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Piano della Germania: usare lo spread per farci dismettere i nostri beni PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
martedì 11 dicembre 2012

Germania ed euro, lasciarli per non morire

Non so se provare disgusto o rabbia. Anche se il sentore di essere stati ingannati era forte, e non da ieri, ciononostante arrivare alla evidenza e riandare con la mente a quanto si è sofferto, perduto di nostra ricchezza in questi anni, ai morti, ai disperati, ai fallimenti di aziende SANE.. tutto per seguire chi non ci era amico, e che stava realizzando con pervicacia il suo unico interesse, non è uno scherzo.

Andiamo con ordine: nel Luglio 2011 ci fu una forte impennata dello spread. Facciamo un po' di chiarezza:

Lo spread è un numero che indica una differenza percentuale fra rendimenti. In ambito finanziario si usa questo termine per indicare il differenziale tra il tasso di rendimento di un’obbligazione caratterizzata da rischio di default e quello di un titolo privo o a bassissimo rischio preso a riferimento.Il Btp italiano come riferimento il Bund tedesco .


Cosa succede nel luglio 2011, breve escursus da  maxsomagazine . blogspot

Dopo il 30 giugno 2011 è iniziata la salita. Lo spread chiude a 301 punti l’11 luglio 2011. Dopo alcuni giorni di calo, il differenziale torna a crescere fino a toccare quota 389 punti(4 agosto 2011). Il 9 agosto 2011 è ritornato sotto i 300 punti e ci è rimasto fino al 1 settembre 2011. A questo punto lo spread è diventato incontrollabile. Il differenziale è iniziato a crescere in modo pauroso. Il 9 novembre 2011 tocca la quota record di 552 punti base.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rassegna le dimissioni perché non ha più la maggioranza alla Camera(8 novembre 2011). Giorgio Napolitano nomina Mario Monti senatore a vita(9 novembre 2011) e gli dà l’incarico di formare un governo tecnico(16 novembre 2011). Con il nuovo governo le cose non vanno meglio, anche se c’è da dire che lo spread scende a 368 punti il 6 dicembre 2011. Dopo torna a risalire fino ai 528 punti dell’ultima seduta del 2011.

Fu facile sospettare che si volesse “far fuori” il Presidente del Consiglio per sostituirlo con Monti. Ma non tutto il giochetto risultava chiaro. E' del giugno 2012 un articolo sul Fatto quotidiano di Cannavò, illuminante, ma evidentemente passato abbastanza inosservato, che evidenzia le responsabilità germaniche, vi si afferma di aver potuto prendere visione di un documento del 20 ottobre 2011 a firma Dieter Bräuninger, economista della banca tedesca dal 1987 e attualmente Senior Economist al dipartimento Deutsche Bank Researc, in cui la Deutsche Bank chiede al governo tedesco:

Un piano di dismissione gigantesco, proporzionale a quello che coinvolse la ex Germania dell’Est dopo la riunificazione del 1990. . ...La richiesta che è rivolta direttamente alla cosiddetta Troika, Commissione europea, Bce e Fmi è quella della privatizzazione massiccia e profonda del sistema di welfare sociale e di servizi pubblici per un valore di centinaia di miliardi di euro per i seguenti paesi: Francia, Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda. Il rapporto stretto con gli “attacchi” dei mercati internazionali si vede a occhio nudo . Il capitolo che riguarda l'Italia è dettagliato: divertitevi: nel testo si è molto chiari:il documento ammette che “lo stato nel suo complesso nel corso dell’ultimo decennio si è ritirato in modo significativo” da diversi settori. Però esistono ancora “potenziali entrate derivanti dalla vendita di partecipazioni in grandi aziende”. Almeno 70-80 miliardi. Ma “particolare attenzione meritano gli edifici pubblici, terreni e fabbricati. Il loro valore è stimato dalla Cassa Depositi e Prestiti per un totale di 421 miliardi”. E, si aggiunge, “la loro vendita potrebbe essere effettuata relativamente con poco sforzo”.

Secondo i dati ufficiali, è di proprietà dello Stato (comprese le regioni, i comuni) un patrimonio complessivo di 571 miliardi, ossia quasi il 37% del Pil”. Quindi, non si tratta di vendere solo qualche quota di Eni o Enel ma interi pezzi del patrimonio pubblicoin particolare l’approvvigionamento di acqua”, misura che appare “utile” soprattutto per via delle “enormi perdite, fino al 30%, dell’acqua distribuita”.

In effetti il testo dedica molto spazio ai servizi pubblici, non solo l’acqua pubblica: “A differenza delle telecomunicazioni, certe parti del settore energetico e dei trasporti (innanzitutto ferroviari) sono ancora suscettibili di privatizzazioni radicali e di una deregolamentazione, da condurre nell’insieme dell’Europa”. E nel testo non c’è alcun imbarazzo a scrivere che “in principio, la privatizzazione di servizi pubblici di interesse generale presenta dei vantaggi, come ad esempio l’approvvigionamento d’acqua, la gestione delle fognature, l’assistenza sanitaria e le attività non statali dell’amministrazione pubblica”.

A MODELLO LA DISMISSIONE DI 8000 AZIENDE DELLA EX DDR TRA IL 1990 ed il 1994

Gli autori del rapporto hanno come modello di riferimento per questo piano di privatizzazione il vecchio Treuhandanstalt tedesco (l’Istituto di Gestione fiduciaria che, tra il 1990 e il 1994 garanti la dismissione di cira 8000 aziende dell’ex Ddr soprattutto a vantaggio delle imprese dell’Ovest). Stiamo parlando di un valore patrimoniale di 600 miliardi di marchi tedeschi del 1990 secondo le stime ufficiali, circa 307 miliardi di euro attuali. Nonostante quell’agenzia abbia terminato il suo lavoro con una perdita di 256 miliardi di marchi, lo schema viene riproposto nel documento Deutsche Bank – e a giudicare dalle intenzioni, anche dai progetti governativi: “La situazione difficile sui mercati finanziari non è un ostacolo – scrive il rapporto. Una modalità consisterebbe nel trasferire gli attivi a un’agenzia incaricata esplicitamente di privatizzazione. Questa potrebbe in seguito, a seconda della congiuntura dei mercati, scaglionare la vendita nel tempo. Si mette tutto in un fondo comune, dunque, senza fare di questa o quella privatizzazione l’emblema del progetto, in modo da non sapere più cosa e quando viene venduto, aggirando eventuali opposizioni. RIPETO: "AFFINCHE NON SI SAPPIA PIU'  COSA E QUANDO VIENE VENDUTO!

NON MI SEMBRA UN ATTEGGIAMENTO AMICHEVOLE  E NEMMENO ONESTO, anzi DECISAMENTE  CRITICABILE!!!

Tornando a noi: Byoblu ricorda come nel Luglio 2011 la cara Deutsche Bank, vendette BTP per almeno 7 miliardi, e ad Ottobre presentò il su detto corposo lavoro “ Guadagni concorrenza e crescita” dove, come detto chiede chiaramente che welfare e beni pubblici di Francia Italia Spagna Grecia Portogallo ed Irlanda, vengano privatizzati.

Nota Messora quale è il sistema: “ Prima mettono nel mirino i Paesi da invadere, poi li mettono in crisi, aumentando artificialmente gli interessi sul debito pubblico, poi mandano la cura, presentandola coma la sola possibilità. La terza guerra mondiale è servita, senza spargimento di sangue: un bottino facile facile, ottenuto con la complicità dei servi schiocchi e mediante l'introduzione di un cavallo di Troia.

 

In questo sito ad ottobre abbiamo pubblicato un articolo interessantissimo di Tringali : “ A chi conviene l'Euro” , chiarisce moltissimi aspetti del piano contro il sud Europa, con la Germania dietro le quinte a dirigere la musica:

scrive tra l'altro Tringali: “Il “più Europa” non è altro che l’idea di spogliare gli Stati nazionali della loro sovranità e demandare la sovranità nelle scelte di politica economica e sociale». Finanziaria, contratti di lavoro, politiche sociali, investimenti: tutto demandato “tecnicamente” a Bruxelles, ma (attualmente) senza il minimo controllo democratico, dato il super-potere della Commissione Europea, retta da tecnocrati non-eletti, bensì designati formalmente dai paesi membri ma, in sostanza, dalle élite finanziarie e dalle multinazionali.

Secondo l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, Berlino accetterebbe l’elasticità dei meccanismi di compensazione se Bruxelles ottenesse la sovranità definitiva sull’Europa. Il motivo è intuitivo: comanderebbe anche ufficialmente il più forte, cioè la Germania...”

Insomma, qualcuno si sta arricchendo alle nostre spalle dopo averlo attentamente pianificato, ed ora si spiega benissimo la ricetta demenziale del rigore che fa piombare gli Stati presi nel mirino da costoro nella recessione più nera, mentre oltre tutto ci minacciano, ci brutalizzano a parole per intimidirci, per suggestionarci. Questi personaggi, come noto, sono stati denunciati all'Aia per crimini contro l'umanità ; e sono con Messora quando afferma che negare le responsabilità di chi ci sta rubando il futuro, significa, e credo di averlo scritto altre volte e molte altre lo scriverò, significa non avere a cuore il bene del proprio paese, della propria gente.

Una cosuccia che merita approfondimenti seri.



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