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Marista
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La sfera di cristallo PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
sabato 14 novembre 2009




Quando la gente ti dirà che hai sbagliato... e avrai errori dappertutto dietro la schiena, fregatene. Ricordatene. Devi fregartene. Tutte le bocce di cristallo che hai rotto erano solo vita... non sono quelli gli errori... quella è vita... e la vita vera magari è proprio quella che si spacca, quella vita su cento che alla fine si spacca... io questo l'ho capito, il mondo è pieno di gente che gira in tasca con le sue piccole biglie di vetro... le sue piccole tristi biglie infrangibili... e allora tu non smetterla mai di soffiare nelle tue sfere di cristallo... sono belle, a me è piaciuto guardarle, per tutto il tempo che ti sono stato vicino... ci si vede dentro tanta di quella roba... è una cosa che ti mette l'allegria addosso... non smetterla mai... e se un giorno scoppieranno, anche quella sarà vita, a modo suo... meravigliosa vita.
( da castelli di rabbia di Alessandro Baricco)










Fedora

Al centro di Fedora, metropoli di pietra grigia, sta un palazzo di metallo con una sfera di vetro in ogni stanza. Guardando dentro ogni sfera si vede una città azzurra che è il modello d'un'altra Fedora. Sono le forme che la città avrebbe potuto prendere se non fosse, per una ragione o per l'altra, diventata come oggi la vediamo. In ogni epoca qualcuno, guardando Fedora qual era, aveva immaginato il modo di farne la città ideale, ma mentre costruiva il suo modello in miniatura già Fedora non era più la stessa di prima, e quello che fino a ieri era stato un suo possibile futuro ormai era solo un giocattolo in una sfera di vetro. Fedora ha adesso nel palazzo delle sfere il suo museo: ogni abitante lo visita, sceglie la città che corrisponde ai suoi desideri, la contempla immaginando di specchiarsi nella peschiera delle meduse che doveva raccogliere le acque del canale (se non fosse stato prosciugato), di percorrere dall'alto del baldacchino il viale riservato agli elefanti (ora banditi dalla città), di scivolare lungo la spirale del minareto a chiocciola (che non trovo più la base su cui sorgere). Nella mappa del tuo impero, o grande Kan,   devono trovar posto sia la grande Fedora di pietra sia le piccole Fedore nelle sfere di vetro. Non perché tutte ugualmente reali, ma perché tutte solo presunte. L'una racchiude ciò che è accettato come necessario mentre non lo è ancora; le altre ciò che è immaginato come possibile e un minuto dopo non lo è più. ( Le città invisibili di Italo Calvino)

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  Commenti (1)
1. To late, we'v waited to long.
Scritto da Franco Parpaiola website, il 22-08-2010 09:52
Salve Marista. 
Entrambi hanno ragione, come la Storia e la mitologia pure ce l'hanno.  
La Vita meravigliosa di cui parla Barrico come di un Paradiso perduto, a mio avviso vale però, solo per la Mitologia, per il Medio Evo. 
L’Iliade e l’Odissea d’Omero possono essere Vita meravigliosa, sopratutto la Vita di Ulisse e i suoi Uomini lo è. 
E dalla distruzione di Troia nacque senz’altro una nuova civiltà. 
Calvino ha anche ragione, difatti l'evoluzione tecnica va avanti e progredisce nella sua stessa evoluzione, come un Tornado che sviluppa la sua termica, e la propria linfa di Vita lo fa e lo costringe anche a cresce a dismisura e nessuno lo può fermare e non si può fermare…..se non facendo scelte dolorose, tagliando la testa al Toro ad esempio, come intende fare Big Mama Angelina, con la sua nuova politica energetica e mangiucchiandosi un Politico cocciuto dopo l’altro. 
I cadaveri politici di BMA che la volevano politicamente distruggere, non essendo riusciti nel loro intento da politi falliti, ora diventano tutti Manager industriali acerrimi nemici di questa moderna Giovanna D’Arco, (Medusa?) e cercheranno ora di distruggere le sue sfere di Cristallo. 
Vedremo quale delle due teorie alla fine la spunterà. 
Personalmente penso però che nessuno dei due la spunterà, a prescindere dal Fatto se BMA vinca o no, sia Barrico sia Calvino non hanno a mio avviso tenuto conto del fattore tempo. 
La loro Fedora, le Città azzurre e di ferro, le stesse sfere di cristallo che nella Mitologia e nel Medio Evo se distrutte o rotte avevano il tempo di, rigenerasi, anche mentre venivano distrutte o si stavano rompendo, nella lenta distruzione ed evoluzione Mitologica e Medioevale.  
La Mitologia Greca e la storia di Roma ne sono piene d’esempi cosi, in altre parole evoluzione e rinascita, durante, e nella distruzione stessa,  
Fin lì, hanno entrambi ragione, ora non più. 
Vedi Marsita, a quel tempo nessuno sapeva ancora costruire una trappola per topi, allora esisteva quasi solo la Pax Romana. 
Vale a dire: la lenta evoluzione nell’altrettanto lenta e metodica, quasi labile distruzione; di popoli e civiltà di allora, anche assimilando, comunque! 
Ho appena terminato la LfG n° 21, la devo limare e correggere un poco, te la manderò Lunedì notte, 
Prova per ora a guardare sul mio FB e cerca il mio caro amico di tante Battaglie e discussioni sul Blog di Foa, Alberto Berton e leggi poi cosa ci propone dell’ IBL: È domani la fine del Mondo? 
Sostituisci poi, tenendo in testa la mia Metafora sulla trappola per i topi, “ecologia e miseria” con, “evoluzione nella distruzione, e vedrai come il tutto cambia. 
Di cosa ti parlo nella LfG n° 21? 
Niente di particolare, ti parlo dell’oro di Napoli, e della Campania Felix, tutto li. 
Ciao,  
PS: 
Ora mi faccio tre Uova con lo speck di Merano, e i fagioli in salsa di Pomodoro Heinz, con Toast e marmellata quale tipica colazione Britannica, e annoio il tutto mezzo litro di Caffé tedesco, più cosmopolita di così, und nix, Pizza with Bread and Butter come i very British,, poi però vado a dormire sai, sono veramente stanco. 
Salutönen.

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