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Stefano Cucchi: le parole , la lima, la verità cruda di quel corpo torturato e lignificato PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
giovedì 18 marzo 2010
Ignazio Marino
"Sapersi esprimere e  metter bene le parole ti aiuta a non lasciarti mettere i piedi sulla testa, studia!",  me lo raccomandava una mia nonna che  racchiudeva in sé saggezza e dignità contadine. In parte  nonna aveva ragione:  devi conoscere il gioco delle parole, i significati tutti, le sfumature e soprattutto, come metterle in ordine quelle benedette parole, basta poco ed il bianco diventa grigio e da lì a diventare nero il passo è breve, e   un male intenzionato, se vuole, ti ha fregato!  Quindi, se sai giocare con le parole, un pizzico di potere in più , lo hai.
Un frasario semplice , ma efficace,  quello della nonna pugliese,  aveva pienamente ragione, un medesimo episodio può esser esposto in 100 modi, senza che si possa dire che  uno di quei 100 modi sia menzognero. La abilità sta tutta nel mettere insieme le parole  di modo che  la esposizione   indirizzi la opinione  verso il porto che ti piace.




Il ricordo di tali raccomandazioni mi  si è presentato netto e  vivo leggendo il virgolettato su Repubblica che riporta  in parte  la dichiarazione di Ignazio Marino  del Pd,  Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, Commissione  Parlamentare    che si è dovuta pronunciare "sull'efficacia, l'efficienza e l'appropriatezza" delle cure prestate a  Stefano Cucchi, arrestato per possesso di  18 grammi di hascisc  nella notte tra il 15 e 16 ottobre, e morto meno di una settimana dopo, in circostanze  da appurare, ma certo dopo aver subito  pestaggi ed essere stato privato di diritti civili ( chiamare il proprio avvocato e  i parenti ) e delle cure mediche  necessarie . Questi  gli stralci della  dichiarazione certo  tecnicamente corretta del dottor Marino, pronunciata al termine della riunione che ha portato all'approvazione del documento che sarà trasmesso alla Procura ed è  ora nelle mani del presidente del Senato, Renato Schifani.

Ignazio Marino sa usare le parole, le sa mettere  bene  nell'ordine giusto, le pesa e le lima, e nel suo incontro con la Stampa ci dimostra che dello scempio di una giovane vita si può burocraticamente parlare, alleviando, smussando,  evitando persino la cruda tecnicità, ma usando il meglio della indeterminatezza  del linguaggio  che la burocrazia sa usare da sempre  per descrivere i propri  errori/orrori.

"Siamo arrivati a conclusioni molto chiare  -  afferma Marino -. A Stefano Cucchi, probabilmente, (sic) sono state inferte lesioni traumatiche che non sono la causa diretta della morte. Che è avvenuta per disidratazione, legata alla volontà di Cucchi di richiamare su di sé l'attenzione dei suoi legali e del mondo esterno". ( Un egocentrico con la volontà di attrarre la attenzione o un ragazzo solo  , ferito a cui impedivano di chiamare gli avvocati?)
Marino ricorda anche che la morte di Cucchi è dipesa, oltre che dalla disidratazione, anche dalla  "eccessiva perdita di peso, 10 chili in 6 giorni".   Poi ammette:

"a detta dei nostri consulenti sarebbe servito un più attento monitoraggio delle condizioni cliniche". Ed ancora: " 'qui c'e' la sensazione forte della commissione che abbia prevalso la questione degli aspetti cautelativi rispetto a quelli sanitari'."

 
Che dire? Molto ci sarebbe da dire, altro che più attento monitoraggio delle condizioni cliniche,  e soprattutto   resta indigesto il senso  , il significato della frase: " 'qui c'e' la sensazione forte della commissione che abbia prevalso la questione degli aspetti cautelativi rispetto a quelli sanitari'."

Riportiamo i fatti : Cucchi viene arrestato per possesso di 18 grammi, dicansi 18 grammi di hashisc

Di quali aspetti cautelativi si sta parlando quando in quel letto di ospedale viene deposto un ragazzo magro e con le ossa rotte dai pestaggi? Immagino la forza d'animo che debbono avere i parenti di quel povero  Cristo in croce a  dover oltretutto leggere o ascoltare in tv certe  cose.


 Non mi aspettavo un comizio , né una aperta reprimenda da parte del senatore PD, né un giudizio qualsiasi, c'è la magistratura per  giudicare e fare chiarezza.

Ma dal Medico Ignazio Marino, dall'Uomo Ignazio Marino, dal Cittadino Ignazio Marino, mi sarei aspettata  che quei fatti venissero esposti per quello che sono, che almeno di fronte a questo  giovane morto , a questo scempio belluino, l'abile gioco delle parole del politico, dell'uomo di cultura, del collega, ... lasciasse il posto alla nuda verità  di quelle orbite torturate  di quel corpo lignificato che la foto  ci mostra .  Poche parole  mi aspettavo,  senza passione certo come si addiviene ad una Commissione tecnica, ma  appunto,  senza  uso di lima che smussa. Vorrei potermi dimettere dall'essere Italiana .


Adriano Sofri su Facebook

"Eludendo una scrupolosa vigilanza, Stefano Cucchi, subdolamente, si suicidò per sete"






 

 

 

 

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  Commenti (1)
1. Omincidio colposo.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 18-03-2010 23:05
Saleve Marista. 
la foto di quel corpo strazziato elude un cieco, non un vedente. 
La voce di un Uomo morente elude un sordo, non un udente. 
Pensa un po' tu, è la prima volta dopo un' eternità che questa sera pregai per qualcuno. 
Sono stai emessi degli avvisi da gazanzia verso i medici e i suoi aguzzini? 
Salutönen

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