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Rimini: campanellari arrestati, lo stile è tutto e quel gioco va giocato solo in grande stile.... PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
martedì 28 luglio 2009
banchetto di campanellari Una nota di colore dalle news,  sulle spiagge ricompaiono i campanellari, insomma  ritorna il vecchio gioco delle tre carte, risultato: a Rimini ben 16 arresti per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed il furto aggravato con strappo.  Ci andavano  giù pesante i truffatori visto che quando  qualche  incauto giocatore ha chiesto indietro i soldi persi al gioco  pare sia stato anche malmenato.
Pure confesso che  la foto del banchetto con le campanelle, riportandomi indietro nel passato al dopoguerra, mi ha in un certo senso suscitato una specie di  nostalgia ed amarissime considerazioni sui guai presenti di noi tutti, anche di quelli che ancora non hanno capito in che situazione grave  siamo.




Ricordo che a Roma nel dopoguerra quasi in ogni piazza , in ogni mercato, ometti per lo più magri e allampanati, con ancora  i segni degli stenti della guerra addosso, proponevano a speranzosi  italiani semi affamati anche loro, il gioco delle tre carte;  rapidi e rapaci arraffavano i soldi delle giocate, pronti a raccattare il piccolo banchetto e scappare a gambe levate quando il compare li avvertiva dell'arrivo delle guardie.

Mio padre trovava il gioco assai divertente, non vi partecipava,  ma spesso si fermava avanti ai banchetti e mi spiegava che trattandosi di un gioco d'azzardo era proibito  , c'era l'imbroglio e  perdere sarebbe stata cosa certa, ma era ammirato dalla sveltezza e diceva lui "dalla faccia tosta" di quegli ingegnosi "poveri cristi",  mi spiegava che molti di loro avevano solo fame, quella vera,  e ricordo come fosse ieri che a volte allungava una "mancia" al "povero cristo" , gli spiegava che lo faceva perché  era giusto pagare per un diversivo come quello che  lui offriva, anzi  a qualcuno  che aveva preso coraggio e a quel signore così gentile aveva  confidato i suoi problemi , so che era riuscito a trovare un lavoro "onesto", altri tempi, altri uomini, altra Italia non ancora del tutto corrotta nonostante le vicissitudini  terribili passate.

 Per molto tempo un anziano campanellaro, liberato da quella occupazione fuorilegge,  ha vissuto del lavoro di giardiniere in casa nostra e del vicino, era un uomo mite e buono, cui la guerra aveva rubato tutto: un figlio, la moglie morta di dolore, un pezzo di terra laggiù nel sud, la possibilità di un onesto lavoro.   Non dovevamo temere che da quel gesto di solidarietà ne potesse derivare  di esser sgozzati nottetempo, altri tempi, altri uomini: c'erano anche allora le belve, uscivamo da una guerra civile che certuni tenevano desta, non immaginate quanti e quanti morti innocenti ancora  fece quella guerra rinfocolata per turpi motivi, non lo saprete mai, bisognava esserci

Ciononostante  c'erano ancora uomini giusti, c'era ancora la speranza, c'era la solidarietà tra persone  che nasceva da un moto dell'animo e non da un "comandamento" di  fede -politica, in cui il cuore ed il sentimento non son di casa, estromessi dal calcolo e dal sogno del potere.

E poi dopo il tuffo nostalgico nel passato, l'amara considerazione  del presente; sono in carcere 16  truffatori, violenti e prevaricatori, e questo è un bene, ma per  gli Italiani che cambia se il gioco delle tre campanelle vietato al piccolo truffatore, viene poi  permesso  alla grande  a chi lo esercita in grande stile, non campanelle, ma campanoni , ed ecco gli  operatori economici a vario titolo impuniti.
E   le migliaia di Imprese e Comuni ed  Enti locali, fatti fallire con il " gioco delle tre carte" dei derivati appioppati da Banchieri  "rapidi e rapaci" che hanno  rovinato la economia reale del Paese e che ciononostante sono stati aiutati, vanno a testa alta, e tramite Draghi "dettano la tabella di marcia e le condizioni " al Governo, senza vergogna e senza considerazione per  il Paese Italia e so che non  si fermeranno finchè non  avranno in mano  TUTTO, anche la nostra anima.
Insomma, no ai campanellari, ma si ai campanoni, una verità sconsolante.

grandi campane










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