"Mio figlio aveva un senso del dovere totale, ma è morto per Bush, per
far contento lui". E' lo sfogo di Mario D'Auria, il padre di Enzo, il
militare italiano gravemente ferito nei giorni scorsi in Afghanistan.
"Il dolore giustifica ogni parola", dice il ministro della Difesa,
Arturo Parisi. Ma il padre dell'agente Nessuno è un ex militare, sa di certo di che parla, anche nel dolore.
Leggo sulla stampa l'ulteriore amaro sfogo del padre "Avrei delle denunce da fare: è tutto uno schifo. Sono tutti assassini, Prodi e Berlusconi".
L'agente Nessuno lascia una giovane moglie e tre figli piccoli, oltre un padre ed una madre schiantati dal dolore.
E' un giorno triste questo, i giornali a modo loro ci raccontano la storia di un un giovane che credeva fermamente alla strada intrapresa, che militava con spirito di servizio per la Patria, per il nostro paese vilipeso e tradito troppe e troppe volte dai suoi stessi cittadini.
Un Paese che, a leggere tra le righe, sembra aver preferito mandare i suoi giovani migliori più o meno allo sbaraglio in zona di guerra, a fare la guerra, ma di nascosto, che non si sappia, mascherandola da missione di pace, e questa ipocrisia ha comportato schemi precisi di azione e di fornitura di armamenti, e da fuori si è avuta l'impressione viva che i nostri militari siano stati mandati allo sbaraglio.
Questa vergogna avviene come al solito, per assecondare le alchimie politiche, cioè per gli interessi delle Oligarchie di governo e dei loro stupidissimi equilibri. I nostri figli migliori vengono in sostanza sacrificati agli interessi della politica politicante, è un fatto .
E mi perdonino i genitori dell'agente Nessuno quel "nostri", ma è così che sento : sono i nostri figli migliori di noi Italiani tutti , almeno di quella parte di noi che ancora si sente Italiana, questi giovani che militano per il Paese credendoci , e vengono traditi troppo spesso per "interessi superiori" che di "superiore " nulla hanno , ma solo di infimo opportunismo son intrisi!
Dalla lettura giornali pare di capire che i due agenti sono stati mandati senza copertura e forse poco armati in missione di guerra, ma di guerra ripeto, non si deve parlare per carità., e allora la si fa fare la guerra , ci sono in ballo troppi interessi internazionali ed ECONOMICI, la si fa la guerra, e che scherziamo? Ma ipocritamente, con armi adatte a missioni di "pace", tutti contenti o quasi i "politici", si risolve ogni problema mettendo a rischio la vita di chi sul terreno opera, cioè come denuncia il padre dell'agente Nessuno, dei giovani, mentre certo i generaloni che sanno bene cosa è in gioco, non si smuovono.
«Mio figlio è un ragazzo, perchè con tanti generali hanno mandato
lui?», ha proseguito il padre, «Lui l’ha scelta quella vita a 17 anni,
ma io sono sempre stato contrario anche se non glielo ho mai mostrato.
Come si fa a mandare un ragazzo così alla frontiera dove vendono le
armi?».
Già, chiediamocelo tutti, come si fa? Chiediamolo al Ministro Parisi se gli sembra che tutto sia stato fatto ed organizzato al meglio, tenendo da conto ragionevolmente anche i rischi che correvano gli agenti.
Già so che litania verrà ripetuta per gettare acqua sul fuoco : " Erano militari, avevano accettato di fare la guerra..." ALT!!
Non è del tutto così, a me sembra di capire che sono stati mandati a fare la guerra mascherata da missione di pace, a me sembra che le notizie che ci vengono fornite su questo equivoco della guerra che però deve avere un altro nome e un "mascheramento" per fare contenti i pacifisti e la sinistra estrema, siano discordanti ed estremamente ipocrite, a me sembra che si giochi da troppo tempo un giochino degli equivoci sulla testa dei giovani militari, e non credo proprio che al momento di firmare l'ingaggio o quel che è, abbiano potuto consapevolmente firmare quello che somigliava molto ad un salto mortale senza rete , non credo proprio che avessero apposto la firma sotto un documento che gli diceva : tu vai, prega di farcela, se no , auguri!
Ora se questo è vero, se come pare , i nostri figli possono venire usati come carne da macello, del che personalmente non ho dubbi, siamo noi tutti, noi società, noi cittadini Italiani, noi persone di retto e "normale" sentire che dobbiamo anzitutto capire di che si parla, pretendere di approfondire, non lasciare reazioni e approfondimenti in mano ai politici, in tutte altre faccende affaccendati e fortemente interessati da una e dall'altra parte a gettare acaqua sul fuoco, a coprire le eventuali sconsideratezze ed inefficenze. Dobbiamo pretendere che se ci sono responsabili, vengano fuori i nomi.
Dobbiamo pretendere di sapere se si è operato con senso di responsabilità anzitutto verso coloro che in buona fede , e con spirito di servizio sono andati a "servire la patria ", se della vita di quei servitori, della loro salute , della loro incolumità, questa ed altre pecedenti volte , si è tenuto conto!
Lo dobbiamo in ricordo dell'agente Nessuno e di tutti i troppi morti delle forze dell'ordine, in ricordo di tutti i morti in servizio, morti davvero senza voce, e ancora non ho capito in nome di che si pretende questo silenzio, ormai colpevole!
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