La mente legata al quotidiano, aggrappata al mondo delle
apparenze, continuamente sballottata dagli accadimenti che non comprende e di cui soffre, assalita da desideri,
condizionamenti, aspettative e delusioni, afflitta da odi e rancori, quella
per il pensiero orientale è una mente sangsarica che, “sballottata quale piuma nel vento” quindi senza
volontà, è la fonte del dolore per l’uomo
la cui coscienza è addormentata.
E secondo il pensiero orientale, addormentato è anche colui
che ritiene che nulla sopravviva all’uomo dopo la morte, costui resterà
imprigionato nel sangsara ( dal sanscrito, letteralmente indica il percorrimento
del flusso del divenire, in sostanza, il quotidiano).
Sarà come un uomo che
percepisce solo sogni, apparenze, illusioni, proprio come Prometeo resterà
legato alla ruota della esistenza.
Se si distaccherà dal sé, dagli
attaccamenti, dalle preferenze, dai desideri, si distaccherà dalle frustrazioni
e dai conflitti del quotidiano.
Un uomo risvegliato avrà la coscienza della Mente Unica non - creata, conoscerà la Mente nella sua nudità ( libera da schiavitù, apparenze).
Chi controlla il pensiero, controlla la azione; il distacco permette
una migliore comprensione, e si arriva alla intuizione della verità fino al
risveglio e quindi alla fine del dolore
Il controllo della mente, porta al controllo del corpo.
In questo modo secondo Budda si semplifica la propria vita in una visione diretta del reale che finirà per emanciparci da sofferenze ed insoddisfazioni, non avremo più bisogno di odiare, nè di temere.
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