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San Remo , Bella Ciao e Giovinezza , il passato fa ancora paura, lasciamo le reliquie nella teca PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
giovedì 04 novembre 2010

antico reliquiarioAntico reliquiario
Testo di bella ciao e di Giovinezza


 

Missione compiuta. Le reazioni alla proposta di fare cantare a San Remo Bella ciao e Giovinezza, “ solo in quanto belle canzoni, canzoni della nostra storia” , è avanti agli occhi di tutti e la dice lunga su questo infelice paese che si chiama Italia, un Paese ancora senza storia, e questo è un fatto e le reazioni ce lo sbattono in faccia, che nessuno finga di non aver capito per favore.

Che il CDA si sarebbe opposto  era scontato e conta poco o nulla , contano le reazioni , le dichiarazioni,la paura che ancora fa il nostro passato e mi chiedo sulla paura cosa  si può fondare? Un bel nulla, che è presso a poco quello che ci ritroviamo oggi, e non per  colpe specifiche bensì diciamo corali, di una società zoppa e immatura, quella Italiana.


Morandi così racconta lo psicodramma a radio 105 : "Porteremo 2 canzoni per artista, una nuova e una pei i 150 anni d'Italia - afferma Morandi a Radio 105 -. Da lì è nata la polemica perché io ho citato 'Bella Ciao' e Mazzi ha ribattuto 'Giovinezza'. Ma per dire mi piacerebbero anche la 'Canzone del Piave' o 'Addio Lugano Bella', che era la canzone degli anarchici. E non credo che canzoni di più cento anni fa dovrebbero farci paura".: "Il significato è artistico e non politico. Se vogliamo cantare canzoni della nostra storia non dobbiamo aver paura di cosa rappresentano ma dobbiamo tener conto dell'importanza artistica che hanno avuto e che hanno. Il pubblico decreterà il vincitore di questa serata-evento".

E già, ma Morandi faceva i conti senza l’oste, parla  di “canzoni della nostra storia “, ma la nostra Storia è nebulosa, innominabile,  ha la consistenza di un  morbido elastico, tirata di qua e di là, torturata, spezzettata, imbellettata o  imbruttita e caricaturata a seconda della bisogna, senza vero rispetto dei morti, degli ideali, dei sentimenti, povera , triste ed infelice come la guerra civile negata, come le foto dei tanti morti , delle rovine, delle macerie  delle case, delle strade e dello spirito.

Due tra le tante esternazioni in proposito

Afferma Sgarbi, prudente.

''Sono d'accordo perche' si cantino 'Bella ciao' e 'Giovinezza', ma solo perche' sono due belle canzoni, non perche' sono espressione di una 'par condicio' ideologica che sarebbe solo una idiozia delle solite teste di c... Si puo' riconoscere la bonta' della cosa in se', in quanto si tratta di due canzoni memorabili''. ( adnkronos)

 

Dichiara Rosy Bindi pasionaria e  Vicepresidente Camera e Presidente Assemblea nazionale del Pd.

 

''E' davvero triste l'idea di trasformare Sanremo in una ribalta del peggior revisionismo storico . Non si poteva trovare modo peggiore di trasformare la storia in paccottiglia per celebrare i 150 anni dell'Unita' d'Italia. Bella Ciao e Giovinezza non sono sullo stesso piano. La prima e' il simbolo della Resistenza e di chi si e' battuto per la nostra liberta' e la democrazia, per riscattare l'onore dell'Italia. La seconda era cantata da chi ha precipitato il Paese nella tragedia della dittatura e della guerra, da chi approvava la vergogna delle leggi razziali. Mi auguro che nella Rai ci sia il pudore e la dignita' di ripensare questa scelta grottesca e umiliante dell'identita' democratica e antifascista del Paese''.

 

Come ci vedono fuori dall’orticello chiassoso e inconcludente di casa nostra:

 

 -Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti.-

Winston Churchill

Innegabile, il trasformismo fa parte della nostra storia negata, abbracciato al dolore ed alla disperazione , ai morti ed alle rovine . E in quel grumo di sangue ed infamie, di eroismi e viltà, non si è voluto mai davvero guardare fino in fondo, mettere ordine . Il fascismo ci ha segnato tutti anche noi che l'abbiamo vissuto anzitutto dai racconti sussurrati in casa, dai silenzi dolorosi. Un lutto , questo è rimasto, un lutto non elaborato, un nodo di dolore che non si vuole ancora sciogliere. Ci hanno consolato, ci hanno regalato sospiri e rassegnazione, a carrettate, questo i preti, questo la cultura dominante. Ma dal fascismo di Mussolini, dal nazifascismo degli occupatori tedeschi, ci hanno messo sotto il calcagno di un nuovo fascismo , quello dell'antifascismo, che poi risulta infatti pieno di vecchi fascisti veri.

Questo ha permesso che non si evolvesse una cultura per l'uomo, finalmente. Una cultura che , come evidenzia nei suoi scritti Vittorini, insegnasse all'uomo a reagire, che lo proteggesse dalle sofferenze: dallo sfruttamento, dalla schiavitù, dalla oppressione del Potere.

Se siamo stati abbandonati nelle mani di Cesare, per usare il termine di Vittorini, se ci hanno consolato, ma ci hanno lasciato nelle mani di Cesare, all'epoca: Pirelli, Valletta, Donegani, per intenderci, è anche perchè la cultura non ha voluto nè saputo incidere sulla società. Vittorini scriveva nel 45 e notava che appunto una cultura fallisce se non si identifica con la società dalla quale deve trarre i valori. Osservando, arrivando a comprendere i disagi e le sofferenze che l'uomo patisce, deve arrivare a elaborare i valori, le esigenze, le linee guida, non per consolare o peggio distrarre l'uomo, bensì per dare all'uomo i mezzi il supporto, la forza sociale per non farsi fare schiavo, suddito.

Ma diciamolo, se la cultura si fa serva e concubina del Potere , cosa altro può fare per noi oggi e non regalarci prodotti mediocri che servono solo ad addormentare le coscienze, a lenire, appianare o al massimo inscenare sterili proteste con evidente scopo catartico perchè nulla cambi? Simile cultura non può che voler conservare il passato, ingessarlo ed immobilizzarlo per l'eternità, simile cultura non permetterà mai che si canti su di un palco una canzone che si vuole sacra, sacralizzata e messa in una teca polverosa, al massimo tirata fuori se e quando serve , come le ossa dei santi. Reliquie da nasconder negli scantinati a significare che ancora il lutto non è stato elaborato perchè così si vuole, perchè così' a qualcuno fa  comodo.






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  Commenti (2)
1. italiani senza testa propria
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 04-11-2010 19:02
Franco, certo che dobbiamo sembrare ben strani fuori dal Paese. Io credo che ai poveri italiani abbiano lobotomizzato il cervello da tempo e con tenacia. Il fatto , sono convinta, affondale radici non solo nel carattere del popolo, ma nella volontà criminale e non ritirirò mai il termine CRIMINALE di quattro sciamannati che da fascisti puri e duri si sono all'ultimo momento mascherati da resistenti, hanno preso, avendo loro le chiavi di quel po' di cultura, meriti e onori spodestando i veri resisitenti, quelli che andarono sui monti a vender cara la propria pelle senza farsi scudo di donne e bambini. Come capire chi fece cosa, se di quei fatti ti viene fornita una "versione ufficiale" vomitata da chi ha tutto da guadagnare e nulla da perdere nel sienzio? Gli Italiani sono stati derubati anche della Storia. I libri di scuola sono stati purgati epiurati, conformati e non saranno delle voci isolate che potranno fare cambiare questA situazione.  
E poi, e questo è importante: un paese diviso è un Paese che penserà a lotte senza nè capo nè coda, che si basano su fatti remoti, in questo modo non si applicherà a capire il presente ed a pianificare il futuro. E' stato facile lasciarci in mano al potere economici di 4 o 5 famiglie predone e dei loro servi. Qualche finta opposizione, cortei, scena , solo scena perchè nulla cambiasse, e siamo servi Franco, solo servi da spremere, anche per questo c'è tanta corruzione e tanta insofferenza ai dictat di uno Stato che ci è nemico nei suoi gangli più importanti, tutti o di stampo sovietico o al massimo fascista nel senso peggiore, che è la stessa , stessissima cosa. Uno Stato senza anima , del quale ci mettono in tv rappresentazioni, teatro: Napolitano che pontifica, ieri era Ciampi, l'uomo delle Banche, pensa tu, era quasi il meno peggio, come il meno peggio è Napolitano, uno che diceva che gli Ungheresi meritavano di esser ammazzati e sterminati e schiacciati dai carri armati, una vergogna tutta dei comunisti italiani.Trasformisti ed opportunisti di ogni colore ci hanno chiuso in una tela di ragno, ci hanno escluso da ogni realtà e quindi dalla comprensione e dalla difesa die nostri diritti di uomini, di lavoratori, di cittadini. Come ho ricordato il picco è cominciato, come ben vide Pasolini , alla fine del 68, il potere economico.. ma si deve vedere soprattutto fuori italia, chi e come ha appoggiato quei viscidosi italiani che hanno voluto vendersi il Paese per il potere di 4 sciamannati senza patria e senza onore, Pasolini additò Confindustria e le Multinazionali, poco dopo, fu ucciso 
https://www.maristaurru.com/index.php/Articoli/-Crisi-come-uscirne-realizzando-forse-la-Repubblica-Italiana-che-non-e-mai-veramente-nata.html 
 
ciao buona serata e... buon lavoro
2. Pazzesco.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 04-11-2010 18:28
Salve Marista. 
Tutte le canzoni naziste, cantate ora con altre parole, fanno parte del folklore tedesco, o quasi tutte. 
All'Inno Nazionale tedesco tolsero la prima strofa, che poteva essere offensiva e indicare uno Spirito territoriale espansionistico, ed ora è l’Inno Ufficiale della RFT. 
Perfino il Presidente della RFT Herr Walter Scheel negli già negli Anni 60 fece un Disco musicale il cui ricavato fu devoluto per scopi caritativi, nel quale cantava canzoni folcloristiche abusate dai nazisti. 
Al contrario, penso che canzoni fasciste Faccetta Nera ad esempio, o Fischia il Sasso non andrebbero bene. Bella ciao o Giovinezza invece sì. 
Perché poi tutti vogliano il Nabucco, che niente, ma proprio niente ha a che veder con il bel Paese non capisco. 
Cosa c’entra il Fiume Giordano e tutto il resto con l’Italia di Mazzini e Cesare Battisti? 
 
Il Piave e il Monte Grappa, invece sì. 
Ti ricordi della Canzone di Trieste?  
Le ragazze di Trieste mi pare, fosse il Titolo della Canzone che la Rai trasmetteva negli anni 50. 
Quella e una bella canzone che parla di Italianità ad esempio, andrebbe benissino a San Remo, non ti pare? 
Va ben che da buon friulano devo dire che le tose de Trieste le xe tutta una banda de….., penso però che sia una Canzone prettamente italiana. 
 
Sembra proprio che gli italianucci capitanati da persone come la Bindi, con tutte le loro piccolezze, nella loro piccolezza, siano anche un Popolo di pericolosi bigotti e senza ideali e Storia. 
Mi hai dato un’idea, devo solo finirla, da due gioni ero in un vicolo cieco e cercavo spunti per uscirne, ora sò cosa volevo dire. 
Intanto come preludio prova a rileggerti la mia mia LfG dove parlavo del lato buono degli Italiani. 
Ciao 
Franco

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