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Marista
HomeArticoli Primo Soccorso : cosa fare e cosa non fare
Prestare
soccorso , facile a dirsi, in realtà ci sentiamo spesso spaesati se non addirittura terrorizzati, Mariella
quindi ha deciso di mettere la sua
esperienza di volontaria a vostra
disposizione con una serie di brevi post che man mano pubblicheremo su questo
sito, le nozioni che riporterà saranno utili anche per il “piccolo soccorso “
in casa
Capita, più spesso di quanto si pensi di dover
soccorrere un famigliare, una persona sconosciuta in strada, bambino, adulto,
anziano.
Il panico prende il sopravvento, ci si sente
paralizzati, il cervello non manda l’impulso all’azione, non si riesce a
connettere … adrenalina a mille.
Questo non perché si è più sensibili di altri,
quanto perché, in effetti, non sappiamo, esattamente, cosa fare.
IlMedico
referente dell’Associazione cui faccio parte come volontaria del soccorso, mi
disse, rispondendo a questa domanda:
-Dottoressa,
come si può vincere il panico?
Risponde: - Con
l’allenamento! Nel caso di bambini, il gioco, la simulazione in forma ludica di
un eventocritico, come la
simulazione di un piano di evacuazione scolastica.
E’ vero! I volontari durante i corsi di istruzione,
ripetono fino alla nausea le pratiche utili per far sopravvivere un malato,
tanto che ogni movimento è automatico,non c’è spazio per la distrazione.
TUTTI
DOVREBBERO ESSERE IN GRADO DI FORNIRE AIUTO rispettando alcune regole
fondamentali:
-Prestare
attenzione alla propria sicurezza!
(non si può aiutare chi
ha bisogno se, a nostra volta, non evitiamo gli eventuali pericoli che si
trovano nella scena dell’evento)
-Se non sappiamo cosa fare, piuttosto che
provocare ulteriori danni NON FACCIAMO
NULLA!
Chiamiamo la CENTRALE OPERATIVA
118
La
chiamata al 118 è GRATUITA.
Al centralino rispondono con competenza, infermieri
professionali che daranno le indicazioni utili richieste.
Senza indugiare si dovrà fornire, all’operatore:
-il proprio
nome e cognome, indirizzo.
- motivo
della chiamata e descrizione accurata dell’eventocritico (in pratica ciò che vediamo e recepiamo.Se sappiamo riconoscere i parametri vitali: cuore che batte,assenza o presenza di respiro, colorito, ecc.
se si tratta di un famigliare, si può accennare brevemente a eventuali
patologie es. se è cardiopatico, diabetico ecc.)
Ricordare che: più si è tempestivi e precisi nel
dare le informazioni, anche solo
rispondendo alle domande dirette dell’operatore,( loro sanno cosa chiedere
quindi affidatevi completamente e vincerete l’ansia del momento,) prima
arriveranno i soccorsi adeguati al caso che esponete.
Siamo la prima maglia della catena di
sopravvivenza!
Infatti: dicevo della precisione dell’informazione.
L’operatore della C.O. 118 valuta se mandare all’indirizzo descritto,
un’ambulanza di volontari (tipo B) oppure se la situazione appare grave
direttamente laautoambulanza con medico
e infermieri.
Ripeto, tutto dipende dalle informazioni che
avrete dato.
Generalmente ad accorrere tempestivamente è
l’ambulanzacon un equipaggio di
volontari, che avendo le postazionidislocatea pochi chilometri,
possono arrivare per primi,
(alla Centrale sanno esattamente qual è la sede di
ambulanze più vicina all’indirizzo che avete fornito, e se in quel momento c’è
n’è una libera).
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1. primo soccorso Scritto da
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, il 11-01-2010 10:15 Una precisazione sulle ambulanze: Le autoambulanze dei volontari sono: di tipo A (con i presidi sanitari utili al soccorso, possono anche utilizzare i DAE (defibrillatore automatico), mentre le ambulanze di tipo B vengono generalmente utilizzate per trasporto malati (ricoveri programmati, dimissioni, accompagnare pazienti a visite mediche se allettati).Ecco dovevo precisare! Scusate! Un affettuoso saluto a tutti i nostri web lettori