Novembre volge alla fine, le foglie
rosse della vite si fanno sempre più rade, ed il vento freddo scende
verso il canalone di Maria Morgana con il suo carico di foglie
morte dei quercioli a nord del poggio.
Ho acceso il camino,
all'incerta penombra del tramonto le fiamme disegnano ombre sulle
pareti del soggiorno. Il piacere del calore e della luce del fuoco mi
impigriscono e, comoda in poltrona, lascio che i ricordi fluiscano,
come placide onde.
E passano i ricordi , ordinati come soldatini:la
grande stufa di terracotta della mia infanzia, si sostituisce al
camino in peperino, ed ecco dalla cucina venire il tramestio
laborioso della Maria che impiastriccia una qualche marmellata per
“la bambina”, il cane placido dorme sui miei piedi.
Io sono sdraiata su una specie di
chaise longue in midollino, un piccolo tesoro liberty, residuo di
tempi migliori, ripasso ad alta voce e di malavoglia la lezione di
Storia, purtroppo poi debbo su questa imbastire un compitino scritto
sulla figura del grande statista, Mazzini, implementandolo con
quello che ci ha detto in classe l'insegnante. Non so che scriverò,
il libro è nebuloso sul personaggio ( come poi mi appariranno
sull'argomento tutti i testi che dovrò sorbirmi nel futuro di
studentessa svogliata), oltre alle lodi sperticate sul personaggio
riportate nel testo, alle quali si sono aggiunte quelle
dell'insegnante, non trovo nulla di interessante e mi chiedo perché
si debba perder tanto tempo con uno che da fuori Italia manda
proclami che non producevano che chiacchere e morti,ma di unità
d'Italia, manco l'ombra; questa era più o meno la mia opinione
sull'augusto personaggio.
Leggo il libro ad alta voce , e si
capisce che penso ad altro, mio padre entra e ride. Ride di rado,
ultimamente è spesso preoccupato, ma sentire quello che scrive il
mio libro sembra divertirlo, ne approfitto per chiedere aiuto, che mi
parli lui di Mazzini. Nicchia, poi mi dice, come sempre quando
studio la Storia: “ Se ti dico io come stanno le cose, finisce
male,certe verità non si possono dire, dai scrivi quattro fesserie
per fare contenta la maestra, dì che era un grande uomo e poi, che
resti fra te e me, leggiti questa poesia di un mio amico, e ricorda
anche in futuro di diffidare degli estimatori di simile gente. O son
fessi , o peggio” lessi la poesia che riporterò qui in fondo,e
non la capii del tutto, perché vi si parla di un tortore e perchè
mio padre mi dice che il randello di cui scrive l'autore è uno
scherzo, e mi parla con affetto dell'amico, e divaga .
Finisce che la sera in camera mia, mi
confeziono un compito che a me sembra bellissimo e diplomatico,
riporto le lodi, le chiacchere dell'insegnante e poi scrivo che, per
caso, nella libreria ho trovato questa bella poesia su Mazzini. In
realtà non sono innocente, voglio capire se almeno la insegnante
mi spiega del bastone il cui significato ci si appaleserà secondo
mio padre, così lontano nel tempo, ho fretta di sapere. Ed è un
disastro: una insegnante rossa come un gambero, che non spiega un
piffero, al solito, e una richiesta a mio padre di presentarsi a
scuola il giorno dopo , le mie gambe che tremano in attesa di una
apocalisse che non verrà. Mio padre parla sottovoce nel corridoio
davanti all'aula ,poche parole alla insegnante, incomprensibili, ma
lei sembra imbarazzata, poi arriva il preside, legge il compito, e
ride come un matto, un po' mi sento offesa, preferisco la reazione
dell'insegnante, comunque capiamo noi ragazzini che e' andata bene.
Il preside mi fa chiamare fuori, mi vuole vedere , e ride ancora,
poi mi raccomanda di rispettare quello che trovo scritto sui libri
di scuola “ Avrai tempo per capire”, mi innervosisco, sempre la
solita storia: cresci e capirai, ma faccio, con aria contrita, per
farlo contento, cenno di si col capo. Da allora vado appena posso
nello studiolo di papa' cercando di carpire nei suoi libri, con
alterne fortune, il senso dei racconti scolastici .
Certo cominciai troppo presto, in
realtà di quelle letture spesso non ci capivo molto. Per quanto
riguarda Mazzini, a scuola mi dicevano che era un eroe, poi leggevo
che progetta un attentato contro Napoleone terzo, per
patriottismo, ci manda tre attentatori che verranno scoperti e
giustiziati mentre lui se ne resta al sicuro. Ed io consideravo le
chiacchere di salotto dell'epoca alle quali curiosa tendevo
l'orecchio dalle vetrate mentre ero in giardino: si criticava
l'armiamoci e combattete di Mussolini e poi si esaltava Mazzini? La
logica dove era? Lessi che nell'attentato grazie alle bombe, furono
uccisi 8 innocenti e feriti un sacco di civili, che gli autori,
Orsini, Pieri, Rudio, uomini di Mazzini, furono condannati a morte.
E lui, il responsabile di simili eccidi, si lamentava perchè non
riusciva a fare l'unità di Italia, bello e lodevole proposito,
solo che non si muoveva, mandava in giro altri che poi finivano
ammazzati ( fratelli Bandiera, per esempio), si può capire che
all'epoca i suoi detrattori avessero facile gioco a definirlo
terrorista.
Mi sembra condivisibile il giudizio che
del personaggio esprime Galli della Loggia : «Mazzini e il suo
eccitato, nebuloso, mondo spirituale, rappresentarono tutto ciò che
di religioso l’unificazione italiana poté permettersi, ma si
trattò di quella religiosità politico-sociale, intrisa di
profetismo utopico e di autoritarismo, da cui dovevano scaturire
precisamente le ideologie nazionalistiche, gentiliano-fasciste e
gramsciano-comuniste, destinate a fare piazza pulita dello Stato e
della cultura liberali». Un fallito di genio, lo definisce invece
Paolo Mieli
Comunque i fatti storici esposti nei
libri che trovavo in casa, mostravano un uomo che eccitava
rivoluzioni, moti e ribellioni dalla poltrona del suo studio,
teorizzava assassinii, guerre, frequentava dubbi personaggi come un
certo Albert Pike legato al Ku Klux Klan, ma non c'è traccia di una
qualche professione esercitata, di che viveva? Mistero.
Mi stancai presto a dire il vero del
laido Pike e di tutti quegli strani personaggi censurati dai libri
di storia , che se ne stavano belli chiusi nei volumi per i grandi,
di buon grado, presto seguii il consiglio del preside, rispettai i
libri di scuola per quel che erano: favole ben confezionate, e feci
bene: di favole ne avrei dovuto digerire tante in seguito, che era
meglio esercitarsi da subito, avrei capito in seguito, cosa
nascondevano, purtroppo.
Piove, un cane mugola in fondo al
canale, sta facendo buio. Una civetta si lamenta, chi sa , forse
anche lei ha paura della cattiveria e della avidità degli uomini
stupidi, il vento soffia ancora e sibila le sue storie. Penso che
uno come Mazzini sarebbe quasi contento ora : lui sognava tre
guerre mondiali, e qui tira una gran brutta aria. Mi dico: mica
pizza e fichi, sognava in grande quello! Voleva il mondo e oggi
altri uomini che vogliono il mondo unito , forse se lo stanno
cuccando. Teorizzava l'assassinio politico, ed è diventato un eroe
italiano..il fine giustifica i mezzi, siamo fan di Machiavelli noi
ed anche il mettere al sicuro la propria pellaccia giocando con
quella degli altri, ci sconvolge poco o nulla, un eroe dei nostri
fottuti libri di scuola.
Come onde ordinate ed ubbidenti
scorrono nella mente i nomi dei suoi amici poco raccomandabili:
Albert Pike, Macheca ( collegato alla mafia ), George Sanders
appartenente alla Giovane America, sudista e schiavista collegato a
banche che appoggiassero e finanziassero una guerra per conquistare
Cuba e Haiti, i cui “abitanti negri devono essere tenuti schiavi
sotto i padroni bianchi” ed altri avventurieri che vivevano in
sostanza dei soldi che i banchieri elargivano per finanziare guerre
e rivolte. Si mi diventava più chiaro il discorso del randello già
allora, anche se non potevo capire tutto, ed ora qui, davanti al
fuoco ripenso al mio arcigno genitore che, ridendo e scherzando, si
ingegna a spiegare ad una ragazzina di poco più di sei anni, che
tutto quello che legge sui libri, non sempre è vero, che non tutti
quelli che hanno la nomea di esser buoni, lo sono davvero, come non
tutti quelli che ci vengono presentati come cattivi, sono davvero
cattivi.
E' quasi ora di cena, i miei gatti sono
inquieti, non ho voglia di muovermi, penso che ho paura del male che
aleggia sul mondo, guardo fuori dai vetri, osservo il vecchio olivo,
le nuvole rosee lontane ed un po' offuscate, mentre in controluce si
staglia un volo di cornacchie, e vicino casa, subito dopo le
scalette della cucina, fa bella mostra di sé un piccolo prato di
ciclamini, più lontano i gialli bottoni del tarassaco Tutto sembra
così bello e normale, invece nell'ombra sai che ci sono omuncoli
senza pace , avidi di danaro e potere, stupidi e viziosi accaparra -
soldi e distruggi- vita. Come mi ammoniva mio padre : “ Esistono
uomini che ambiscono al potere, al governo del mondo, e non è
fantascienza figlia mia, il male attrae più del bene, e per
conquistare il mondo, di male , ne devi fare tanto ed a tanti “
Purtroppo è maledettamente vero.
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