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Ullallà!.... Siamo poveri!! PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
mercoledì 12 marzo 2008

Anni di bugie e di mezze verità; anni in cui opulenti sindacalisti dalla faccia di tolla ci hanno spiegato che si stavano defatigando, ammazzando, distruggendo, per  badare ai nostri interessi. Poi , pufff.., il castello di carte cade :  l’Ocse dice a chiare lettere che i nostri lavoratori sono poveri, che come molti da anni denunciavano, l’Italia del lavoro è di molto sotto la media europea : siamo poveri

 
In tutti gli altri paesi si registra un salario medio più alto che da noi. L'eldorado è in Corea dove il salario medio è di 37.844 dollari l'anno. Se si resta in Europa, dalla classifica Ocse emerge comunque che un inglese guadagna quasi il doppio (l'87,8% in più) di un italiano, un tedesco il 43,1% e un francese il 28,6% in più. L'Italia è nettamente sotto la media Ocse (24.660 dollari), Ue a 15 (26.434) e Ue a 19 (23.282).

Ma la realtà è che siamo più poveri di quello che appare dai dati OCSE, ed è facile da capire anche per chi non mastica l'economia.

I sindacati ovviamente non mancano di fare sentire la loro  voce: chiedono un intervento urgente sulla questione. La gallina che canta più forte è quella che ha fatto l'uovo?

Ma porca miseria! Come si permettono di parlare ancora i Sindacati, loro che da decenni hanno abbandonato i lavoratori, loro che come erogatori privilegiati di servizi pagati dallo Stato, cioè dalla fiscalità generale ( dai nostri quattrini), contano  tra i loro impiegati un sacco di precari?

Ma quanto un cittadino di media intelligenza e capacità critica può sopportare?

 
Comunque, per tornare alla povertà che ci hanno procurato lor signori  sgovernando : il dato OCSE  in realtà  andrebbe aggregato ad un altro dato, cosa che invece i nostri  giornalisti eviteranno accuratamente : la tassazione. Già perchè nel Bel Paese la tassazione, grazie anche allo sciagurato intervento dei governi di Centro sinistra,  è arrivata al 43%. E questo è un  altro dato che non sono riusciti a nascondere, sebbene ci abbiano provato, mentre la tassazione finale effettiva con iva + accise + balzelli locali + tariffe ingiustificatamente da capogiro + servizi da terzo mondo che comportano costi : arriva al 60%.

 Vale a dire che sugli stipendi de le persone normali  che  già sono i più bassi in Europa, e sui ricavi spesso risibili de i piccoli autonomi che hanno come “clienti” dei poveri con bassa propensione alla spesa, piomba una assurda tassazione al 60%.( anzi per i piccoli autonomi delle partite Iva forzatamente aperte, si arriva a picchi che superano il 60% e si avviano al 70%, infatti chiudono).

Molto merito va   alla scellerata  ed ignorante politica della sinistra caviale e champagne, amica e sodale di chi  incamera i profitti e pubblicizza le perdite . Ha contribuito nel suo odio ottuso ed interessato per il ceto medio, ridotto ormai con le pezze al cu..lo, ad impoverire nel Paese la classe produttiva, favorendo a dismisura super burocrati,  e tutto quell’insieme di miracolati che viene pagato anche se non produce, una zavorra insostenibile di lavoratori che non lavorano e anzi spesso danneggiano, aggiunta ad una massa di politicanti a livello centrale  e periferico , con una crescita vergognosa di aziende municipalizzate  ed autority  costosissime da riempire di “amici degli amici”, in un crescendo di spese cui deve corrispondere necessariamente un crescendo di tariffe e balzelli, mentre in realtà il sistema della Pubblica Amministrazione, elefante avido e cieco, brucia risorse e si incarta ogni giorno di più.

 Personalmente sospetto che questa bravata  scellerata stia costando al paese più di quanto si ammetta .

 Siamo poveri, e non si può cavare sangue da una rapa, il ceto medio immiserito perde colpi, diventa rinunciatario; spesso , sempre più spesso le famiglie tirano i remi in barca, i figli emigrano e portano le loro professionalità fuori del Paese mentre  i genitori stringono la cinghia e , se non  possono pagare.. non pagano. Gli tolgono la casa, la macchina.. e poi  che fanno li ammazzano? Ne passa  da noi  in Delegazione  molta di gente ridotta sul lastrico dalle banche amiche di lor Signori, rassegnata se  anziana, rinunciataria in alcuni casi, e se possibile poi ,  pronta  ad emigrare in Paesi dove lavorano tutti e non solo i bamboccioni blasonati figli della metà ricca del Paese, in cui uno Stato patrigno  studia leggi e cavilli ad excludendum, per poter tenere ben saldo in mano il potere della distribuzione dei posti di lavoro, che saranno solo ed esclusivamente per gli appartenenti al solito gruppazzo politicamente  trasversale e corrotto, oltre che spessissimo incapace

Ecco come  si completa la distruzione di un  paese, anche in soli due anni di  politica ottusa  demagogica e profondamente disumana ed egoista.

  A questo punto riprendo  la storiella della formica, che ci sta benissimo, per chi non la conoscesse e per chi la avesse dimenticata

 LA CICALA  E LA FORMICA

La formica lavora tutta la calda estate; si costruisce la casa e
accantona le provviste per l'inverno.
La cicala pensa che, con quel bel tempo, la formica sia stupida;
ride, danza, canta e gioca tutta l'estate.

Poi giunge l'inverno e la formica riposa al caldo ristorandosi con le
provviste accumulate.
La cicala tremante dal freddo organizza una conferenza stampa e pone
la questione del perché la formica ha il diritto d'essere al caldo e
ben nutrita mentre altri meno fortunati come lei muoiono di freddo e
fame.

Santoro la ospita nel suo programma e dà la colpa a Berlusconi.
Il portavoce di Rifondazione Comunista parla di una grave ingiustizia
sociale.
Rai 3 organizza delle trasmissioni in diretta che mostrano la cicala
tremante dal freddo nonché degli spezzoni della formica al caldo nella
sua confortevole casa con la tavola piena di ogni ben di Dio.

I telespettatori sono colpiti dal fatto che, in un paese così ricco,
si lasci soffrire la povera cicala mentre altri come la formica vivono
nell'abbondanza.
I sindacati manifestano davanti alla casa della formica in solidarietà
della cicala mentre i giornalisti di sinistra organizzano delle
interviste e si domandano perché la formica è divenuta così ricca
sulle spalle della cicala ed interpellano il governo perché aumenti le
tasse della formica affinché anch'essa paghi la sua giusta parte.


Alla pacifica manifestazione partecipano anche i centri sociali che
bruciano alcuni alberi del bosco e le bandiere di Israele e degli
Stati Uniti.
In linea con i sondaggi il governo Prodi redige una legge per
l'eguaglianza economica ed una ( retroattiva all'estate precedente )
anti discriminatoria.

Visco e D'Alema affermano che giustizia è fatta, Mastella chiede una
legge speciale per le cicale del sud.
Di Pietro chiede l'apertura di una inchiesta su Berlusconi.

Le tasse sono aumentate e la formica riceve una multa per non aver
occupato la cicala come apprendista, la casa della formica è
sequestrata dal fisco perché non ha i soldi per pagare le tasse e le
multe: la formica lascia il paese e si trasferisce in Liechtestein.
La televisione prepara un reportage sulla cicala che, ora ben in
carne, sta terminando le provviste lasciate dalla formica nonostante
la primavera sia ancora lontana.

L'ex casa della formica, divenuto alloggio sociale per la cicala,
comincia a deteriorasi nel disinteresse della cicala, del governo e
dei sindacati.
Sono avviate delle rimostranze nei confronti del governo per la
mancanza di assistenza sociale, viene creata una commissione apposita
con un costo di 10 milioni di euro.

 La commissione tarda ad insediarsi
per la lite furibonda sviluppatasi all'interno della sinistra per la
divisione delle poltrone.
Intanto la cicala muore di overdose mentre la stampa evidenzia ancora
di più quanto sia urgente occuparsi delle ineguaglianze sociali; la
casa è ora occupata da ragni immigrati.

Il governo si felicita delle diversità multiculturali e multirazziali
del paese così aperto e socialmente evoluto.
I ragni organizzano un traffico d'eroina, una gang di ladri, un
traffico di mantidi prostitute e terrorizzano la comunità.

Il partito della sinistra propone quindi l'integrazione perché la
repressione genera violenza e violenza chiama
violenza.... ......... ......... ......... .

La cicala ha sempre più fame, si moltiplicano le commissioni, si

moltiplicano i costi.

Si decide di cercare di blandire la Formica, di convincerla ad accettare

ben 5 euro al mese.. una pietra sul passato e.. un bel pennacchio

da esibire, chi sa....intanto la cicala fa fuori le ultime briciole...


 

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