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Marista
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Le scimmie più piccole conosciute PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
domenica 01 febbraio 2009


Queste sono in tenera età, ma adulte stanno sul palmo di una mano, si tratta di scimmie che vivono nelle Filippine , appartengono alla famiglia dei Saimiri e, per la precisione, alla specie dei Capuchins Marmosets Tamarins












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Eluana, Dio, la magistratura. Domande per chi non ha certezze. PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
sabato 31 gennaio 2009

L'occhio di Dio, foto nasa con telescopio Hubble


Da subito chiarisco,  il caso di Eluana lo escludo a priori, di Eluana non parlo perchè  io non ho certezze,  a me pare che la povera ragazza venga usata da questo e da quello .  Forse ne potrei parlare qualora qualcuno in futuro, mancando Eluana,  voglia secondo solito copione,  papà Englaro in Parlamento

 

Io  al momento ho  solo domande che resteranno  anche quando Eluana non ci sarà più, e  da Eluana parto perché parto da quanto  ha affermato Grechi, il Presidente della  Corte di Appello di Milano, riferendosi al caso di Eluana Englaro, citato nella sua relazione all' inaugurazione dell'anno giudiziario, per ricordare  come la Corte che presiede, lo scorso anno sia stata «chiamata a decidere sul drammatico caso»' della donna in stato vegetativo permanente da 17 anni, annotando che " qui dobbiamo solo ribadire che in uno Stato di diritto il giudice non può rifiutare una risposta, per quanto nuova e difficile sia la domanda che gli viene rivolta, e che, per altro verso, nel cercare la risposta, deve mantenere un atteggiamento di genuina umiltà ed un costante ancoraggio ai principi della Costituzione".  Io sono una  donna semplice a cui avevano raccontato una altra storia, che ci sono le leggi e che il Giudice deve applicare le leggi, se ci sono, altrimenti un altro organo deve provvedere, non ho mai sentito che in mancanza di leggi al passo con i nuovi tempi, spetti al Giudice  rispondere secondo i principi della Costituzione alle domande nuove e difficili , mica siamo ad un quiz Tv, mi si passi l'arditezza dell'accostamento, in cui il partecipante cerca , in assenza di risposta certa, di dedurne una qualsiasi dalle nozioni in suo possesso. 

 

 "Per quanto riguarda il prosieguo della vicenda - ha infine osservato il presidente della Corte d'appello di Milano - nè il potere legislativo nè il potere esecutivo possono porre nel nulla le sentenze definitive".Bene, questo attiene alla divisione dei poteri che vale per tutti i soggetti implicati.

 

Che i cittadini debbano rispettare le sentenze, non vedo come si possa negarlo, ma  ho come cittadina delle domande  sulle sentenze definitive ed inappellabili, emesse in fondo da uomini fallibili come ognuno di noi.

 

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L'Angelo della Storia è volto al passato, per non dimenticare PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
martedì 27 gennaio 2009

Angelus Novus  dipinto di Paul Klee .




Walter Benjamin filosofo ebreo tedesco, in esilio dal 1933 a
Parigi,  scelse questo bel quadro per illustrare la sua idea della Storia e così scriveva:


“Il quadro di Paul Klee “Angelus Novus” raffigura un angelo che sembra in procinto di allontanarsi da un qualcosa che cattura il suo sguardo. Gli occhi sono spalancati, la bocca aperta e le ali tese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Il suo volto è rivolto al passato. Dove noi vediamo una catena di eventi, lui vede un'unica catastrofe, che continua a produrre macerie su macerie rovine che si accumulano ai suoi piedi.

 

 


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Che Guevara, Castro, Unione Sovietica, la rabbia di Benigno PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
domenica 25 gennaio 2009


Riprendo dal legnostorto un bell'articolo di Massimo Nava per il corriere

Parla uno dei tre sopravvissuti al commando in Bolivia. L'ex guerrigliero, condannato a morte, dal 1996 vive a Parigi.La rabbia e la delusione dell'ex ribelle: «Volevamo esportare la rivoluzione, fummo abbandonati nella giungla. Il Che faceva ombra a Fidel»

PARIGI — È l'ultimo che ha visto il Che nella giungla della Bolivia. È l'ultimo testimone di un'esecuzione ancora oggi oscura. Dariel Alarcón Ramírez, detto «Benigno», ex guerrigliero della rivoluzione cubana, vive dal 1996 a Parigi, inseguito da una condanna a morte e dall'accusa di aver tradito il regime per il quale ha combattuto con onore. Che Guevara fu il capo seguito fino alla fine, un fratello che gli insegnò «a leggere e scrivere» e a «rispettare i nemici e i prigionieri».
Ha ancora gli occhi umidi, Benigno, quando racconta la «trappola mortale» in cui cadde il mito rivoluzionario di intere generazioni. E sfoga rabbia e delusione per una «macchinazione di cui furono responsabili Fidel Castro e l'Unione Sovietica ». «Volevamo esportare la rivoluzione. Fummo abbandonati nella giungla. Il Che andò incontro alla morte, sapendo di essere stato tradito. Il 9 ottobre 1967, eravamo a pochi metri dalla scuola dove l'esercito boliviano lo teneva prigioniero. Il nostro commando si era disperso. Altrimenti avremmo tentato di liberarlo a costo di morire».
Nel 1956, Benigno era un «campesigno » di 17 anni, quando i soldati del dittatore Batista incendiarono la fazenda sulle montagne della Sierra Maestra, e uccisero sua moglie Noemi, quindicenne, incinta di otto mesi. Entrò nel gruppo di Cienfuegos, uno dei capi rivoluzionari. «Mi arruolai nella rivoluzione per vendicare i miei cari. Ero il più bravo con la mitragliatrice. Ho ucciso molti soldati. Non sapevo che cosa fosse il socialismo. Il Che mi insegnò tutto. Non era facile conquistare la sua fiducia. Ma era un uomo buono e onesto. Era l'unico, fra i leader, a pagare di tasca propria l'auto di servizio», racconta al Corriere.


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Cosa voglio? Suonare la sveglia alle donne, il tempo è poco ormai. PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
domenica 25 gennaio 2009
Suoniamo  la sveglia alle donne!!

 

In relazione al  mio post “Lo stupro del “padrone” e quello del “predone”: un crimine e due culture”

Più di un amica mi ha chiesto via mail cosa mi sarei aspettata dalle donne e più precisamente dai movimenti femminili.

Cerco  di spiegarmi meglio:  io desidererei semplicemente il distacco dalla politica come elemento frenanante e parcellizante.

 Non bastano leggi repressive se non vi è  sviluppo  culturale, la uguaglianza , la parità, il rispetto reciproco, debbono anzitutto essere coscienza acquisita, ed   io credo che l'acquisizione di una consapevolezza di parità  sarà una realtà solo se diverrà naturale patrimonio di   tutti, uomini e donne,  credo che sia ovvio e condivisibile.

Ma se affermiamo di volere parità donna  uomo e  partiamo dal particolare politico, di qualunque segno esso sia, se ci dividiamo in brave ,bravine, bravissime, eccelse, potremo come donne solo essere da comodino per il mondo della politica,  e allora avremo perso e ritardato  la meta a vantaggio di chi si nutre di battaglie più che di risultati. Una epoca  è finita, inutile continuare sul solco che non dà più frutti, dobbiamo fare un salto di qualità e non a parole o nei comizi, ma nei fatti.

 

 Di strada se ne è macinata nonostante divisioni, politiche ad escludendum ed errori, ma guardiamoci in faccia.. di strada da fare ce ne è molta, e non con l'appiccicaticcio e la forzatura di pari opportunità di avvilenti posti "riservati", si nutre la parità.

 

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Pragmatismo amorale di Marx e l'elogio del crimine PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
sabato 24 gennaio 2009

  Marx  elogio del crimine

 

Tratto da Il Capitale, volume IV

 

La concezione apologetica della produttività di tutte le occupazioni

 

Un filosofo produce idee, un poeta poesie, un pastore prediche, un professore manuali ecc. Un delinquente produce delitti. Se si esamina da più vicino la connessione che esiste tra quest’ultima branca di produzione e l’insieme della società, ci si ravvede da tanti pregiudizi. Il delinquente non produce soltanto delitti, ma anche il diritto criminale, e con ciò anche il professore che tiene lezioni sul delitto criminale, e inoltre l’invitabile manuale, in cui questo stesso professore getta i suoi discorsi in quanto “merce” sul mercato generale. Con ciò si verifica un aumento della ricchezza nazionale, senza contare il piacere personale, come [afferma] un testimonio competente, il professor Roscher, che la composizione del manuale procura al suo stesso autore.

 

Il delinquente produce inoltre tutta la polizia e la giustizia criminale, gli sbirri, i giudici, i boia, i giurati ecc.; e tutte queste differenti branche di attività, che formano altrettante categorie della divisione sociale del lavoro, sviluppano differenti facoltà dello spirito umano, creano nuovi bisogni e nuovi modi di soddisfarli. La sola tortura a dato occasione alle più ingegnose invenzioni meccaniche e ha impiegato, nella produzione dei suoi strumenti, una massa di onesti artefici. ( ndr:  Ecco perchè amare la Cina e schifare il Tibet?)

 



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