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Ministro Carfagna presenta il G8 delle donne, aspettiamo crocefissione di rito della ministra
Scritto da Marista Urru
martedì 08 settembre 2009
Un passo avanti verso la sensibilizzazione delle istituzioni alla
questione femminile nel mondo a quanto pare: l'evento si svolgerà alla
Farnesina, inaugurerà la Conferenza il Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano. Seguiranno poi gli interventi del ministro degli
Esteri, Franco Frattini, del ministro per le Pari Opportunità, Mara
Carfagna, del Premio Nobel Rita Levi Montalcini e del vice segretario
generale delle Nazioni Unite Asha Rose Migiro. A conclusione della
Conferenza la Presidenza italiana presenterà un documento finale da
portare all'attenzione del G8 dei Ministri degli Esteri che si svolgerà
di lì a poco a New York, a margine dei lavori dell'Assemblea Generale
delle Nazioni Unite.
Simbolo della Conferenza, una rosa bianca,
il bianco, scelto come simbolo della donne, sarà il colore della
Conferenza. Per questo il ministero delle Pari Opportunità invita gli
italiani a manifestare solidarietà a tutte le donne vittime di abusi e
violenze, indossando il 9 e il 10 qualcosa di bianco. E questo spiega
la illustrazione al post che vuole essere un omaggio ad una iniziativa
condivisibile .
Eppure son certa che il cretinario dei soliti fessacchiotti
e delle fessacchiotte in salsa finto – femminista inscenerà il solito trito spettacolino finto
progressista opponendosi ferocemente ad ogni virgola, frase, batter di ciglio
del Ministro Carfagna
Io credo non possano ammettere in realtà che non ci sia una del
“gruppo divino” su quello scranno, di ogni volo di mosca fanno una questione di conquista assatanata del potere, e comincio seriamente a chiedermi che
mai avrebbe saputo fare in realtà una del “gruppo divino”.. forse perdo pezzi di
memoria.. pure nei felici( si fa per dire) anni di staffetta di governi
sinistri, non mi ricordo che nessuna delle “divine” abbia fatto altro che..
pensare agli affaracci popri alla comoda ombra del maschio potere politico, ma chi sa forse sono ingiusta, farò una
ricerchina e giuro, vi relazionerò.
Torniamo al Ministro Carfagna, oggi a Radio ha presentato la Conferenza e fra
l’altro avrebbe detto: “Al ministero per le pari opportunità i provvedimenti
assunti sono frutto di un percorso di condivisione fra uomini e donne. Il
nostro è un sostegno alle politiche per la tutela e la libertà delle
donne"
Avrebbe poi espresso netto dissenso sui comportamenti
culturali degli immigrati (come le mutilazioni genitali femminili) che violano
i diritti delle donne: "c'é il rischio di far tornare indietro l'Italia.
Ci sono tentativi, anche nei nostri condomini, di segregare le donne e di
umiliarle. Il caso di Hina è solo la punta di un iceberg. Si tratta di culture
che negano i diritti e le pari dignità". Chi sta in Italia, "deve rispettare le nostre leggi e le
nostre culture. Forme di razzismo non sono tollerabili e vanno
contrastate".
Parole di buon senso di una Istituzione che ha presente la
necessità di contemperare il rispetto delle diverse culture, compresa la
nostra, ed il rispetto della dignità e libertà delle donne, eppure temo che
ciononostante saranno le nostre femmine
peggiori a reagire stizzite e biliose contorcendosi come serpi che solo
con un velenoso morso riescono ad acquetare ira ed invidia, mentre
sarebbe meglio, che inghiottito l’inutile veleno, le anziane signore
cominciassero un bel bilancio onesto del
lavoro fin qui fatto, quello serio che pure c’è stato, sfrondandolo dei mille
compromessi, dei tanti inutili e carnascialeschi cortei, troppo spesso solo
folklore politico e vetrina per le solite erinni e, dopo un sano e liberatorio
“mea culpa”, nessuno è
perfetto,riprendano su un piano responsabile e onesto , il cammino ripulendolo
della brodaglia ideologizzata e partendo dal fulcro, ineludibile secondo me,
dell’amore e rispetto del proprio paese della propria gente, delle nostre
donne, propedeutico per un altrettanto onesto
amore e rispetto, per tutte le donne che si troviino sul suolo italiano.
Già immagino il moto di schifata sufficienza per parole e
concetti così qualunquistici, semplici e niente pomposi o finto- intellettuale
sofferto ed intorcinato di qualche mia conoscenza. Che dire: perché complicarci
la vita come ingenui scolaretti inventandoci un linguaggio artefatto che sembri colto, e sia del dico e
non dico, così poi se serve ritratto,
poi ci aggiungo due citazioni koltissime che fanno effetto anche se non
c’entrano un tubo.
Basta, costoro ci hanno annegato in una fuffa avvilente di
immagini e parole, andiamo al dunque: si devono sensibilizzare le Istituzioni
al rispetto delle donne ed alla loro
libertà. Punto, e forse la
Conferenza sarà un buon inizio, a patto che ci si lavori poi
tutte, ci sarà Rita Levi Montalcini, una
lezione per molte erinni
comodosamente aggiustatesi negli ultimi
anni,anche di questa presenza saremo debitori a questa donna straordinaria
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