Buona fine e Buon principio signora, ed il pupo come sta? Mah,
che le debbo dire signora mia, sulla buona fine ci
siamo, l’orribile anno passato è finito e questo è un bene e su questo non ci piove, il pupo signora, che
guaio, non dorme mai….
Discorsi oziosi di massaie che lasciano il tempo che
trovano, le due brave donne lo sanno, ma qualcosa bisogna pur dirsi, che
diamine!
Questo più o meno immagino sia ormai lo spirito che
anima i vari Presidenti della Repubblica ogni anno
quando corre l’obbligo di parlare agli Italiani, mi sembra di vederlo lo smarrimento del Presidente in carica e del
suo opulento e costoso staff sul finire dell’anno, che dire che non sia già stato detto? Come unire il
rissoso popolo, come dargli la carica per sopportare l’infinita disgrazia di
governanti senza qualità ? E soprattutto come dare l’impressione che si stia
dicendo qualcosa e non solo infilando una banalità dietro l’altra? Ogni Presidente
logicamente fa quel che può, il
risultato è un demoralizzante “saggio di
fine anno”, un insieme di buoni
propositi condivisibilissimi quanto chimerici.
Comunque che questo
infelice anno bisestile sia finito è in sé una buona cosa, come diceva la massaia, quanto al buon
principio e al decente proseguimento del prossimo penso che sarà solo una faccenda personalissima di ogni italiano che
in mancanza di posto fisso sinecura dovrà
esplicare tutta la storica capacità di
ingegno e la storica mostruosa capacità di sopportare l’enorme mole di lavoro necessaria
per riuscire tra mille vessazioni e
scippi , sia di origine “legale” che illegale ad assicurare la sopravvivenza propria e della
famiglia, un difficile percorso ad ostacoli, sempre nuovi e sempre più perfidi.
Certo l’italiano medio
deve fare affidamento anche alla fortuna, la sua posizione è sempre
incerta, dipende da umori e forze su cui egli non ha potere, nel Bel Paese solo il ceto ricco può stare
tranquillo, per gli altri niente è certo, tutto ti può esser tolto in un
attimo, un accordino sottobanco di due potenti, un funzionaruccolo dispettoso,
o ignorante e caparbio.. e sei fritto.
Ed è sempre da soli che gli italiani comuni eroicamente combattono la lotta per la
pagnotta osteggiati da uno
Stato avido, imbelle e miope che non solo non li aiuta, ma gli fa terra
bruciata intorno e dopo averli ben bene spogliati li lascia pure alla mercè di incapaci ed
arraffoni di ogni ordine e grado. Questo è, in barba ai bei discorsetti ed alle finzioni sceniche dei politici, oggi più di ieri e domani probabilmente più di
oggi.
Quindi anche se il 2008 è morto, niente è cambiato, però una
cosa resta immutabile pilastro di ogni nuovo anno: il discorso del Presidente
della Repubblica, equilibrato, limato,
esortante, soporifero pannicello tiepido di fine anno, condito dal coro unanime
e bipartisan di applausi.
Il Presidente
Napolitano è ottima persona, lontano da
me il volergli mancare di rispetto, so che ha di sicuro fatto del suo meglio, di
più immagino non si potesse fare, ma è la materia su cui un povero Presidente
ed il suo staff si debbono esercitare che è sempre la stessa: saremo più buoni,
dobbiamo essere solidali, bisogna superare la crisi, bisogna
diminuire le disparità, pensiamo al sud..bla..bla… discorsi densi di
significati quanto le recite di Natale dei bimbi del tempo che fu.
Sappiamo benissimo che chi ha il potere nei vari gangli
dello Stato sta benissimo come sta e
quindi non ha nessun bisogno né motivo per cambiare, gli va da Re alla faccia
nostra, arraffano ed è tutto loro, quel poco che resta, su via, lo si sa : se danno un cent a me , è
perché lo tolgono ad un altro poveraccio e quel cent che tolgono a me, non è
detto che arrivi ad un povero, è facile che
“per strada” vada per altra e più ricca
tasca… ed allora perché rinnovano
il logoro discorsetto ogni anno?
Che debbo dire, io credo che questo sia uno dei tanti “
misteri irrisolti” d’Italia
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