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Suicidi per lavoro. Fioraio di Ercolano: accusa finale contro un sistema percepito come nemico PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
lunedì 10 giugno 2013
 Suicidio per lavoroQuanti suicidi per il lavoro, una catena,  e tutti sono accomunati dall'essere compiuti da gente comune, piccoli imprenditori, piccoli  operai, bottegai, artigiani. Vittime del sistema, gente indifesa, Italiani senza santi in Paradiso, soli nell'inferno delle burokrazie  che da quando c'è la crisi, sembrano agguerrite  al massimo.
Mai  però che  si ammazzasse un appartenente alla stanza dei bottoni, magari per il rimorso delle morti e dei drammi provocati!
E' davvero colpa solo de la crisi economica? Forse, ma  non ne  sarei così sicura, la crisi economica è mondiale, ma qui in Italia c'è, come dicono ci sia anche in Grecia, qualcosa di più terribile e subdolo che delle crisi se ne fa paravento: IL SISTEMA.  Ed è questo che provoca suicidi  spettacolari,  definiti folli, ma che folli non sono!


  Il sistema  marcio che ci opprime da decenni deve  finalmente prendere coscienza  della sua ferina disumanità ed interrogarsi su cosa stanno combinando le classi dirigenti in Italia, specie nella Italia incantata dalla sirena Europa.

Un punto a mio modo di vedere deve essere ben chiaro: quando i piccoli imprenditori, gli operai, i piccoli artigiani, i bottegai si suicidano, dietro il loro atto non c'è la disperazione per una “fortuna che sfuma” come accadeva un tempo, dietro i suicidi per lo più eccellenti o di ricchi dissoluti e sperperatori. 

Nessun grande imprenditore, nessun banchiere fallito, nessun potente si è suicidato per questa stramaledetta crisi.. vi siete chiesti perchè?

Se osserviamo spassionatamente i vari casi, i numeri, arriviamo a capire ( qualcuno ancora vuole capire qualcosa in questo mondo in cui la ragione è da tempo alla deriva) che siamo, almeno in Italia , di fronte ad una protesta dell'uomo comune contro il sistema che lo annichilisce, depreda, e indirettamente lo deride come persona che ha solo volontà di sopravvivere, vivere, lavorare. I grandi invece hanno tutte  le porte aperte , anche quelle della evasione e della truffa, e tra di loro ci sono addirittura alcuni più uguali fra gli uguali... ci si dimentica persino dei loro errori, non se ne parla.. tutto abbuonato.. misteri del potere vero!

Ma sono gli altri, la gente comune che si ammazza, apparentemente senza una razionalita', povera gente; la stampa parla di follia e questo mette a posto le cose, si evita di interrogarsi: il “gesto è folle”, fine. Quanto siamo ipocriti!

Il fioraio di Ercolano, come gli altri prima di lui,   se mai è stato reso folle, tanto da condurlo  in preda alla vertigine da impotenza. Anche gli animali quando si sentono impotenti  si ammazzano, non solo l'uomo, alla fine siamo tutti  vita animale, solo che noi  come bestie, sappiamo bene come distribuire la morte e la disperazione, siamo maestri!

La morte del fioraio di Ercolano, come le altre simili nel nostro Paese ed in Grecia, al di là di responsabilità eventuali delle Istituzioni, che in questo caso, se ci sono,  non le  conosciamo, è emblematica di una protesta comune : il sistema mi impedisce di vivere se non come uno schiavo, ho persa col lavoro la dignità di uomo, non resta che la morte, atroce e spettacolare , come deve essere perchè la mia morte sia un dito accusatore puntato contro un sistema assassino  e vigliacco che si fa scudo della crisi mondiale per  opprimerci meglio e di più.

In fondo è lo stesso schema del terrorismo: i terroristi si suicidano andando contro l'Occidente perchè si sentono impotenti, schiacciati, non considerati... accusano con la morte -  spettacolo l'Occidente, e ne evidenziano quello che sentono come una ingiustizia: tu Occidente mi costringi ad ammazzarmi, per il mio Paese, per il mio credo . Uccidendo me  uccido anche un poco te, perchè ti costringo a mostrare le conseguenze del tuo comportamento! Follia diciamo noi, ma dietro quella follia ci sono precisi comportamenti dell'Occidente che innestano la reazione. Come con il fioraio di Ercolano, come i tanti piccoli artigiani, i padri di famiglia di questo sciagurato Paese preda dei propri demoni e di quelli di una Europa che mostra sempre più un volto spaventoso, mentre i morti additano silenziosi!


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