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Nadine Federici: i nuovi emigranti meritano solo rispetto e comprensione. PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
martedì 27 settembre 2011

fuga dei giovani da Italia

Riporto il commento di Nadine Federici all'articolo di Ferruccio Sansa per il Fatto Quotidiano sulla così detta fuga dei cervelli in atto ormai da troppo tempo nel nostro Paese, mi sembra rispecchi  quella schiera di italiani, per lo più giovani, congelati in attesa di non si sa  cosa  e che spesso  arrivano a lavorare gratis pur di non cadere preda della depressione più nera


Commento di Nadine Federici: ( Di seguito al commento l'articolo di Ferruccio Sansa)

Ci stiamo dissanguando. Perdiamo cervelli, ma anche professionisti in vari settori, giovani e persone valide. Se ne vanno medici, infermieri, ricercatori, ma anche elettricisti e idraulici. Troppo facile prendersela con chi non riesce a restare e lottare per il proprio Paese. Chi rimane pensa che gli “emigranti” scelgano la strada meno impervia facendo le valigie. Non immaginano il dolore del distacco, i dubbi, la nostalgia, la difficoltà di essere straniero e venendo additati come “immigrati”. C’è chi resta perché mai potrebbe lasciare anche solo la città in cui è nato. C’è chi resta per paura dell’ignoto




Oppure chi semplicemente ha la possibilità di farlo, perché la nostra bella Italia si sta trasformando in un Paese in cui non tutti possono permettersi di vivere. C’è bisogno di tanti soldi, per pagare case e bollette esose, tasse da capogiro e servizi privati. C’è bisogno dei contatti giusti, perché sennò non riesci neppure a far riparare l’automobile, figuriamoci a portare a casa uno stipendio. C’è bisogno di non ammalarsi mai, perché se sei precario non hai le malattie pagate ed oramai, si rimane tali con stipendi ricoli oltre i 40 anni.

Il Belpaese perde risorse materiali, non solo ricercatori. Perde credibilità: quale Nazione lascerebbe scappare i propri professionisti? Solo un paese sottosviluppato o in via di sviluppo: così siamo considerati da alcuni paesi occidentali.

E non si può certo fare il processo a chi è costretto ad emigrare perché a casa a malapena riesce a sopravvivere. Non giudicate gli italiani costretti ad emigrare: avreste mai osato giudicare coloro che andavano a chiudersi nelle miniere in Belgio? Avreste mai giudicato gli italiani che andavano in America a cercar l’oro o a lavorare? Allora non giudicate i nuovi-emigranti: meritano solo rispetto e comprensione.


Ferruccio Sansa per il Fatto Quotidiano

Il giorno che ha perso il concorso per diventare associato all’università di Ingegneria di Genova, al 391° posto nelle graduatorie internazionali,Stefano Brizzolara è stato chiamato come professore dell’Mit di Boston. La migliore del mondo.

Adesso, mentre state leggendo queste righe, è sull’aereo che lo porta in America. Lui, 43 anni appena compiuti, la moglie Claudia insieme da una vita, i tre figli. Continua 



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  Commenti (4)
1. paesi-svilupp3
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 27-09-2011 21:50
non mi fraintenda Marista, capisco l'articolo e lo sottoscrivo, non fosse altro perchè provai sulla mia pelle la sgradevole sensazione del "bravo e buono ma italiano", ed ebbi la fortuna di emigrare in una nazione "aperta" per definizione. Riesco a capire i connazionali in Francia, in Svizzera o altri angoli d'Europa allergici alla nostra unica ed ineguagliabile bellezza e fantasia. Giustamente come dice lei la Federici si rammarica per l'indifferenza (di chi? dei prezzolati al soldo di Bruxelles?) verso il futuro dei giovani ma siamo in Europa e l'Europa vuole nuove forze lavoro che purtroppo non sono i nostri giovani. E non abbiamo bisogno di tutte quelle lauree e di tutti questi cervelli. Disarmante. 
cordialità
2. paesi sottosviluppati
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 27-09-2011 21:10
Colzani, mi sembra risentito da quello che ha letto in questo articolo, e me ne dispiace perchè stavolta non la capisco, ho riletto il trafiletto di commento della Federici, mi sembra che non dica nulla di diverso dalla realtà: quando i nostri ragazzi vanno fuori dal Paese per lavoro, anche se trattati civilmente o cortesemente, sentono sempre il peso dell'esser considerati un minus riseto agli altri popoli europei, un certa arietta di superiorità, il centirsi in diritto di giudicare il nostro paese, anche a torto e traverso, immigrati. Se vien a lavorare un francese, un tedesco, un inglese da noi, o a studiare, non sono immigrati, i nostri si, anche se vanno a studiare, debbono faticare, dimostrare per esser accolti come "persone diverse dagli altri italiani! oggetto di meraviglia: un italiano educato e che lavora bene!peccato che sia italiano. Abbiamo amici fuori dall'Italia, rmai di meno siamo anziani, ma dagli amici e dai parenti abbiamo potto sapere come ci considerano in blocco. E che molti ci considerino dei sottosviluppati, per molti motivi che esulano dai nostri migranti, è un dato di fatto, ed anche i nostri figli, come quei ragazzi abbronzati cui lei accenna e che io vedo spesso qui nel lazio faticare per emergere e dare esempio di forza, coraggio e intelligenza critica ed analitica che manca a molti studenti italiani, ma non a tutti, debbono faticare il doppio per farsi accettare ed apprezzare. Nadine federici altro non fa che rammaricarsi che il proprio Paese tratti i propri giovani, o meglio non tratti i propri giovani, infischiandosene del loro futuro. E la cosa brucia assai ed in modo diverso, visto che noi si parte da una situazione oggettiva meno drammatica. Io insomma questo vi ho letto nell'articolo, non altro
3. sottosviluppati
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 27-09-2011 17:56
cara Marista parlavo con dei ragazzi somali e sudanesi qualche tempo fa ed oggi ritrovo nel suo post esattamente la stessa posizione di quei bravi dottori in economia o in ingegneria abbronzati. Tutti fuggiti dai loro paesi, con lauree da 100 e lode alla ricerca dell'applicazione concreta di tanti anni di sacrifici e studi. I risparmi di una vita messi nelle mani di un trasportatore che al pari di un capo di bestiame ti carica sul cassone del suo autocarro e attraversare il Sahara, quella che dovrebbe essere la parte più dura del viaggio. Arrivati poi finalmente al terminal di imbarco (se sei fortunato che non vieni sbattuto in un carcere libico), trovi un posticino dove accovacciarti per affrontare la traversata mediterranea. Guai ad alzarti anche per pisciare a rischio di perdere la cuccetta in prima classe, e allora il peggio dell'umanità si manifesta all'olfatto. Ma ci si abitua ed il pensiero di poter presto sostener la famiglia con i pochi euro racimolati una volta giunti ne il paese dei balocchi fanno dimenticare l'umiliazione e la pudicizia perduta. Giunti a Las Vegas e dopo una sana e sonora spolverata non ci vuole molto per un sagace laureato capire che non si vince così facilmente al tavolo verde e quando lo stomaco brontola, l'orgoglio è sotto i piedi e l'odio e la cattiveria naturalmente lievitano sotto le proiezioni di un futuro buio e freddo, il passo è breve. 
Noi italiani finalmente abbiamo conquistato un minimo di rispetto all'estero ma i nostri padri pionieri pagarono come oggi pagano quei disgraziati africani qui da noi. 
 
cordialmente
4. Il prezzo dell'indifferenza.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 27-09-2011 17:03
Salve Marista. 
Era logico che con l’esportazione dei posti di lavoro, con la dislocazione di intere Fabbriche nell’Est Europeo e nell’Estremo Oriente, in Italia venissero a mancare non solo i posti di lavoro per gli Operai, per gli Stagnini e manovalanza varia, piuttosto anche per futuri Dirigenti di Fabbrica e Manager, direi. 
Il Problema è politico come sociale, e cominciò almeno per quel che riguarda la Germania, già negli Anni 70, quando cioè, le prime industrie, cominciarono a far fagotto e a produrre altrove, da quegli Anni in poi, si scriveva il 1975 allora il numero degli apprendisti cominciò a calare la disoccupazione a crescere e quello degli Studenti a salire. 
La degenerazione del sistema sociale nacque dalla miopia dei Politici, dall’avidità degli Industriali e delle Banche, il tutto depraverà nell’ultimo atto di questo scempio nazionale, quando tutti gli attori si scanneranno a vicenda, anzi, anzi guarda, almeno per quel che riguarda l’Itala sempre in prime fila i tutto quello che è male, ha dell’iniquo e vigliacco, sta già depravando nello sfacelo totale delle infrastrutture nell’assoluta anarchia di chi negli ultimi 30 e Anni ha rovinato la Società Italiana, qui naturalmente mi riferisco ai dannati sinistroidi e agli scarafaggi della delinquenza intellettuale e politica italiana. 
Vedi, non basta avere un Titolo di Studio, per avere successo all’Estero bisogna anche che lo stesso, sia conforme alle aspettative dell’Industria. Gli emergenti tra gli studenti Italiani, non hanno bisogno di pensare a Emigrare, quelli vengono già avvistati dai vari Talent Scout di tutto il Mondo e ingaggiati ancor prima del loro Esame finale, su questo ci puoi giurare. 
Il resto, quel poco che ancora serve nel bel Paese cerca di rimanere a Galla e si adatta a fare di tutto anche il tramviere o il fattorino, onore a chi sa ingegnarsi e non sta con le Mani in Mano ad aspettare Godot, ma benedetto Iddio non capisco come mai sti giovani, non impugnino un bastone e puliscano il bel Paese, non l’aria come diceva il Prete, quella si pulisce da sola, bensì l’Italia dai corrotti, dalla magistratura criminale e corrotta, che si muove in modo anticostituzionale e inventa strategie e accuse per ribaltare il Capo del Governo nuocendo così al buon Nome del bel Paese e inorridendo eventuali investitori stranieri. 
Un Programma Televisivo di pochi giorni fa, in Germania mostrava come gli Agricoltori in Italia siano costretti a impiegare personale straniero, in questo caso dell’India nei loro allevamenti di Mucche da Latte, a suo tempo dissi: Nix indiani, nix formaggio gran ape la sacra pasta. 
I studenti tedeschi si salvano, le infrastrutture in Germania sono sane, forti, le scuole all’avanguardia e il tirocinio dell’ apprendistato tra i migliori del Mondo, questi giovani sono molto ricercati,richiesti e molto più pagati che a Casa loro. 
Il fenomeno che si è venuto a creare ora in Germania e che gli Industriali sono costretti a cercarsi apprendisti nell’Est Europeo, in corsi accelerati oggigiorno ai giovani viene insegnato il Tedesco e poi avviati nella Produzione Industriale. 
Gli Industriali Tedeschi insomma preferiscono insomma i giovani dell’Est che del sud Europeo, mentre l’Industria nostrana in Italia è costretta a impiegare, come nel caso degli allevatori di bestiame e di tanta piccola e media Industria nel Nord, emigranti africani e orientali. 
Oggi giorno ogni quinto cittadino tedesco è di origine straniera ma come vedi la Germania non ha perso la sua identità, difatti rispetto agli Anni passati, grazie ad un nuovo Piano di preparazione giovanile, il numero dei giovani che arrivano alla Maturità o si incamminano verso una formazione professionale è in continuo aumento, per tanti che ce ne siano, son sempre pochi, quelli che mancano all’appello non sono mai nati, tutto li. 
In Italia vigono ancora, troppa arroganza, troppa superbia, troppa ignoranza, troppa crudele malvagità sia politica sia sociale. 
In Italia se si vuol salvare deve liberarsi dalla morsa dei vari baffetti e beccamorti sinistroidi vari, deve far zittire tutta quella banda di magnacci di Portaborse e portaborse dei portaborse vari e a 360° ripulire le contrade italiane del fango dei sinistroidi. 
L’Italia fa ribrezzo al Mondo non perché el Berluska e un tipo a volte rozzo come lo è quasi tutta a cafonaggine Imprenditoriale italiana, piuttosto il Mondo intero si sta schifando da come viene condotta un’ignobile caccia all’Uomo che disonora e tutto questo si trasforma in avversità verso il bel Paese. 
Ormai è dato per scontato che la “civiltà” italiana è in via di estinzione, gli Italiani che dovevano rimpiazzare quelli morti non sono mai Nati, semplice no? 
 
Gli Italiani superstiti devono stare attenti a una cosa, a prescindere dal fatto che i loro servi di oggi saranno i loro padrini di domani si dovranno ben riguardare affinché un giorno non lontano i vu gumbrà non si impossessino delle loro Case, e li buttino anche in mezzo alla Strada. 
O così o cambiare sistema, il che però vuol dire impugnare un bel bastone nodoso e fare a baffetti i baffetti e barba contro barba pelo e contro pelo a tutta la melma politica e sociale italiana. 
Dopodiché checché ne dica il Prete, l’aria si pulirà da sola. 
Ciao.

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