Siamo in vista delle solite superflue
elezioni, ma stamattina di sorbirmi le solite menate dei giornali
per essere “informata” come si conviene ad ogni buon cittadino,
non mi riusciva: quel che è deciso, è deciso, e le decisioni non si
formano certo nel nostro costoso Parlamento, ridotto a una schiera di
esecutori di ordini. In che senso poi costoro dovrebbero
rappresentare il popolo sovrano.. mi sfugge. Mi è quindi venuto
naturale di bighellonare per il web, e mi sono imbattuta in questo
breve filmato bbc che trovo eccezionale: “ L'automa della
politica, il giocoliere”, fa parte di un documentario della bbc
che si riferisce all' affare Gladio, e fu trasmesso nel 1992 da
Raitre.
L'argomento è antico, complesso, annoso, ed insoluto, ma
quello che mi ha divertito e in un certo senso intrigato, è la
conclusione del breve filmato, in fondo quello che ci resta dei
tanti misteri è la realtà espressa in questa breve apparizione di
Federico Umberto D' Amato, personaggio sconosciuto ai più ( me
compresa ), ma che viene definito “principe” dello spionaggio,
così archivio di Repubblica descrive la breve apparizione di
d'Amato nell'articolo sui giocolieri del terrorismo
“incontrastato e discusso
"principe" dello spionaggio italiano, per oltre trent' anni
capo dell' Ufficio Affari Riservati del ministero degli Interni, ha
il volto illuminato da una lampada. Ha accanto una preziosa
marionetta del Settecento. La mostra alla telecamera e spiega, con
occhi luccicanti di eccitazione: "Questi pupazzi - i francesi li
chiamano automates, noi li chiamiano automi, dal greco autòmàtos,
che si muove da sé - sono la metafora del tentativo di dar vita a
una vita che non esiste. Vede, hanno una loro mobilità deliziosa.
Ecco, quest' automa, in fondo, riassume un po' il nostro argomento.
Direi che questo è il pupazzo della politica, questo è il
giocoliere, le jongleur".
In fondo il principe dello spionaggio
esprime, in modo assai arguto ed originale, quello che tutti dicono
di sapere, anche se poi nei fatti agiscono da perfetti inconsapevoli
e si perdono nell'inutile esercizio di giustificare, capire ,
raccontare e spiegare, la politica di questo o di quell'automa.
Meraviglia che l 'uomo della strada, ancora oggi, nonostante le amare
esperienze vissute in questo paese e che evidentemente gli sono
troppo spesso scivolate addosso senza lasciare traccia, si lascia
ancora convincere da promesse risibili, spera, si illude, come
povera mosca nel bicchiere, disperata ed impotente, che sempre
ricade al fondo, ma che ciononostante, dopo ogni caduta si rimette su
e riprova, spera e s'illude l'italiano medio che questo o quello sarà
l'uomo o il partito della provvidenza.
Povero insetto, ci spera
ancora di potersi liberare da quel peso che percepisce di aver sul
capo, senza mai poterlo veder bene. E' forse quello il famoso
cerchio sovrastrutturale al quale ogni tanto si accenna? Chi lo sa,
certo che pesa, e gli uomini comuni , come da disegno
sovrastrutturale, proprio come la mosca nel bicchiere, perdono tempo in
sogni e sforzi inutili. Si mettono ad ad ascoltare e poi discutere
su quel nulla che i politicanti, ligi al ruolo assegnato , gli
gettano, e che altro non sono se non semplici manciate di briciole
rafferme.
Con facce toste esemplari, sparano balle e mezze verità
dalle poltrone dei costosi e profondamente inutili vari talk che il
cittadino stesso si paga e che, dovrebbe ormai essere evidente,
servono non ad informare, ma piuttosto a fare credere di essere
informati avendoci riempito la testa di dati inutili, quisquilie,
bazzecole e pinzillacchere, direbbe Toto', purchè non si pensi ,
non si comprenda..non si facciano pericolosi collegamenti di idee.
E d'altra parte è metodo antico e
sempre valido, ed è nelle cose direi: dai ad un bimbo educato con
fermezza , al quale si è voluto recidere ogni attitudine alla
ribellione, alla autodeterminazione, una semplice pallina colorata
per distrarne la attenzione ed una caramellina , e quello non solo
farà il bravo, ma se vorrai, farà esattamente quello che vuoi tu!
Breve ed efficace quindi il filmato ci pone in sostanza tutti noi
che guardiamo al posto che ci compete: bambini inconsapevoli
incantati davanti al baracchino delle marionette della politica,
che, di qualunque colore sia la loro veste, mosse a comando, ci
impediscono di vedere chi muove il meccanismo e perchè. Se questo
è come crediamo in molti, più o meno il sistema, ci si dovrebbe
attrezzare. Il sistema è pessimo, melmoso e nebuloso? Certo, ormai
lo abbiamo più che provato sulla nostra pelle, allora è da cretini
percorrere quel sentiero con scarpini da ballo. Bisogna conoscere il
sentiero, capire, per attrezzarsi, senza velleitarismi inutili.
Combatterlo senza conoscerlo? Piuttosto imparare a difendersene per
vivere meno peggio sia possibile, ma questo deve partire da noi,
ovvio che non partirà da nessun politico: se lo facesse, il puparo
lo accantonerebbe o peggio.
Noi in Italia abbiamo pagato più di
tutti in Europa, basti pensare a quanto welfare negato, alle
remunerazioni basse e super tassate ecc.. perchè? Cosa ci manca
rispetto ai cittadini degli altri Paesi? Io credo che sia la
consapevolezza.
Siamo noi i principali carnefici di noi
stessi, noi ..si potrebbero riportare studi storici, sociologici,
fare voli pindarici intriganti per approfondire il perché ed il per
come, ma quel che conta è la realtà nuda e sola: noi siamo i
principali nemici di noi stessi. Ne è sorta una organizzazione
Statale farraginosa, assurda e sostanzialmente iniqua e cattiva,
contro il cittadino e non per il cittadino, dove iniquità e
cattiveria nascono soprattutto da regolamenti interni alla PA,
contorti e dalla ratio nascosta, incomprensibile che lascia intuire
meschinerie, e incapacità di ogni genere e grado.
Ora rendiamoci conto di quanto siamo
indietro in questo Paese rispetto ai cuginastri d'europa: a che
servono tanti partiti? A ZERO, costano e danno da mangiare ad una
tribù di sfaccendati ed ai loro servitorelli, che fanno finta di
essere necessari. Mentre paesi abitati da cittadini un poco meno
inconsapevoli di noi, spendono meno per santificare il rito del voto:
due o tre partiti che servono ad indagare gli umori ed i desiderata
del popolo al quale si concede ancora il diritto di esprimere le sue
preferenze, che comunque non sono condizionate dal vestire di
questo o quel politico, o dal suo aspetto fisico ( da noi tempo fa
hanno votato in migliaia per un “gran bel ragazzo”, ed era per
lo più un nugolo di candide nonnine irresponsabili, da fare
sorgere seri dubbi sulla validità del suffragio universale),
mentre i chiamati al voto altrove sembrano più sensibili alla
scelta in base ad un preciso programma , ben esposto e spiegato che
sarà tanto più rispettato dopo il voto, quanto più l'automa
della politica esprimerà in esso immagino il volere del burattinaio
dietro le quinte, ma dopo aver fatto credere al popolo elettore che
è alla sua volontà che ci si sta ispirando, senza che questi si
renda conto delle esigenze e degli eventuali antagonismi indotti ad
arte. Noi anche a questa flebile concessione abbiamo rinunciato.
Anche se mi chiedo: per una simile pantomima, vale ancora la pena andare a
votare?
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1. No, no, no e sempre no. Scritto da Alvaro, il 24-12-2012 16:09 Ciao Maria Stella, come sai e' dal secolo scorso, ovvero il 1998, che non vado a partecipare alla "buffonata" delle nostre elezioni ma quest'anno ci stavo ripensando, fino a ieri. E che ci vado a fare? Se il professore in loden non si candida, ma chi si crede di essere sto bel tomo, e poi va lo stesso a fare il premier? Io credo sia giusto in democrazia, ma in Italia mi sembra che questa forma di governo si stia allontanando, votare per il partito e/o la persona che noi vogliamo, che noi scegliamo, che noi al limite conosciamo e pensiamo possa risolvere i problemi e invece qui che succede? Il bocconiano, che sta facendo ingoiare bocconi amari ai soliti noti, non si vuol sporcare le mani, lui e' al di sopra di tutto e di tutti, perfino degli elettori. Sono veramente disgustato, nauseato e comincio a credere che questa nazione abbia bisogno di essere rivoltata nelle alte sfere come un calzino sporco. Alvaro.
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