Non so se provare disgusto o rabbia. Anche se il sentore di
essere stati ingannati era forte, e non da ieri, ciononostante
arrivare alla evidenza e riandare con la mente a quanto si è
sofferto, perduto di nostra ricchezza in questi anni, ai morti, ai
disperati, ai fallimenti di aziende SANE.. tutto per seguire chi non
ci era amico, e che stava realizzando con pervicacia il suo unico
interesse, non è uno scherzo.
Andiamo con ordine: nel Luglio 2011 ci fu una forte impennata
dello spread. Facciamo un po' di chiarezza:
Lo spread è un numero che indica una differenza percentuale
fra rendimenti. In ambito finanziario si usa questo termine per
indicare il differenziale tra il tasso di rendimento di
un’obbligazione caratterizzata da rischio di default e quello di un
titolo privo o a bassissimo rischio preso a riferimento.Il Btp
italiano come riferimento il Bund tedesco .
Cosa succede nel luglio 2011, breve escursus da maxsomagazine . blogspot
Dopo il 30 giugno 2011 è iniziata la salita. Lo spread chiude
a 301 punti l’11 luglio 2011. Dopo alcuni giorni di calo, il
differenziale torna a crescere fino a toccare quota 389 punti(4
agosto 2011). Il 9 agosto 2011 è ritornato sotto i 300 punti e ci è
rimasto fino al 1 settembre 2011. A questo punto lo spread è
diventato incontrollabile. Il differenziale è iniziato a crescere in
modo pauroso. Il 9 novembre 2011 tocca la quota record di 552 punti
base.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
rassegna le dimissioni perché non ha più la
maggioranza alla Camera(8 novembre 2011). Giorgio Napolitano
nomina
Mario Monti senatore a vita(9 novembre 2011) e gli dà l’incarico
di formare un
governo tecnico(16 novembre 2011). Con il nuovo governo le cose
non vanno meglio, anche se c’è da dire che lo spread scende a 368
punti il 6 dicembre 2011. Dopo torna a risalire fino ai 528 punti
dell’ultima seduta del 2011.
Fu facile sospettare che
si volesse “far fuori” il Presidente del Consiglio per
sostituirlo con Monti. Ma non tutto il giochetto risultava chiaro.
E' del giugno 2012 un articolo sul Fatto quotidiano di Cannavò,
illuminante, ma evidentemente passato abbastanza inosservato, che
evidenzia le responsabilità germaniche, vi si afferma di aver potuto
prendere visione di un documento del 20 ottobre 2011 a firma Dieter
Bräuninger, economista della banca tedesca dal 1987 e
attualmente Senior Economist al dipartimento Deutsche Bank Researc,
in cui la Deutsche Bank chiede al governo tedesco:
“Un
piano di dismissione
gigantesco, proporzionale a quello che coinvolse la ex Germania
dell’Est dopo la riunificazione del 1990. . ...La richiesta
che è rivolta direttamente alla cosiddetta Troika, Commissione
europea, Bce e Fmi è quella della privatizzazione
massiccia e profonda del
sistema di welfare sociale
e di servizi pubblici
per un valore di centinaia di miliardi di euro per i seguenti paesi:
Francia, Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda. Il rapporto
stretto con gli “attacchi” dei mercati internazionali si vede a
occhio nudo . Il capitolo che riguarda l'Italia è dettagliato:
divertitevi: nel testo si è molto chiari:il documento
ammette che “lo stato nel suo complesso nel corso
dell’ultimo decennio si è ritirato in modo significativo”
da diversi settori. Però esistono ancora “potenziali
entrate derivanti dalla vendita di
partecipazioni in grandi aziende”.
Almeno 70-80 miliardi. Ma “particolare attenzione
meritano gli edifici pubblici, terreni e
fabbricati. Il loro valore è stimato
dalla Cassa Depositi e Prestiti
per un totale di 421 miliardi”. E, si aggiunge,
“la loro vendita potrebbe essere effettuata
relativamente con poco sforzo”.
“Secondo i dati ufficiali, è di proprietà dello Stato
(comprese le regioni, i comuni) un patrimonio
complessivo di 571 miliardi, ossia quasi il 37%
del Pil”. Quindi, non si tratta di vendere solo qualche
quota di Eni o Enel ma interi pezzi del patrimonio
pubblico “in particolare
l’approvvigionamento di acqua”, misura che appare
“utile” soprattutto per via delle “enormi
perdite, fino al 30%, dell’acqua distribuita”.
In effetti il testo dedica molto spazio ai servizi
pubblici, non solo l’acqua pubblica: “A differenza
delle telecomunicazioni, certe parti del settore
energetico e dei trasporti (innanzitutto ferroviari) sono ancora
suscettibili di privatizzazioni radicali e di una deregolamentazione,
da condurre nell’insieme dell’Europa”.
E nel testo non c’è alcun imbarazzo a scrivere che “in
principio, la privatizzazione di servizi pubblici di interesse
generale presenta dei vantaggi, come ad esempio l’approvvigionamento
d’acqua, la gestione delle fognature, l’assistenza sanitaria e le
attività non statali dell’amministrazione pubblica”.
A MODELLO LA DISMISSIONE DI 8000 AZIENDE DELLA EX DDR TRA IL
1990 ed il 1994
Gli autori del rapporto hanno come modello di riferimento per
questo piano di privatizzazione il vecchio Treuhandanstalt
tedesco (l’Istituto di Gestione fiduciaria che, tra il 1990 e il
1994 garanti la dismissione di cira 8000 aziende dell’ex Ddr
soprattutto a vantaggio delle imprese dell’Ovest). Stiamo parlando
di un valore patrimoniale di 600 miliardi di marchi tedeschi del 1990
secondo le stime ufficiali, circa 307 miliardi di euro attuali.
Nonostante quell’agenzia abbia terminato il suo lavoro con una
perdita di 256 miliardi di marchi, lo schema viene riproposto nel
documento Deutsche Bank – e a giudicare dalle intenzioni, anche dai
progetti governativi: “La situazione difficile sui mercati
finanziari non è un ostacolo – scrive il rapporto.
Una modalità consisterebbe nel trasferire gli attivi
a un’agenzia incaricata esplicitamente di
privatizzazione. Questa potrebbe in seguito, a seconda della
congiuntura dei mercati, scaglionare la vendita nel tempo. Si mette tutto in un fondo comune,
dunque, senza fare di questa o quella privatizzazione l’emblema del
progetto, in modo da non sapere più cosa e quando viene venduto,
aggirando eventuali opposizioni. RIPETO: "AFFINCHE NON SI SAPPIA PIU' COSA E QUANDO VIENE VENDUTO!
NON MI SEMBRA UN ATTEGGIAMENTO AMICHEVOLE E NEMMENO ONESTO, anzi DECISAMENTE CRITICABILE!!!
Tornando a noi:
Byoblu ricorda come nel Luglio 2011 la cara Deutsche
Bank, vendette BTP per almeno 7 miliardi, e ad
Ottobre presentò il su detto corposo lavoro “ Guadagni
concorrenza e crescita” dove, come detto chiede chiaramente che
welfare e beni pubblici di Francia Italia Spagna Grecia Portogallo ed
Irlanda, vengano privatizzati.
Nota Messora quale è il
sistema: “ Prima mettono nel mirino i Paesi da
invadere, poi li mettono in crisi, aumentando artificialmente gli
interessi sul debito pubblico, poi mandano la cura, presentandola
coma la sola possibilità. La terza guerra mondiale è servita, senza
spargimento di sangue: un bottino facile facile, ottenuto con la
complicità dei servi schiocchi e mediante l'introduzione di un
cavallo di Troia.
In questo sito ad ottobre abbiamo pubblicato un articolo
interessantissimo di Tringali : “ A chi conviene l'Euro” ,
chiarisce moltissimi aspetti del piano contro il sud Europa, con
la Germania dietro le quinte a dirigere la musica:
scrive tra l'altro Tringali: “Il “più Europa” non è
altro che l’idea di spogliare gli Stati nazionali della loro
sovranità e demandare la sovranità nelle scelte di politica
economica e sociale». Finanziaria, contratti di lavoro, politiche
sociali, investimenti: tutto demandato “tecnicamente” a
Bruxelles, ma (attualmente) senza il minimo controllo democratico,
dato il super-potere della Commissione Europea, retta da tecnocrati
non-eletti, bensì designati formalmente dai paesi membri ma, in
sostanza, dalle élite finanziarie e dalle multinazionali.
Secondo l’ex cancelliere tedesco
Gerhard Schroeder, Berlino accetterebbe l’elasticità dei
meccanismi di compensazione se Bruxelles ottenesse la sovranità
definitiva sull’Europa. Il motivo è intuitivo: comanderebbe anche
ufficialmente il più forte, cioè la Germania...”
Insomma, qualcuno si sta arricchendo alle nostre spalle dopo
averlo attentamente pianificato, ed ora si spiega benissimo la
ricetta demenziale del rigore che fa piombare gli Stati presi nel
mirino da costoro nella recessione più nera, mentre oltre tutto ci
minacciano, ci brutalizzano a parole per intimidirci, per
suggestionarci. Questi personaggi, come noto, sono stati denunciati
all'Aia per crimini contro l'umanità ; e sono con Messora quando
afferma che negare le responsabilità di chi ci sta rubando il
futuro, significa, e credo di averlo scritto altre volte e molte
altre lo scriverò, significa non avere a cuore il bene del proprio
paese, della propria gente.
Una cosuccia che merita approfondimenti seri.
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