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Parliamo della Grecia, delle lacrime, del sangue e dell'Europa che non c'è .
Scritto da Marista Urru
martedì 27 aprile 2010
Nel suo blog Marcello Foa ha proposto in questi giorni un post in cui analizza la situazione dei greci: con la prospettiva di dover tirare al massimo la cinghia, ma senza che nemmeno si ipotizzi per loro un futuro benessere.
Ne stiamo ancora discutendo , qui riporto un commento di Dekebalos che schematizza le differenti posizioni, utile credo .
Grecia, dal Fmi lacrime e sangue. Ma poi?
( da il blog di Marcello Foa)
Manca solo il sì tedesco (e non un'incognita da poco), ma salvo rivolgimenti
il quadro è delineato. La
Grecia riceverà aiuti per 45 miliardi, di cui 30 dai partner
Ue e 15 dal Fondo monetario internazionale. Riuscirà così a evitare il default,
perlomeno a breve. Evviva, scrivono i media internazionali e i mercati
respirano. Il peggio è scongiurato. Ma ne siamo proprio certi?
Quel che ancora non emerge dalle cronache di questi giorni è il
prezzo che i cittadini greci dovranno pagare.La Ue ha
già imposto un programma per ridurre drasticamente il deficit nel 2011
e nel 2012 con un mix che prevede tagli alla sanità, alla scuola, alle pensioni
e, a quanto pare, un aumento delle tasse. Secondo indiscrezioni uscite nelle
ultime ore, ma che, guarda caso non hanno trovato spazio sui media, il
Fmi, nella sua magnanimità, avrebbe già inviato al Papandreu un dossier con le
proprie richieste, che sarebbero ancora più severe di quelle
europee. Insomma, chiede lacrime e sangue.
E sia, per evitare il fallimento, dicono tutti. Già, ma con quale
futuro? Quali sono le prospettive della Grecia una volta rimessi in
sesto i conti? Quali saranno i settori economici trainanti? Nessuno
parla del dopo. Ai greci si chiede di tirare la cinghia, ma né la Ue né l'Fmi sono capaci di
indicare un percorso per creare nuova ricchezza e nuovo benessere, molto
difficili da creare in un Paese piccolo e per molti versi arretrato come la Grecia.
Perché così esige Maastricht, perché gli unici parametri che contano
sono quelli finanziari. E in futuro rischia di andare anche peggio.
Fino a pochi giorni fa si parlava di una possibile revisione del
Trattato al fine di renderli più flessibli, equi e aderenti alla
realtà, considerando altri criteri oltre ai cinque stabiliti all'inzio degli
anni Novanta. La riforma ci sarà, ma se queste indiscrezioni sono
attendibili (e hanno tutta l'aria di esserlo), la Ue e la
Bce intendono procedere della direzione opposta ovvero
rendendo ancora più severi i cinque parametri di Maastricht. Il che
significa lacrime e sangue per tutti. Anche per noi.
Ne vale davvero la pena?
@ Dekebalos
Salve,
Molto interessanti tutti i commenti da parte dei amici del
blog. Attuale anche l'argomento proposto da Marcello. Senza entrare nei
dettagli, la mia sensazione è che le persone che decidono (ma anche i
commentatori) si dividono in due categorie:
1. Quelli che credono nel progetto di un Europa Unita (da
tutti i punti di vista) che danno più peso alle nazioni europee nel Mondo.
Questa categoria cerca una soluzione per il problema greco dando per scontato
la continuità del progetto Europeo.
2. Quelli che sono delusi di questa Europa Unita, burocratica e
inefficiente. Queste persone cercano la soluzione del problema nella
dissoluzione dell'Europa Unita. Purtroppo loro non analizzano a fondo cosa
potrebbe portare il futuro di un Vecchio Continente, debole, senza la forza economica
di una Macro-Regione, cosi' come saranno gli altri partners mondiali. Sarà una
preda facile per il vicino dell'Est oppure per il vecchio alleato oltre oceano
*******
Mi
sembra che Dekebalos abbia ragione, contro il mio primo impulso che
sarebbe quello di sperare in un ripensamento , nella dissoluzione della Europa Unita, mi rendo conto che Dekebalos avrebbe mille ragioni, non fosse altro che per la considerazione che sarebbe ben difficile dissolvere
quello che non c'è. Ormai ce ne siamo
accorti proprio tutti credo, L'Europa unita non c'è, è solo una finzione
scenica.
E' stato da miopi, checché ne dicano interessatissimi addetti ai lavori ,
separare la politica dalla Economia. Il solito errore degli ultimi decenni: non
ci vuole la mente da Nobel per capire che la fiaba del controllore e
controllato in una unica identità, non può funzionare.
Invece questa finzione di controllo la si applica proprio laddove è il cuore
del Paese: in Europa nella economia, in Italia oltre che con le banche
nazionali, anche nelle istituzioni e negli uffici più delicati. E' vero che si
sono istituite, copiando dalla America
credo, come sempre, le Autority, ma se non so come siano quelle Americane, vedo
le nostre che di americano hanno il nome con la y finale, per il resto sono
molto italiane: un surplus di burocrati i cui dirigenti vengono pagati un botto
e i risultati, li vediamo ogni giorno sulla nostra pelle.
L'Europa unita quindi non è vero che l'abbiamo fatta: abbiamo solo ceduto la
sovranità monetaria a dei commercianti,
dei privati che ragionano con la logica del maggior guadagno per sé. Senza la
guida della politica intesa nel senso giusto e non come intrigo da basso impero
e groviglio di interessi economico - .politico - mafiosi, non si va lontano. E'
un fatto che ora l'Europa tutta è al
palo.
E non raccontiamoci che è per colpa
della Cina o di Babbo Natale, gli Europei hanno preso precise decisioni che si
sono rivelate improvvide, così chi ha
sbagliato si arricchisce, mentre noi sudditi paghiamo, il resto è dottrina sui
libri, teoria buona per giustificare errori e furbate o poesia per la stampa
amica
Ma tornare indietro non si può, anche se d'impeto è quello che si farebbe volentieri.
Ciò non toglie che non si può nemmeno
accettare il ricatto della burocrazia parassitaria europea e ancora meno di quella italiana, non si può
e non si deve tollerare, per paura di un male, un male peggiore.
La realtà è che ci hanno lasciato in balia di autentici
truffatori, e ora che è venuto fuori sulla stampa sia pure indirettamente, il giochetto perverso architettato a danno
della gente comune, li si può chiamare
con il giusto nome, truffatori legalizzati, son tanti e continuano
indisturbati. Non è che se uno si presenta benino con l'eloquio da economista,
il colletto bianco, gonfio di boria e soldi, per questo non possa, qualora lo sia,
esser chiamato malavitoso. D'altra parte mi chiedo, chi scommette contro il benessere di
una nazione, magari la propria, cosa è se non alla stregua o peggio di un
mammasantissima?
Ed è minimamente ragionevole che noi per non rimpicciolire nello scacchiere
internazionale , ci facciamo servire e mettiamo i nostri popoli in mano a
simili mostri?
Davvero non mi sembra
razionale privilegiare i disonesti, lasciarsi parassitare da quattro cialtroni
che hanno causato la rovina economica delle nazioni, per .. nulla alla fine,
perchè nei fatti tutta l'Europa è già in
braghe di tela, non solo la Grecia
o l'italietta.
E' stata distrutta ricchezza e molta è passata di mano con
il solito principio: togli dal basso e porta verso l'alto. Nel frattempo si
porta avanti una feroce lotta culturale per eliminare i vecchi valori , in
sostanza di niente altro si tratta che
di tagliare l'erba sotto i piedi del cittadino comune, contemporaneamente in Italia gli danno lo
zuccherino di Autority ,che in Italia fungono assai poco, basta pensare che di
fronte ai petrolieri la nostra Autority si arrende, perchè non sa capire
SE FANNO CARTELLO.
Ridere? piangere? No,
capire , basta capire e non farsi illusioni, di più non si può , faranno quel
che vogliono e si sono studiati tempo fa, ma almeno credo sia più dignitoso
non farsi mettere il collarino e fingere
di non vedere, non capire, scodinzolando in attesa dell'ossicino (che non verrà).
Intanto chi si sta attrezzando per il futuro? Non i popoli,
ma la Finanza,
che ha davanti il mondo, noi in cambio abbiamo le invasioni dei poveri cacciati dai loro Paesi, per la maggiore gloria e
libertà delle multinazionali .
Non è che niente niente, stringi stringi, ci siamo fatti solo servitori
di una guerra tra bande? Pardon, volevo scrivere tra banche, un lapsus.
Qualcuno in tale caso avrebbe sbagliato e sbagliato grosso,
affidando , senza interpellarci i nostri
beni in mani poco affidabili, mani tra
le quali ci sono quelle di scommettitori improvvidi, quelle di chi si è pagato
stipendi da capogiro,mentre la gente finiva sul lastrico grazie a disonestà ed
imperizia, nelle mani di chi ha
moltiplicato le burocrazie predone i cui vertici sono pagatissimi, di chi ha
riempito gli uffici che contano dei
propri figli e sodali, e lo ha saputo
fare come sempre, nel sostanziale silenzio e nella sostanziale acquiescenza di
alcune burocrazie di controllo.
E noi abbiamo mandato in malora il futuro dei nostri figli
per arricchire le Banche e 4 loro maggiordomi con figli mogli ed
amanti a carico per favorire la Governance mondiale ( come gli piace questo
termine, governance , che sperano sia più
accattivante del termine "dominio") da regalare in
mano a 4 vecchie mummie, che già si stanno spartendo le spoglie dei popoli?
Intanto nella nostra
italietta subiamo una guerra impari: si accumulano case e beni dei poveri,
rastrellano, rastrellano e dal basso portano verso l'alto. Spesso gli uffici di
riscossione , organizzazioni costose ed inefficienti ( forse è solo questione
di punti di vista, chi sa), hanno, poco
visibile, ma incorporato, l'ufficio della Immobiliare, casa e bottega, senza vergogna.
Un conflitto di
interessi che tutti subiscono
appecorati, immobiliari ben protette che
pagano, se le pagano, tasse di favore,
infatti si è stabilito che loro debbano pagare meno, molto meno del povero cristo che si affitta la
casetta per arrotondare magari una pensione da miseria, e che se non paga una bolletta
gonfiata "a calcolo" , così per fare cassa, è detto evasore,
marchiato e perseguitato a vita,
qualcuno si ammazza, succede, ma non
interessa. Aste spesso poco trasparenti, affidate.. indovina indovinello..ma
alle banche, una galassia per pochi
eletti.
Piccole cose i
poveri, i politici volano alto, e fanno
male , perché così li hanno fregati
probabilmente furono dei tecnici che come gatto e volpe li hanno riempiti di chiacchere
e pinzillacchere , volavano alto i politici mentre di sotto gli tagliavano il
legame con la popolazione , il legame
sia pure già indebolito , che un
tempo univa amministrati che votano e amministratori legittimati dal voto.
Ma alcuni politici dovevano ben sapere dove si voleva parare:
rastrellare ricchezza dal basso verso
l'alto, verso la cima della piramide ,
nella illusione magari che chi era in alto ne avrebbe fatto buon uso ( voglio esser buona, ma ci credo poco a
certe ingenuità )
Solo l'ignoranza voluta o
meno , delle enormi disfunzioni di un certo sistema predone, solo la
noncuranza del bene comune identificato col bene delle elite, di pochi cioè e
sempre quelli, poteva portare alle modalità seguite per "fare
cassa" nella totale
inconsapevolezza degli elettori, e
quindi allo scempio cui assistiamo.
In cima a succhiare
la linfa, ci sono loro, i poteri forti,
quelli ai quali non si chiedono le
stesse credenziali che si chiedono a chi magari deve fare un concorsino, il
potere è la loro credenziale e poiché pecunia non olet, che il potere venga da droga, armi o altro, non conta.
Ma siamo ipocriti e pavidi, e
restiamo zitti, ogni tanto qualcuno ne scrive, ne parla, accenna e poi il muro di gomma
mette a tacere. In nome di tutto questo e per timore di diventare poco
importanti nello scacchiere internazionale, qualcuno ha pensato bene mettere un popolo e le sue sorti in mano di costoro.
Fu ignoranza, fu calcolo? poco conta visto che ora nella mota ci siamo noi sudditi, mentre i responsabili si sono
aggiustati al meglio i propri affari privati, tutti lo hanno fatto, mentre ci
lasciavano n mano a soggetti dubbi, rastrellatori che poi non hanno saputo
rastrellare verso le casse dello stato che hanno invece impoverito, perché
costano molto, ma non conoscono il
mestiere del recupero dei crediti fatto in maniera legale, senza portare danni
alla economia reale che invece sembra quasi spesso si siano divertiti ed
impegnati a distruggere .
Tutto questo non mi
sembra nè saggio, nè morale. Per ora sono i piccoli a pagare, ma non sono
sicura che coloro che sono arrivati a tanto, si fermeranno e che
si accontenteranno delle masserizie del
popolo, vorranno molto di più, e credo
che rideremo.
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