Per saperne un po' di più del web, della accessibilità , del diritto, economia , software, andate su questo blog da cui ho preso l'incipit di un articolo inusuale per il mio sito. Nozioni per molti sconosciute, ma alle quali vale la pena dare una buona "sbirciata" http://blog.ultrastudio.it/
Recentemente mi è capitato sul blog di Mauro Lupi, di leggere un nome che non sentivo da qualche tempo, quello del professor Jakob Nielsen, che insieme al mitico Nicholas Negroponte ed a Jef Raskin,
forma con molta probabilità una terna dei più importanti teorici
informatici che hanno dato, con i loro scritti e le loro idee, nel bene
o nel male, forma al World Wide Web come lo intendiamo oggi.
Dr. Nielsen ha scritto quasi un decennio fa un libro interessantissimo: Web Usability.
Un saggio, più che un manuale, nel quale stipulò una serie di regole
che garantivano la leggibilità e l’usabilità di un sito internet.
Profondamente avverso ad innovazioni tecnologiche quali le animazioni
in Flash, mise in pratica quanto insegnava realizzando il proprio sito:
www.useit.com. Nome molto indicativo.
Chi visita quel sito rimane sempre molto perplesso.
E’ indubbia la possibilità di leggerlo e navigarlo senza troppe
difficoltà, ma è altrettanto indubbia l’incredibile spartanità del
progetto. La grafica è inesistente e la scelta dei colori è gelida,
quasi eterea. In sostanza è pressoché identico a qualsiasi sito web
realizzato prima del 1995.
Il tempo sembra essersi fermato per UseIT. Forse è un po’ esagerato l’approccio estremista di Nielsen,
ma basta un solo sguardo per comprendere la lezione che vuole
impartire. Non è solo un discorso di estetica. Internet è uno strumento
che nasce con lo scopo di diffondere informazioni e viene aperto al
pubblico con la meta di permettere a chiunque di accedere a questo
strumento.
Ecco quali sono in fondo i due motori primi del World Wide Web.
L’usabilità diventa una priorità alla quale non si può venire meno se
si vuole comunicare con tutti, anche con i disabili.
Se Jakob Nielsen ci offre gratis un perché ed un per come sulle pagine del suo sito web,
lo Stato italiano coglie l’occasione per creare una nuova componente
per la sua inesorabile, farraginosa e spesso inutile macchina
burocratica: la famigerata Legge Stanca (non è un gioco di parole…). In buona sostanza nei dodici articoli enunciati sul sito PubbliAccesso, più che indicare cosa bisogna fare viene descritto l’intento che si prefigge lo Stato. Per fortuna al CNIPA
(l’ente pubblico che gestisce questa dichiarazione d’intenti) hanno
pensato di sopperire all’esiguità della normativa con alcune guide,
gratuitamente leggibili sul web: interessante è quella dal titolo L’Accessibilità dei siti web
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