello di essere abbandonati.
E non è certo un caso quindi che proprio
oggi si voglia intensamente privarci anche del ricordo , del simbolo
del sacrificio di Gesù di Galilea, torturato ed ucciso per averci
parlato di Amore, di dignità,di giustizia, di perdono, ucciso per
aver parlato alla coscienza degli uomini, quella coscienza che in
mondo arrogante e materialista, ipocrita e violento, basato sulla
forza del dio danaro, sarebbe un enorme impiccio.
Irrinunciabile la Croce per chi
non si trova a suo agio con le belluine forze del nuovo potere
economico; irrinunciabile il Crocefisso, irrinunciabile la figura
storica ed immensa di Gesù di Galilea, irrinunciabile anche e
soprattutto per i così detti laici, per quelli che vedono in Cristo
non un santino da tenere nel portafogli , come purtroppo per troppi
credenti è ormai diventato, ma un Uomo, un filosofo, oserei dire,
un predicatore di Amore , di bene, di dignità, un portatore di
rispetto, speranza di spiritualità per l'umanità, che in sintesi ha messo le
basi per una nuova cultura, i popoli allora seppero comprendere, noi sembriamo molto meno recettivi, eppure Dio sa se avremmo bisogno di svegliare le coscienze, di trovare la strada per farlo ora e subito in questi tempi infelici.
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