Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.
Queste sono in tenera età, ma adulte stanno sul palmo di una mano, si tratta di scimmie che vivono nelle Filippine , appartengono alla famiglia dei Saimiri e, per la precisione, alla specie dei Capuchins Marmosets Tamarins
Eluana, Dio, la magistratura. Domande per chi non ha certezze.
Scritto da Marista Urru
sabato 31 gennaio 2009
L'occhio di Dio, foto nasa con telescopio Hubble
Da subito chiarisco, il caso di Eluana lo escludo a priori, di
Eluana non parlo perchè io non ho certezze, a
me pare che la povera ragazza venga usata da questo e da quello . Forse ne potrei parlare qualora qualcuno in
futuro, mancando Eluana,voglia secondo
solito copione,papà Englaro in
Parlamento
Io al momento ho solo domande
che resteranno anche quando Eluana non
ci sarà più, e da Eluana parto perché parto
da quanto ha affermato Grechi, il Presidente dellaCorte di Appello di Milano, riferendosi al
caso di Eluana Englaro, citato nella sua relazione all' inaugurazione dell'anno
giudiziario, per ricordare come la
Corte che presiede, lo scorso anno sia stata «chiamata a
decidere sul drammatico caso»' della donna in stato vegetativo permanente da 17
anni, annotando che " qui dobbiamo solo ribadire che in uno Stato di diritto il giudice non
può rifiutare una risposta, per quanto nuova e difficile sia la domanda
che gli viene rivolta, e che, per altro verso, nel cercare la risposta,
deve mantenere un atteggiamento di genuina umiltà ed un costante
ancoraggio ai principi della Costituzione". Io sono una donna semplice a cui avevano raccontato una altra storia, che ci sono le leggi e che il Giudice deve applicare le leggi, se ci sono, altrimenti un altro organo deve provvedere, non ho mai sentito che in mancanza di leggi al passo con i nuovi tempi, spetti al Giudice rispondere secondo i principi della Costituzione alle domande nuove e difficili , mica siamo ad un quiz Tv, mi si passi l'arditezza dell'accostamento, in cui il partecipante cerca , in assenza di risposta certa, di dedurne una qualsiasi dalle nozioni in suo possesso.
"Per quanto
riguarda il prosieguo della vicenda - ha infine osservato il presidente della
Corte d'appello di Milano - nè il potere legislativo nè il potere esecutivo
possono porre nel nulla le sentenze definitive".Bene, questo attiene alla divisione dei poteri che vale per tutti i soggetti implicati.
Che i cittadini debbano rispettare le sentenze, non vedo
come si possa negarlo, ma ho come cittadina delle
domande sulle sentenze definitive ed inappellabili, emesse in fondo da uomini fallibili come ognuno di noi.
L'Angelo della Storia è volto al passato, per non dimenticare
Scritto da Marista Urru
martedì 27 gennaio 2009
Angelus Novus dipinto di Paul Klee .
Walter Benjamin filosofo ebreo tedesco, in esilio dal
1933 a
Parigi, scelse questo bel quadro per illustrare la sua idea della Storia e così scriveva:
“Il quadro di Paul Klee “Angelus Novus” raffigura un angelo che sembra in procinto di allontanarsi da un qualcosa che cattura il suo sguardo. Gli occhi sono spalancati, la bocca aperta e le ali tese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Il suo volto è rivolto al passato. Dove noi vediamo una catena di eventi, lui vede un'unica catastrofe, che continua a produrre macerie su macerie rovine che si accumulano ai suoi piedi.
Che Guevara, Castro, Unione Sovietica, la rabbia di Benigno
Scritto da Marista Urru
domenica 25 gennaio 2009
Riprendo dal legnostorto un bell'articolo di Massimo Nava per il corriere
Parla uno dei tre sopravvissuti al commando in Bolivia. L'ex
guerrigliero, condannato a morte, dal 1996 vive a Parigi.La rabbia e la
delusione dell'ex ribelle: «Volevamo esportare la rivoluzione, fummo
abbandonati nella giungla. Il Che faceva ombra a Fidel»
PARIGI — È l'ultimo che ha visto il Che nella giungla della Bolivia.
È l'ultimo testimone di un'esecuzione ancora oggi oscura. Dariel
Alarcón Ramírez, detto «Benigno», ex guerrigliero della rivoluzione
cubana, vive dal 1996 a Parigi, inseguito da una condanna a morte e
dall'accusa di aver tradito il regime per il quale ha combattuto con
onore. Che Guevara fu il capo seguito fino alla fine, un fratello che
gli insegnò «a leggere e scrivere» e a «rispettare i nemici e i
prigionieri».
Ha ancora gli occhi umidi, Benigno, quando racconta la
«trappola mortale» in cui cadde il mito rivoluzionario di intere
generazioni. E sfoga rabbia e delusione per una «macchinazione di cui
furono responsabili Fidel Castro e l'Unione Sovietica ». «Volevamo
esportare la rivoluzione. Fummo abbandonati nella giungla. Il Che andò
incontro alla morte, sapendo di essere stato tradito. Il 9 ottobre
1967, eravamo a pochi metri dalla scuola dove l'esercito boliviano lo
teneva prigioniero. Il nostro commando si era disperso. Altrimenti
avremmo tentato di liberarlo a costo di morire».
Nel 1956, Benigno
era un «campesigno » di 17 anni, quando i soldati del dittatore Batista
incendiarono la fazenda sulle montagne della Sierra Maestra, e uccisero
sua moglie Noemi, quindicenne, incinta di otto mesi. Entrò nel gruppo
di Cienfuegos, uno dei capi rivoluzionari. «Mi arruolai nella
rivoluzione per vendicare i miei cari. Ero il più bravo con la
mitragliatrice. Ho ucciso molti soldati. Non sapevo che cosa fosse il
socialismo. Il Che mi insegnò tutto. Non era facile conquistare la sua
fiducia. Ma era un uomo buono e onesto. Era l'unico, fra i leader, a
pagare di tasca propria l'auto di servizio», racconta al Corriere.
Cosa voglio? Suonare la sveglia alle donne, il tempo è poco ormai.
Scritto da Marista Urru
domenica 25 gennaio 2009
Suoniamo la sveglia alle donne!!
In relazione almio
post “Lo stupro del “padrone” e quello del “predone”: un crimine e due culture”
Più di un amica mi ha chiesto via mail cosa mi sarei
aspettata dalle donne e più precisamente dai movimenti femminili.
Cercodi spiegarmi
meglio: io desidererei semplicemente il
distacco dalla politica come elemento frenanante e parcellizante.
Non bastano leggi
repressive se non vi èsviluppoculturale, la uguaglianza , la parità, il
rispetto reciproco, debbono anzitutto essere coscienza acquisita, ed io
credo che l'acquisizione di una consapevolezza di paritàsarà una realtà solo se diverrà naturale
patrimonio ditutti, uomini e
donne,credo che sia ovvio e
condivisibile.
Ma se affermiamo di volere parità donnauomo e partiamo dal particolare politico, di
qualunque segno esso sia, se ci dividiamo in brave ,bravine, bravissime,
eccelse, potremo come donne solo essere da comodino per il mondo della
politica, e allora avremo perso e
ritardatola meta a vantaggio di chi si
nutre di battaglie più che di risultati. Una epoca è finita, inutile continuare sul solco che non dà più frutti, dobbiamo fare un salto di qualità e non a parole o nei comizi, ma nei fatti.
Di strada se ne è macinata nonostante divisioni, politiche ad escludendum ed errori, ma guardiamoci
in faccia.. di strada da fare ce ne è molta, e non con l'appiccicaticcio e la
forzatura di pari opportunità di avvilenti posti "riservati", si
nutre la parità.
Pragmatismo amorale di Marx e l'elogio del crimine
Scritto da Marista Urru
sabato 24 gennaio 2009
Marxelogio del crimine
Tratto da Il Capitale, volume IV
La concezione apologetica della produttività di tutte le occupazioni
Un filosofo produce idee, un poeta poesie, un pastore prediche, un
professore manuali ecc. Un delinquente produce delitti. Se si esamina da più
vicino la connessione che esiste tra quest’ultima branca di produzione e
l’insieme della società, ci si ravvede da tanti pregiudizi. Il delinquente non
produce soltanto delitti, ma anche il diritto criminale, e con ciò anche il
professore che tiene lezioni sul delitto criminale, e inoltre l’invitabile
manuale, in cui questo stesso professore getta i suoi discorsi in quanto
“merce” sul mercato generale. Con ciò si verifica un aumento della ricchezza
nazionale, senza contare il piacere personale, come [afferma] un testimonio
competente, il professor Roscher, che la composizione del manuale procura al
suo stesso autore.
Il delinquente produce inoltre tutta la polizia e la giustizia criminale,
gli sbirri, i giudici, i boia, i giurati ecc.; e tutte queste differenti
branche di attività, che formano altrettante categorie della divisione sociale
del lavoro, sviluppano differenti facoltà dello spirito umano, creano nuovi
bisogni e nuovi modi di soddisfarli. La sola tortura a dato occasione alle più
ingegnose invenzioni meccaniche e ha impiegato, nella produzione dei suoi
strumenti, una massa di onesti artefici. ( ndr: Ecco perchè amare la Cina e schifare il Tibet?)