DI PAOLO
BARNARD
Aggiornamento Il Più
Grande Crimine 11
Infierire su un cadavere è un atto
orrendo, oltre che un reato. Ma i tecnocrati europei lo stanno
facendo sotto gli occhi impotenti di Giulio Tremonti, che sa tutto ma
non può farci nulla, né ci dice nulla. La democrazia è stata
assassinata dal Vero Potere qui in Europa con il Trattato di Lisbona
e con l’Unione Monetaria – cioè con la fine della sovranità sia
legislativa che economica degli Stati dell’Eurozona in cui noi oggi
votiamo governi privi di potere reale – e ne ho lungamente parlato.
Essa giace morta, con conseguenze troppo orribili da contemplare per
i nostri figli, ma agli assassini della Commissione Europea e ai loro
sottomessi del Consiglio Europeo non basta. Ora vi descrivo cosa
stanno preparando per noi, ovvero il male che ci vogliono ancora
infliggere, l’ennesimo golpe. E di nuovo vi dimostro che a decidere
il nostro destino sono elites potentissime e a voi sconosciute. Se
riuscirete a finire la lettura prima di urlare sarete stati forti.
Ma per darvi il giusto contesto di quanto
noi cittadini siamo tenuti all’oscuro di cose a questo livello
vitale di importanza, storiche persino, vi porto per un attimo alla
puntata di Annozero di giovedì 10 marzo scorso. Forse l’avete
vista: De Bortoli, Scalfari, Bertinotti e Tremonti, a discutere di
crisi e di Europa, proprio il tema qui trattato. Prima serata Tv,
nomi ad alti livelli di competenza politico-economica, un contenitore
che dovrebbe essere dalla parte dei cittadini, e dunque il massimo
dell’informazione al momento. Scalfari e De Bortoli con
l’auricolare dei rispettivi suggeritori: Fiat/Bilderberg e De
Benedetti/Bilderberg; Bertinotti che bofonchiava cose da sberle
operaie in piena faccia; e poi Tremonti. Sul ministro mi soffermo.
Lui sa tutto, e infatti di fronte all’inasprimento del golpe
europeo che viene in queste ore preparato e di cui tratto in questo
articolo, Tremonti ha già rilasciato la seguente dichiarazione:
“Questo processo porterà a un colossale trasferimento di
sovranità… le politiche di bilancio ora non sono più nelle mani
dei governi nazionali” (EUbusiness.com, Reuters 01/2011). Non sono
più nelle mani dei governi nazionali, e, preciso, sono nelle mani di
una mafia di criminali economici che stanno uccidendo i diritti e il
lavoro, e il nostro futuro. Ma lui, perché non parla qui da noi?
Perché va da Santoro e dice solo i primi due quinti della verità?
Permette a Travaglio di dire corbellerie come quella del denaro della
corruzione come rovina economica italiana (come dire che le sigarette
sono la fonte dell’effetto serra), e non dice quello che sa, che
potrebbe letteralmente spellare vivi sia i suoi interlocutori sia la
gente a casa. Non può? E’ complice? Non lo sappiamo, ma ecco
quello che lui sa.
Sa che la Commissione Europea, avvallata
dal Consiglio Europeo, vuole far precipitare il collasso degli Stati
europei del sud e dell’est, fra cui noi italiani, mentre tiene
anche sotto servitù persino i lavoratori tedeschi e francesi. Non
gli basta che Roma o Lisbona o Atene e Bonn abbiano perso la
sovranità legislativa e monetaria, non gli basta che la spirale di
crisi dell’euro, studiata a tavolino, stia reclutando milioni di
persone in quello che Marx chiamava “l’esercito di riserva dei
disoccupati” che si litigano stipendi da insulto senza più
protestare, e non gli basta aver già steso un velo di pece sul
futuro dei nostri piccoli. Evidentemente l’agonia europea è troppo
lunga e loro la vogliono sveltire. A questo fine hanno scritto un
programma d’azione micidiale, un golpe, che imporranno dall’alto
e che si compone di New Economic Governance; EU Semester; Excessive
Imblace Procedure; Europe 2020 Strategy. Fermi, non staccate la
spina…
Vi dovete rendere conto che il destino
del vostro stipendio di insegnanti o infermieri o segretarie, o del
vostro laboratorio artigianale, officina, negozio, azienda, di tutta
la vostra economia, dei vostri diritti sociali e democratici, NON STA
NEI TITOLI DEL CORRIERE SULLA POLITICA ITALIANA, ma nel linguaggio
noioso di astrusi comunicati di burocrati olandesi, italiani, o
francesi e tedeschi che voi neppure sapete che esistono. Non storcete
il naso davanti a queste righe. Gli astrusi comunicati vi stanno
schiavizzando in un golpe senza precedenti nella Storia d’Europa,
su democrazie ormai morte.
(Per i lettori appena giunti
a queste cose, riassumo in brevissimo come il Vero Potere ha già
distrutto gli Stati d’Europa e per quali fini. Questa è la spirale
perversa che fu pianificata fin dagli anni ’30 dello scorso secolo
e che oggi è giunta a piena fruizione - i dettagli ne Il Più Grande
Crimine:
- Agli Stati dell’Eurozona
è stata sottratta la sovranità legislativa e monetaria con i
Trattati di Maastricht e di Lisbona, che danno poteri immensi alla
Commissione Europea di burocrati NON eletti.
- Quei Trattati hanno regole
che hanno paralizzato gli Stati nella loro funzione di spendere a
deficit per la piena occupazione e pieno Stato sociale dei cittadini.
E in ogni caso l’euro non è più degli Stati, che lo devono
chiedere in prestito ai capitali privati con limiti enormi di
sovranità proprio nella spesa.
- Peggio, ai governi è stato
inculcato il dogma dei taglia alla spesa a tutto campo, blocco o
riduzione degli stipendi pubblici, e di tutti i servizi sociali.
- Il calo degli investimenti
pubblici ha così sottratto ricchezza anche al settore privato, che
di conseguenza taglia, licenzia o precarizza. C’è una deflazione
dei redditi sia pubblici che privati.
- La deflazione dei redditi
pubblici e privati crea un calo di domanda, cioè meno vendite e meno
ricchezza che circola, ma questo costringe le aziende che non vendono
a licenziare e precarizzare ancor più, innescando un circolo vizioso
di calo di redditi, calo di domanda e ancora crisi di aziende e
licenziamenti e deflazione dei redditi senza fine.
- Licenziamenti e calo dei
redditi costringono però gli Stati a spendere in ammortizzatori
sociali di ogni tipo, per cui ciò che essi avevano risparmiato dai
tagli alle spese viene poi rispeso per gli ammortizzatori, cioè
sempre peggio in termini di deficit e debito.
- A peggiorare ancora il
deficit e il debito c’è appunto il fatto che gli Stati devono
chiedere gli euro in prestito ai privati che ne decidono i tassi
d’interesse. Questo fa sì che oggi il debito degli Stati
dell’Eurozona sia un vero debito dovuto a grandi capitali esteri,
che gli Stati possono ripagare solo tassandoci o facendo altro
debito. I mercati sanno questo e hanno perso la fiducia negli Stati
dell’Eurozona che sono visti come a rischio di fallimento. E più
crolla la fiducia e più i mercati alzano i tassi per darci gli euro,
e questo ci indebita sempre più, in una spirale senza fine di debito
che causa sfiducia, sfiducia che causa debito e via così.
- Quella spirale costringe
gli Stati a tagli pubblici sempre maggiori, quindi come detto sopra
riparte la spirale del crollo dei redditi, crollo delle aziende,
crollo dell’impiego, aumento spese per ammortizzatori e di nuovo
riparte la spirale del debito e del deficit ecc. ecc. Un gorgo nero
senza fondo che si chiama Crisi, quella che oggi stiamo vivendo, ma
che come sopra dimostrato è stata voluta a tavolino.
- Stati ridotti in questo
modo fruttano però ai grandi capitali del Vero Potere due cose:
masse di lavoratori disperati per un lavoro e disposti ad accettare
ogni precarizzazione indegna; e la svendita agli stessi capitali dei
beni pubblici a due soldi ‘per far cassa di Stato’. Conclusione:
il Vero Potere della grande industria franco-tedesca assume a costi
del lavoro stracciati e può esportare in concorrenza con USA, Cina e
India. Gli speculatori della finanza ci comprano le telefonie,
l’acqua, la sanità, le autostrade, ecc. a prezzi stracciati perché
Stati con economie in collasso non possono certo contrattare sui
prezzi delle privatizzazioni. Tutto questo sotto la supervisione
complice della Commissione Europea e del Consiglio Europeo.)
Spero che vi rendiate conto di cosa
significa tutto questo. Un truffa immensa per arricchire poche
elites, e dove il prezzo fu pagato, è pagato e sarà pagato solo dai
cittadini che lavorano oggi in Stati che sono zimbelli privi di
sovranità nella mani del capitale privato, quindi fine della
democrazia. Noi, i nostri figli siamo in queste condizioni.
E su queste condizioni giunge oggi il
golpe in preparazione di cui parlavo.
Golpe.
Cosa stanno facendo: la Commissione
Europea, che ha potere sovranazionale in tutta la UE, sta
pianificando 1) di sottrarre il bilancio degli Stati alle
decisioni dei loro governi legittimi e dei loro parlamenti legittimi.
2) di interferire con forti poteri nelle politiche del fisco,
dello Stato Sociale, del mondo del lavoro, delle retribuzioni, dei
servizi essenziali ai cittadini degli Stati. 3) di punire con
sanzioni enormi gli Stati che osano disubbidire al comando della
Commissione. 4) di rendere ancora più soffocanti le regole
dei Trattati che paralizzano la facoltà degli Stati di arricchire i
propri cittadini e che sono una delle cause maggiori del collasso
europeo. 5) di imporre la competitività come valore supremo
delle politiche economiche degli Stati a costo di distruggere i
redditi e tutto lo Stato Sociale, e persino le nazioni stesse, ma a
esclusivo vantaggio del grande capitale finanziario e industriale.
6) e di far pagare i prezzi di questo golpe senza precedenti nella
Storia d’Europa unicamente alle fasce basse dei lavoratori e dei
giovani sottoccupati per intere generazioni.
Tutto questo sotto dettatura da alcune
precise lobby finanziarie di poche centinaia di oligarchi (Vero
Potere). Il risultato sarà quello descritto dal prof. Peder
Nedergaard sul Danish Daily Politiken nel settembre del 2010: “Un
effetto di condizionamento sulle economie degli Stati paragonabile a
quello delle testate nucleari in campo militare”.
E ora, mi dispiace, ma devo essere tecnico
e complesso, perché tali accuse richiedono prove dettagliate. Chi
non se la sente rilegga la sintesi dei 6 punti qui sopra, che è già
sufficiente a far comprendere la gravità del golpe.
La crisi economica del 2007-2011 ha dato
alla Commissione Europea cioè che l’11 di Settembre diede a George
W. Bush, cioè il pretesto per un attacco frontale senza precedenti a
popoli senza colpa. Col pretesto di riportare ordine nelle finanza
terremotate della UE, ma senza mai neppure sfiorare i veri colpevoli
della crisi, la Commissione già dal 2009 si era messa all’opera
per perfezionare il piano settantennale di sottomissione degli Stati,
cioè distruzione della loro sovranità legislativa e monetaria,
messa in schivitù di milioni di lavoratori, distruzione del settore
pubblico, e consegna nella mani del Vero Potere dei profitti
derivanti. Aveva scritto in diversi rapporti delle idee, che furono
sottoposte ai nostri governi nel Giugno del 2010, e da essi approvate
in via preliminare. Quelle idee, si scoprirà poco dopo, erano state
dettate quasi alla lettera da tre lobby finanziarie europee: il
European Roundtable of Industrialists (ERT); la European Employers
Association (EEA); e Business Europe (BE). Alle loro spalle altri
giganti della lobbistica, come il LOTIS, il TABD, o l’International
Capital Markets Association e molti altri. Primo obiettivo:
impossessarsi dei bilanci degli Stati e poter interferire in essi
senza alcuna considerazione per la sovranità degli elettori. A tal
fine, e sempre con la scusa di porre un controllo a future crisi,
ecco l’idea (questa già esecutiva):
Gli Stati membri della UE dovranno
presentare entro l’Aprile di ogni anno alla Commissione e al
Consiglio Europeo i loro bilanci per essere discussi, e questo PRIMA
che la discussione avvenga nei parlamenti nazionali. Commissione e
Consiglio presenteranno le loro raccomandazioni entro Luglio, e in
autunno i governi poi dialogheranno coi relativi parlamenti. Questa
procedura si chiama il European Semester.
Dunque già a questo punto si ravvede una
perdita di sovranità enorme, ma il peggio deve ancora venire.
Infatti, il cosa accadrà se il bilancio di, ad esempio, Italia non è
gradito alla Commissione (formata da burocrati NON ELETTI) e al
Consiglio Europeo è una delle parti forti del golpe. Di fatto
verremo posti sotto amministrazione controllata, e puniti.
Amministrazione controllata.
Si tenga presente che un bilancio dello
Stato non gradito alla Commissione significa unicamente non
gradito agli speculatori e agli investitori delle lobby del Vero
Potere sopraccitate, e non necessariamente sbagliato per il
benessere invece di milioni d’italiani, francesi, spagnoli ecc.
Questa parte della pianificazione prende il nome di Preventing
Macroeconomic Imbalances. Prevede un ‘allarme preventivo’ che
segnalerà alla Commissione i primi segni che loro ritengono critici
in una economia di uno Stato, e poi prevede di conseguenza ampi
poteri di intervenire in quella economia, come la richiesta che
un’intera finanziaria dello Stato sia rivista per adattarsi ai
dettemi dei burocrati europei. E di nuovo è il linguaggio astruso di
costoro che nasconde pericoli micidiali, e va visto e capito. Parlano
di ‘parametri’ che se violati faranno scattare l’allarme
preventivo, e in questi includono due voci critiche: lo “spreco di
risorse” e “livelli insostenibili di consumo”. Il problema è
solo IN CHE MODO saranno interpretate quelle voci. Perché “spreco
di risorse” può essere una spesa pubblica sociale essenziale per
noi persone, in sanità o in previdenza o nella pubblica istruzione.
E “livelli insostenibili di consumo” possono essere quelli che
invece stanno proprio alla base di un circolo virtuoso economico dove
i consumi alimentano occupazione e investimenti (come sosteneva John
Maynard Keynes nella sua Theory of Effective Demand).
Ci sarà un ‘tabellone punti’ con i
nostri voti, chi ha l’insufficienza viene… invaso. Gli ampi
poteri di intervenire di cui parlavo includono la pretesa che lo
Stato sotto accusa stili un suo programma di obbedienza alla
Commissione con gli esatti tempi d’azione. Se non è diligente, può
essere costretto a riscrivere il programma. Le materie su cui saremo
esaminati e poi forse puniti, oltre a “spreco di risorse” e
“livelli insostenibili di consumo” includono le politiche del
lavoro, le tasse, i servizi sociali ai cittadini, i redditi. Insomma,
tutto quello che ci tutela. Siamo sotto controllo stretto, e chi ci
controlla, lo ricordo, non è mai stato eletto da nessuno e risponde
direttamente alle lobby finanziarie (leggi sotto). Rivelatrici sono
le parole di uno di quegli oscuri potenti burocrati, l’italiano
Marco Buti, che nel Settembre 2010 ha detto al Die Welt “Quando gli
stipendi nel settore pubblico danneggiano la competitività e la
stabilità dei prezzi (cioè sono troppo alti, nda), allora quello
Stato dovrà cambiare le sue politiche”.
Le sanzioni.
Chiare: se lo Stato non si allinea ed è
membro dell’Eurozona, ci sarà una multa dello 0,2% del PIL, che in
parole chiare significa miliardi di euro all’anno. Se è membro
solo della UE, la Commissione potrà negargli i fondi europei, che
alla fine sono gli stessi soldi. Ma la penalità di gran lunga più
devastante non è esplicitata nei testi della Commissione. Si tratta
del fenomeno di sfiducia che viene appiccicato alla nazione sotto
accusa da tali verdetti, e che i mercati usano senza pietà per
sottrarre investimenti in essa e per alzare i suoi costi per avere
qualsiasi credito. Si innesca una spirale negativa che ne collassa
l’economia e ne devasta di conseguenza posti di lavoro e benessere
sociale. Una tragedia.
Chi ci tiene in pugno.
Chi mi ha letto in passato sa cosa sia la
Commissione Trilaterale (gruppi di potere USA, UE, Giapppone che si
riuniscono in privato dal 1973). A una riunione di questo gruppo
tenutasi assai prima dell’attuale golpe, l’allora direttore della
lobby European Roundtable of Industrialists (ERT), Daniel Janssen,
dichiarò: “Da una parte stiamo riducendo il potere dello Stato e
del settore pubblico in generale attraverso le privatizzazioni e la
deregulation… Dall’altra stiamo trasferendo molti dei poteri
delle nazioni a una struttura più moderna a livello europeo (la
Commissione, nda)… che aiuta i business internazionali come il
nostro”. Più sfacciato di così… Nel 2002, in un altro rapporto
della ERT, si trovano gli esatti dettami che ispireranno
l’amministrazione controllata (European Semester) di cui sopra,
parola per parola: “Le implicazioni dei bilanci nazionali degli
Stati devono essere esaminate dalla EU quando sono ancora a livello
della pianificazione”. La lobby Business Europe (BE), si esprimeva
nel Giugno del 2010 presso la Commissione con queste parole: “Noi
chiediamo un meccanismo di imposizione delle sanzioni molto duro per
assicurarsi l’obbedienza (degli Stati, nda)… e un sistema di
penalizzazioni in caso di ripetute disobbedienze”. Parola per
parola ciò che la Commissione e il Consiglio Europeo stanno
pianificando. Ma non finisce qui. La BE rincarò la dose: “Chiediamo
tagli alle spese (degli Stati, nda), e che siano riviste tutte le
priorità dei governi”.
Vi rendete conto di quale umiliante
posizione è riservata ai governi sovrani? Non per nulla Tremonti
parlava di ”processo che porterà a un colossale trasferimento di
sovranità… le politiche di bilancio ora non sono più nelle mani
dei governi nazionali”. Ci si rende conto che la nostra vita è
decisa dai diktat di queste lobby che nessuno controlla? Addirittura
una di esse, il Trans Atlantic Business Dialogue (TABD) consegna alla
Commissione una lista di priorità del business speculativo, e la
Commissione si deve auto-apporre un voto sulla sua obbedienza a quei
diktat (I Globalizzatori, P. Barnard, Report, 2000).
Impedire la ribellione.
Ci si chiede, e il pubblico che legge
queste cose spesso si chiede, come sia possibile che almeno qualche
governo non esploda in un grido di ribellione. Le risposte sono
molte, ma in particolare per impedire quell’eventualità i
criminali economici di cui ho parlato qui (e altrove) si sono
inventati alcune micidiali regole dei Trattati europei che tutti noi
nella UE abbiamo trasformato in leggi nazionali (con la ratifica, e
senza che i cittadini ne sapessero nulla). Si chiamano Patto di
Stabilità. E’ quella sciagurata ‘camicia di forza’ (così la
si chiama in finanza) che ci obbliga a un deficit non superiore al 3%
del PIL, a un debito non superiore al 60%, a bassa inflazione.
Tradotto: IMPEDIRE CHE GLI STATI SPENDANO A DEFICIT PER IL PIENO
STATO SOCIALE E LA PIENA OCCUPAZIONE, perché noi dobbiamo soffrire
nelle mani dei privati e senza più tutele sui redditi. Questo
significa. La ‘camicia di forza’ è stata definita una catastrofe
economica per l’Europa da economisti del calibro dei Nobel Stiglitz
e Krugmann, e da Roubini, Hudson, Parguez, dallo speculatore George
Soros, da infiniti studi di macroeconomia, e persino dal Fondo
Monetario Internazionale. Ma la Commissione non la discute, e anzi,
nel golpe di cui tratto la sta inasprendo. Non trovo migliori parole
per descrivere i futuri effetti dell’inasprimento del Patto di
Stabilità di quanto scritto dalla European Trade Union-Confederation
nell’Ottobre 2010: “Le regole proposte dalla Commissione sono
solo mirate ai tagli, tagli e tagli, ai salari, ai posti di lavoro,
alle protezioni dai licenziamenti, alla previdenza, ai servizi.
Saranno i lavoratori a pagare gli immensi costi della crisi… la
Commissione sta applicando una politica di deflazione economica
immensa” (esattamente la spirale descritta sopra nel riassunto). Va
compreso che qualsiasi Stato compresso fra l’incudine del Patto di
Stabilità e il martello dei mercati che con esso agiscono, non può
assolutamente più nulla. Fine, sovranità e democrazia morte. Ed è
veramente carino scoprire che il gruppo socialdemocratico, quello
liberale, oltre ovviamente a quello conservatore del Parlamento
europeo si sono levati nel marzo del 2010 a gran voce per difendere
proprio i “tagli, tagli e tagli, ai salari, ai posti di lavoro,
alle protezioni dai licenziamenti, alla previdenza, ai servizi…
cioè gli immensi costi della crisi… la politica di deflazione
economica immensa”, cioè l’inasprimento del Patto di Stabilità,
la ‘camicia di forza’, con tutta la perdita di sovranità che
esso comporta. Vero De Magistris? Vero Di Pietro? Proprio voi che qui
fingete di difendere la Costituzione italiana (sottomessa ai
Trattati) e la democrazia, poi a Strasburgo ce le distruggete…
La corsa dei topi.
Il mantra della Commissione e del
Consiglio Europeo suona un’unica nota, ossessivamente, ed essa
parla della competitività, sancita dal documento
Europe 2020, parte del golpe. E’ una bella parola, all’orecchio
del cittadino magari suona anche ok, ma che invece significa la
spremitura all’osso di milioni di lavoratori europei. La ragione è
semplice. Chiedetevi come può uno Stato essere competitivo, nel
senso di crescere ma anche di tutelare i cittadini. Classicamente lo
può essere se 1) può gestire la propria moneta svalutandola se
necessario, alzando o abbassando i tassi. 2) usando la medesima per
iniettare investimenti nella società, alzando i redditi, edificando
liberamente infrastrutture, modernizzando, investendo in ricerca o
formazione, innovando, così da attrarre anche capitali stranieri,
cioè il modello sociale pubblico nordico (si leggano i dati del
World Economic Forum che lo testimoniano). Ma se uno Stato è privo
di sovranità legislativa (non può legiferare liberamente per fare
quanto sopra) e monetaria (non ha neppure più il portafoglio), se
non può più neppure decidere sul proprio bilancio autonomamente, se
rischia punizioni devastanti all’accenno di disobbedienza, quale
altra strada gli rimane per essere competitivo sui mercati? Solo una:
svalutare il proprio costo del lavoro e deprimere i consumi.
Cioè creare sacche di lavoro alla cinese in Europa, distruggere i
sindacati (bè, lì c’è rimasto poco), e incassare disperatamente
dalle privatizzazioni selvagge. Esattamente il sogno, e il profitto,
del Vero Potere come descritto ne Il Più Grande Crimine nei dettagli
e in riassunto anche sopra. Cioè un massacro ai redditi, ancor più
precari nel lavoro, tagli alla previdenza, privatizzazione dei
servizi essenziali, e “una massiccia trasformazione di scuola e
università per servire gli interessi del big business” (CEO, Big
Business as Usual, 03/2010), come peraltro già sancito da un altro
Trattato sovranazionale, il GATS dell’Organizzazione Mondiale del
Commercio, diligentemente firmato dall’Italia ben prima di
Berlusconi. Prendano nota qui, fra le altre cose, coloro che ancora
si fanno trascinare in vacue manifestazioni di piazza contro la
Gelmini, responsabile dei tagli così come il cassiere della banca
sotto casa tua è responsabile dei tassi miserabili che ti dà.
Ecco come ciascuno di voi padri e madri di
famiglia dovrebbe tradurre oggi la parola competitività.
Come sempre in questo golpe, i poteri
della Commissione decretati da Europe 2020 sono quelli di intervenire
nelle decisioni degli Stati sulla competitività prima ancora dei
relativi parlamenti. E non si creda che i cittadini degli Stati più
forti siano immuni da questo disastro. Contrariamente a quanto
strombazzato dai De Bortoli e tromboni vari del Corriere, i tedeschi
hanno negli ultimi 10 anni subito esattamente quanto detto sopra,
avendo sofferto un crollo dei salari del 50% rispetto alla media
europea, mentre li si spremeva al lavoro come limoni, cioè con una
produttività su del 35% (studi di K. Brenke, W. Mosler, J. Halevi,
R. Bellofiore).
In parole povere: competitivi forzati,
spremuti come limoni, correre come topi, privi di sovranità,
impotenti, sempre più precari, sempre meno diritti, e nel nome degli
interessi di chi? Ora lo sapete.
La crisi finanziaria del 2007-2011 è solo
servita come pretesto per questo nuovo golpe. Solo 5 anni fa un
tentativo golpista identico rimase impantanato nel Consiglio Europeo
per un soffio. Oggi la crisi greca, del tutto architettata a tavolino
da Germania e Goldman Sachs più Moody’s e soci, ha dato la stura
all’ignobile trama che vi ho illustrato. E vale la pena citare le
parole di un eminente golpista italiano per concludere questo
abominio: “Grazie crisi greca!” ha esclamato l’ex commissario
europeo Mario Monti a una conferenza della Commissione nel gennaio
scorso, proprio per dare il benvenuto all’ignobile trama di questo
golpe (K. Haar, EuropeVoice.com, 02/2011).
Di nuovo quel pollaio.
E’ una questione di vita o indecente
sopravvivenza, di democrazia o dittatura reale. Dobbiamo
assolutamente per prima cosa aprire gli occhi di chiunque ci possa
ascoltare sul Vero Potere, sul Vero attacco alla
repubblica costituzionale italiana, sulle Vere responsabilità
nella morte del diritto al lavoro, sulla Vera mafia economica
da porre al primo posto nella lotta per la sopravvivenza in Stati di
diritto, su Il Più Grande Crimine (paolobarnard.info). I nostri
connazionali ancora attivi sono stati chiusi in un pollaio dove
alcuni falsari ‘paladini’ in politica o nei media li hanno
convinti che il problema sono quei dieci metri quadri di letame, col
galletto più sporco degli altri accusato di essere la causa della
miseria degli altri polli… mentre fuori dal pollaio le infernali
macchine per la macellazione dei polli lavorano 24 ore su 24
sterminandone masse immense. Queste sono le esatte proporzioni.
Il Vero Potere ha già ammazzato la
democrazia e il lavoro, e noi al suo interno. Oggi infieriscono sulla
salma. Buon anniversario della nascita di questo Paese liberato dalla
servitù a poteri stranieri. Peccato che nella servitù sia tornato
appieno.
Link:
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=208%3Cbr%3E
15.03.2011
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1. Libertà Scritto da
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
, il 18-03-2011 18:55 Eppure il finale di questo articolo non me la sento più di condividerlo. Aveva ragione in un certo senso Curzio Malaparte, quando, a proposito dei vinti ricordava , se non sbaglio, che un popolo è liberato davvero solo se non lo si fa sentire vinto. Noi Italiani fummo vinti, forse liberati, ma mai liberi davvero. Ed eccoci qua a recitare l\'italia unita, nel momento in cui è maggiormente divisa, o per lo meno in cui ha la coscienza di esser divisa, con una parte, geograficamente parlando, più vinta. cordialmente marista
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2. clockwork Scritto da
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
, il 18-03-2011 17:55 Ottimo articolo di Barnard da Lei riproposto Marista, al quale aggiungerei un appendice sulla imminente minaccia di un conflitto internazionale esteso. La generata ed annunciata (a mezzo dei diabolici agenti della Trilateral) crisi del '07 si mostra quotidianamente nella sua geometrica estensione e presto un intera nazione eurasiatica ed una del sud est verranno violentate con il consenso popolare della nuova Europa (e dei suoi sudditi) mentre gli States ispirati dal nuovo patriottismo bellico nasconderanno i loro problemi nei nuovissimi edificati campi di detenzione Fema. cordialmente colzani s. linderberg
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