Usciamo di casa e siamo nessuno, esistiamo solo in quanto appartenenti
ad una categoria : artigiano, impiegato, operaio, professionista, commerciante, maschio, femmina, trans gender; precario,
pensionato e così via .
La società moderna sembra presa dalla ossessione di
eliminare differenze e personalizzazioni, il conformismo del vestire, del
parlare, del mangiare ormai cancella l'individuo: si categorizza, si cataloga
tutti.
Semplifichiamo in questo modo una realtà complessa : l’uomo ,
e i sociologhi affermano che così facendo si
allontana l’ansia., pare che il vivere
inscatolati in schemi e
categorie e soprattutto inscatolare la realtà, compresi gli individui, in un ordine prefissato ci rassicuri. Certo è che perdiamo man mano una essenziale capacità :
la curiosità.
Se ci accontentiamo di catalogare ed incasellare meccanicamente
coloro con cui veniamo in fuggevole contatto in ufficio o in treno o per strada , ci priveremo di una conoscenza vera delle
persone che incontriamo, per forza
di cose non prenderemo in considerazione quelle caratteristiche che non rientrano nello schema, insomma non
coglieremo la varietà di qualità, sentimenti,
esperienze, che contraddistinguono una
persona dall’altra.
Un po’ come se escludessimo da una foto alcuni colori, fino
a vedere un mondo in grigio.
E non è più solo un
fenomeno delle città, anche nei paesini ormai la gente si sfiora indifferente,
abbiamo fretta, siamo irritati e scostanti, non c’è tempo neanche per guardarsi
, sagome di cartone indistinte: automobilista, panettiere, giovane, vecchio,
zingaro, rom, indiano….., non persone con un volto, non un frammento di umanità con passioni e
sentimenti, solo appartenenti ad una categoria prefissata alla quale conformarci, pena la solitudine e l'esclusione, così chiede la moderna
società ca schematizzata e
semplificata “ad excludendum”.
Quando per caso ti capita di “vedere una persona”, la cosa costituisce un evento. Succede se incontri qualcuno fuori degli schemi prefissati, e a me è capitato in un Ospedale Romano
affollato , ricco di camici bianchi e
verdi, medici ed infermieri, malati e visitatori, marionette indistinte ed indifferenti formiche affaccendate e scostanti, e in questo posto respingente ed ostile, nel letto accanto a quello di mio marito ho visto “una
persona”.
Una persona non è cosa da poco : si impone, si fa vedere
anche se è silenziosa come Antonio, anche se è piccolo di statura, anche se
pare un po’ ruvido e sulle sue .
In realtà ci ho
messo un po’ a capire il personaggio e le sue
apparenti ritrosie, i suoi silenzi; semplice : avevo di fronte un anziano contadino, un uomo di altri tempi,
uno di quelli che la vita se la era faticata, e la fatica, il coraggio del
vivere, la semplice dignità di chi non deve nulla a nessuno, erano tutti lì sul
viso cotto dal sole, sulle rughe che lo solcavano profonde, ma soprattutto
nello sguardo, diretto e consapevole , nel sorriso buono , illuminato da lampi
di arguzia. Non so se avete presente quella dignità che emanano i contadini,quella
calma e quella sorta di signorilità che
nasce dall’essere a proprio agio un po' ovunque, in quanto anzitutto lo si è con sé stessi. L’
incontro mi ha riportato alla mente
vecchi ricordi di persone semplici e sagge , rette ed oneste, il ricordo di
quello che era la nostra gente più genuina , quella parte laboriosa e sana della
nostra società, che tanto ha dato al Paese Italia e tanto poco o nulla ha
ricevuto. Pochi giorni , poche parole, ma tanta pragmatica saggezza e un
semplice affetto, una sollecitudine sincera
verso il compagno di camera che aveva accettato come amico; in sintesi un breve e
corroborante tuffo in un passato non disumano in cui comunicare senza chiacchiericcio, senza asprezza, in cui poter confrontare diverse opinioni con la
serena pacatezza di chi sa di avere in sé la forza per pensare con la propria
testa e secondo le proprie esperienze, in cui esser magari di opposto parere e considerare la cosa con attenzione e pacatezza, ma soprattutto con grande rispetto per l'altro.
Lampi di saggezza e di serenità di cui si era perso il ricordo
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