La notte del 1 maggio, 5 giovani assalgono e riducono
in fin di vita un ragazzo che gli avrebbe negato una sigaretta, quel
giovane grafico ora è morto.
I teppisti erano tutti ultrà del Verona, legati al
Veneto Fronte Skinheads. Risulta che erano già stati indagati per altre
aggressioni razziste.Non bastasse, i giornali ci dicono che le loro
gesta erano conosciute, che “erano monitorati”.
Se approfondiamo ulteriormente veniamo a sapere che
esiste una informativa dei servizi segreti secondo la quale in Italia
sono attivi 65 gruppi ultrà di ispirazione neonazista e neofascista,
che mobilitano circa 55mila militanti.
Ora a me donna semplice ed ingenua mi sembra di vivere
in una realtà surreale, termine che mi capita di applicare spesso alla
realtà del Bel Paese perchè non saprei come definirla questa realtà,
visto l’insieme dei fatti che ci troviamo a subire o comunque a
conoscere da qualche tempo a questa parte.
Come è possibile: esistono ben 55 mila militanti di
formazioni fuori legge che si ispirano ad ideologie violente, e
candidamente coloro che dovrebbero vigilare ci raccontano che tutti
costoro sono conosciuti e “sono monitorati”, che le autorità sapevano e
monitoravano attentamente anche i futuri assassini, già rei di fatti di
violenza; sai che consolazione per i genitori della vittima!!
Ma con che coraggio ci raccontano simili enormità?
Perchè bisogna rendersene conto : è una enormità che si sapesse e non
si facesse un tubo .
Che vuol dire che monitoravano? Io nella mia infinità ingenuità mi
chiedo: come mai sono state lasciate vivere e crescere sostanzialmente
indisturbate formazioni di ultrà, di delinquenti che si ispiravano a
principi neonazisti e neofascisti, perché si è tollerato che si
espandessero? Perché sono stati lasciati liberi di delinquere, fare
prepotenze, sentirsi potenti ed impuniti, fino ad arrivare ad uccidere?
Qualcosa nelle Istituzioni non ha funzionato, e non è
cosa da poco: è grave che accada ciò, ma è innegabile e se ne dovrà non
solo prendere atto, ma prendere provvedimenti , o no?
Solo che non sento voci che si levano contro l’immobilismo colpevole
delle Istituzioni.
Parole tante, indignazione, pure , ma andando al dunque
resta il fatto che si sapeva e si è valutato di attendere. Ma cosa si
attendeva? O meglio perchè non si è fatto nulla? E se ci fosse una
carenza di leggi, nel paese dei milioni di leggi astruse , inutili,
incomprensbili, una contro l’altra armata di modo che giustizia per i
poveri cristi in un modo o nell’altro, non ci sia mai, non potevano
perdere un po’ di tempo a mettere una pezza a questo pericoloso
fenomeno?
Nessuno sembra chiederselo, capita addirittura di
sentire e intuire in alcuni interventi la ricerca di come si possa
sfruttare politicamente l’episodio scellerato, ma non mi sembra si vada
oltre, non sembra che a nessuno interessi un fico secco del fulcro del
problema: come ciè si sia arrivati a lasciar crescere a tale punto ed
impunemente delle formazioni fuorilegge.
Non abbiamo ancora imparato, siamo ancora legati a
logiche partigiane, neanche di fronte al morto ci fermiamo, neanche di
fronte all’enormità di Istituzioni che non hanno saputo o potuto fare
il loro dovere; ci fermiamo alla superficie che pure va detta e
denunciata: erano Naziskin, bene erano nazifascisti, ma questa verità
non può esaurire l’analisi perchè magari in un certo senso ci soddisfa
che "questi" delinquenti son colorati di nero. Il dato di fatto è che
sono delinquenti che oltre che ultras si autodefiniscono nazifascisti,
e niente è stato fatto per scioglierli, per neutralizzarli.
Perchè sono stati lasciati liberi di crescere e prolificare?
Poco o nulla importa che simile feccia stia imponendosi in altri paese europei.
Se il mio vicino invece di rasare il suo prato, lo usa
da latrina, non significa che io debba subirlo passivamente, né tanto
meno che debba imitare le sue abitudini.
Tornando a noi : prendiamone atto, qualcosa nel Paese
non ha funzionato e non funziona, se simili soggetti hanno potuto
portare avanti vaneggiamenti simil/tifosi e fare proselitismo di
ideologie violente ed assassine indisturbati. Qualcuno ne dovrebbe
rispondere al paese, credo; mi piacerebbe che di questo si parlasse
seriamente.
Poi volendo allargare, “mutatis mutandis”, il campo sulla violenza giovanile, abbiamo un esempio di bullismo a Viterbo.
Anche fatti come quelli di Viterbo danno da pensare,
qui abbiamo genitori apparentemente assenti, figure sfocate , al
massimo allibite come quelli dell’unico fermato.
I compagni di scuola hanno trasformato in torcia la
testa di un ragazzino di 15 anni. E’ stato arrestato il bullo- capo, un
quattordicenne ora in comunità di recupero, mentre gli altri due
torturatori, non avendo ancora 14 anni, non sono punibili. Tutta la
scena, definita raccapricciante dalle forze dell’ordine, è stata
filmata con un videofonino.
E qui si ripropone la solita litania : ma sti genitori
che cavolo fanno? Allibiti quelli del torturatore, assenti a quanto
pare quelli della vittima che avrebbe mostrato i segni delle sevizie
alla sorella, ma mamma e papà non si sono accorti di nulla? Un figlio
viene torturato, gli si bruciano sigarette sulle braccia, gli si
bruciano i capelli , e se il Preside non se ne fosse accorto, la cosa
sarebbe passata inosservata, stando almeno a quello che riporta la
Stampa. No comment!
I figli , e non è il primo episodio che ce lo fa sospettare, troppo spesso non vengono guardati “monitorati” da mamma e papà.
Davvero che società siamo, che Paese sostanzialmente
crudele siamo diventati? Anche l’indifferenza verso i propri figli, il
non volersi spennacchiare il cervello con i problemi dei nostri
adolescenti, con le loro pulsioni , con i loro sogni.. è crudeltà ed è
crudeltà figlia della ignoranza.
Spieghiamo di che ignoranza parlo, per evitare
fraintendimenti: ignoranza nel senso di ignorare i propri doveri, il
come ed il perché si è deciso di mettere al mondo dei figli.
Come e perchè si decide di formare una famiglia, e che responsabilità
questa scelta comporta.
Ci sono infatti , e la cronaca ce li ha mostrati,
genitori super colti, super inseriti nella società, delle gran belle
teste pensanti , tanto intenti a pensare che risultano .. super
indifferenti verso i figli i quali, come giovani germogli abbandonati,
al primo stormir di vento, al primo problema, al primo dolore, arrivano
soli ed impreparati, e spesso imboccano nella totale indifferenza e
inconsapevolezza dei genitori, strade pericolose con esiti disastrosi
per se stessi e per gli altri.
Ecco cosa siamo diventati : una società cattiva,
indifferente, solidale a parole e nelle piazze, ma inconsapevole dei
doveri che accompagnano ogni individuo e quindi va da sè, inconsapevole
dei diritti che sostengono ogni individuo.
Mi vien da pensare che forse si potrebbe ricominciare a
creare un tessuto sociale, ritornando a dare ad ogni persona il suo
giusto valore, i suoi diritti, ai quali corrisponderanno di per sè dei
doveri, forse semplicistico, ma da non scartare a priori , credo.
|
- Si prega di inserire commenti riguardanti l'articolo.
- Commenti ritenuti offensivi verranno eliminati.
- E' severamente vietato qualsiasi tipo di spam. Cose del genere verranno cancellate.
- I commenti verranno approvati dall'Amministratore prima di venire pubblicati.
- Ricordarsi di inserire il codice numerico nell'apposito box
- Se il codice è errato riaggiornare la pagina (refresh)
|
Riporta quest'articolo sul tuo sito!
1. i nostri giovani Scritto da
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
, il 09-05-2008 18:26 Ciao Dama Verde. Concordo: si dovrebbe tuiiti fermarsi e far un passo indietro, per il bene dei nostri giovani tutti, recuperare un minimo di buon senso, meditare e cercare di capire a quali valori in questo sfacelo possiamo ancora aggrapparci. Chi sa se noi blogger possiamo in qualche modo accompagnare questo cammino
|
2. La violenza giovanile prospera ... Scritto da
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
, il 09-05-2008 12:05 Sono incubi veri e propri questi fatti e si prova un gran dolore ad assistere a questa violenza, impotenti come siamo. La società dovrebbe fare un passo indietro, fermarsi un attimo e cercare di recuperare almeno qualcuno di quei valori tradizionali, per i quali ha un senso vivere. Ciao.
|
Powered by AkoSuite 2007 |