A me come acquirente sembra che da sempre in Italia gli interessi e le problematiche dei
piccoli produttori agricoli nostrani vengano sottostimati e sacrificati alle logiche dei soggetti più disparati.
Nel mio piccolo quindi cercherò,
se e quando ne avrò la occasione, di dare un poco di voce a questi connazionali
dissennatamente dimenticati o comunque
sempre poco valorizzati, ma convenientemente "tartassati".
Leggete attentamente la lettera aperta inviata alla Coop,potrete comprendere alcune dinamiche che è necessario come acquirenti conoscere.
Personalmente sono sicura che certe mancanze di attenzione portano, come è successo ampiamente in passato, al depauperamento del paese Italia a favore di altri paesi.
Poi inutile piangere se la qualità di quello che ci fanno ingurgitare non solo non corrisponde al valore, ma può risultare poco utile per la nostra salute. Immagino sia necessarria la collaborazione di tutti i soggetti implicati per ottenere un giusto equilibrio tra le necessità di chi compra ( basta con la parola consumatore!Ormai è antiquata e fuorviante, ne riparlero'), quelle di chi produce e quelle generali del Paese che in epoca di globalizzazione DEVE COMPETERE CON MOLTI ALTRI PAESI, pena GROSSI DANNI ECONOMICI PER TUTTO IL PAESE.. chiaro?
Lettera aperta alla direzione della COOP-Centro- Italia : vendita di olio
extravergine di uliva a prezzo sotto costo
Gentili signori della COOP-Centro- Italia
Ho notato che poche settimane fa avete lanciato una offerta indirizzata ai
soci COOP di olio extravergine di oliva della ditta XXXX al prezzo di
12,50 per la dama di 5 litri.
Secondo le mie informazioni da nessuna parte in Italia è possibile
acquistare un olio a questo prezzo.
Sulla borsa mondiale il prezzo del medesimo
si aggira intorno ai 2,50 al litro, per olii prodotti in grandissime
estensioni in modo agri-industriale, provenienti per la maggior parte dalla
spagna.
Aggiungendo i costi di trasporto, imbottigliamento, IVA etc., posso
ipotizzare un prezzo finale di 5 /litro, che di fatto corrisponde al vostro
prezzo per i non-soci.
Lanciando una offerta di questo tipo, proprio nelle settimane in cui gli
agricoltori italiani ritirano il primo olio della stagione e che sicuramente
non possono venderlo al vostro stesso prezzo, crea, come potete facilmente
immaginare, degli effetti molto negativi per i piccoli produttori.
E un
controsenso, siete sensibili alle problematiche dei piccoli produttori
stranieri, ma trascurate completamente i piccoli produttori italiani,
privandoli di fatto di una entrata che è di per se insufficiente a coprire le
spese di produzione.
Sono ormai anni che il prezzo di vendita di prodotti
agricoli non è nemmeno sufficiente a coprire i costi di mano dopera,
combustibili, macchinari e oneri burocratici a causa di una politica agricola
sconsiderata.
E giustissimo che vi prendiate cura delle tasche dei
consumatori, dei piccoli produttori dei paesi del terzo mondo, ma non potete
affamare i piccoli produttori agricoli italiani!
Distinti
saluti.
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1. olio e prezzi Scritto da
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, il 17-12-2009 10:06 Leggendo mi è venuto in mente questa domanda: "Perchè il prezzo dei prodotti regionali, quindi di casa propria, sono più cari rispetto a quello che arriva da altre regioni e/o nazioni? In Sardegna l'olio extra vergine d'oliva, acquistato dai produttori (generalmente da famiglie che hanno oliveti), è carissimo anche 7€ al litro. Non parliamo del pecorino! A Torino lo acquistano a 6€, qui si paga, minimo a 9€! Sto parlando di prodotti sardi!Qualcuno ci fa la cresta con la scusa della genuinità? E qui ci sarebbe da scrivere un romanzo...ma mi sto zitta. E' forse la quantità? "Ho solo un olivo e vendo il frutto lavorato a caro prezzo così mi rifaccio!"Dov'è l'inghippo? A te Marista, passo la palla. Bacio.
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