Da http://www.federicolippi.it
Avete
notato che si continua sempre a fare un gran parlare di questo Decreto Bersani?
Vi siete domandati perché la
Legge n° 40/2007 è famosa quasi quanto un attore
hollywoddiano? Ovviamente perché è sfuggente quanto una star. Il che è davvero
un peccato, e lo sottolinea lo stesso garante dell' Antitrust Catricalà, il
quale fa notare che "il legislatore è voluto venire incontro ai
consumatori con una legge molto chiare che prevede di non pagare nullla per la
surrogazione del mutuo (possiamo definire la surroga del mutuo come un
"trasloco" del mutuo, da un Istituto di Credito a un altro, che
magari abbia condizioni più vantaggiose rispetto a quello che viene
"lasciato"). La legge è meritoria ma sembra che le leggi facciano
fatica ad avere applicazione". A questo poi Catricalà aggiunge un
suggerimento che non sembra affatto male in quanto "forse bisognerebbe
prevedere una sanzione".
Allora,
facendo il punto della situazione, succede che questo benedetto Decreto
Bersani, il quale stabilisce che l'estinzione anticipata del mutuo non comporta
penale oppure una penale dello 0,50%, non è stato elaborato poi tanto
"malaccio", il punto è che viene disatteso. Semplicemente la Legge 40/2007 non viene
applicata. Le parole chiave del garante dell'Antitrust, d'altro canto sono tre:
sanzione, vigilaranza e coercizione. Ovvero, il suggerimento nello specifico è
proprio quello di "indicare qualcuno per la vigilanza sull'applicazione
della legge" in quanto l'Antitrust non può fare molto con gli strumenti
che ha a disposizione (senza contare che quando l'Antitrust si pronuncia,
nonostante sia quasi l'unica cosa che possa fare, molti personaggi hanno anche
l'ardire di offendersi e fare il muso lungo) e dunque non mette sufficiente
"paura" alle Banche, mentre, in questo caso, si deve ricorrere a
qualcuno che vigili per fare applicare la Legge agli Istituti di Credito.
Il
problema è che in realtà dovrebbe esserci già un organo che ha il compito di
vigilare le signore Banche e che ha la possibilità di costringerle ad applicare
il Decreto, ed è semplicemente la
Banca d'Italia, infatti questa possiede formali poteri di
vigilanza sugli Istituti di Credito stessi. Senza contare che fra i compiti e
poteri della Banca d'Italia troviamo proprio quelli di evitare e sanzionare
concentrazioni che "costituiscano posizioni dominanti nei mercati
nazionali e locali e interviene anche nei casi di collusione fra intermediari"...
Evidentemente, la Banca
d'Italia avrà avuto altre cose più importanti di queste, visto che non ha avuto
il tempo di fare ciò che andava fatto al riguardo. O forse dobbiamo essere
maligni e pensare che siamo di fronte a un fenomeno di collusione fra Banca
d'Italia e Banche?
Le
disposizioni di vigilanza elaborate dalla Banca d'Italia, sembrerebbero chiare
in fatto di "funzione di conformità", ovvero quella che viene
definita "compliance".
Compliance vuol dire essere responsabili nel dare concretezza operativa...
Belle parole che significano semplicemente che, essendo l'attività bancaria per
sua natura basata sulla fiducia, gli Istituti di Credito dovrebbero essere
attenti agli utenti ed ai loro interessi (immagino che non ve ne foste accorti)
e, come si legge nelle disposizioni di
vigilanza del 10/07/2007, questa attenzione deve essere viva "[...]
attraverso la puntuale e coerente applicazione della disciplina posta a tutela
della clientela [...]". Decisamente possiamo affermare che questi buoni
propositi si siano persi per strada in meno di un anno se, come denuncia
Catricalà, non solo siano solo tre istituti ad applicare il Decreto e quindi a
non far pagare la mora per l'estinzione anticipata di mutui, ma per di più la
penale, invece di essere dello 0,50% arriva anche al 3% (o almeno così è
capitato personalmente allo stesso garante dell'Antitrust).
La Banca di Italia parla sempre all'interno delle
disposizioni di vigilanza di "non conformità alle norme", con tanto
di rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative. Quindi, ciò
che Catricalà propone per mettere in riga le Banche, in teoria già esiste ed è
in mano ad un organo importantissimo, il quale indica anche quali siano i
comportamenti a rischio di essere tacciati di "non conformità":
-
esercizio di attività di intermediazione
-
conflitto di interesse
-
mancata trasparenza nei confronti del cliente
-
mancato rispetto della disciplina posta a tutela del consumatore.
Come
mai la Banca di
Italia ha una memoria così labile riguardo ai suoi doveri? Come mai il Decreto
Bersani continua ad essere raggirato con questa gran semplicità? Ciò è dipendente
dal fatto che Banca d’Italia si troverebbe in definitiva a dover controllare le
stesse Banche che ne detengono la sua quasi integrale partecipazione e
piuttosto la risposta è da individuarsi nell'Home Page del sito dell'ABI,
all'indirizzo http://www.abi.it/ in cui si
legge senza mezzi termini che "L'Associazione Bancaria Italiana rappresenta, tutela e promuove gli interessi
del Sistema bancario e finanziario" ; dovendo tutelare questi interessi,
non può certo tutelare quelli degli utenti bancari e finanziari e dunque la Legge n° 40/2007, detta
"Decreto Bersani" deve, per ovvi motivi, rimanere disattesa.
Francesca Lippi
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