Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.
E' morto il filosofo e fisico ungherese naturalizzato
statunitense Stanley Jaki, monaco benedettino noto studioso di fama
internazionale del rapporto tra teologia e scienza, e' morto in un ospedale di
Madrid, in seguito a complicazioni cardiache, all'eta' di 84 anni. Lo studioso
si trovava in Spagna per visitare alcuni amici, prima di tornare negli Stati
Uniti; una decina di giorni fa aveva tenuto a Roma alcune lezioni al master in
scienza e fede del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum. (Adnkronos).
Il mondo attuale è afflitto da disparità sociali, dal trionfo della astuzia , della avidità e della indifferenza, che permettono nelle accettazione supina dei più, che i deboli,
che non sono soltanto nel terzo mondo, vengano rigettati sempre più indietro. Per
loro solo belle parole e suggestioni,
mentre nei fatti vediamo crescere le
file alla Caritas ed ingrossarsi il drappello dei disagiati, di coloro che
vengono lasciati indietro, mentre ipocritamente si inneggia da decenni alla
parità ed alla solidarietà.
Tutti presi dalla tecnologia,
dallo strologare spesso spocchioso dei tecnici, che pieni di sicumera ci hanno anche indotto ad affidarci a rovinosi
"governi tecnici", governi in cui, e ce ne accorgiamo col senno di poi, l'uomo come persona non veniva neanche preso in
considerazione, e come i tecnici ci hanno ridotti è davnti ai nostri occhi, siamo impoveriti materialmente e spiritualmente, per riscoprire forse che esiste l'uomo e che la solidarietà non è merce astratta da cortei e comizi o affare da FMI e similari, c'è voluto un terremoto in Abruzzo.
Capiremo infine che tecnica e scienza non possono indicarci quel che è bene o quel che è male e che laici o cattolici che siamo, dobbiamo partire dal rispetto per la persona, per l'uomo, dal riconoscimento del fatto che l'uomo non può essere solo materia , ma in ogni caso deve curare anche la dimensione spirituale e questo indipendentemente dal sentirsi o meno credente.
Non sappiamo in genere neanche
più valutare bene e male, capire cosa è la pietà, l'amore, la solidarietà vera
e non pelosa. Tutti presi a rimarcare la laicità dello Stato, che è cosa
sana e giusta senza dubbio, direi
doverosa, ma non c'è solo quella e comunque non
implica la messa al bando di quanto di buono il pensiero cattolico che è alle radici della nostra civiltà, ha
prodotto.
In un clima di caccia alle streghe si è discusso in
questi tempi del tema del rapporto tra scienza e fede, quindi probabilissimo che molti in Italia,
nulla sappiano di questo illustre
filosofo - fisico, invece
dobbiamo ascoltare più voci se vogiamo avvicinarci il più possibile al vero,
altrimenti saremo sempre condotti dagli altri e dove gli altri vogliono , e
questo non sarebbe mai nel nostro interesse, ma nel loro.
Il tema del rapporto teologia e scienza è attualissimo. Può
la scienza arrivare a dimostrare che
Dio non esiste? Molti hanno già risposto e dimostrato che no, non può,
come non può dimostare il contrario,
cioè che Dio esista, ma la scienza può arrivare a indicare in un certo senso la
presenza di Dio. E a me sembra che dalla
fisica , scienza che più ci avvicina
alla filosofia, arrivi questa forte indicazione della presenza di Dio.
L'opera di questo
illustre monaco benedettino: Stanley Jaki, è preziosa per chi volesse accostarsi a questa problematica attuale ed affascinante, per questo di seguito riporto una intervista di Luigi dell'Aglio a Jaki Il terrore scientifico. Leggetela, è
interessante, è stata fatta dopo il crollo delle due torri a Manhattan.
Come vivono coloro che si nutrono di odio? Al Qaida gode delle disgrazie dei terremotati
Scritto da Marista Urru
mercoledì 08 aprile 2009
Dobbiamo riflettere , non
drammatizzare , ma non sottovalutare.
Leggo su Adnkronos che alcuni seguaci
di Al Qaida stanno seguendo a modo loro
i fatti di Abruzzo , nei loro forum ne godono felici perché , testuale: " Anche loro hanno
giorni neri. Allah, uccidili"
Esultano feroci come sempre per i nostri morti, esultano
nella loro totale mancanza di umanità, quella che ha permesso che pochi giorni
fa dessero spettacolo ributtante ed indegno della fustigazione nella pubblica
piazza di una giovane donna che, mentre
le tenevano mani e piedi urlava
chiedendo pietà, permettendoci di assaporare un altro indegno e ributtante
spettacolo tutto occidentale : il
silenzio quasi totale delle donne , delle nostre erinni femministe le quali debbono aver contratto
qualche strano male, si affannano per i
guai delle donne solo a fasi alterne,
con lunghissimi periodi di silenzio, evidentemente praticano il ritiro
spirituale in luoghi solitari ed inaccessibili in cui alcuni fatti considerti evidentemente politicamente scomodi da alcuni augusti cervelletti, non pervengono o quasi.
Abruzzo ricostruzione e timore di nuovi stupri paesaggistici Irpinia docet
Scritto da Marista Urru
mercoledì 08 aprile 2009
Edificio pubblico a Bisaccia esempio di "architettura organica" di Aldo Loris Rossi
".. La sua ricerca è rivolta all'affermazione di
un'architettura liberata da incrostazioni metodologiche e orientamenti
culturali, un'architettura che si confronta organicamente non solo con il
territorio ma che si pone anche come struttura massmediale per adeguarsi ai
linguaggi delle nuove tecnologie ed esprimente lo spirito del tempo.
"
Sicuramente artisticamente sarà così, non posso saperlo, ma so che le persone abitano case e non opere d'arte, ammesso che nel tempo queste opere organiche confermino di essere quello che viene al momento sbandierato: arte. Per ora un dato di fatto la impossibilità di trovare foto delle mirabilia architettoniche costose che architetti illuminati hanno piazzato nel bel Paese di Bisaccia, solo qulache foto di questo non meglio precisato edificio pubblico, per il resto, anche gli immobiliaristi preferiscono fornire una immagine del Paese che sia rispettosa dello spirito del Paese e dichi nei secoli lo ha cstruito quello che è e che senza dubbio non sentiva il bisogno di quelli che appaiono come costosi ed avveniristici stupri paesaggistici
L'esempio di Bisaccia e gli errori architettonici possibili
di Camillo Langone
Tratto da Il Foglio del 8 aprile 2009
No, l'Irpinia no! L'altra notte mi sono svegliato di soprassalto, ero
spaventato e sudato: ho immaginato che per l'amato Abruzzo si
profilasse una ricostruzione in stile Irpinia e non poteva esserci
incubo peggiore. Siete mai stati a Bisaccia? Andateci.
E'
un paese che fa parte della provincia di Avellino, quindi Campania,
anche se a me sembra Lucania dal freddo che fa e dal vento che tira. Ha
dato i natali a due personaggi, uno che la ricostruzione l'ha fatta e
uno che l'ha descritta. Il primo è l'architetto Aldo Loris Rossi. Ve lo
ricordate? Quando si discuteva del piano-casa era in prima fila tra i
plaudentes. Per carità di patria feci finta di non vederlo e non ne
scrissi, però pensai: se un provvedimento piace a lui deve nascondere
qualche magagna. Il secondo personaggio è lo scrittore Franco Arminio,
il bardo triste dell'Alta Irpinia, e come potrebbe essere allegro uno
che vive in un "blob urbanistico" fra le "opere oscene che l'architetto
Aldo Loris Rossi ha piazzato a Bisaccia nuova".
Chi ha visto la chiesa
di Bisaccia non se la dimenticherà per tutta la vita, "una chiesa cui
si potrebbero applicare dei potenti motori per favorirne il decollo
verticale e dunque il ritorno alla strana galassia da cui pare giunta,
essendo tale e quale un'astronave", ha scritto un altro autore campano,
Francesco Durante, in un libro intitolato "Scuorno" ovvero "vergogna",
il sentimento che dovrebbe invadere chi ha disegnato approvato
finanziato un simile spavento. "Io quando muoio non voglio essere
portato in questa chiesa" dice Arminio, terrorizzato dalla prospettiva.
E non mi dilungo sugli altri edifici realizzati dal diabolus loci,
tutti ambiziosamente "polifunzionali", come da retorica architettese,
ma che poi faticano ad assolvere una funzione sola. Chi conosce la
neolingua orwelliana comprende subito l'irragionevolezza
dell'architettura che si dice razionalista, la disorganicità degli
architetti che si definiscono organici, eccetera. L'Abruzzo non deve
cadere nelle mani di questa gente. Non deve subire un secondo
terremoto, il Richter cinque punto otto dello sradicamento formale e
spirituale. Niente Rossi, niente Portoghesi, niente Botta e soprattutto
niente Libeskind, un altro devastatore di panorami e di bilanci, però
su scala planetaria, che Moratti o Formigoni o Ligresti (ammesso non
siano sinonimi) ancora vorrebbero a Milano perché non sanno quello che
fanno.
Un grazioso minuetto di notizie e chiacchericcio TV sui
Paradisi Fiscali ci ha allietato negli ultimi tempi .
I Grandi della terra
apparivano preoccupati ed occupati, e noi inguaribili ingenui ci dicevamo che
qualcosa di certo sarebbe cambiato, poi tirate le somme ci siamo dovuti render conto
che in sostanza davanti ai nostri occhi
resi ciechi dal vecchio e sempre ottimo giochino delle tre carte, si
era compiuto un maestrale nulla di
fatto, ma un giochino di prestigio così carino ed infiocchettato che meglio non si può.
OCSE ci ha fatto sapere che
ben 4 Stati sono dichiarati nientepopodimeno che " fiscalmente non
cooperativi", il che vuol dire che non hanno firmato un po' di scartoffie
recanti convenzioni di cooperazione in materia fiscale.
Vien da pensare che tutti gli altri Stati si siano messi in
regola, e di questo si parlava tra noi qualche giorno fa, eravamo convinti da inguaribili ingenui che i
paradisi fiscali erano finalmente KO, e che diamine, leggiamo i giornali noi!
Non è così invece,
e inorriditi scopriamo che o noi non sappiamo più neanche leggere, o ci hanno ancora una
volta bellamente rimbambiti con
notizie contrastanti e balletti mediatici sparati a raffica tanto da aver perso alla fine il bandolo della ricca matassa.
Scopro l'arcano
finalmente leggendo un articolo su www.giustiziagiusta.it
e riesco a fare il punto della
situazione, da cui invero risulta una matassa graziosamente colorata uscir dal cilindro dei nostri MAGHI del raggiro.
La rete si mobilita per l'Abruzzo, il lato umano degli Italiani emerge infine?
Scritto da Marista Urru
martedì 07 aprile 2009
foto la Stampa
E' generosa la rete, abbiamo una mobilitazione per l'Abruzzo che va
forse al di là di quello che ci si potesse attendere. Quasi tutti i siti
riportano indirizzi utili, anche di chi è disposto ad ospitare i senza tetto.
Noi abbiamo amici
all'Aquila e in poco tempo, grazie alla rete siamo riusciti a
contattarli, a sapere, rassicurarci o soffrire con loro.
Si sta mobilitando una marea di persone pronte a fare,
pronte a dare, e nella immensa disgrazia
sembra che finalmente emerga il lato umano degli Italiani, chi sa che i veleni
sparsi fin qui a piene mani, gli odi, le divisioni, le lotte prescindere,
almeno in parte siano andati dove meritano, in una delle tante voragini con cui
la furia del sisma ha voluto straziare
gli innocenti connazionali d'Abruzzo!
Pure i timori sono grandi: che passato il primo momento le
chiacchere sopravanzino i fatti, che i
soldi per i terremotati si perdano in
meandri ignoti, che qualcuno remi contro con pervicace stoltezza, che le
burocrazie si mettano di traverso, favorendo senza volere certe sparizioni di fondi.
Agghiacciante quello che è successo e che vediamo ancora una volta, speravamo non doverlo più vedere, che dire, ci sentiamo vicini, aiuteremo, diremo, faremo... in questi momenti io sento che aver fede aiuterebbe anche chi come me resta sgomento e percepisce il nulla che siamo.
Si calcola che vi siano almeno 50 mila sfollati, una catastrofe .