Io amo le verdure e vivo di frutta, e mi sono stancata di
mangiar frutta che sa di niente a meno che non provenga da quel pochissimo che
produce il mio quasi-giardino. Avevo desiderio di un melone vero, del suo
profumo, di una lattuga che profumasse e
scroccasse, di fagiolini veri e non di plastica.
Ho quindi vinto la mia innata indolenza, la mia pigirizia e
sono andata negli orti dietro casa mia,
mi avevano detto che ce ne sono che fanno vendita diretta e che sono
regolarmente segnalati da cartello. Debbo dire che ero scettica, morti i miei
abituali rifornitori vignaioli amici, ero convinta che avrei trovato la solita
robaccia dura e mal coltivata, troppo fertilizzata col solito chimico ( che rende tutto duro insapore
e plasticoso).
Invece una bella sorpresa : sono entrata in un orto pulito e
ben irrigato, ho potuto comprare veri
fagiolini sottili e certo genuini,
zucchine bellissime, anche se, orrore! Non erano tutte della stessa grandezza e
penso che un Commissario Europeo sarebbe svenuto povero caro; ho trovati due
meloni, non della stessa grandezza, uno addirittura era un poco storto e lo
avevano coltivato lo stesso, non lo hanno buttato ed io lo ho già assaggiato
riprovando l’emozione di un vero melone la cui buccia profumava e non aveva sentore di cassetto vecchio,
visto che non veniva da chi sa che angolo sperduto del globo. Per non parlare
dei veri pomodori insalatari e delle vere cicorie. Tutto a prezzo più che
concorrenziale col mercato o super mercato che è la stessa cosa da noi almeno
Poi, visto che uno o due prodotti erano stati fatti fuori da
un ristoratore ( quello che mi aveva indicato l’orto) prima di me, sono andata alla bancarella di un
altro vignaiolo dove ho pagato un po’ di più, ed è intuibile il perchè dato che la bancarella te la fanno
pagare salata .. ci inzuppano in parecchi dal Comune ovviamente, ad altre
“tasse” che non mi ha voluto specificare, ma si fa presto ad informarsi
volendo. Comunque anche lì ho trovato verdure genuine , profumi e sapori dimenticati.
E’ stato un diversivo, che io mi sono potuto permettere
perché vivo quasi in campagna. Mi rendo conto che in città è tutto più
difficile e la truffa anche nei mercati rionali alligna facile. Penso che però sta
anche un poco alla nostra buona volontà ed
alla nostra capacità di esercitare il “libero arbitrio”: certe infami
sozzerie che i Supermercati ci affibiano, dobbiamo lasciargliele nei banchi sempre più spesso. Dovremmo
pretendere che nei mercati rionali ci siano i vigniaioli e non i banchetti di
quei produttori di “finto biologico” che ci vendono cara la triste merce della
cooperativa nota o del solito grosso produttore
ammanicato, che pare abbia come tanti ,
creato coltivazioni finto- biologiche per accaparrarsi i fondi
dall’Europa e che mi dicono ( e non so se è vero) stiano già intrufolandosi
alla grande nei famosi Farmers markets.
Non ci informano e non è facile districarsi nelle mezze
verità, nelle favole metropolitane, nella disinformazione, ma vivaddio, il
gusto e l’olfatto ci restano ancora credo, usiamoli contro i nostri nemici che
sono tanti e potenti, ma se noi teniamo chiuso il borsellino.. si possono
attaccare al tram!!
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