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Marista
HomeArticoli Lettera dalla Grecia Mikis Theodorakis avverte una crisi voluta ed imposta dal FMI
Dal sito fidesetforma una denuncia di Theodorakis , e se come dice Francesco Colafemmina che la propone : "Quello che accade oggi alla Grecia è, d'altronde, ciò che potrebbe
accadere domani all'Italia con i suoi 1.800 miliardi di Euro di debito
pubblico..."
Anche da noi potrebbero benissimo aver imposto la crisi economica, anche da noi sono accadute cose apparentemente inspiegabili e vedendo cosa stanno facendo alla Grecia e come, molte stranezze troverebbero una spiegazione. I fallimenti imposti senza ragione, ditte sane fatte fallire, quante, e perchè? Leggete con attenzione
DI MIKIS THEODORAKIS
Con l'intelligenza comune di cui dispongo, non posso spiegarmi e ancor
più
giustificare la velocità con la quale la nostra Nazione è precipitata
dal
livello del 2009 sino a questo punto, sì da perdere grazie al Fondo
Monetario
Internazionale una parte della nostra sovranità nazionale e disporci in
condizione di tutela controllata.
Ed è strano che nessuno fino ad ora si sia occupato della cosa più
semplice,
ossia del nostro percorso attraverso numeri e dati da allora sino ad
oggi, sì
da comprendere anche noi ignoranti le reali ragioni di questo sviluppo
improvviso e vertiginoso, che ha come risultato la distruzione della
nostra
autodeterminazione nazionale e al contempo l'umiliazione internazionale.
Sento parlare di un debito pubblico di 360 miliardi di euro, ma allo stesso
tempo vedo che anche molte altre nazioni hanno identici e ancor maggiori
debiti. Dunque non può essere questa la causa fondamentale della sciagura.
Inoltre è per me problematico il dato dell'esagerazione delle aggressioni
finanziarie internazionali che hanno come obiettivo la nostra Nazione, assieme
ad una così ben armonizzata sintonizzazione contro una Nazione di scarsa
importanza economica. Fatti che suonano sospetti.
Così sono giunto alla conclusione che qualcuno ci ha voluti svergognare e
terrorizzare, sì da condurci al FMI, che costituisce il fattore basilare della
politica coloniale degli USA, mentre tutte le altre storie riguardo alla
solidarietà europea erano solo fumo nei nostri occhi, perché non sembrasse una
chiara volontà americana quella di gettarci in una complessa crisi economica, sì
da impaurire il nostro popolo, da impoverirlo, da fargli perdere le sue
conquiste preziose e alfine metterlo in ginocchio, dopo aver accettato di esser
governato da stranieri. Ad ogni modo perché?
Sebbene sia stato e rimanga un sostenitore dell'amicizia fra Greci e Turchi, in
questo momento devo dire che mi spaventa questa improvvisa stretta nelle
relazioni governative, le relazioni fra ministri ed altri protagonisti dello
scenario politico, le visite a Cipro e l'arrivo di Erdogan. Sospetto che dietro
tutto ciò si celi la politica statunitense con tutti i suoi sospetti progetti
che riguardano la nostra posizione geografica, l'esistenza di giacimenti
petroliferi sottomarini, la situazione di Cipro, l'Egeo, i nostri vicini del
nord e la posizione tracotante della Turchia, che hanno l'unico impedimento
nella sospettosità e nell'opposizione del popolo greco.
Tutti intorno a noi, chi più chi meno, sono legati al carro degli Stati Uniti.
L'unica dissonanza siamo noi, che a partire dal regime dei Colonnelli e dalla
perdita del 40% di Cipro per arrivare agli abbracci con gli abitanti di Skopia
e gli ipernazionalisti albanesi, abbiamo continuamente subito colpi su colpi
senza mettere giudizio.
Dobbiamo dunque essere cancellati come popolo e questo è esattamente ciò che
sta avvenendo oggi. Invito gli economisti, i politici, gli analisti a
smentirmi. Ma credo che non esista nessun'altra spiegazione razionale
dell'attuale situazione se non che siamo dinanzi ad una congiura internazionale
alla quale hanno partecipato anche gli Europei filoamericani tipo la Merkel, la Banca Centrale
Europea e la stampa reazionaria internazionale. Tutti insieme hanno congiurato
per "il grande colpo" della degradazione di un Popolo libero al grado
di vassallo. Almeno io non posso dare alcun'altra spiegazione. Ammetto comunque
di non disporre di speciali conoscenze, ma parlo basandomi sulla mia comune
intelligenza. Forse anche molti altri potranno pensarla come me e forse anche
questo lo vedremo nei giorni che verranno.
Ad ogni modo volevo preparare l'opinione pubblica e sottolineare che se la mia
analisi è corretta, allora la crisi economica (che come ho detto ci è stata
imposta) non è altro che il primo calice amaro del banchetto luculliano che
seguirà e che questa volta riguarderà i nostri temi nazionali più vitali e
critici, e non voglio nemmeno immaginare fino a che punto ci porteranno.
Mikis Theodorakis nasce il 29 luglio 1925 nell'isola di
Chio da padre di origine cretese e da madre di origine greco-anatolica.
Segue il padre, impiegato pubblico, nei trasferimenti in diversi centri delle
isole egee, del Peloponneso e della terraferma.
Nel 1943, in
piena occupazione italo tedesca, è ad Atene dove inizia gli studi musicali al
conservatorio dell'Odeion,e prende contatto con la Resistenza, cui è già
legato da quando risiedeva a Tripoli di Arcadia, e per la quale combatte,
subendo arresti e torture. Partecipa poi alla guerra civile (1946/1949) nelle
file dei "ribelli".
Conosce i campi di concentramento, compreso quello famigerato sull'isola di
Macrònissos, e la deportazione a Icarìa. Contrae la tubercolosi. Nel 1950,
messo in libertà, si diploma al Conservatorio dell'Odeion, e completa il
servizio militare.
Comincia a comporre e a
farsi conoscere in patria come nuovo talento della musica greca. Nel 1953 un
suo balletto sinfonico, "Carnaval", viene rappresentato all'Opera di Roma. Si
trasferisce quindi a Parigi con una borsa di studio. Compone pezzi sinfonici,
musiche per balletto e per film.
Fonda e dirige un'orchestra sinfonica classica. Contemporaneamente decide di
misurarsi con la canzone popolare greca, la cui ricchezza musicale, accumulata
attraverso una lunga e complessa tradizione, gli sembra straordinaria, ma
menomata da una deludente povertà sul lato dei testi. Sceglie perciò un
autentico poeta, Yannis Ritsos, suo compagno di prigionia a Macronissos, che
già negli anni Trenta aveva sperimentato lingua, stili e metrica popolari e
mette in musica- usando umili ritmi di ballo, otto parti di un suo poema del
1936, "Epitafios" (Venerdì Santo), dove una donna del popolo, una madre come la Madonna, piange il figlio
ucciso durante una manifestazione di lavoratori. Da quel momento (1960),
Theodorakis si colloca al centro del rinnovamento della vita musicale,
artistica e culturale della Grecia del popolo, impegnata a sconfiggere la
terribile povertà, e a sollevarsi a dignità democratica dopo la guerra civile,
la sanguinosa repressione e l'arretratezza politica, sociale e culturale
coltivata da una monarchia autoritaria e da una classe possidente gelosa dei
suoi privilegi, nazionalista, tradizionalista e bigotta.
I poeti convergono sulla
musica popolare e, ricambiati, danno voce e dignità ai sentimenti e alla musica
del popolo: si assiste a una vera febbre culturale e politica, che viene
"curata" con il colpo di stato militare del 21 Aprile 1967. ...
...Ma è la straordinaria tradizione musicale popolare che fornisce gli strumenti,
le voci e la materia prima che, rielaborata trasformata e rivissuta, viene
immessa nel circolo della musica contemporanea, senza scivolamenti
folkloristici che pure sono in agguato. Ma Theodorakis non solo usa la materia
prima del popolo; ma produce anche materia prima per il popolo, cioè "crea"
canti popolari, che il popolo sente subito, per quanto innovativi, come suoi da
sempre. L'avvento della dittatura dei colonnelli nel 1967 trova dunque
Theodorakis rivestito di un ruolo indiscusso nel rinnovamento culturale e
politico. È presidente del movimento giovanile LAMBRAKIS e deputato dell'EDA,
il nuovo partito della sinistra Greca (Il partito comunista è fuorilegge dagli
anni della guerra civile). La sua notorietà di artista è enorme e ha già
largamente varcato i confini.
Si schiera, naturalmente, contro i colonnelli: dopo pochi mesi
passati in clandestinità viene arrestato, condotto nel carcere Avèroff, poi
detenuto nelle carceri di Korìdallos, mattatoi di molti suoi compagni di lotta,
come Andreas Lentakis. La sua notorietà internazionale gli risparmia la vita:
viene confinato, agli arresti domiciliari, prima a Vrachàti, dove ancora oggi
Mikis ha una residenza, e poi nel villaggio di Zàtuna, sui monti dell'Arcadia.
E' sottoposto a stretta sorveglianza di polizia; intimidazioni ed umiliazioni
coinvolgono la sua stessa famiglia, la moglie Mirtò, il piccolo figlio Yorgos e
la figlia Margarita. La sua musica è proibita, ma clandestinamente circola: è
la voce della Resistenza. Una campagna di pressione internazionale, che riesce
a coinvolgere il Consiglio d'Europa, reclama la sua liberazione, che però
arriva solo nel 1970, e dopo un altro periodo di carcere a Oropòs, e di
ricoveri in ospedali per i continui scioperi della fame ad oltranza. Da quel
momento, tutta la sua musica e la sua persona sono votate, in giro per tutti i
paesi del mondo, alla libertà della Grecia. Alla caduta della Giunta militare,
nel1974, la festa del popolo non esprime né ferocia né vendetta, ma è una festa
di musica e canto, intorno a Theodorakis e ad una generazione nuova di autori e
di cantanti cresciuta nell'opposizione alla dittatura. Per continuare vai sul sito mondogreco
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1. FMI Scritto da
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, il 28-10-2010 13:05 Grazie a Celestino Ferraro per il suo contributo. Certo che mi resta difficile personalmente provare un minimo di fiducia per queste organizzazioni internazionali: FMI, ONU, FAO, Banca Mondiale. Potrebbero essere ottimi strumenti, e sulla carta lo sono, ma se appena appena approfondisci , ti viene la pelle d'0ca. L'embargo ONU praticato a Cuba, le migliaia di bimbi iraqeni morti o coumnque affamati oltre ogni limite grazie all'embrago ONU. Potrei continuare, ma le chiedo, questi ricchissimi organismi internazionali, enormi carrozzoni che vivono e prosperano dai soldi della gente comune credo in sostanza, chi stanno favorendo da decenni? Ce lo ha presente un quadro delle disgrazie del mondo e dell'intreccio di queste disgrazie con produtori di armamenti, affamatori conclamati: cioè coloro che si stanno addirittura privatizzando la Natura. Non so molto di teodorakis, ma so e vedo la rovina che l'avidità e la stupidità umana stanno portando nel mondo, e vedo che certi organismi ci sguazzano e ci prosperano con l'aiuto di gente inqualificabile, presente anche nel benl paese: pecunia non olet e l' oppressione dei popoli è pratica antica. Naturalmente posso sbagliare, ma quello che vediamo delinearsi giorno per giorno credo sia inequivocabile
2. 360 miliardi di euro? una bazzecola grec Scritto da
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, il 28-10-2010 10:23 Il paradosso del bugiardo è del cretese. Non vorrei che Theodorakis, di origine cretese, sperimentasse le sue arti con sufficiente nonchalance. Se il FMI ha creduto di dover intervenire è perché la Grecia non ha la possibilità di far fronte all'enorme debito, che non va comparato a quello dell'Italia, per esempio (altre risorse industriali e patrimoniali), ma soltanto al megalomane che si è mangiato il capitale in bagordi. CF
3. UN PO' DI RICONOSCENZA Scritto da
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, il 01-05-2010 08:44 Dovrebbe stringere leggermente la cinghia dei pantaloni ed essere meno pasciuto per reclamare contro gli USA che lo liberarono da Stalin e da Tito. e LO ARRICCHIRONO.Il problema è senpre lo steso: l'ingratitudine.
4. invincibili Scritto da
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, il 30-04-2010 21:14 Colzani davvero lei mi pone davanti ad un aspetto della questione che ho sempre sottovalutato, e certo non sarebbe un futuro roseo quello che si presenta, o meglio, sarebbe peggio di quello che si teme già così.
Mi consolo pensando che nessuno è invincibile , ma purtroppo è anche vero che nessuno è eterno ed io sono anziana o vecchia a seconda dei punti di vista, quindi è presumibile che mi giobbi anche questa crisi senza vederne gli eventuali esiti finali.. bè c'e sempre di peggio, stiamo allegri, ovvia! un saluto anche a lei
5. ettore ed elena Scritto da
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, il 30-04-2010 06:57 buond' Marista, è vero che la finanza gioca un ruolo determinante ma i troppi e ripetuti attacchi ai simboli di questa conducono naturalmente al controllo globale. Una legge fondamentale dell'ingaggio è la dissimulazione accompagnata dal sacrificio del tuo miglior organo: non è la finanza che controlla il mondo, ma anche questa è controllata così come il mining, il farmachemical, il bellico ed il nucleare, il suolo, le sementi e la filiera dell'alimentare, l'informazione e via dicendo. Come dissi già a Foa, ad aver il tempo e la voglia una ricerca condurrebbe tutti i fili ad un unica proprietà, responsabile di tutte le guerre e le crisi da Waterloo ad oggi, i padroni del mondo disposti a sacrificare anche alcune delle loro banche per dirigere le opinioni.
un paese che 20 anni fa si liberò della stretta mortale di questa famiglia oggi sconta la condanna più aberrante che l'uomo possa infliggere: embargo e minaccia di aggressione.
6. facce di corno Scritto da
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, il 30-04-2010 01:01 Credi che sbaglio se dico che siamo sempre in presenza di facce di corno? Forse perchè è tardi stravedo?, lo rileggo domani. A me sembra il solito muro di gomma, cercheranno di concedere il meno possbile , o sbaglio? a doman marista
7. Putin l'amaconda Scritto da
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, il 29-04-2010 23:23 Salve Marista. Durante una discussione sul Bolg di Marcello Foa un giorno ebbi a dire che Vladimir Putin mi ricordava un'Anaconda affamata, precisai però che non era velenoso. Di questo ne sono a tutt'oggi convinto. Fusse che fusse che sia proprio per questo che quei due (lui e Berlusca)vanno così d'accordo? Mica mi dispiace sai, ho un gran rispetto e ammirazione pe le attidudini proffesionali dei miei colleghi russi.
Dai un occhiata su MONOPOLITUBU vuoi? Ci sono novità molto interessanti. ciao. Franco. PS. Intenet nel caseggiato di nuovo OK, speriamo bene.
8. FAKELAKI, e le stelle stanno a guardare Scritto da
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, il 29-04-2010 22:02 Salve Marista. Fakelaki e greco e più a meno significa pizzo. Se vuoi qualche cosa subito devi pagare il Fakelaki all’impiegato di turno Vuoi una Patente , paga il Fakelaki. Vuoi entrare i Ospedale per una Operazione urgente, se non vuoi morire paga il Fakelaki. Dimikri Theodorakis non deve pagare nessun Fakelaki, il suo nome e garante di Fakelaki, perché quello e mediatico e fa Storia contemporanea, di cultura. La Gente della Strada invece, quella che si chiama Nessuno, invece lo deve pagare, altrimenti deve aspettare le famose calende greche. Qui abbiamo a che vedere con 8 milioni di individui in prevalenza, come già dissi, di marittimi, contadini e camerieri, un terzo dei quali vive ad Atene. Non furono certo oro a creare quel debito. Quella Gente lavora e lavora sodo altrimenti non si potrebbe permettersi di pagare il Fakelaki, non ti pare?
Concordo con Theodorakis solamente in una cosa, l’ Europa non avrebbe mai dovuto chiedere l’intervento del FMI, questa mossa non è stata altro che un dispiego di impotenza e incapacità economica di un Unione monetaria che non avrebbe mai dovuto nascere, e che ora mostra la sua fragilità non solo decisionale, ma anche economica, ma anche la sua insignificanza politica. Dove ci porterà tutto questo non lo so, nessuno la sa dire,. Solo un pazzo ora azzarderebbe una previsione, bisogna veder prima come la prenderanno i Greci, intesi come Popolo, non certo come Governo, quello sarà contento se riesce a restare in Piedi ancora un poco. Se non lo faranno corre prima. Poi sarà interessante ancora sarà da vedere come reagiranno gli europei intesi come politici dell*’ Unione e i singoli Governi. Ancora più interessante sarà da vedere come reagirà l’economia europea e l’Euro.
Qui in Germania grazie all’Euro debole, l’esportazione e salita in valori esponenziali e molte Ditte vanno in cerca di personale specializzato, lo stesso personale che licenziarono anni fa e che ora non esiste più sul Mercato nazionale in quanto emigrato. Stiamo arrivando al cane che si morde la coda o al serpente che partendo dalla sua coda, sta mangiando se stesso, credendosi un altro.
Troppi sapientoni oggi vivono delle briciole che cadono per Terra dalla Mensa dei grandi, facendosi sì quattro soldi, ma senza generare lavoro e benessere per la comunità. Quelli non contano, sono solo dei furbi da terminare. Non sono altro che i magnacci e parassiti della Società dei quali son acerrimo e visceralmente, e senza mezzi termini, nemico giurato.
A ogni buon conto sono i politici e loro vassalli che hanno permesso lo sfacelo economico e strutturale di tutto quello che abbiamo costruito da 45 in poi. Sono gli stessi politici che ora ritardano di chiudere la porta gli speculatori soprattutto europei, (soprattutto da parte di Banche tedesche) per fermare le vergognosa speculazioni contro la Grecia, e permettono loro, mentre scongiurano misure draconiche contro gli speculatori, di fare soldi a palate, che poi noi tutti dovremo compensare con la nostra garanzia di pagamento se la Grecia non potrà rimborsare i crediti messi a sua disposizione, questo punto Theodorakis ha ragione, ma solo su questo punto. La colpa è anche del Governo greco che ha permesso una degenerazione burocratica mai vista prima in Europa intendo appunto la politica del Fakelaki. Sono però fermamente convinto che furono i Banchieri criminali e senza scrupoli con le loro speculazioni a rovinare l’economia greca, e i Politici europei, gli stessi che ora fanno i pizzicagnoli per salvare la faccia , come sta facendo Big Mama Angelina dormivano. E le stelle stanno a guardare. Ciao Franco.
9. Putin Scritto da
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, il 29-04-2010 16:38 Ciao Beatrice, se mai siamo almeno in due a pensarla allo stesso modo. Io anche non vedo male che l'Italia vada a braccetto con la Russia, è sempre bene avere rapporti di buon vicinato. Noi donne con la nostra intuizione, spesso ci pigliamo ! un saluto
10. Ma la Russia rimane a guardare? Scritto da
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, il 29-04-2010 16:31 Non vorrei sparare una bestialità, ma penso che il fatto che Berlusconi vada abbastanza a braccetto con Putin, sia per il nostro paese una piccola difesa in più contro lo strapotere degli USA e delle loro banche. Purtroppo non leggo molto e viaggio sempre di intuizione. Quindi sono sempre aperta al confronto. Saluti Bea
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