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Marista
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Sindaco leghista potrebbe dare la cittadinanza a un robot PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
venerdì 15 maggio 2009



La notizia in breve :  'Bocciato' perché non sa leggere il giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana necessario per ottenere la cittadinanza.

E successo ad un Egiziano nel bergamasco, il 36 enne , sposatosi con una Italiana voleva ipso facto la cittadinanza, e giustamente credo io  : "Chiedere la cittadinanza - riporta L'Eco di Bergamo nell'edizione di ieri - significa abbracciare i valori e la cultura del nostro Paese. Partendo da questo giusto assunto di buon senso  , il sindaco ne deduce  la necessità di  perlomeno aver  perlomeno imparato a memoria Il giuramento di fedeltà che  è un passaggio obbligatorio prima della consegna del decreto ministeriale che conferisce la cittadinanza. Un passaggio che il 36enne dovrà ripetere, prima di potersi dire italiano.
Due righe, una formuletta vuota di cui l'Egiziano non conosce il significato che giuraci, non gli interessa ovviamente e comprensibilmente. Che senso ha tutto questo? Nessuno.

Santa pazienza, ma come si fa ad affermare una aberrazione simile, che cioè un individuo diventa "italiano" solo perché ha imparato un giuramento a memoria? Davvero non sembrano esserci limiti  alla demenza pura in questo sciagurato paese, stiamo precipitando sempre più in basso: ormai ci avviamo decisamente a diventare una chiassosa repubblica delle scimmie.

Insomma  gli Italiani fino a prova contraria non  si distinguono da un francese o un  tedesco, solo perché come scimmie  imparato due righe a memoria, ma  cittadino Italiano  nelle intenzioni dei Padri Costituenti  è un soggetto cui fa capo l'articolo 3 della Costituzione, che tutti hanno in bocca da sera a mattina per piegarla ai fini più strampalati, facendone scempio e lupanare, ma sulla quale non sanno meditare nemmeno quel minimo  che occorrerebbe, sena voli pindarici, ma come qualunque lettore di media attenzione può fare.


articolo 3 della Costituzione dice che "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

Lo ha letto il leghista? E se si che ha capito? Lo hanno letto quelli della cittadinanza a chiunque, purchè "esotico"?  O hanno letto  estrapolando solo quello che fa loro comodo? Davvero basta leggere due righe per essere cittadini? Allora diamola ai robottini giocattolo, saremmo meno ridicoli credo.
A me sembra che  per "lo sviluppo della persona umana" che permette la "effettiva partecipazione" alla organizzazione politica e sociale del Paese ( che questo comporta la cittadinanza Italiana, implicando con ciò diritti e doveri per chi non  vuole capire), sia necessario per chiunque, nato in Italia o meno,  avere acquisito  la "identità nazionale", un cittadino Italiano non sarà mai determinato con una formuletta burocratica  buona per  tutte le stagioni e per tutti gli interessi che si presenteranno.

Si presume in un mondo minimamente civile che  la "qualità di cittadino" implichi il senso della identità nazionale, la capacità di giudizio, di scelta, di  condivisione di vita comune, di rispetto di regole comuni, di una dimensione etico-morale comune. E tutto questo non lo si dimostra leggendo una formuletta , caro sindaco leghista, e mi chiede, lei il senso civico, ce lo ha?
Che  la grande questione è tutta qui, ma gli Italiani hanno la identità di cittadini Italiani, o son loro come scimmie alla fine?

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Napoli ed il sonno della ragione, a 10 anni in motorino per la città e senza casco PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
giovedì 14 maggio 2009



Amo Napoli e conosco napoletani cui non si può che voler bene. Ciononostante c'è una Napoli che insieme ad una parte dell'Italia distribuita qua e là secondo la moda " a macchia di leopardo"ferisce in primis sé stessa e poi tutto il Paese Italia.

I fatti :

Un bambino di 10 anni è stato trovato dagli agenti della municipale su un motorino e senza casco, quindi  è stato condotto in Questura per accertamenti.

 

Ora un genitore normalmente responsabile a mio avviso non  permette che un bimbo di 10 anni vada in motorino, un genitore non dovrebbe mai esser ladro della infanzia di suo figlio, infatti moltissimi genitori, anche poveri, anche poco colti, anche magari  un po' fuori schema personalmente, non rubano l'infanzia dei propri figli, non ci arrivano e non ci arriveranno mai. Punto.

 

Un genitore normale si angustierebbe a sapere che il figlio se ne va senza casco in ciclomotore nella bolgia di Napoli. Invece  contro ogni logica, decine di forsennati si sono messi a inseguire la macchina della polizia, ed erano i familiari del bambino che hanno sferrato calci e pugni contro l'auto , si sono messi di traverso avanti ala vettura della polizia, ed hanno tentato di aprire l'auto per "liberare il bambino". In seguito, poiché avevano riconosciuto un vigile, è scattata la ritorsione, hanno aggredito la nuora del vigile.

 

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Saggezza Zen PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
giovedì 14 maggio 2009



Pioggia di fiori

Subhuti era discepolo di Buddha. Era capace di capire la potenza del vuoto, il punto di vista che nulla essite senon nei suoi rapporti di soggetività e di oggettività.

Un giorno Subhuti, in uno stato d'animo di vuoto sublime, era seduto sotto un albero. Dei fiori cominciarono a cadergli tutt'intorno.

" Ti stiamo lodando per il tuo discroso sul vuoto" gli mormorarono gli dei.

" Ma io non ho parlato del vuoto" disse  Subhuti.

" Tu non hai parlato del vuoto, noi non abbiamo udito il vuoto" risposero gli dei.
" Questo è il vero vuoto" E le gemme  cadevano su di lui come una pioggia.


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Perché gli Italiani non fanno la rivoluzione ? Sul New York Times la spiegazione PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
mercoledì 13 maggio 2009
Woody -Allen- guida-alla- disubbidienza-

Ce lo chiedevamo fra amici qualche giorno fa,  ci sembrava  impossibile la rassegnazione un po' stolida con cui gli Italiani si lasciano lettaralmente brutalizzare da  Enti ed istituzioni quali Acea, Enel, Telecom, Municipalizzate varie, Agenzie Entrate e di riscossione, per non parlare degli obbrobri perpretati da altri Enti, tutti impuniti, tutti con la mano allungata ai portafogli di chi non si può difendere.

Una rivoluzione vera sembrerebbe ineludibile, ed invece non succede un tubo. Nessuno di noi ha saputo dare una spiegazione esaustiva dello strano fenomeno.

Credo di averla trovata io per caso in uno  scritto pubblicato nel New York Times  il 15 giugno 1972 da Woody Allen : Breve ma utile guida alla disubbidienza.

L'articolo reca alcune considerazioni illuminanti universalmente valide al di là dell'umorismo caratteristico dell'autore.

 

" Per fare una rivoluzione ci vogliono due cose: qualcuno o qualcosa contro cui rivoltarsi e qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione.

Di solito ci si veste in modo molto informale e le parti in causa sono piuttosto flessibili nello stabilire il luogo e l'ora ma, se nessuna delle due parti si fa viva, l'impresa va a finire male. Nella rivoluzione cinese del 1650 nessuna delle due parti si fece viva e perdettero l'anticipo per la sala.


Vengono chiamati "oppressori" le persone o il partito contro cui ci si rivolta e sono facilmente riconoscibili perché apparentemente sono gli unici che si divertono.

 

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GLI ANIMALI DEL GIARDINO:passeggiata mattuttina con le gatte PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
mercoledì 13 maggio 2009

Non sempre mi riesce di  fare una bella passeggiata intorno a casa in compagnia delle mie gatte: diciamolo, sono pigre, e spesso preferiscono dormicchiare nelle loro ceste. Oggi invece due di loro mi hanno  accordato l'onore di accompagnarmi  passo passo, vincendo persino  certa loro avversione ad  attraversare ampie zone coperte di erba alta: preferiscono percorrere i sentierini aperti da loro stesse o dai conigli selvatici.

Siamo state fuori circa 1 ora, dopo di che erano stanche ed affamate, Morgan, la più delicata e con problemi di vista, sulla via del ritorno ha  fatto un mezzo capriccio ( anche i gatti capricciano talvolta), la vedete nella foto,  è salita su un vecchio muretto , si è rifiutata di scendere con noi verso casa e mi lanciava deboli richiami, come i cuccioli fanno con mamma gatta quando sono in difficoltà, il messaggio era forte e chiaro: ho dovuto prenderla in braccio fino a casa, forse era ancora spaventata dalla "avventura"che ha segnato la passeggiata del mattino, quando siamo passate sotto i peri selvatici, un corvo  scontroso ha terrorizzato le povere bestiole strepitando contro di loro finchè non si sono allontanate di corsa, ritrovandosi in un folto roveto da cui non venivano più fuori, indaffarate immagino a seguire le piste dei ricci e dei conigli.

Piccole ricchezze del viver fuori città, piccole cose che a volte aiutano ad andare avanti.




















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Vedova Pinelli e vedova Calabresi , ma per seppellire il passato bisogna conoscerlo davvero PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
lunedì 11 maggio 2009


Dopo l'incontro tra le vedove del commissario Calabresi e dell'anarchico Pinelli, promosso dal presidente della Repubblica, non si può che cercare di riflettere  sul senso di quello che è avvenuto.

A me sembra, e posso sbagliare, che questa riconciliazione fra le due vedove, questo incontro simbolico voluto dal Presidente della Repubblica, sia purtroppo destinato   a restare "immagine", bella e commovente per alcuni, estremamente offensiva per molti degli opposti schieramenti.

Dovrebbe capire il Presidente che un abbraccio simbolico fra due delle  vittime della guerra civile che da decenni sta distruggendo la coscienza di essere popolo in Italia, è troppo poco e per gli uni e per gli altri.

Bella la rappresentazione della forza salvifica del perdono, bella e strana visto che l'imput viene da un non credente, ma siamo abituati alla forza fagocitante della sinistra, niente di strano che il Presidente Comunista ( uno dei migliori Presidenti della Repubblica che abbiamo avuto), abbia  voluto tentare  di imporci la forza salvifica del Perdono di cattolica cultura ,  per  tentare di salvare in corner capra e cavoli, unendo il Paese in un momento difficile ed in vista dei tempi difficili che ci aspettano.

Una impresa disperata destinata all'insuccesso, proprio per come è stata pensata: superficialmente, sperando appunto che  nei tempi della Immagine, questo abbraccio tra le due vedove potesse bastare. Perdonare e dimenticare, perchè avvenga  dobbiamo trovare in noi la pace ed il perdono, ma si perdona quel che si conosce, quello che si sa.

Temo che sia mancata la netta la percezione e la consapevolezza della cesura che si è voluta infliggere al Paese a suo tempo dei morti, delle ingiustizie, dei soprusi inflitti.   Mi chiedo dove fosse Napolitano, e me lo chiedo sempre più spesso.

Non solo Calabresi, non solo Pinelli, tanti altri morti ammazzati  e mille e mille piccoli episodi di odio , di esclusione, di divisione.

Non basta un abbraccio simbolico per spegnere una guerra civile,  specie se c'è chi  su quell'odio campa benissimo da decenni.

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