Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.

Marista
Siete in: Home arrow Articoli arrow P. Barnard Oltraggio alla salma : i tecnocrati europei assassini di democrazia
Ricerca personalizzata
Amministrazione
P. Barnard Oltraggio alla salma : i tecnocrati europei assassini di democrazia PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
giovedì 17 marzo 2011

DI PAOLO BARNARD



Aggiornamento Il Più Grande Crimine 11

Infierire su un cadavere è un atto orrendo, oltre che un reato. Ma i tecnocrati europei lo stanno facendo sotto gli occhi impotenti di Giulio Tremonti, che sa tutto ma non può farci nulla, né ci dice nulla. La democrazia è stata assassinata dal Vero Potere qui in Europa con il Trattato di Lisbona e con l’Unione Monetaria – cioè con la fine della sovranità sia legislativa che economica degli Stati dell’Eurozona in cui noi oggi votiamo governi privi di potere reale – e ne ho lungamente parlato. Essa giace morta, con conseguenze troppo orribili da contemplare per i nostri figli, ma agli assassini della Commissione Europea e ai loro sottomessi del Consiglio Europeo non basta. Ora vi descrivo cosa stanno preparando per noi, ovvero il male che ci vogliono ancora infliggere, l’ennesimo golpe. E di nuovo vi dimostro che a decidere il nostro destino sono elites potentissime e a voi sconosciute. Se riuscirete a finire la lettura prima di urlare sarete stati forti.

 

 





Ma per darvi il giusto contesto di quanto noi cittadini siamo tenuti all’oscuro di cose a questo livello vitale di importanza, storiche persino, vi porto per un attimo alla puntata di Annozero di giovedì 10 marzo scorso. Forse l’avete vista: De Bortoli, Scalfari, Bertinotti e Tremonti, a discutere di crisi e di Europa, proprio il tema qui trattato. Prima serata Tv, nomi ad alti livelli di competenza politico-economica, un contenitore che dovrebbe essere dalla parte dei cittadini, e dunque il massimo dell’informazione al momento. Scalfari e De Bortoli con l’auricolare dei rispettivi suggeritori: Fiat/Bilderberg e De Benedetti/Bilderberg; Bertinotti che bofonchiava cose da sberle operaie in piena faccia; e poi Tremonti. Sul ministro mi soffermo. Lui sa tutto, e infatti di fronte all’inasprimento del golpe europeo che viene in queste ore preparato e di cui tratto in questo articolo, Tremonti ha già rilasciato la seguente dichiarazione: “Questo processo porterà a un colossale trasferimento di sovranità… le politiche di bilancio ora non sono più nelle mani dei governi nazionali” (EUbusiness.com, Reuters 01/2011). Non sono più nelle mani dei governi nazionali, e, preciso, sono nelle mani di una mafia di criminali economici che stanno uccidendo i diritti e il lavoro, e il nostro futuro. Ma lui, perché non parla qui da noi? Perché va da Santoro e dice solo i primi due quinti della verità? Permette a Travaglio di dire corbellerie come quella del denaro della corruzione come rovina economica italiana (come dire che le sigarette sono la fonte dell’effetto serra), e non dice quello che sa, che potrebbe letteralmente spellare vivi sia i suoi interlocutori sia la gente a casa. Non può? E’ complice? Non lo sappiamo, ma ecco quello che lui sa.

Sa che la Commissione Europea, avvallata dal Consiglio Europeo, vuole far precipitare il collasso degli Stati europei del sud e dell’est, fra cui noi italiani, mentre tiene anche sotto servitù persino i lavoratori tedeschi e francesi. Non gli basta che Roma o Lisbona o Atene e Bonn abbiano perso la sovranità legislativa e monetaria, non gli basta che la spirale di crisi dell’euro, studiata a tavolino, stia reclutando milioni di persone in quello che Marx chiamava “l’esercito di riserva dei disoccupati” che si litigano stipendi da insulto senza più protestare, e non gli basta aver già steso un velo di pece sul futuro dei nostri piccoli. Evidentemente l’agonia europea è troppo lunga e loro la vogliono sveltire. A questo fine hanno scritto un programma d’azione micidiale, un golpe, che imporranno dall’alto e che si compone di New Economic Governance; EU Semester; Excessive Imblace Procedure; Europe 2020 Strategy. Fermi, non staccate la spina…

Vi dovete rendere conto che il destino del vostro stipendio di insegnanti o infermieri o segretarie, o del vostro laboratorio artigianale, officina, negozio, azienda, di tutta la vostra economia, dei vostri diritti sociali e democratici, NON STA NEI TITOLI DEL CORRIERE SULLA POLITICA ITALIANA, ma nel linguaggio noioso di astrusi comunicati di burocrati olandesi, italiani, o francesi e tedeschi che voi neppure sapete che esistono. Non storcete il naso davanti a queste righe. Gli astrusi comunicati vi stanno schiavizzando in un golpe senza precedenti nella Storia d’Europa, su democrazie ormai morte.

(Per i lettori appena giunti a queste cose, riassumo in brevissimo come il Vero Potere ha già distrutto gli Stati d’Europa e per quali fini. Questa è la spirale perversa che fu pianificata fin dagli anni ’30 dello scorso secolo e che oggi è giunta a piena fruizione - i dettagli ne Il Più Grande Crimine:

- Agli Stati dell’Eurozona è stata sottratta la sovranità legislativa e monetaria con i Trattati di Maastricht e di Lisbona, che danno poteri immensi alla Commissione Europea di burocrati NON eletti.

- Quei Trattati hanno regole che hanno paralizzato gli Stati nella loro funzione di spendere a deficit per la piena occupazione e pieno Stato sociale dei cittadini. E in ogni caso l’euro non è più degli Stati, che lo devono chiedere in prestito ai capitali privati con limiti enormi di sovranità proprio nella spesa.

- Peggio, ai governi è stato inculcato il dogma dei taglia alla spesa a tutto campo, blocco o riduzione degli stipendi pubblici, e di tutti i servizi sociali.

- Il calo degli investimenti pubblici ha così sottratto ricchezza anche al settore privato, che di conseguenza taglia, licenzia o precarizza. C’è una deflazione dei redditi sia pubblici che privati.

- La deflazione dei redditi pubblici e privati crea un calo di domanda, cioè meno vendite e meno ricchezza che circola, ma questo costringe le aziende che non vendono a licenziare e precarizzare ancor più, innescando un circolo vizioso di calo di redditi, calo di domanda e ancora crisi di aziende e licenziamenti e deflazione dei redditi senza fine.

- Licenziamenti e calo dei redditi costringono però gli Stati a spendere in ammortizzatori sociali di ogni tipo, per cui ciò che essi avevano risparmiato dai tagli alle spese viene poi rispeso per gli ammortizzatori, cioè sempre peggio in termini di deficit e debito.

- A peggiorare ancora il deficit e il debito c’è appunto il fatto che gli Stati devono chiedere gli euro in prestito ai privati che ne decidono i tassi d’interesse. Questo fa sì che oggi il debito degli Stati dell’Eurozona sia un vero debito dovuto a grandi capitali esteri, che gli Stati possono ripagare solo tassandoci o facendo altro debito. I mercati sanno questo e hanno perso la fiducia negli Stati dell’Eurozona che sono visti come a rischio di fallimento. E più crolla la fiducia e più i mercati alzano i tassi per darci gli euro, e questo ci indebita sempre più, in una spirale senza fine di debito che causa sfiducia, sfiducia che causa debito e via così.

- Quella spirale costringe gli Stati a tagli pubblici sempre maggiori, quindi come detto sopra riparte la spirale del crollo dei redditi, crollo delle aziende, crollo dell’impiego, aumento spese per ammortizzatori e di nuovo riparte la spirale del debito e del deficit ecc. ecc. Un gorgo nero senza fondo che si chiama Crisi, quella che oggi stiamo vivendo, ma che come sopra dimostrato è stata voluta a tavolino.

- Stati ridotti in questo modo fruttano però ai grandi capitali del Vero Potere due cose: masse di lavoratori disperati per un lavoro e disposti ad accettare ogni precarizzazione indegna; e la svendita agli stessi capitali dei beni pubblici a due soldi ‘per far cassa di Stato’. Conclusione: il Vero Potere della grande industria franco-tedesca assume a costi del lavoro stracciati e può esportare in concorrenza con USA, Cina e India. Gli speculatori della finanza ci comprano le telefonie, l’acqua, la sanità, le autostrade, ecc. a prezzi stracciati perché Stati con economie in collasso non possono certo contrattare sui prezzi delle privatizzazioni. Tutto questo sotto la supervisione complice della Commissione Europea e del Consiglio Europeo.)

Spero che vi rendiate conto di cosa significa tutto questo. Un truffa immensa per arricchire poche elites, e dove il prezzo fu pagato, è pagato e sarà pagato solo dai cittadini che lavorano oggi in Stati che sono zimbelli privi di sovranità nella mani del capitale privato, quindi fine della democrazia. Noi, i nostri figli siamo in queste condizioni.

E su queste condizioni giunge oggi il golpe in preparazione di cui parlavo.

Golpe.

Cosa stanno facendo: la Commissione Europea, che ha potere sovranazionale in tutta la UE, sta pianificando 1) di sottrarre il bilancio degli Stati alle decisioni dei loro governi legittimi e dei loro parlamenti legittimi. 2) di interferire con forti poteri nelle politiche del fisco, dello Stato Sociale, del mondo del lavoro, delle retribuzioni, dei servizi essenziali ai cittadini degli Stati. 3) di punire con sanzioni enormi gli Stati che osano disubbidire al comando della Commissione. 4) di rendere ancora più soffocanti le regole dei Trattati che paralizzano la facoltà degli Stati di arricchire i propri cittadini e che sono una delle cause maggiori del collasso europeo. 5) di imporre la competitività come valore supremo delle politiche economiche degli Stati a costo di distruggere i redditi e tutto lo Stato Sociale, e persino le nazioni stesse, ma a esclusivo vantaggio del grande capitale finanziario e industriale. 6) e di far pagare i prezzi di questo golpe senza precedenti nella Storia d’Europa unicamente alle fasce basse dei lavoratori e dei giovani sottoccupati per intere generazioni.

Tutto questo sotto dettatura da alcune precise lobby finanziarie di poche centinaia di oligarchi (Vero Potere). Il risultato sarà quello descritto dal prof. Peder Nedergaard sul Danish Daily Politiken nel settembre del 2010: “Un effetto di condizionamento sulle economie degli Stati paragonabile a quello delle testate nucleari in campo militare”.

E ora, mi dispiace, ma devo essere tecnico e complesso, perché tali accuse richiedono prove dettagliate. Chi non se la sente rilegga la sintesi dei 6 punti qui sopra, che è già sufficiente a far comprendere la gravità del golpe.

La crisi economica del 2007-2011 ha dato alla Commissione Europea cioè che l’11 di Settembre diede a George W. Bush, cioè il pretesto per un attacco frontale senza precedenti a popoli senza colpa. Col pretesto di riportare ordine nelle finanza terremotate della UE, ma senza mai neppure sfiorare i veri colpevoli della crisi, la Commissione già dal 2009 si era messa all’opera per perfezionare il piano settantennale di sottomissione degli Stati, cioè distruzione della loro sovranità legislativa e monetaria, messa in schivitù di milioni di lavoratori, distruzione del settore pubblico, e consegna nella mani del Vero Potere dei profitti derivanti. Aveva scritto in diversi rapporti delle idee, che furono sottoposte ai nostri governi nel Giugno del 2010, e da essi approvate in via preliminare. Quelle idee, si scoprirà poco dopo, erano state dettate quasi alla lettera da tre lobby finanziarie europee: il European Roundtable of Industrialists (ERT); la European Employers Association (EEA); e Business Europe (BE). Alle loro spalle altri giganti della lobbistica, come il LOTIS, il TABD, o l’International Capital Markets Association e molti altri. Primo obiettivo: impossessarsi dei bilanci degli Stati e poter interferire in essi senza alcuna considerazione per la sovranità degli elettori. A tal fine, e sempre con la scusa di porre un controllo a future crisi, ecco l’idea (questa già esecutiva):

Gli Stati membri della UE dovranno presentare entro l’Aprile di ogni anno alla Commissione e al Consiglio Europeo i loro bilanci per essere discussi, e questo PRIMA che la discussione avvenga nei parlamenti nazionali. Commissione e Consiglio presenteranno le loro raccomandazioni entro Luglio, e in autunno i governi poi dialogheranno coi relativi parlamenti. Questa procedura si chiama il European Semester.

Dunque già a questo punto si ravvede una perdita di sovranità enorme, ma il peggio deve ancora venire. Infatti, il cosa accadrà se il bilancio di, ad esempio, Italia non è gradito alla Commissione (formata da burocrati NON ELETTI) e al Consiglio Europeo è una delle parti forti del golpe. Di fatto verremo posti sotto amministrazione controllata, e puniti.

Amministrazione controllata.

Si tenga presente che un bilancio dello Stato non gradito alla Commissione significa unicamente non gradito agli speculatori e agli investitori delle lobby del Vero Potere sopraccitate, e non necessariamente sbagliato per il benessere invece di milioni d’italiani, francesi, spagnoli ecc. Questa parte della pianificazione prende il nome di Preventing Macroeconomic Imbalances. Prevede un ‘allarme preventivo’ che segnalerà alla Commissione i primi segni che loro ritengono critici in una economia di uno Stato, e poi prevede di conseguenza ampi poteri di intervenire in quella economia, come la richiesta che un’intera finanziaria dello Stato sia rivista per adattarsi ai dettemi dei burocrati europei. E di nuovo è il linguaggio astruso di costoro che nasconde pericoli micidiali, e va visto e capito. Parlano di ‘parametri’ che se violati faranno scattare l’allarme preventivo, e in questi includono due voci critiche: lo “spreco di risorse” e “livelli insostenibili di consumo”. Il problema è solo IN CHE MODO saranno interpretate quelle voci. Perché “spreco di risorse” può essere una spesa pubblica sociale essenziale per noi persone, in sanità o in previdenza o nella pubblica istruzione. E “livelli insostenibili di consumo” possono essere quelli che invece stanno proprio alla base di un circolo virtuoso economico dove i consumi alimentano occupazione e investimenti (come sosteneva John Maynard Keynes nella sua Theory of Effective Demand).

Ci sarà un ‘tabellone punti’ con i nostri voti, chi ha l’insufficienza viene… invaso. Gli ampi poteri di intervenire di cui parlavo includono la pretesa che lo Stato sotto accusa stili un suo programma di obbedienza alla Commissione con gli esatti tempi d’azione. Se non è diligente, può essere costretto a riscrivere il programma. Le materie su cui saremo esaminati e poi forse puniti, oltre a “spreco di risorse” e “livelli insostenibili di consumo” includono le politiche del lavoro, le tasse, i servizi sociali ai cittadini, i redditi. Insomma, tutto quello che ci tutela. Siamo sotto controllo stretto, e chi ci controlla, lo ricordo, non è mai stato eletto da nessuno e risponde direttamente alle lobby finanziarie (leggi sotto). Rivelatrici sono le parole di uno di quegli oscuri potenti burocrati, l’italiano Marco Buti, che nel Settembre 2010 ha detto al Die Welt “Quando gli stipendi nel settore pubblico danneggiano la competitività e la stabilità dei prezzi (cioè sono troppo alti, nda), allora quello Stato dovrà cambiare le sue politiche”.

Le sanzioni.

Chiare: se lo Stato non si allinea ed è membro dell’Eurozona, ci sarà una multa dello 0,2% del PIL, che in parole chiare significa miliardi di euro all’anno. Se è membro solo della UE, la Commissione potrà negargli i fondi europei, che alla fine sono gli stessi soldi. Ma la penalità di gran lunga più devastante non è esplicitata nei testi della Commissione. Si tratta del fenomeno di sfiducia che viene appiccicato alla nazione sotto accusa da tali verdetti, e che i mercati usano senza pietà per sottrarre investimenti in essa e per alzare i suoi costi per avere qualsiasi credito. Si innesca una spirale negativa che ne collassa l’economia e ne devasta di conseguenza posti di lavoro e benessere sociale. Una tragedia.

Chi ci tiene in pugno.

Chi mi ha letto in passato sa cosa sia la Commissione Trilaterale (gruppi di potere USA, UE, Giapppone che si riuniscono in privato dal 1973). A una riunione di questo gruppo tenutasi assai prima dell’attuale golpe, l’allora direttore della lobby European Roundtable of Industrialists (ERT), Daniel Janssen, dichiarò: “Da una parte stiamo riducendo il potere dello Stato e del settore pubblico in generale attraverso le privatizzazioni e la deregulation… Dall’altra stiamo trasferendo molti dei poteri delle nazioni a una struttura più moderna a livello europeo (la Commissione, nda)… che aiuta i business internazionali come il nostro”. Più sfacciato di così… Nel 2002, in un altro rapporto della ERT, si trovano gli esatti dettami che ispireranno l’amministrazione controllata (European Semester) di cui sopra, parola per parola: “Le implicazioni dei bilanci nazionali degli Stati devono essere esaminate dalla EU quando sono ancora a livello della pianificazione”. La lobby Business Europe (BE), si esprimeva nel Giugno del 2010 presso la Commissione con queste parole: “Noi chiediamo un meccanismo di imposizione delle sanzioni molto duro per assicurarsi l’obbedienza (degli Stati, nda)… e un sistema di penalizzazioni in caso di ripetute disobbedienze”. Parola per parola ciò che la Commissione e il Consiglio Europeo stanno pianificando. Ma non finisce qui. La BE rincarò la dose: “Chiediamo tagli alle spese (degli Stati, nda), e che siano riviste tutte le priorità dei governi”.

Vi rendete conto di quale umiliante posizione è riservata ai governi sovrani? Non per nulla Tremonti parlava di ”processo che porterà a un colossale trasferimento di sovranità… le politiche di bilancio ora non sono più nelle mani dei governi nazionali”. Ci si rende conto che la nostra vita è decisa dai diktat di queste lobby che nessuno controlla? Addirittura una di esse, il Trans Atlantic Business Dialogue (TABD) consegna alla Commissione una lista di priorità del business speculativo, e la Commissione si deve auto-apporre un voto sulla sua obbedienza a quei diktat (I Globalizzatori, P. Barnard, Report, 2000).

Impedire la ribellione.

Ci si chiede, e il pubblico che legge queste cose spesso si chiede, come sia possibile che almeno qualche governo non esploda in un grido di ribellione. Le risposte sono molte, ma in particolare per impedire quell’eventualità i criminali economici di cui ho parlato qui (e altrove) si sono inventati alcune micidiali regole dei Trattati europei che tutti noi nella UE abbiamo trasformato in leggi nazionali (con la ratifica, e senza che i cittadini ne sapessero nulla). Si chiamano Patto di Stabilità. E’ quella sciagurata ‘camicia di forza’ (così la si chiama in finanza) che ci obbliga a un deficit non superiore al 3% del PIL, a un debito non superiore al 60%, a bassa inflazione. Tradotto: IMPEDIRE CHE GLI STATI SPENDANO A DEFICIT PER IL PIENO STATO SOCIALE E LA PIENA OCCUPAZIONE, perché noi dobbiamo soffrire nelle mani dei privati e senza più tutele sui redditi. Questo significa. La ‘camicia di forza’ è stata definita una catastrofe economica per l’Europa da economisti del calibro dei Nobel Stiglitz e Krugmann, e da Roubini, Hudson, Parguez, dallo speculatore George Soros, da infiniti studi di macroeconomia, e persino dal Fondo Monetario Internazionale. Ma la Commissione non la discute, e anzi, nel golpe di cui tratto la sta inasprendo. Non trovo migliori parole per descrivere i futuri effetti dell’inasprimento del Patto di Stabilità di quanto scritto dalla European Trade Union-Confederation nell’Ottobre 2010: “Le regole proposte dalla Commissione sono solo mirate ai tagli, tagli e tagli, ai salari, ai posti di lavoro, alle protezioni dai licenziamenti, alla previdenza, ai servizi. Saranno i lavoratori a pagare gli immensi costi della crisi… la Commissione sta applicando una politica di deflazione economica immensa” (esattamente la spirale descritta sopra nel riassunto). Va compreso che qualsiasi Stato compresso fra l’incudine del Patto di Stabilità e il martello dei mercati che con esso agiscono, non può assolutamente più nulla. Fine, sovranità e democrazia morte. Ed è veramente carino scoprire che il gruppo socialdemocratico, quello liberale, oltre ovviamente a quello conservatore del Parlamento europeo si sono levati nel marzo del 2010 a gran voce per difendere proprio i “tagli, tagli e tagli, ai salari, ai posti di lavoro, alle protezioni dai licenziamenti, alla previdenza, ai servizi… cioè gli immensi costi della crisi… la politica di deflazione economica immensa”, cioè l’inasprimento del Patto di Stabilità, la ‘camicia di forza’, con tutta la perdita di sovranità che esso comporta. Vero De Magistris? Vero Di Pietro? Proprio voi che qui fingete di difendere la Costituzione italiana (sottomessa ai Trattati) e la democrazia, poi a Strasburgo ce le distruggete…

La corsa dei topi.

Il mantra della Commissione e del Consiglio Europeo suona un’unica nota, ossessivamente, ed essa parla della competitività, sancita dal documento Europe 2020, parte del golpe. E’ una bella parola, all’orecchio del cittadino magari suona anche ok, ma che invece significa la spremitura all’osso di milioni di lavoratori europei. La ragione è semplice. Chiedetevi come può uno Stato essere competitivo, nel senso di crescere ma anche di tutelare i cittadini. Classicamente lo può essere se 1) può gestire la propria moneta svalutandola se necessario, alzando o abbassando i tassi. 2) usando la medesima per iniettare investimenti nella società, alzando i redditi, edificando liberamente infrastrutture, modernizzando, investendo in ricerca o formazione, innovando, così da attrarre anche capitali stranieri, cioè il modello sociale pubblico nordico (si leggano i dati del World Economic Forum che lo testimoniano). Ma se uno Stato è privo di sovranità legislativa (non può legiferare liberamente per fare quanto sopra) e monetaria (non ha neppure più il portafoglio), se non può più neppure decidere sul proprio bilancio autonomamente, se rischia punizioni devastanti all’accenno di disobbedienza, quale altra strada gli rimane per essere competitivo sui mercati? Solo una: svalutare il proprio costo del lavoro e deprimere i consumi. Cioè creare sacche di lavoro alla cinese in Europa, distruggere i sindacati (bè, lì c’è rimasto poco), e incassare disperatamente dalle privatizzazioni selvagge. Esattamente il sogno, e il profitto, del Vero Potere come descritto ne Il Più Grande Crimine nei dettagli e in riassunto anche sopra. Cioè un massacro ai redditi, ancor più precari nel lavoro, tagli alla previdenza, privatizzazione dei servizi essenziali, e “una massiccia trasformazione di scuola e università per servire gli interessi del big business” (CEO, Big Business as Usual, 03/2010), come peraltro già sancito da un altro Trattato sovranazionale, il GATS dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, diligentemente firmato dall’Italia ben prima di Berlusconi. Prendano nota qui, fra le altre cose, coloro che ancora si fanno trascinare in vacue manifestazioni di piazza contro la Gelmini, responsabile dei tagli così come il cassiere della banca sotto casa tua è responsabile dei tassi miserabili che ti dà.

Ecco come ciascuno di voi padri e madri di famiglia dovrebbe tradurre oggi la parola competitività.

Come sempre in questo golpe, i poteri della Commissione decretati da Europe 2020 sono quelli di intervenire nelle decisioni degli Stati sulla competitività prima ancora dei relativi parlamenti. E non si creda che i cittadini degli Stati più forti siano immuni da questo disastro. Contrariamente a quanto strombazzato dai De Bortoli e tromboni vari del Corriere, i tedeschi hanno negli ultimi 10 anni subito esattamente quanto detto sopra, avendo sofferto un crollo dei salari del 50% rispetto alla media europea, mentre li si spremeva al lavoro come limoni, cioè con una produttività su del 35% (studi di K. Brenke, W. Mosler, J. Halevi, R. Bellofiore).

In parole povere: competitivi forzati, spremuti come limoni, correre come topi, privi di sovranità, impotenti, sempre più precari, sempre meno diritti, e nel nome degli interessi di chi? Ora lo sapete.

La crisi finanziaria del 2007-2011 è solo servita come pretesto per questo nuovo golpe. Solo 5 anni fa un tentativo golpista identico rimase impantanato nel Consiglio Europeo per un soffio. Oggi la crisi greca, del tutto architettata a tavolino da Germania e Goldman Sachs più Moody’s e soci, ha dato la stura all’ignobile trama che vi ho illustrato. E vale la pena citare le parole di un eminente golpista italiano per concludere questo abominio: “Grazie crisi greca!” ha esclamato l’ex commissario europeo Mario Monti a una conferenza della Commissione nel gennaio scorso, proprio per dare il benvenuto all’ignobile trama di questo golpe (K. Haar, EuropeVoice.com, 02/2011).

Di nuovo quel pollaio.

E’ una questione di vita o indecente sopravvivenza, di democrazia o dittatura reale. Dobbiamo assolutamente per prima cosa aprire gli occhi di chiunque ci possa ascoltare sul Vero Potere, sul Vero attacco alla repubblica costituzionale italiana, sulle Vere responsabilità nella morte del diritto al lavoro, sulla Vera mafia economica da porre al primo posto nella lotta per la sopravvivenza in Stati di diritto, su Il Più Grande Crimine (paolobarnard.info). I nostri connazionali ancora attivi sono stati chiusi in un pollaio dove alcuni falsari ‘paladini’ in politica o nei media li hanno convinti che il problema sono quei dieci metri quadri di letame, col galletto più sporco degli altri accusato di essere la causa della miseria degli altri polli… mentre fuori dal pollaio le infernali macchine per la macellazione dei polli lavorano 24 ore su 24 sterminandone masse immense. Queste sono le esatte proporzioni.

Il Vero Potere ha già ammazzato la democrazia e il lavoro, e noi al suo interno. Oggi infieriscono sulla salma. Buon anniversario della nascita di questo Paese liberato dalla servitù a poteri stranieri. Peccato che nella servitù sia tornato appieno.


Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=208%3Cbr%3E
15.03.2011



Scrivi Commento
  • Si prega di inserire commenti riguardanti l'articolo.
  • Commenti ritenuti offensivi verranno eliminati.
  • E' severamente vietato qualsiasi tipo di spam. Cose del genere verranno cancellate.
  • I commenti verranno approvati dall'Amministratore prima di venire pubblicati.
  • Ricordarsi di inserire il codice numerico nell'apposito box
  • Se il codice è errato riaggiornare la pagina (refresh)
Nome:
Sito web
Titolo:
Commento:

Desidero essere contattato quando vengono pubblicati altri commenti


Riporta quest'articolo sul tuo sito!

  Commenti (2)
1. Libertà
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 18-03-2011 18:55
Eppure il finale di questo articolo non me la sento più di condividerlo. Aveva ragione in un certo senso Curzio Malaparte, quando, a proposito dei vinti ricordava , se non sbaglio, che un popolo è liberato davvero solo se non lo si fa sentire vinto. Noi Italiani fummo vinti, forse liberati, ma mai liberi davvero. Ed eccoci qua a recitare l\'italia unita, nel momento in cui è maggiormente divisa, o per lo meno in cui ha la coscienza di esser divisa, con una parte, geograficamente parlando, più vinta. 
cordialmente 
marista
2. clockwork
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 18-03-2011 17:55
Ottimo articolo di Barnard da Lei riproposto Marista, al quale aggiungerei un appendice sulla imminente minaccia di un conflitto internazionale esteso. La generata ed annunciata (a mezzo dei diabolici agenti della Trilateral) crisi del '07 si mostra quotidianamente nella sua geometrica estensione e presto un intera nazione eurasiatica ed una del sud est verranno violentate con il consenso popolare della nuova Europa (e dei suoi sudditi) mentre gli States ispirati dal nuovo patriottismo bellico nasconderanno i loro problemi nei nuovissimi edificati campi di detenzione Fema. 
cordialmente  
colzani s. linderberg

Powered by AkoSuite 2007

Condividi con
 
< Prec.   Pros. >
Libri da non perdere

 
Downloads
     
 
 
     
 
 


Segnalato su:
 
     
il Taggatore  
     
Viadeo  
Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.