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No a Europa che facilita Ogm, no a burocrazia costosa e pro lobby di agro - business PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
giovedì 27 maggio 2010

Catherine Geslain Lanéelle
Executive Director, EFSA 



Molti   gli ex entusiasti dell'Europa delusi, moltissimi quelli che confermano dubbi e timori.
Diciamolo in chiare note, questa  Europa  a molti non piace nemmeno un po'.
Non ha mantenuto le promesse mirabolanti con le quali ci  hanno chiesto di cambiare il nostro tenore di vita  in cambio di un futuro radioso di Pace ( che non c'è) serenità ( che non c'è)  progresso economico ( che non c'è).

La sensazione comune  è che ci sia stato tolto molto e dato poco o nulla mentre vedevamo una minoranza arricchirsi e venivamo bersagliati da foto di allegri signori in gita allegri non si sa di che.






Robert Madelin, Director General of the Health and Consumers

Vedevamo accrescersi la costosa burocrazia e vediamo addirittura  che spesso, non contenti di appartenere ai miracolati che non vengono affatto toccati dalla  crisi che come purga  stanno facendo subire a noi che paghiamo follie non nostre, ruberie non nostre, errori non nostri, certi euro burocrati vengon sospettati di una certa simpatia per le ditte che  hanno interesse a propalare i loro inutili e dannosi OGM che la gente  che paga un buono stipendio a detti burocratizzi, non vuole.

La Commissione Europea sembra assai appiattita ad interessi delle grandi multinazionali,  tanto che si è data molto da fare  negli ultimi anni per cancellare la moratoria agli ogm  che durava dal 1998, ed è riuscita  ad ottenere per ora che la patata transgenica Amflora, prodotta dalla BASF,ottenesse l'approvazione per essere coltivata,  in Germania, Svezia e Repubblica Ceca. Poi si vedrà.

Non è un segreto per nessuno che, indipendentemente dalla volontà di coloro che forniscono col loro lavoro ingenti risorse per mantenere in piedi il tricche e ballacche  dei funzionari europei e dei politici europei, la UE manifesta sempre una cocciuta volontà di attuare una politica flessibile verso gli interessi delle multinazionali  delle sementi e dei pesticidi, insomma l'agro- business tiene alla grande in Europa , con buona pace dei popoli e dei piccoli agricoltori.
Abbiamo subito il potere e i danni bancari, abbiamo subito limitazioni e tasse,  in Italia ci hanno messo le mani in tasca ai tempi del dottor sottile di notte, in segreto,  come dei voleurs. La misura è colma, un minimo di contegno signori ! Contegno e misura almeno!

Una simile Europa prona e sollecita agli interessi non del popolo, ma delle lobby, viene vissuta come un tradimento e ingenera rancori, quei rancori che si rivolgevano alle lobby  della industria della biotecnologie ora si rivolgono anche  alla Europa delle burocrazie sorde e fumose, ricche e lontane.

Intanto, per colmare la misura, si apprende   che:



-         Alcuni Membri della Commissione europea ed esperti dell'Autorità per la sicurezza alimentare (EFSA) avrebbero avuto una serie di incontri con esponenti dell'industria biotech atti a facilitare l'iter di approvazione degli OGM.

Il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso avrebbe favorito l'instaurarsi delle relazioni, definite ufficialmente "incontri tripartiti", in seguito a una lettera confidenziale inviatagli nel 2006 dal Presidente di EuropaBio, l'Associazione delle industrie biotecnologiche con sede a Bruxelles, che lo avvisava di un clima politico ostile che "avrebbe fortemente diminuito" la sua capacità di giustificare la scelta di coltivare gli OGM nell'interesse pubblico.

L' IPS, l'agenzia di stampa internazionale che ha diffuso la notizia, afferma che rappresentanti di Monsanto, Dow, DuPont e BASF hanno incontrato regolarmente alcune delle autorità preposte alla valutazione ed approvazione degli OGM. Da alcuni documenti in suo possesso risulta che i rappresentanti istituzionali suggerivano agli esperti dell'industria come garantirsi l'assenza di ostacoli nelle richieste di approvazione delle nuove varietà transgeniche.

A prodigarsi in suggerimenti ad EuropaBio sarebbero stati ad esempio il Direttore generale per la salute e la tutela dei consumatori, Robert Madelin, e la Direttrice dell'EFSA, Catherine Geslain-Lanéelle, che si sarebbero mostrati più sensibili alle richieste delle industrie biotech che a quelle dalla società civile, che invocava maggiore rigore scientifico e più controllo del rischio legato OGM.

L'esistenza di relazioni ravvicinate tra industria e rappresentanti istituzionali europei è da tempo oggetto di denuncia da parte di molte organizzazioni contrarie alla coltivazione e commercializzazione di OGM, spesso emarginate nei processi di consultazione.

Per questo motivo l' industria biotech investe sempre più denaro per fare lobby presso le agenzie pubbliche o gli esponenti politici, somme che solo negli Usa, secondo Forbes, hanno raggiunto i 2.2 milioni di dollari nel primo trimestre fiscale del 2010.  -

FONTE. Fondazione diritti genetici

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