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Sinistra in crisi di valori e idee, arriva il marketing e son dolori
Scritto da Marista Urru
venerdì 12 febbraio 2010
La sinistra è in crisi, di valori e di idee. Una rovina da coprire, mascherare, camuffare, ecco che arriva in aiuto il marketing.
E son dolori e più seri di quello che si possa immaginare
Esteticamente accattivante il manifesto che vedete, ormai noto come "tacco e martello", ma a sinistra non è piaciuto. Rifondazione
comunista lo ha scelto per la campagna del tesseramento femminile, qualcuno
ne ha colto il lato ironico: "Mi iscrivo a rifondazione.. perché sono una donna
di classe".
Il pensiero non può non andare ai tacchi vertiginosi della Santanchè
indossati con eccezionale disinvoltura ed eleganza, cosa che non è da tutte,
diciamolo.
Ed ecco che il vezzo della sinistra di lotta e di governo, della sinistra delle mille
contraddizioni, sbuca fuori una volta di più: copiano male, senza capire il
senso di quello che copiano.
C'è poco da essere ironici verso chi porta i tacchi alti, per esempio la
Santanchè porta quei tacchi "da sempre", e così tutte quelle donne di classe e no, ricche e povere , che risultano camminare sui tacchi senza
ondeggiare come papere ( poche). I tacchi
in questo caso fanno parte del
loro modo di essere, libere di indossare le scarpe che credono, non è un bel messaggio deriderle.
Tanto più che per Santanchè portare quei tacchi ancora dopo la "discesa"
in politica, è sinonimo di libertà dal clichè della politica grigia
e seriosa, col tailleur di vigogna
e la camicetta fucsia con i frappalà.
Invece questo simbolo preso a prestito
da Rifondazione sa di
appiccicaticcio, come scrive Andrea di pensiero
selvaggio: è estraneo all'immaginario della sinistra, si
rifà a una tipologia di donne che la
sinistra critica, è visto come simbolo di donna oggetto.
Che poi la situazione della donna si identica a destra come
a sinistra, conta zero, e la sinistra si è appropriata di questo "valore" che lo eserciti o meno, basta la parola, e c'è chi è maestro nell'arte affabulatoria.
Che a sinistra non abbiano capito nulla della situazione femminile e siano prigionieri clichè obsoleti lo dimostra una commentatrice che afferma a proposito delllo sfortunato poster : "E nei panni di un'operaia in cassa
integrazione mi sentirei decisamente presa in giro per non dire peggio."
Ci si chiede perchè gli snob di sinistra con i loro bei
portafogli gonfi, immaginano che per forza una operaia in cassa integrazione o
meno, debba vestire come un sacco di patate o con scarpe informi. E perché mai il pensiero di costoro va sempre e solo agli
operai in cassa integrazione, evidentemente ancora non sanno che ci
sono lavoratori che non hanno la fortuna
della cassa integrazione.
Anche da questi piccoli indizi capisci che parlano
per preconcetti , lontani mille miglia dalla realtà che vive la gente comune,
seguendo un immaginario vecchio e muffo. Occorrerebbe una conoscenza, sia a
destra che a sinistra, (diciamolo), del paese e dei suoi abitanti, dei loro
bisogni, delle loro aspirazioni tradite.
Invece siamo ancora ai manifesti ed al marketing politico
che coprono la mancanza di idee, di nuovi valori al passo con i tempi e di voglia di lavorare per quello che , al di là dei propri affari, dovrebbe esser l'interesse primo dei politici: il loro elettorato , che detto tra noi, spero davvero si assottigli per tutti sempre più.
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1. tacchi e classe Scritto da
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, il 13-02-2010 10:49 E' molto triste tutto questo, ancora più triste perchè il popolo bue continua a non mandare in forno crematorio tutta la classe politica, quella appiccicata alle poltrone. Dicono che la politica serve, mi chiedo a cosa. Forse che la gente per fare il suo dovere debba avere per forza qualcuno che glielo dica? Potrebbe anche starci! Ma di solito quelli che "dicono" fanno l'esatto contrario. Vogliono attirare le donne a suon di tacchi? Il fatto è che molte gnocche (oche) penseranno che se votano, magari le scarpine gliele regala la sinistra così almeno, possono permettersele. Forza mandiamo a dire quanti n. 38, 35, 36,37, 39 servono. Quando si fa marketing bisogna badare alle esigenze del compratore, altrimenti che indagine di mercato è? Ma dico: Per chi ci hanno preso? E le donne che fan politica, che ci stanno a fare? Non si sentono offese? Voglio che qualcuna di sinistra me lo dica, qui, se mi convince, quest'anno mi scomodo e vado a mettere la ics sulla scheda.