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Marista
HomeArticoli Un sogno e una cura prodigiosa : la verità
Che strana cosa i
sogni, specie quelli che si fanno in stato di dormiveglia,di essi dicono che possano a volte essere
premonitori.
Strana è comunque la sensazione che lasciano addosso, come se tu davvero
avessi vissuto quel sogno.
Ero in una grande
piazza, in una città che non so, in una stagione che non so. Ecco qualcuno
pensagià tra se e se: ma questa se non
saniente, che scrive a fare ?Il fatto è che tanto sarebbero particolari
inutili.
Quindi, ricomincio: ero in unagrande piazza, ed ero con molta gente, si parlava tra noi, e non eravamo
affatto contenti, man a mano ci sentivamo sempre più stizziti per un qualche
problema che tutti conoscevamo e di cui disquisivamo con grande competenza, quandotra gli altrisi evidenziò un uomo: ed anche qui non so che aspetto avesse, né che
età, saràimportante? Non credo.
Dunque
l’uomo nel sogno ci era noto, ed eravamo tutti convinti a vario titolo che egli
fosse il primo Responsabile di tutte le nostre ambasce, questo lo ricordo bene: gli
furono rivolte frasi di rimprovero, accuse e recriminazioni.
Lui ascoltò tutti,
poi cominciò a parlare mentre ,vai a capire perché , osservavo lontano un volo di
storni che mi distrasse, per questo motivo persi l’inizio del discorso, riportata l’attenzione alla piazza
udii il Responsabile che diceva: “ Ho fallito, vi chiedo scusa, ma niente va come credevo, e niente posso fare di
quello che avevo promesso "
La folla
ondeggiò e mormorò, lui riprese “Amici,
ho molto ancora da dirvi: è vero, non posso io solo fare
nulla per voi, solo un miracolo può salvare un corpo pieno di metastasi e
questo e non altro è la nostra povera Italia: un corpo pieno di metastasi.
Nessun uomo, nessun gruppo di uomini di buona volontà, può nulla contro
un cancro che si è impadronito di un corpo nella sua interezza. “
Un silenzio pesante calò sulla folla, sapevamo che era
vero, io come molti ci chiedemmo da
dove cominciare, lo scoramento crebbe mentre continuava : “
Non posso fare nulla che sia valido e duraturo, né io né nessuno , vedete bene che ormai ogni
Istituzione è ribelle, ogni Istituzione è malata, ogni Istituzione vuole nel folle gioco del potere per sé la vittoria
tutta, e chiunque vincesse, sarebbe la fine, la morte del Paese , ma il risultato di queste feroci ed annose lotte è che il corpo, il Paese è ormai consunto e stanco, mentre vermi e topi dall’interno lo consumano , sono le moderne orde barbariche predone ed insensibili, voi le conoscete bene, inutile che ve le enumeri"
Sapevamo che aveva
ragione Lui, il Responsabile, e ci guardavamo l’un l’altro finalmente
consapevoli e finalmente davvero
spaventati.
L’uomo proseguì . “
Amici, siamo tutti parte di questo corpo
malato e morente, e potremmo tentare tutti insieme l’ultima chance dei malati
gravi: un miracolo!”
Ricordo bene che la
folla non sembrò affatto apprezzare, il
malcontento davvero era diventato preoccupante.
Ma l’uomo continuò: “ miracoli si sono avuti in caso di malattie gravi,
e sempre perché la guarigione si producesse è stata necessaria la
collaborazione stretta e convinta tra un malato consapevole della propria
malattia ed i medici. Ecco io ora vi ho resi consapevoli, insieme potremmo
meglio imparare a conoscere questa
malattia che ci uccide, ed insieme , ma tutti davvero insieme, uscirne
rafforzati, più maturi, liberi e forti” Tacque e sembrò, cosa impossibile, che
fissasse a lungo ognuno di noi negli occhi e ci incalzò: “ che decidete? “
Il Tempo sembrò essersi fermato, non spirava
un alito di vento, poi uno di noi avanzò verso lui, e poi un altro e via via
quasi tutti gli fummo d’intorno ed avvenne il primo fondamentale miracolo: insieme ci avviammo alle nostre occupazioni,
certi in cuore che tutti noi ormai
avremmo saputo come buttare fuori dai piedi, vermi, topi
e sciacalli per riprenderci il nostro Paese, ci sarebbe voluto del tempo,
ma noi non ci saremmo più fatti fregare ormai..
I sogni però all'alba svaniscono
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