Veltroni? Rischia di durare il tempo di uno “zuccherino” (zolletta di zucchero concessa al “popolo della sinistra” per mandare giù il caffè troppo amaro servito dal trio Prodi, Visco Padoa Schioppa Le suadenti favolette di Sheherazade Prodi, i giochi di prestidigitazione di Marini e Bertinotti per tenere in piedi il castello di carte che si chiama Parlamento, mostravano la corda, ed ecco che arriva il grande comunicatore, quello che fa sognare la sinistra, quello che aiuterà il popolo ad inghiottire la sbobba governativa  ed accenderà le speranze  di un radioso futuro.

Almeno, queste sono le intenzioni, appunto le intenzioni.

Purtroppo se  volesse avere una qualche probabilità di successo dovrebbe abbandonare questo gruppo dirigente, di cui  ha fatto e fa  parte. Non si costruisce niente di duraturo su fondamenta vecchie e logore. Invece parla di appoggiare Prodi, quindi .....
E comunque  torniamo allo zuccherino: al di là delle lodi dei soliti giornalisti, che sappiamo quel che valgono, al di là della santificazione che ora i “compagni”, alcuni almeno, gli tributano, non so proprio quanto possa reggere la fiction di Valter  modello di  valido governare. Chiedete ai Romani, no alla stampa, no ai miracolati dal sindaco cineamatore, chiedete al popolo delle periferie, chiedete alla gente dei quartieri, agli utenti dei servizi, a quella parte di romani che non vive di prebende comunali. Fatevi una passeggiata fuori dallo stretto centro storico, o nel centro storico andate per le strade meno conosciute. Poi immaginate come un siffatto modo di governare, con un aumento pletorico di consiglieri, di incarichi (conferiti sempre ai soliti), di gestione solo di ciò che appare e di abbandono di ciò che non “serve” perchè non appare, condito da un presenzialismo esasperato , come possa  ridurre l’Italia . Roma è un gigantesco immondezzaio, il cemento impera, il cattivo gusto è sovrano, solo notti bianche, grandi eventi miliardari, non mancano. Già nel tardo impero i Romani furono zittiti con panem et circenses. Solo che allora il pane era per tutti, mentre  non mi risulta che a Roma il PANE sia per tutti; i poveri qui hanno ripreso a racimolare tra i resti del mercato,  chiedete alla Caritas e se quelli a cui vi rivolgerete, sono intellettualmente onesti, ve ne racconteranno di storie sui poveri, sulle  assegnazioni delle case popolari e simili, non basta farsi fotografare con chi ha bisogno,  ci si dovrebbe adoperare per aiuti  seri, e, quando si può, duraturi. I soldi ci sarebbero, e molti. Basterebbe un serio controllo nei Comuni per vedere l’indecenza degli sprechi. Ma chi controlla? Un emissario dei controllati probabilmente, come per le Banche, no?

E quindi, Veltroni o un altro , che cambia? Niente e il discorso consolatorio, finto ecumenico del Sindaco  di Roma, non fa sperare niente : fuffa, la stessa che ha sparso a piene mani Prodi per farsi eleggere, un tappetino appena meglio confezionato per buttarci sotto l’immondezzaio che ci dovremo tenere sul gobbo, come sempre : tasse, servizi indegni, cemento selvaggio, scuole pessime, sanità in progressivo sfacelo, ingiustizie, soprusi da parte dei burocrati, cafonaggine e maleducazione indotte dal degrado, insicurezza, scippi, furti , precariato per i nostri figli, grandi carriere in discesa per i soliti del solito gruppo. Solo che gli Italiani sono stanchi, ridono e sorridono molto meno del solito, le difficoltà per molti sono cresciute, e vedere gli sfarzi e le ricchezze improvvise di molti, comincia  a pesare, per questo penso che facilmente  le belle parole “fuffose” di wuolter, saranno solo uno zuccherino per chi lo vuole, e poi si squaglieranno lasciando tutto l’amaro originario.

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