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Un sogno e una cura prodigiosa : la verità PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
martedì 12 gennaio 2010

follaChe strana cosa i sogni, specie quelli che si fanno in stato di dormiveglia,  di essi dicono che possano a volte essere premonitori.
Strana è comunque la sensazione che lasciano addosso, come se tu davvero avessi vissuto quel sogno.

 

Ero in una grande piazza, in una città che non so, in una stagione che non so. Ecco qualcuno pensa  già tra se e se: ma questa se non sa  niente, che scrive a fare ?  Il fatto è che tanto sarebbero particolari inutili.



Quindi, ricomincio: ero in una  grande piazza, ed ero con molta gente, si parlava tra noi, e non eravamo affatto contenti, man a mano ci sentivamo sempre più stizziti per un qualche problema che tutti conoscevamo e di cui disquisivamo con grande competenza, quando  tra gli altri  si evidenziò un uomo: ed anche qui non so che aspetto avesse, né che età,  sarà  importante? Non credo.

Dunque l’uomo nel sogno ci era noto, ed eravamo tutti convinti a vario titolo che egli fosse il primo Responsabile di tutte le nostre ambasce,  questo lo ricordo bene:  gli furono rivolte frasi di rimprovero, accuse e recriminazioni.

Lui ascoltò tutti, poi cominciò a parlare mentre ,vai a capire perché , osservavo  lontano un volo di storni che mi distrasse, per questo motivo persi l’inizio del discorso, riportata l’attenzione alla piazza  udii il Responsabile che diceva: “ Ho fallito,  vi chiedo scusa, ma niente va come credevo, e niente posso fare di quello che avevo promesso "

La folla ondeggiò  e mormorò, lui riprese “Amici, ho molto ancora  da dirvi: è  vero, non posso io solo  fare nulla per voi, solo un miracolo può salvare un corpo pieno di metastasi e questo e non altro è la nostra povera Italia: un corpo pieno di metastasi. Nessun uomo, nessun  gruppo  di uomini di buona volontà, può nulla contro un cancro che si è impadronito di un corpo nella sua interezza. “

Un silenzio  pesante calò sulla folla, sapevamo che era vero, io  come molti ci chiedemmo da dove  cominciare,  lo scoramento crebbe mentre continuava : “ Non posso  fare nulla che sia  valido e duraturo, né io né nessuno , vedete bene  che ormai ogni Istituzione è ribelle, ogni Istituzione è malata, ogni Istituzione vuole  nel folle gioco del potere per sé la vittoria tutta,  e chiunque vincesse, sarebbe la fine, la morte del Paese , ma il risultato di queste feroci ed annose lotte è che  il corpo, il Paese è ormai consunto e stanco,  mentre vermi e topi dall’interno lo consumano ,  sono le moderne orde barbariche predone ed insensibili, voi le conoscete bene, inutile che ve le enumeri"

Sapevamo che aveva ragione  Lui, il Responsabile, e  ci guardavamo l’un l’altro finalmente consapevoli e  finalmente davvero spaventati.

L’uomo proseguì . “ Amici,  siamo tutti parte di questo corpo malato e morente, e potremmo tentare tutti insieme l’ultima chance dei malati gravi: un miracolo!”

Ricordo bene che la folla non sembrò affatto  apprezzare, il malcontento davvero era diventato preoccupante.

Ma l’uomo continuò: “  miracoli si sono avuti in caso di malattie gravi, e sempre perché la guarigione si producesse è stata necessaria la collaborazione stretta e convinta tra un malato consapevole della propria malattia ed i medici. Ecco io ora vi ho resi consapevoli, insieme potremmo meglio  imparare a conoscere questa malattia che ci uccide, ed insieme , ma tutti davvero insieme, uscirne rafforzati, più maturi, liberi e forti” Tacque e sembrò, cosa impossibile, che fissasse a lungo ognuno di noi negli occhi e ci incalzò:  “ che decidete? “

 Il Tempo sembrò essersi fermato, non spirava un alito di vento, poi uno di noi avanzò verso lui, e poi un altro e via via quasi tutti gli fummo d’intorno ed  avvenne il primo fondamentale miracolo: insieme ci avviammo alle nostre occupazioni, certi  in cuore che tutti noi ormai avremmo  saputo come  buttare fuori dai piedi,  vermi, topi  e sciacalli per riprenderci il nostro Paese, ci sarebbe voluto del tempo, ma noi non ci saremmo più fatti fregare ormai..

I sogni però all'alba svaniscono

 



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