E’ normale che a sinistra si sia ancora
un po’ “rintronati” per la sconfitta subita; quello che è un po’meno
normale è che non si cerchi assolutamente di capire seriamente quello
che è successo e ci si abbandoni ad analisi quanto meno improbabili e
risibili.
Dopo due lunghi anni di colpi bassi e liti bottegaie
tra i componenti della sinistra di lotta e di governo, dopo aver
stupidamente sbeffeggiato “i ricchi” come unico contentino per lo
zoccolo duro, si sono dedicati di impegno a impoverire i poveri ed
arricchire Banche, Sindacati, Industriali Assicurazioni , Coop,
profondendo ogni attenzione agli Affari e al businness, come ormai è
consolidata prassi di buona parte dei politici, e non solo.
Non contenti di fornicare apertamente con la parte ricca del Paese
infischiandosene dei poveri cristi, si sono dedicati a fare venire
l’orticaria un po’ a tutti e condendo l’amara sbobba che ci propinavano
con spocchia ed ipocrisia intollerabili per chiunque.
Perse le elezioni, non ancora contenti dello sfacelo e
della confusione in cui hanno gettato la propria base, invece di fare
un poco di sana autocritica, almeno sulla enorme mole di danaro
pubblico tolto ai cittadini e riversato come già detto principalmente a
favorire i poteri forti e in parte distribuito a pioggia a zittire il
proprio elettorato minuto e le rispettive consorterie, hanno dato
miserevole spettacolo dello scollamento totale con la società,
ricercando i reali motivi della sconfitta subita in motivazioni irreali.
Si sono cullati nella pia illusione che gli Italiani
siano cretini ( quindi lo sarebbero anche quanti a sinistra hanno
preferito non votarli affatto, e sono stati molti), oppure come uno
stralunato Diliberto ha sostenuto in più trasmissioni con notevole
sprezzo del ridicolo , hanno evocato la caduta della identità marxista
ed l’abbandono dei simboli di falce e martello ( dimenticando
clamorosamente che lui stesso quei simboli non li ha eliminati, ma i
voti sono scappati lo stesso).
Diliberto, Rizzo ed altri in sostanza ancora si
illudono che se resusciteranno il cadavere del conflitto di classe,
quello della rivoluzione proletaria, quello dei vecchi simboli, della
identità marxista, intesa a modo loro, insomma con l’aiuto di illustri
defunti , potranno portare indietro le lancette dell’orologio,
cancellare la realtà del presente in cui ormai simili icone non trovano
spazio e riportare l’Italia magari a prima della caduta del muro di
Berlino
Credono e sperano ancora di poter imbonire operai e
poveri ( i proletari non esistono più per mancanza di prole), con belle
e radiose promesse di “sol dell’avvenire”, mentre politici di ogni
colore e casacca si abboffano felici, sfrecciano in auto con scorta,
frequentano a spese nostre alberghi da 1500 euro a notte, indossano
cardigan del costo di almeno due mesi di pensione, scorrazzano in aereo
di Stato, accumulano stabili e partecipazioni azionarie in banche,
vivono in appartamenti di lusso, concorrono alla assegnazione di case
popolari di pregio, togliendole a chi di dovere, ed in altre simili
amene occupazioni impegnati, dimenticano di governare il Paese.
Trascurano, novelli signorotti medievali, il piccolo
particolare che esistono anche le necessità della gente comune, quella
che nei loro impossibili e un po’ folli desiderata dovrebbe esser paga
di parole, canzonette, mancette, e al massimo di qualche pacca sulle
spalle, una salamella e una birretta; dimenticano o non si sono accorti
che il tutto è cambiato : i media moderni permettono anche al popolo di
essere informato, a dispetto della disinformazione abbondantemente
curata dai potenti media di Partito , di Sindacato, di Confindustria,
di Padronato in genere. Il mondo ormai è dietro l’angolo, molti hanno
visto con incredula meraviglia in TV, polacchi, albanesi e rumeni
venuti in Italia per svolgere una professione, andarsene delusi perché
sarebbero in sostanza stati pagati meno che al loro Paese.
Solo ignorando questa realtà si può arrivare a sognare
di resuscitare lo Zombie marxista. Non si sono resi conto che le solite
vecchie parole di odio, le canzoni, gli spettacoli, la invasione
kulturale, gli sforzi di pagatissimi attori, cineasti, canzonettiste,
antiberluscones e simili, si sono infranti di fronte alla realtà
prosaica della terza settimana ed alla realtà del nuovo ordine sociale
non più nettamente diviso in classi, le vecchie classi si sono
mescolate, e non se ne sono neanche accorti.
Si sono mai chiesti a che classe appartiene per esempio
l’impiegato che è rimasto disoccupato e va alla Caritas con la
famiglia? O il pensionato che proveniendo dalla classe media , si
ritrova con una pensione svalutata, ma affitto e spese triplicate,
quindi ormai povero? hanno mai considerato che i tanto odiati ed
osteggiati artigiani i tanto osteggiati piccoli commercianti che
vengono distrutti ad arte ( e so quel che dico) per fare posto alle
Coop, agli Affari di Banche e simili, sono in realtà ex operai, o figli
degli operai ? Hanno mai capito che distruggere a favore delle
multinazionali l’agricoltura, gli toglie il voto contadino, che i
contadini affamati ed usurati non si possono contentare delle tiritere
finto-equo e solidale o pseudo biologico sotto sotto pro-
multinazionale?
Solo chi sta bene ed ha la pancia piena come
sindacalisti e politici può ignorare simili realtà. Solo chi ha la
saccoccia piena può come i nostri sindacati immaginare che per i nuovi
poveri, toglier l’ICI sia cosa da poco e già mestano e protestano per
pretendere quelle soluzioni di sgravio fiscale a loro più “utili”, alla
faccia delle necessità della gente comune, dei soliti esclusi : piccoli
artigiani, pensionati, popolo delle partite IVA, demonizzato questo
ultimo per coprire le autentiche fornicazioni col grande capitale e le
poche grandi industrie, alla faccia della classe operaia, sempre più
povera, sempre meno sicura e sul lavoro e nella vita di tutti i giorni,
lasciata come tutti i poveri in pasto alla malavita.
Un modo di pensare, di sentire , di operare, fuori
della realtà; una sconfitta quella della sinistra prevedibilissima ,
nata da un gap culturale enorme e per molto tempo ancora incolmabile.
Capire che i bisogni essenziali sono cambiati, che non
basta più un pugno di soldarelli, una mancetta, che l’unione scellerata
Industria/Sindacato su cui molti di loro hanno prosperato e si sono
arricchiti, non può più essere. Capire che i Contadini, gli Agricoltori
non sono buoi da attaccare al carro di interessi “Altri” con l’aiuto di
Associazioni Contadine chiaramente compiacenti, che i Contadini, gli
Agricoltori sono cambiati, è poi tanto ostico? Pare di si.
Allora non resta che farsi da parte visto che non si ha
nè la consapevolezza di come la società cambia, nè quella degli enormi
danni apportati, nè soprattutto la volontà di rimediare, come mostra
chiaramente anche il Veltroni post elettorale.
In questo modo purtroppo si lascia il cerino in mano ad
un centro destra che è "il meno peggio" e che non so proprio quanta
consapevolezza abbia di quel che servirebbe al Paese.
Sta di fatto che destra o sinistra ormai non cambia
molto : la società è in cammino e non si fermerà ad aspettare furbetti
e vecchie cariatidi.
Credo che siamo giunti prossimi al punto in cui
ideologie, suggestioni , carote e bastoni, non servono più.
Si avvicina credo il momento in cui chi vuole esser classe dirigente,
deve esser capace di agire per il bene comune e non solo portatore di
vessili ed inni del tempo che fu.