Facciamo un rapido excursus sugli ultimi morti e feriti sul lavoro: è giusto
ricordarli tutti, ma sarà bene anche per il futuro cercare di approfondire il
perché di tanti incidenti
sul lavoro,
tenendo presente che almeno di fronte alla morte, si deve portare rispetto
tutti e che almeno da morte le persone sono tutte uguali. Questo credo sia il
minimo per non doverci proprio vergognare, qualora non fossimo capaci neanche
di fronte ai morti di depositare le opinioni personali e il patos della
politica, in un angolo nascosto.
E’ mia opinione, e come tale opinabile, che appunto ci gioveremmo tutti ed
in particolare i lavoratori, della chiarezza ferma e serena, non macchiata o
macchiata il meno possibile dal patos politico che, abbiamo ben visto in questi
anni: permette che alla fine niente cambi.
Spero che i Sindacati, in un sussulto di orgoglio e di lucidità, accantonino
le beghe politiche e finalmente si occupino del lavoro e dei morti sul lavoro,
evitando strumentalizzazioni ridicole; ridicole perché è ormai sotto gli occhi
di tutti che se responsabilità politica c’è, questa è equamente divisa e quindi
sarebbe ora di pensare davvero ai lavoratori morti
col dovuto rispetto e poi passare al rispetto
per i vivi, senza aspettare che siano morti per pianger lacrime da coccodrillo.
E’ evidente anche se non siamo in grado di sapere e di essere esattamente
informati, ma il sospetto è che i controlli da tempo sono stati insufficienti,
che vi è stato del pressappochismo; alcuni addirittura sussurrano di
corruzione, di bustarelle.. certo cogliamo spesso impreparazione professionale,
ma c’è anche che le dotazioni di sicurezza, tipo caschi, guanti, stivali… pare
che facilmente siano oltre che costose.. palesemente inadatte, e allora entra
in campo il discorso degli appalti alle ditte.. quanta carne al fuoco, che si
perde nelle lamentazioni e nelle grida!! Senza contare che nella incertezza ,
qualunque sussurro, qualunque veleno, diventa plausibile.
Forse sarebbe ora di crescere, forse sarebbe ora che ognuno impari a
prendersi le sue responsabilità, forse sarebbe ora che chi sa parli, non contro
qualcuno, ma
a favore della salute e
della vita di chi lavora, che poi sarà a favore del paese tutto.
E ora elenchiamo questi ultimi morti e feriti della fine di Luglio, e
precisamente del solo giorno 30 Luglio.: cercherò di non tralasciarne nessuno:
Ieri a Gardaland è morto
Alessandro Fasoli
diciottenne rimasto schiacciato tra due vagoncini del treno monorotaia. Si sta
ancora vagliando la posizione lavorativa di Fasoli : era uno stagionale assunto
il 19 giugno
che avrebbe terminato
l’incarico il 9 settembre - ma, si apprende dagli investigatori, non sarebbe
emersa per il momento alcuna irregolarità amministrativa.
Nuoro: una ragazza di 12 anni
è morta fulminata in una azienda
agro-pastorale della famiglia,un apparato di mungitura che il padre stava
lavando ha prodotto una scarica elettrica. Posta sotto sequestro la mungitrice
e chiusa
l’azienda.
Cremona:
morto in un cantiere per la realizzazione degli spogliatoi
di un impianto sportivo
un moldavo di 22 anni,
nello stesso incidente
un
italiano di 42 anni
, residente e Brescello (Reggio Emilia) è stato
ricoverato per trauma cranico. I due operai sono stati schiacciati dal braccio
pompante di una betoniera. L'incidente, secondo quanto riferiscono i
carabinieri
che sono intervenuti subito
sul posto, si è verificato durante una colata di calcestruzzo.
Cremonese:
In mattinata a
Vailate,
durante interventi di
ristrutturazione di un ex convento si è ferito
un operaio albanese di 21
anni,
residente nel bergamasco e dipendente della ditta che svolgeva i
lavori. Il giovane si trovava su un ponteggio quando è stato travolto dal
crollo di un muro perimetrale. è in prognosi riservata.
Vicenza Un immigrato serbo di 35 anni
, Nenad Markovic, è morto oggi
stritolato da uno dei macchinari della conceria dove lavorava .
L'incidente
è avvenuto mentre era impegnato nelle
operazioni di pulizia all'interno della fabbrica , gli abiti dell'operaio sono
rimasti impigliati in una parte in movimento del macchinario. L'allarme è stato
lanciato immediatamente , ma
l'operaio è
morto prima dell'arrivo dei soccorsi.
I sindacati confederali sottolineano
con supremo sprezzo del ridicolo , a meno che non di fabbrica si stia
trattando, che per evitare questa ennesima morte sul lavoro «sarebbe stato
sufficiente il rispetto delle procedure di sicurezza». «Nenad è morto mentre
stava sistemando l'ingranaggio di un bottale - si rileva - e
stava operando
con il bottale in movimento, cosa assolutamente rischiosa e contraria ad ogni
basilare norma di sicurezza». ( ma i sindacati in fabbrica che cappero fanno?)
Como
Placido Fusco, 44 anni di Cermenate, operaio, è stato travolto e
ucciso da una pala
meccanica in movimento nella ditta di legnami
Bellotti di Cermenate (Como). Sul posto per i soccorsi sono intervenuti i
vigili del fuoco di Cantù e il personale del 118 che però non hanno potuto fare
altro che constatare il decesso dell'uomo. I
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